Ormai senza più amici per mia scelta e con un lavoro (temporaneo) fin troppo tranquillo ho avuto modo di riflettere sui bisogni umani, sulle nostre illusioni, ideali e principi.
A parte il bisogno di bere e mangiare (di cui farei volentieri a meno), che è fondamentale per la sopravvivenza, tutti gli altri bisogni hanno come scopo la soddisfazione o addirittura la felicità (questa sconosciuta bastarda che non si fa mai vedere).
Chi sente il bisogni di avere amici, un compagno/a, una casa, uno scopo nella vita, una fede, chi non vuole vedere la realtà e ha bisogno di illusioni e preconcetti per vivere con la coscienza pulita, chi ha bisogno di un ideale in cui credere, chi segue principi religiosi o morali.
Credo esistano dei bisogni universali, ma che si differenziano a seconda dell'individuo: ma sarà poi vero?
Io sono nato senza una coscienza, il senso del giusto e dello sbagliato l'ho imparato più meccanicamente (un po' come Dexter), e di conseguenza mi sembra che molti si facciano costrutti assurdi, per esempio su come dovrebbe essere il loro paradiso ideale, il loro partner perfetto, la loro casa, ecc,ecc, quando invece facendosi certe pippe mentali si precludono la felicità.
Ci sono quelli che vivono la vita come una missione, facendo beneficenza o impegnandosi nel sociale, e non faccio a meno di pensare che visto come si comporta il resto dell'umanità sia una missione persa in partenza, e quindi non è forse solo un narcisistico auto-compiacimento, che collateralmente aiuta pochi?
E i benpensanti, che seguono "sani principi", mi danno semplicemente il volta stomaco.
I fan non li capisco, figurati chi ammira il Papa, quale che sia, o chi segue una fede politica.
In sostanza mi chiedo: cosa è veramente reale/valido per essere felici e fregarsene di tutto, sfighe personali e mondiali annesse?
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