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07-01-2015, 02:30
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Pongo una domanda abbastanza generica che chi vuole può approfondire:
A grandi linee la tcc ti sbatte in faccia il problema, e ti crea i presupposti per farcela da solo, la psicodinamica ti scava a fondo lentamente e ti fà riemergere gradualmente.
In base alle vostre conoscenze ed esperienze, che specifiche del carattere sono più idonee ad una od all'altra delle due principali tecniche psicoterapiche.
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07-01-2015, 02:47
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#2
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Da quel poco che ne capisco, la tcc è molto efficace nei casi in cui i problemi non siano troppo radicati nell'inconscio.
Altrimenti, è tutto nella mano del terapeuta ad interpretare un feedback che è diverso da quello atteso: non so, ad esempio uno fa uno sforzo ad andare contro la sua inclinazione, ottiene un risultato positivo, ma si deprime lo stesso. Andare a scavare "come mai" delle reazioni emotive inattese non è facile.
La psicodinamica invece è più analitica ma rischia di mettere in secondo piano la sfera "attiva". Probabilmente il rischio è quella di adagiarsi nella propria comfort zone, e quindi non mettersi mai alla prova, ma cercare nell'analisi continue giustificazioni, che ovviamente verranno prodotte in abbondanza in quanto quando cerchi delle scuse per non fare qualcosa le trovi sempre.
Ho avuto a che fare con diversi psicologi e diversi orientamenti, e devo dire che quella che più mi ha dato aiuto è stata una psicodinamicista; però credo che la cosa derivi dalla mia tendenza a doverizzare, pormi sempre obiettivi e finanche obblighi, in pratica farmi una TCC da solo.
Sono stato ad esempio da una tcc, anni fa, e ho scoperto solo dopo che era tcc. Non mi dava né esercizi né niente. Probabilmente il fatto che mi dessi già da fare da solo la metteva in crisi...
Rispondendo alla tua domanda, credo che la TCC sia la strada migliore per chi tende ad adagiarsi e ha bisogno di qualcuno che sproni e sostenga, che dia una mano a darsi obiettivi e interpretarne il risultato.
Mentre la psicodinamica secondo me è l'ideale per chi ha la stessa mia propensione all'obiettivizzazione compulsiva, alla doverizzazione, a fare le cose.
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07-01-2015, 02:54
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#3
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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dipende dal tipo di problemi che hai , l'ideale sarebbe di andare da un COUNSELOR e fare uno screening o anche da uno psicologo di base (ASL)
e scegliere la terapia più adatta ...per il resto concordo con marco.russo
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07-01-2015, 03:01
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#4
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
Da quel poco che ne capisco, la tcc è molto efficace nei casi in cui i problemi non siano troppo radicati nell'inconscio.
Altrimenti, è tutto nella mano del terapeuta ad interpretare un feedback che è diverso da quello atteso: non so, ad esempio uno fa uno sforzo ad andare contro la sua inclinazione, ottiene un risultato positivo, ma si deprime lo stesso. Andare a scavare "come mai" delle reazioni emotive inattese non è facile.
La psicodinamica invece è più analitica ma rischia di mettere in secondo piano la sfera "attiva". Probabilmente il rischio è quella di adagiarsi nella propria comfort zone, e quindi non mettersi mai alla prova, ma cercare nell'analisi continue giustificazioni, che ovviamente verranno prodotte in abbondanza in quanto quando cerchi delle scuse per non fare qualcosa le trovi sempre.
Ho avuto a che fare con diversi psicologi e diversi orientamenti, e devo dire che quella che più mi ha dato aiuto è stata una psicodinamicista; però credo che la cosa derivi dalla mia tendenza a doverizzare, pormi sempre obiettivi e finanche obblighi, in pratica farmi una TCC da solo.
Sono stato ad esempio da una tcc, anni fa, e ho scoperto solo dopo che era tcc. Non mi dava né esercizi né niente. Probabilmente il fatto che mi dessi già da fare da solo la metteva in crisi...
Rispondendo alla tua domanda, credo che la TCC sia la strada migliore per chi tende ad adagiarsi e ha bisogno di qualcuno che sproni e sostenga, che dia una mano a darsi obiettivi e interpretarne il risultato.
Mentre la psicodinamica secondo me è l'ideale per chi ha la stessa mia propensione all'obiettivizzazione compulsiva, alla doverizzazione, a fare le cose.
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Sono abbastanza d'accordo.
Credo che l'ideale sarebbe fare una terapia psicodinamica con un atteggiamento da tcc. Altrimenti, il rischio di deresponsabilizzarsi (incolpando i genitori, la società, i compagni, il disturbo, i geni, il terapeuta, ...) è concreto.
La tcc in sé, personalmente la trovo piuttosto superficiale. Anch'io "l'ho fatta da solo", a suo tempo, ed ha sì portato buoni risultati, però non pienamente risolutivi, ed i problemi sono riesplosi dopo qualche anno. Permette però di "toccare con mano" la vita, di provare emozioni, brividi, fare esperienze, capire il valore di noi stessi e del nostro impegno.
Per concludere in due righe, la terapia psicodinamica ci permette di guardare dall'alto il nostro io e ciò che lo influenza, oggettivando noi stessi, e dunque di capire cosa bisogna risolvere e cosa cambiare, la tcc ci ricorda che comunque siamo noi, il nostro io, e noi il motore del cambiamento (e non le parole del terapeuta).
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Ultima modifica di Angus; 07-01-2015 a 03:10.
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07-01-2015, 03:19
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Cosa/chi è un counselor?
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07-01-2015, 10:31
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#6
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Sono abbastanza d'accordo.
Credo che l'ideale sarebbe fare una terapia psicodinamica con un atteggiamento da tcc. Altrimenti, il rischio di deresponsabilizzarsi (incolpando i genitori, la società, i compagni, il disturbo, i geni, il terapeuta, ...) è concreto.
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non funziona così la psicoanalisi...
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07-01-2015, 11:12
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#7
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo
ad esempio uno fa uno sforzo ad andare contro la sua inclinazione, ottiene un risultato positivo, ma si deprime lo stesso.
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Io sto facendo tcc e quando raggiungo un obiettivo non provo alcuna soddisfazione o comunque poca soddisfazione per breve tempo..in questo modo la mia autostima non cresce e mi sento poco pronto/motivato a passare all'obiettivo successivo..
Non riesco a capirne il motivo
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07-01-2015, 11:14
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#8
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Avanzato
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 374
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Se hai la tendenza al rimuginio, meglio la tcc.
Altrimenti, l'opposto.
Capita che ti ritrovi con le cause ben visibili e allineate e non è cambiato nulla.
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07-01-2015, 11:22
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#9
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da tersite
non funziona così la psicoanalisi...
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Funzionano così alcuni esseri umani.
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07-01-2015, 12:46
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#10
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 893
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Non saprei che dire perché la ttc non l'ho mai fatta...
Quello che posso dire è che l'analisi classica (divano, luce soffusa e terapeuta che dice tre parole in tutta la seduta) serve relativamente. Può aiutare in una prima fase, soprattutto le persone molto introverse, perché fa tirare fuori le cose, e parlare dei propri problemi con una persona è di per sè terapeutico, ma se il terapeuta non assume un ruolo anche di guida equivale a parlare col muro con la differenza che quest'ultimo lo fa gratuitamente...
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Ultima modifica di cancellato13317; 07-01-2015 a 12:49.
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07-01-2015, 15:22
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 1,314
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Quote:
Originariamente inviata da Ambivalente
Non saprei che dire perché la ttc non l'ho mai fatta... ensando:
Quello che posso dire è che l'analisi classica (divano, luce soffusa e terapeuta che dice tre parole in tutta la seduta) serve relativamente. Può aiutare in una prima fase, soprattutto le persone molto introverse, perché fa tirare fuori le cose, e parlare dei propri problemi con una persona è di per sè terapeutico, ma se il terapeuta non assume un ruolo anche di guida equivale a parlare col muro con la differenza che quest'ultimo lo fa gratuitamente...
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Quoto, almeno per me é stato così..... forse all'inizio serve qualcuno che ascolti per tirar fuori i pb.....ma poi rischiava di diventare parlare con un costoso muro.....
....mi ha fatto molto meglio quando ho trovato qualcuno che fosse in grado si di ascoltare, ma anche di far da guida....
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07-01-2015, 15:41
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#12
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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Vi quoto entrambi!! Sti muri che ascoltano solo e non ti danno una guida una strada da percorrere non servono a niente...
gli psicologi e co. Passivi non servono a niente... neanche all'inizio... anzi e peggio aprirsi con terapeuti che in un sacondo tempo non ti danno un aiuto concreto... dopo l'euforia di aver sputato fuori il rospo... la delusione del tempo e del denaro perso...
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07-01-2015, 15:47
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#13
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Avanzato
Qui dal: Jun 2013
Messaggi: 374
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Quote:
Originariamente inviata da Ambivalente
se il terapeuta non assume un ruolo anche di guida equivale a parlare col muro con la differenza che quest'ultimo lo fa gratuitamente...
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Esatto, ho smesso per questo.
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07-01-2015, 17:01
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Per concludere in due righe, la terapia psicodinamica ci permette di guardare dall'alto il nostro io e ciò che lo influenza, oggettivando noi stessi, e dunque di capire cosa bisogna risolvere e cosa cambiare, la tcc ci ricorda che comunque siamo noi, il nostro io, e noi il motore del cambiamento (e non le parole del terapeuta).
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Se non ho capito male, in linea di massima la psicodinamica tende a farti apprezzare per quello che sei e seguire la tua linea di pensiero facendo si che questo non cozzi nella socializzazione e il percorso solitamente è più lungo ed è più ideale a chi ha bisogno di tatto nelle cose, la tcc tende più a farti risolvere le cose in modo autonomo e se funziona ti rafforza di più ma è anche più rischioso?
Ve lo chiedo perchè non sò se continuare con il mio psicologo tcc o cambiare.
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07-01-2015, 19:23
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#15
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Se non ho capito male, in linea di massima la psicodinamica tende a farti apprezzare per quello che sei e seguire la tua linea di pensiero facendo si che questo non cozzi nella socializzazione e il percorso solitamente è più lungo ed è più ideale a chi ha bisogno di tatto nelle cose, la tcc tende più a farti risolvere le cose in modo autonomo e se funziona ti rafforza di più ma è anche più rischioso?
Ve lo chiedo perchè non sò se continuare con il mio psicologo tcc o cambiare.
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Non direi che la tcc è più rischiosa, ma che è più superficiale: si risolvono, eventualmente, alcuni problemi pratici, ma i nodi profondi non vengono toccati. Per questi è più adatta una t. psicodinamica (purché non la si approcci passivamente), che è comunque più lunga e impegnativa.
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07-01-2015, 20:54
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da Angus
Non direi che la tcc è più rischiosa, ma che è più superficiale: si risolvono, eventualmente, alcuni problemi pratici, ma i nodi profondi non vengono toccati. Per questi è più adatta una t. psicodinamica (purché non la si approcci passivamente), che è comunque più lunga e impegnativa.
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Per cui la tcc nelle fs radicate è una terapia non risolutiva?
La mia ad esempio è radicata, ma tendo ad avere un'approccio alla terapia costante e umoralmente adeguato inizialmente, ma nel giro di poco tendo ad affievolirmi e a non crederci più.
Unico problema è che non capisco se la non riuscita della tcc dipenda dall'approccio che ha su di me questo tipo di esercizi terapeutici.
Ad esempio l'esposizione graduale con me non ha mai funzionato. O meglio seguendo quello che scrivevo prima ha funzionato inizialmente, e poi non riuscivo a proseguire.
Il mio psicologo ci sà fare e parecchio, ma è sempre tcc. Come faccio a capire se la terapia non fa per me?
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07-01-2015, 21:05
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#17
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Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,525
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Per cui la tcc nelle fs radicate è una terapia non risolutiva?
La mia ad esempio è radicata, ma tendo ad avere un'approccio alla terapia costante e umoralmente adeguato inizialmente, ma nel giro di poco tendo ad affievolirmi e a non crederci più.
Unico problema è che non capisco se la non riuscita della tcc dipenda dall'approccio che ha su di me questo tipo di esercizi terapeutici.
Ad esempio l'esposizione graduale con me non ha mai funzionato. O meglio seguendo quello che scrivevo prima ha funzionato inizialmente, e poi non riuscivo a proseguire.
Il mio psicologo ci sà fare e parecchio, ma è sempre tcc. Come faccio a capire se la terapia non fa per me?
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Non so, non sono in grado di darti consigli
Hai provato a parlarne con il tuo terapeuta?
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07-01-2015, 21:07
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#18
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,149
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Come faccio a capire se la terapia non fa per me?
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Dopo i primi otto, diecimila euri
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07-01-2015, 21:39
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#19
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Isolationville (Limboland)
Messaggi: 5,181
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Io ho intrapreso più di una terapia, le più importanti, nonché più prolungate, sono state una "terapia mirata", che mi ha fornito i mezzi per sopravvivere ed una terapia psicoanalitica, attualmente "in corso", forse sarebbe stato più sensato iniziare con l'analisi e poi passare alla cognitivo comportamentale ma alla fine dopo averne intraprese diverse degli orientamenti più disparati, per un totale di 22 anni, io vado a naso, se mi trovo bene alla prima visita/seduta bene, altrimenti passo al candidato successivo. Prima di trovare gli ultimi due ho deciso per un doppio approccio: psichiatra e psicoterapeuta, non mi interessa più da anni la diatriba quindi voglio una preparazione completa, visto che mi necessitano ambo gli approcci. Prima di trovare la mia ultima mi sono rivolta ad altri 5 specialisti, scartati a pelle durante la prima seduta.
Devo ammettere che ogni terapia intrapresa in questi ultimi 22 anni, anzi ormai vado per i 23, mi ha lasciato qualcosa, anche quando me la sono filata dopo sei mesi, dei semi che solo anni dopo hanno dato qualche piccolo frutto.
Alla fine quello che conta secondo me è sentirsi a proprio agio con lo specialista, quale che sia la scuola di pensiero, insomma sono branche talmente incerte che ovviamente la scelta deve essere soggettiva e soprattutto ci vuole pazienza, chi voglia iniziare un percorso a mio parere dovrebbe metterlo in conto. Aspettarsi che sia il terapeuta a dare soluzioni è infantile ed assicura una delusione in partenza, andare dall'analista parlare e basta, senza mettere in pratica con esposizioni frequenti ma idonee al nostro livello, può essere totalmente sterile, c'è chi ha più bisogno di essere guidato nella gestione delle fobie e chi ha più bisogno di scavare senza interpretazioni fantasiose da parte del terapeuta che deve fungere più che altro da specchio. Questo può anche variare nel tempo nel singolo paziente.
Inoltre periodi di stagnazione capitano in ogni percorso psicoterapico. Non è una corsa ma una eterna maratona ad ostacoli in salita.... É la vita.
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Ultima modifica di rosadiserra; 07-01-2015 a 21:43.
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07-01-2015, 22:09
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,213
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Forse bisogna sapere i propri bisogni e in base a questo si decide cosa cercare in una terapia.
Bisogna farsi la fatidica domanda.
Cosa mi aspetto dalla psicoterapia?
Personalmente in base ai miei bisogni cercherei un\a terapista che fosse reperibile nei momenti difficili non solo durante l'ora stabilita.
Non vorrei un continuo scontro\confronto.
E giustificarmi sempre per dimostrare le mie ragioni.
Vorrei che stesse dalla mia parte, questo per me è fondamentale.
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