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10-05-2009, 20:56
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#21
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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Quote:
Originariamente inviata da Leo
forse potrebbe essere proprio l'inseguire affannosamente un artificiale modello di "normale normalità" che ci potrebbe far stare male e renderci impossibile di accettarci...
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che dire: io non l'ho mai fatto e sto male per quello.
la società questa è ragazzi, se a trent'anni non guidate vi dovrete abituare alle domande incredule degli altri, se non siete mai stati fidanzati anche (e quello poi è anche un problema personale, dopotutto la vicinanza di un partner è un bisogno vero e proprio no?), e lo stesso per tante altre esperienze che NON abbiamo fatto, e di cui c'è un bisogno appunto ai limiti del "pratico"
abituarci ad essere visti come alieni? abituarci a essere alieni
forse per me è troppo
dopotutto valgo pochino per mettere a segno questo genere di imprese
ma poi senza esperienza che vita è? è mediocre dai
certo non siamo gli unici a fare una vita mediocre, non è solo prerogativa fobica
sono tanti a non viverla appieno
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Ultima modifica di pirata; 10-05-2009 a 21:01.
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11-05-2009, 11:53
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#22
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Avanzato
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 370
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Quando entrai in terapia, era gravemente compromessa.
Mi sentivo fuori dal mondo, mi chiudevo in camera a piangere e fuori ero una specie di sagoma di cartone sulla quale tutti potevano dire quello che gli pareva.
Il mio mondo era la cameretta e la moto(quanto mi ha aiutato ^_^).
Piano piano, in questi anni la situazione è nettamente migliorata.
Vuoi la terapia, vuoi qualche evento fortunato(giro di amicizie al momento giusto) adesso sono quasi alla normalità: mi sento pronto per una vita indipendente, anche se credo che molte esperienze che non ho fatto al momento giusto si faranno sentire (specie con le donne)
Ma per certi versi sono soddisfatto di essermi staccato da quei coglioni della mia vecchia compagnia, quelli che mi hanno rovinato la vita facendomi perdere la fiducia nel prossimo e mi hanno fatto sentire una mosca bianca.
Adesso sono contento di esserlo e mi riprendo con gli interessi quello che mi è stato tolto: ho pensato a farmi una cultura e coltivare degli hobbies, ho viaggiato e visto un pò di mondo, ho imparato che è meglio mandarle a spigolare certe donne, mentre se mi fossi comportato come loro, starei sostanzialmente al bar a bere e giocare a carte, e pur di avere una donna avrei calpestato ulteriormente la mia dignità, cosa che non sono più disposto a fare perchè ho già fatto abbastanza!
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11-05-2009, 16:20
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#23
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Guest
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ei vetro, ma uno che fa il business come te cosa ci fa in questo sito????
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11-05-2009, 16:58
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#24
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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Quote:
Originariamente inviata da Leo
ma non dicevo questo. Dicevo solo che bisognerebbe accettare i nostri limiti, e questo potrebbe aiutarci a vivere un po' più "normalmente" e a farci sentire meno "alieni".
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non fa una piega
alla fine il discorso è sempre quello, affrancarsi dal giudizio degli altri
ma come?
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11-05-2009, 22:25
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#25
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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caro johnny la tua situazione è molto simile alla mia,e ogni tanto mi ci trovo a pensare e me ne dolgo.mettici che sono un vero artista dell'isolamento e occasioni anche con gente che faccia il primo passo oramai son diventate più uniche che rare. credo che questa cosa si chiami DAP (non ci capisco un tubo di sigle e nevrosi del genere ) e non saprei proprio come migliorarla.
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12-05-2009, 17:00
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#26
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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secondo alcuni la timidezza (quindi la fobia in forma più lieve o diminuita) sia non un tratto del carattere da eliminare, ma da accettare.
io mi domando, come si fa ad accettare un qualcosa che fornisce agli altri la possibilità di manipolarti?
a me sembra contro natura
(questa è una riflessione estemporanea, non si riferisce al post precedente ovviamente)
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12-05-2009, 20:58
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#27
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Quote:
Originariamente inviata da giulivo
non so se riesco a esprimere quello che voglio dire, anzi molto probabilmente non ci riuscirò, ma ci provo, thread + thread - ...
nella vita delle persone ci sono alcune "tappe" che si hanno in comune, cose che fanno praticamente tutti, e che contribuiscono a sviluppare la personalità di ognuno e a conferirgli alcuni tratti definiti fondamentali per la società odierna
queste tappe sono in ambito culturale, lavorativo o sociale ecc.
alcuni fobici hanno saltato a pie' pari molte di queste "tappe", ed oggi si ritrovano straniati dal mondo circostante, e la cosa li fa sentire indietro rispetto agli altri, si provano sensazioni come umiliazione, rabbia, voglia di tornare indietro ed evitare certi errori
il problema poi non è solo emotivo; in genere diventa più materiale, "logistico", in parole povere dà vita a svariati intralci disseminati nel quotidiano
insomma, è tutto una merda
arrivi a una certa età e su alcune cose non puoi tornare indietro, su altre forse si può fare qualcosina (fobia permettendo)
su altre no
la mia domanda è semplicemente se, secondo voi, uno di noi possa rifarsi una vita normale dopo anche decenni di deriva fobicosociale.
io stesso non ho capito un cazzo di quello che ho scritto, quindi non preoccupatevi se vi sentite confusi
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Io temo che la mia vita sia ormai compromessa in modo irreversibile. Non riuscirò mai ad essere quel che vorrei/sogno di essere, né a fare quel che vorrei/sogno di fare.
Sono appeso ad un debolissimo, infinitesimale, minuscolo barlume di speranza che mi consente di trascinarmi avanti, giorno dopo giorno, a credere in qualcosa di indefinibile e probabilmente utopistico, mentre tutto attorno a me crolla in modo sempre più evidente; mi infonde un pallido ottimismo, nonostante tutto il resto, nonostante il mondo non mi sorrida affatto.
Sono lacerato, confuso, disorientato. Non so cosa voglio, non so perché sono qui, non so cosa mi aspetterà domani. A volte mi sento una marionetta mossa da una mano sadica, incomprensibile e assurda.
Quando mi osservo intorno, tutti gli altri mi sembrano anni luce avanti a me. Fatico a fare le azioni più semplici e banali. Non riesco a valorizzarmi. Tiro avanti passivamente, per inerzia. Sì, la mia vita è decisamente compromessa. Dio solo sa quanto vorrei tornare indietro, annullare gli anni, ricominciare da zero. Non riesco a sviluppare la maturità di convivere con il mio passato, accettarlo, imparare dagli errori per vivere meglio il futuro. No, sento solo un immenso rimpianto, un'infinita malinconia, la devastante sensazione di essere precipitato in un maledetto incubo dal quale non riesco a svegliarmi.
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Ultima modifica di BadDream; 12-05-2009 a 21:00.
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12-05-2009, 21:22
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#28
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Principiante
Qui dal: May 2009
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da BadDream
Io temo che la mia vita sia ormai compromessa in modo irreversibile. Non riuscirò mai ad essere quel che vorrei/sogno di essere, né a fare quel che vorrei/sogno di fare.
Sono appeso ad un debolissimo, infinitesimale, minuscolo barlume di speranza che mi consente di trascinarmi avanti, giorno dopo giorno, a credere in qualcosa di indefinibile e probabilmente utopistico, mentre tutto attorno a me crolla in modo sempre più evidente; mi infonde un pallido ottimismo, nonostante tutto il resto, nonostante il mondo non mi sorrida affatto.
Sono lacerato, confuso, disorientato. Non so cosa voglio, non so perché sono qui, non so cosa mi aspetterà domani. A volte mi sento una marionetta mossa da una mano sadica, incomprensibile e assurda.
Quando mi osservo intorno, tutti gli altri mi sembrano anni luce avanti a me. Fatico a fare le azioni più semplici e banali. Non riesco a valorizzarmi. Tiro avanti passivamente, per inerzia. Sì, la mia vita è decisamente compromessa. Dio solo sa quanto vorrei tornare indietro, annullare gli anni, ricominciare da zero. Non riesco a sviluppare la maturità di convivere con il mio passato, accettarlo, imparare dagli errori per vivere meglio il futuro. No, sento solo un immenso rimpianto, un'infinita malinconia, la devastante sensazione di essere precipitato in un maledetto incubo dal quale non riesco a svegliarmi.
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quando capita di sperimentare confusione (non saper bene cosa si vuole) si potrebbe mettere in dubbio la pesante identificazione con sogni e desideri, frutto di condizionamenti.
si può essere tante altre cose, magari vivendo male ma non ancorati alla parte più infantile di noi.
non si può fare affidamento su desideri mutevoli, opinioni oscillanti (specie su come sembrano gli altri. non cambiano anche queste opinioni a seconda delle situazioni?).
si vive male comunque ma più serenamente.
si lascia andare anche la parte teatrale della malattia, che in qualche modo può affascinare noi stessi (chateaubriand e il mito del romanticismo)
saluti
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13-05-2009, 10:46
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#29
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Intermedio
Qui dal: Oct 2008
Messaggi: 269
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Quote:
Originariamente inviata da Loudovica
se non fossi così terribilmente non-so-cosa (apatica? pigra? inerte?),
a quest'ora sarei già bell'e laureata..
solo questo mi scoccia (e mi viene rinfacciato)
della vita sociale/mondana ho sempre fatto a meno, fin dai tempi delle Alimentari..
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ho da quotare parola per parola -purtroppo-, la cosa mi ispira una domanda sull'apatia
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13-05-2009, 13:38
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#30
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Principiante
Qui dal: Apr 2009
Messaggi: 31
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[QUOTE=giulivo;180020]
la mia domanda è semplicemente se, secondo voi, uno di noi possa rifarsi una vita normale dopo anche decenni di deriva fobicosociale.
si ,secondo me si, basta volerlo
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13-08-2009, 21:19
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#31
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Avanzato
Qui dal: Jun 2007
Messaggi: 348
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Quote:
Originariamente inviata da vetro
Se sei cosciente di esserti perso qualcosa,hai la possibilita' di poterci mettere una pezza.
Forse la crisi che stai vivendo puo' darti una scossa.La parola crisi in cinese ha un doppio significato: pericolo ed opportunità.
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io la pensavo come te fino due anni fa, sul fatto che la crisi sprona. ho avuto una crisi, ne sono uscita, sono stata due anni felice e serena, ma ora mi sembra di nuovo di non averli vissuti appieno questi due anni, so che devo morire (non in maniera imminente, ma come tutti prims o poi intendo) e tutto mi sembrea inutile. vorrei prenderlo di nuovo vome uno sprone come due anni fa ma i9nvece sento che non sorriderò mai più...
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13-08-2009, 21:21
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#32
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Avanzato
Qui dal: Jun 2007
Messaggi: 348
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Quote:
Originariamente inviata da BadDream
Io temo che la mia vita sia ormai compromessa in modo irreversibile. Non riuscirò mai ad essere quel che vorrei/sogno di essere, né a fare quel che vorrei/sogno di fare.
Sono appeso ad un debolissimo, infinitesimale, minuscolo barlume di speranza che mi consente di trascinarmi avanti, giorno dopo giorno, a credere in qualcosa di indefinibile e probabilmente utopistico, mentre tutto attorno a me crolla in modo sempre più evidente; mi infonde un pallido ottimismo, nonostante tutto il resto, nonostante il mondo non mi sorrida affatto.
Sono lacerato, confuso, disorientato. Non so cosa voglio, non so perché sono qui, non so cosa mi aspetterà domani. A volte mi sento una marionetta mossa da una mano sadica, incomprensibile e assurda.
Quando mi osservo intorno, tutti gli altri mi sembrano anni luce avanti a me. Fatico a fare le azioni più semplici e banali. Non riesco a valorizzarmi. Tiro avanti passivamente, per inerzia. Sì, la mia vita è decisamente compromessa. Dio solo sa quanto vorrei tornare indietro, annullare gli anni, ricominciare da zero. Non riesco a sviluppare la maturità di convivere con il mio passato, accettarlo, imparare dagli errori per vivere meglio il futuro. No, sento solo un immenso rimpianto, un'infinita malinconia, la devastante sensazione di essere precipitato in un maledetto incubo dal quale non riesco a svegliarmi.
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capisco benissimo, stessa situazione, e ho passato i 25 ormai. una vita ce l'ho magari ora, ma con troppi ripianti, vistoc he non ho vissuto l'adolescenza e parte dei 20... e temo il tempo che scorre....
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13-08-2009, 21:28
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#33
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 729
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Quote:
Originariamente inviata da pirata
secondo alcuni la timidezza (quindi la fobia in forma più lieve o diminuita) sia non un tratto del carattere da eliminare, ma da accettare.
io mi domando, come si fa ad accettare un qualcosa che fornisce agli altri la possibilità di manipolarti?
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..................
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Ultima modifica di jack10; 28-12-2010 a 09:29.
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13-08-2009, 21:31
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#34
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Intermedio
Qui dal: Jul 2009
Messaggi: 126
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Quote:
Originariamente inviata da giulivo
non so se riesco a esprimere quello che voglio dire, anzi molto probabilmente non ci riuscirò, ma ci provo, thread + thread - ...
nella vita delle persone ci sono alcune "tappe" che si hanno in comune, cose che fanno praticamente tutti, e che contribuiscono a sviluppare la personalità di ognuno e a conferirgli alcuni tratti definiti fondamentali per la società odierna
queste tappe sono in ambito culturale, lavorativo o sociale ecc.
alcuni fobici hanno saltato a pie' pari molte di queste "tappe", ed oggi si ritrovano straniati dal mondo circostante, e la cosa li fa sentire indietro rispetto agli altri, si provano sensazioni come umiliazione, rabbia, voglia di tornare indietro ed evitare certi errori
il problema poi non è solo emotivo; in genere diventa più materiale, "logistico", in parole povere dà vita a svariati intralci disseminati nel quotidiano
insomma, è tutto una merda
arrivi a una certa età e su alcune cose non puoi tornare indietro, su altre forse si può fare qualcosina (fobia permettendo)
su altre no
la mia domanda è semplicemente se, secondo voi, uno di noi possa rifarsi una vita normale dopo anche decenni di deriva fobicosociale.
io stesso non ho capito un cazzo di quello che ho scritto, quindi non preoccupatevi se vi sentite confusi
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La mia vita è decisamente compromessa...
E non so dirti se in teoria le cose possano cambiare, anche radicalmente; perchè tra le altre cose ho perso seriamente la volontà di desiderare un futuro migliore.
Non mi do speranza. La nego in tutti i modi. È l'unico modo che mi è rimasto per soffrire meno.
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13-08-2009, 21:32
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#35
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 729
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[quote=siriade;217543]capisco benissimo, stessa situazione, e ho passato i 25 ormai. una vita ce l'ho magari ora, ma con troppi ripianti, vistoc he non ho vissuto un'infinità di motivi...
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Ultima modifica di jack10; 28-12-2010 a 09:28.
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13-08-2009, 21:40
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#36
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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io credo che ognuno..debba avere una vita conforme al propio essere e ai propi bisogni......
in che grado la nostra vita viene compromessa....è un analisi difficile da fare e estremamente soggettiva.......bisognerebbe sapere con certezza prima quali siano i nostri obbiettivi i nostri bisogni...i nostri valori ed esigenze e quanticare la fornza o gli sforzi che possiamo utlizzare xraggiungerli...
nel mio caso la mia vita viene"intaccata al 80%xcento da circa 2 mesi..nn riesco a fare ciò che facevo..prima ..anke se ultimamente sto rimontando....
prima nn facevo cmq una vita ,da come voi spesso definita,da "normaloni"......ma da introversa sensibile che aveva raggiunto un certo equilibrio...e riusciva a fare cio ke almeno la faceva stare un pò bene.....
bisognerebbe imparare a misurare la nostra vita in base alle nostre esigenze..e non confonderci tra le"normalità...."
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13-08-2009, 22:15
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#37
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Banned
Qui dal: Dec 2008
Messaggi: 1,408
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in che grado è compromessa la nostra vita
il concetto di vita compromessa è sbagliato proprio a partire dal ragionamento inziale. Certo se prendete ad esempio la vita delle altre persone allora si, non essendo voi le altre persone non avrete la loro vita e quindi non andate bene.
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13-08-2009, 22:35
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#38
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: sul patibolo
Messaggi: 3,264
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io per giudicare la mia vita molto compromessa non prendo ad esempio la vita degli altri.considero le capacità che avrei avuto,le occasioni che ho perso,gli interessi che ho rinunciato ad avere.
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13-08-2009, 22:41
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#39
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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io analizzo il fatto di essere arrivata o xlomeno avvicinata agli obbiettivi preposti......ma purtroppo visti i risultsti........sono estremamente insoddisfatta...
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13-08-2009, 22:49
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#40
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Avanzato
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 333
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molto compromessa
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