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Vecchio 14-12-2012, 23:47   #1
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Ciò che ultimamente mi rammarica di più è la mia incapacità nell'aiutare le persone che stanno male.
Da più giovane (non che ora sia vecchia, anzi), ritenevo la mia abilità nell'ascoltare e nell'elargire consigli e nel tirare su il morale decente, tanto che più volte ho pensato di fare psicologia per questo mio modo di essere (lo so, non c'entra nulla, a ero piccola e ingenua).
Con il tempo questa mia "capacità" è venuta sempre meno fino alla situazione attuale.
Mi sento totalmente incapace di dare un qualunque tipo di sostegno morale alle persone, e la situazione diventa sempre più snervante con il mio ragazzo: lui è chiuso, odia parlare di se anche con me, percepisco che c'è qualcosa che non va ma non mi vuole dire cosa e le poche volte che mi accenna sono del tutto incapace di dare una mano.
Sono sicura che i problemi siano suoi, personali, ma saperlo giù mi fa star male e il fatto che a causa del suo cattivo umore lui abbia poca voglia di parlare/si interessi poco di noi mi crea delle certe ossessioni che mi rovinano totalmente la giornata (ma di queste mie paranoie e ossessioni potrei parlarne in futuro).

In generale, anche non nel mio caso specifico ma riguardo all'aiutare chi sta giù, come comportarmi? E nel caso specifico?
Vecchio 15-12-2012, 00:01   #2
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

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Originariamente inviata da Dianne Visualizza il messaggio
Ciò che ultimamente mi rammarica di più è la mia incapacità nell'aiutare le persone che stanno male.
Da più giovane (non che ora sia vecchia, anzi), ritenevo la mia abilità nell'ascoltare e nell'elargire consigli e nel tirare su il morale decente, tanto che più volte ho pensato di fare psicologia per questo mio modo di essere (lo so, non c'entra nulla, a ero piccola e ingenua).
Con il tempo questa mia "capacità" è venuta sempre meno fino alla situazione attuale.
Mi sento totalmente incapace di dare un qualunque tipo di sostegno morale alle persone, e la situazione diventa sempre più snervante con il mio ragazzo: lui è chiuso, odia parlare di se anche con me, percepisco che c'è qualcosa che non va ma non mi vuole dire cosa e le poche volte che mi accenna sono del tutto incapace di dare una mano.
Sono sicura che i problemi siano suoi, personali, ma saperlo giù mi fa star male e il fatto che a causa del suo cattivo umore lui abbia poca voglia di parlare/si interessi poco di noi mi crea delle certe ossessioni che mi rovinano totalmente la giornata (ma di queste mie paranoie e ossessioni potrei parlarne in futuro).

In generale, anche non nel mio caso specifico ma riguardo all'aiutare chi sta giù, come comportarmi? E nel caso specifico?
Scusa la crudezza, ma lo scenario che descrivi è quello classico e circolare della sofferenza personale di entrambi che si cumula, avvelenando il rapporto e finendo poi per esplodere un giorno, all'improvviso. Parlo anche per esperienza personale, così si rischia di scavarsi la fossa a vicenda.
Vecchio 15-12-2012, 00:36   #3
Esperto
 

Non credo si tratti di tua incapacita' quanto piuttosto di un momento difficile vissuto dal tuo ragazzo che lo porta a chiudersi e a non voler lasciarsi aiutare.
Se ci tieni al vostro rapporto come mi sembra di percepire, io non desisterei a meno che non si tratti di una relazione di anni in cui non e'migliorato nulla a livello di apertura, sostegno e fiducia reciproci.
Vecchio 15-12-2012, 01:23   #4
Banned
 

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Originariamente inviata da Dianne Visualizza il messaggio
Ciò che ultimamente mi rammarica di più è la mia incapacità nell'aiutare le persone che stanno male.
Da più giovane (non che ora sia vecchia, anzi), ritenevo la mia abilità nell'ascoltare e nell'elargire consigli e nel tirare su il morale decente, tanto che più volte ho pensato di fare psicologia per questo mio modo di essere (lo so, non c'entra nulla, a ero piccola e ingenua).
Con il tempo questa mia "capacità" è venuta sempre meno fino alla situazione attuale.
Mi sento totalmente incapace di dare un qualunque tipo di sostegno morale alle persone, e la situazione diventa sempre più snervante con il mio ragazzo: lui è chiuso, odia parlare di se anche con me, percepisco che c'è qualcosa che non va ma non mi vuole dire cosa e le poche volte che mi accenna sono del tutto incapace di dare una mano.
Sono sicura che i problemi siano suoi, personali, ma saperlo giù mi fa star male e il fatto che a causa del suo cattivo umore lui abbia poca voglia di parlare/si interessi poco di noi mi crea delle certe ossessioni che mi rovinano totalmente la giornata (ma di queste mie paranoie e ossessioni potrei parlarne in futuro).

In generale, anche non nel mio caso specifico ma riguardo all'aiutare chi sta giù, come comportarmi? E nel caso specifico?
Mah...a questo punto sei tu che devi farti sentire e cercare di sboccare la situazione parlandone con il tuo ragazzo.
Vecchio 15-12-2012, 01:45   #5
Esperto
L'avatar di Sentry
 

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Originariamente inviata da Dianne Visualizza il messaggio
Da più giovane (non che ora sia vecchia, anzi), ritenevo la mia abilità nell'ascoltare e nell'elargire consigli e nel tirare su il morale decente, tanto che più volte ho pensato di fare psicologia per questo mio modo di essere (lo so, non c'entra nulla, a ero piccola e ingenua).
Con il tempo questa mia "capacità" è venuta sempre meno fino alla situazione attuale.
Premesso che la mia è un'opinione generale su questa cosa e non mi riferisco a te, secondo me questa non è una capacità ma è un modo per convincersi di aiutare gli altri facendo una cosa il cui scopo reale (magari inconsapevole) è gratificare sé stessi e sentirsi buoni e altruisti. Lo fanno tante persone, proprio perché elargire consigli e fare gli "psicologi" non costa nulla.
Può darsi che il tuo ragazzo tema che confidandosi gli toccherà subire questo inutile supplizio. Potrebbe essere frustrante per lui parlarti dei suoi problemi se poi non hai l'intenzione o la possibilità di aiutarlo a risolverli concretamente.
Vecchio 16-12-2012, 14:25   #6
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Originariamente inviata da Herzeleid Visualizza il messaggio
Scusa la crudezza, ma lo scenario che descrivi è quello classico e circolare della sofferenza personale di entrambi che si cumula, avvelenando il rapporto e finendo poi per esplodere un giorno, all'improvviso. Parlo anche per esperienza personale, così si rischia di scavarsi la fossa a vicenda.
Come fare quindi?
Vecchio 16-12-2012, 14:41   #7
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Apparte il video...
Scrivi questo in un luogo in cui gli "aiuti concreti" sono per antonomasia inaccessibili: il forum.
Nonostante questo molti di noi si sentono sollevati solo sapendo che qualcuno è vicino a loro, disposto ad ascoltarli.
Fa un po' te..

Gli "aiuti concreti" sono molto sopravvalutati, a mio parere

Ultima modifica di Allocco; 16-12-2012 a 14:49.
Vecchio 16-12-2012, 15:02   #8
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

Quote:
Originariamente inviata da Dianne Visualizza il messaggio
Come fare quindi?
Forse dovreste stare per un po' di tempo lontani l'un dall'altra.
Vecchio 16-12-2012, 15:53   #9
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Originariamente inviata da Herzeleid Visualizza il messaggio
Forse dovreste stare per un po' di tempo lontani l'un dall'altra.
Mi sembra un consiglio piuttosto drastico e del tutto devastante, almeno per quanto riguarda me e le mie paranoie...sarebbe distruttivo tagliare i ponti per un po', per cosa poi?

Quote:
Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Apparte il video...
Scrivi questo in un luogo in cui gli "aiuti concreti" sono per antonomasia inaccessibili: il forum.
Nonostante questo molti di noi si sentono sollevati solo sapendo che qualcuno è vicino a loro, disposto ad ascoltarli.
Fa un po' te..

Gli "aiuti concreti" sono molto sopravvalutati, a mio parere
Infatti, per quanto riguarda il mio ragazzo, ho cercato di aiutarlo in questo modo: facendomi sentire vicina a lui quanto più potessi (che poi ci separino 900 km è un'altro discorso, anche se sono arrivata a farmi 1800 km in una sola giornata solo per fargli sentire che non è solo). Il problema è che mi pare che sia del tutto inefficace e il suo modo d'essere chiuso, di non permettermi di aiutarlo, sia un segnale per dirmi "non voglio essere aiutato, lascia perdere".
Vecchio 16-12-2012, 15:59   #10
Esperto
L'avatar di Herzeleid
 

Quote:
Originariamente inviata da Dianne Visualizza il messaggio
Mi sembra un consiglio piuttosto drastico e del tutto devastante, almeno per quanto riguarda me e le mie paranoie...sarebbe distruttivo tagliare i ponti per un po', per cosa poi?
Non conosco la tua situazione se non per quello che hai scritto qui, il mio giudizio (e il mio consiglio) è limitato da questo. Se ti spaventa l'idea dell'allontanamento, allora perché non provi a convincere il tuo ragazzo a rivolgersi a qualcuno che lo aiuti? Ciò di cui sono convinto è che covare non porta nulla di buono.
Vecchio 16-12-2012, 16:04   #11
Esperto
L'avatar di Sentry
 

Quote:
(che poi ci separino 900 km è un'altro discorso
Ah, piccolo particolare
E se il problema fosse questo? Magari è frustrato dalla lontananza e non gli basta parlarti al telefono e vederti ogni tanto (per quanto sia davvero lodevole tu ti sia addirittura sparata un viaggio giornaliero pur essendo così lontana). E forse non ne parla perché sa che non c'è soluzione immediata.
Vecchio 16-12-2012, 16:04   #12
Esperto
L'avatar di Myway
 

Per aiutare realmente gli altri dobbiamo essere stati i grado di aiutare noi stessi prima di tutto....
Vecchio 16-12-2012, 16:32   #13
Esperto
L'avatar di Allocco
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Per aiutare realmente gli altri dobbiamo essere stati i grado di aiutare noi stessi prima di tutto....
Beh questo è un argomento sempre ricorrente..
Ma conosco idraulici che hanno cessi intasati e lampadine che non risparmiano la scocciatura di essere sostituite ad elettricisti..
Gli stessi psicologi vengono formati all'eventualità che il loro lavoro li porti in terapia "di rimbalzo"..
Sembra un principio basilare.. ma ogni volta che lo incontro mi convince sempre meno.

P.S. i suggerimenti drastici ancora meno, comunque.
Vecchio 16-12-2012, 18:12   #14
Principiante
 

forse si sente in colpa perchè sa di farti stare male per colpa dei suoi problemi
ma se lui ti parlasse dei suoi problemi.. ti sentiresti in dovere di aiutarlo?
se non te ne parla perchè non vuole pesare su di te.. avrebbe senso?
Vecchio 16-12-2012, 18:22   #15
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Credo che per aiutare gli altri bisogna star bene con se stessi. Altrimenti il desiderio di aiutare gli altri sarebbe inevitabilmente una specie di modo per aiutare il te stesso che vedi negli altri, attribuendo loro magari aspetti e problemi che non hanno. Se ci fate caso, le persone depresse sono quelle, almeno internamente, più empatiche verso persone che vedono o credono altrettante depresse. Perchè? perchè il desiderio di aiutare gli altri, magari non concretizzato (per timidezza, paura di offendere etc.), è lo specchio del nostro desiderio di essere aiutati. Almeno in molti casi. Io parlo della mia esperienza. Quando sono un po' depresso, noto più facilmente la sofferenza attorno a me, e magari la attribuisco anche a persone che invece stanno benissimo.
Vecchio 16-12-2012, 18:24   #16
Banned
 

Per aiutare gli altri,penso che dovremmo prima essere capaci ad aiutare noi stessi e stare bene.
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