Warner84

Ormai mi trovo a convivere da parecchio con una sensazione di vuoto interiore pressochè sempre presente. Se durante la settimana questa sensazione si attutisce un pò perchè il lavoro mi occupa il tempo ma sopratutto mi tiene occupato mentalmente e fisicamente, nel weekend questo "vuoto" aumenta in maniera insopportabile, provocandomi in certi casi un vero e proprio malessere fisico come un peso allo stomaco o al petto. Probabilmente è la mancanza di una vita "normale" che mi provoca questa sensazione. Il problema è che questo vuoto diventa sempre più pesante da sopportare e nel weekend cerco di colmarlo (in maniera poco salutare e sbagliata) con l'alcool ma mi rendo conto che non è una soluzione. C'è fra di voi qualcuno che ha questa sensazione di vuoto? E come la affrontate?

Mik80

Io ci convivo da sempre, voglio colmarlo almeno facendo un lavoro che mi soddisfi.

Masterplan92

Ci convivo

CamillePreakers

Anche io convivo con un senso di vuoto perenne...da sempre. Come la affronto? Bella domanda...non la affronto...l ho attutita od ingannata con varie cose, tutte sbagliate. Dal frequentare gente dannosa all' usare sostanze, alla bulimia...un po' mi distra guardare cose "shock" come documentari su serial killer, campi di sterminio etc

lonely heart

Mi dispiace, capisco la sensazione e purtroppo la provo tutti i giorni. Cerco di distrarmi, ma non serve a molto...

Green Tea

Io tendo a cercare le persone, scrivere e parlare.. Rimango solo e la cosa mi pesa, però almeno mi tengo occupato con la "socialità".

crimm

Convivo con le stesse sensazioni da sempre... non ho ancora risolto e non so nemmeno io cosa fare. Una volta avevo hobby che mi tenevano occupata ma ora non ho più interesse nemmeno per quelli, la mia vita è fatta di vuoto e di un lavoro che non mi piace... è dura, forse parlare con uno psicologo aiuta ma non ho mai provato

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Saturnino

Finché ho sufficiente tempo libero a disposizione da dedicare a me stesso, tutto va bene...per il fatto che so come trascorrere il mio tempo in modo soddisfacente....anche senza dover stare necessariamente assieme ad altre persone.
Il vero guaio inizia quando magari ho poco tempo da dedicare a me stesso solitamente per motivi di lavoro...quando non sono disponibili i colleghi a sostituirmi....sento come una sensazione di costrizione e ingabbiamento davvero spiacevole e in genere in questi casi peggiora anche il mio rapporto con gli altri che inizio a vedere come una seccatura piuttosto che come qualcosa di piacevole.

pokorny

Pari pari, stessa sensazione, stesso palliativo, l'alcool.

Masterplan92

Ci sono volte in cui questo vuoto mi stringe lo stomaco..come ora..e voglio solo chiudermi in casa

Warner84

Vi ringrazio innanzitutto per le risposte, sapere che è una sensazione che provano anche altre persone mi fa sentire un pò meno solo anche se chiaramente mi dispiace che proviate ciò. In linea di massima mi sembra di capire che tenersi occupati possa essere una soluzione che tampona momentaneamente il problema ma alla lunga risalta comunque fuori. Probabilmente resta solamente da conviverci e accetarsi per quello che si è e per la vita che si ha, comprese le mancanze, ma l'accettazione è difficile da raggiungere quando si ha costantemente le vite degli altri sotto il naso per un motivo o per l'altro e le nostre mancanze rispetto alle loro vite diventano enormi.

Ciasty

Difficile trovare una persona più vuota di me nella vita reale

Brutton

Quanti anni hai?vivi da solo?

claire

Mai avuto il vuoto dentro.
Anzi,vorrei svuotare ma sono sempre piena di roba.

Clover

Presente , io so a cosa è attribuito il mio senso di vuoto quindi l'ho affrontato in terapia ma non si può mai colmare del tutto,quindi quando mi sento così cerco di distrarmi in modo vario,musica dipinti ,TV, camminate dipende ,però so che puntualmente tornerà a me "prende soprattutto di notte " o sera tardi quando sono sveglia perché sono insonne .

Warner84

35 anni. Vivo con i miei genitori, probabilmente se vivessi da solo cadrei in depressione del tutto per la solitudine.

crimm

Secondo me è importante soprattutto raggiungere l'accettazione della propria vita, io ci sto provando. Questo non vuol dire rassegnarsi e continuare a stare male, ma accettare i propri limiti e apprezzare i propri piccoli traguardi raggiunti, essere grati e soddisfatti del poco che si ha. Cerco di appoggiarmi a questo e rivivo nella mente ricordi positivi, anche se poi ci sono giorni in cui sto peggio e il vuoto si fa sentire, non ho ancora sconfitto per sempre quella sensazione.

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hypnos688

Io ho vissuto da solo per anni anche se i miei erano abbastanza vicini con frequentazione quasi quotidiana ma un certo vuoto lo sentivo ugualmente! E lo sento tuttora avendoli a centinaia di km di distanza! Ma il vuoto deriva dall'essere solo al di là dei miei! D'altra parte la mia famiglia si è sempre limitata a loro! Se avessi avuto fratelli o sorelle avrei vissuto diversamente anche il solo fatto di vivere o meno in famiglia o da solo! Almeno per me il vuoto deriva da un passato condito da delusioni, un presente in cui si vive alla giornata praticamente rinchiuso in casa e senza poter contare su nessuno e un futuro che ha le stesse tinte fosche anzi..decisamente peggiori! Il vuoto si cerca di superarlo immaginando o sperando in un futuro che probabilmente è destinato a peggiorare!

Warner84

Questo punto che hai toccato lo trovo giusto. Ci sono periodi in cui trovo un pò di equilibrio e una parvenza di serenità in cui riesco a rendermi conto di non essere del tutto da buttare e di avere delle cose buone nella mia vita e mi dispiaccio di non riuscirle ad apprezzare come dovrei, forse perchè tendo a darle per scontate (sbagliando). Ma poi ci sono i periodi in cui non ne va dritta una e i miei problemi, i miei complessi e le mancanze varie si ingigantiscono andando ad oscurare le cose buone che ci sono. Forse per raggiungere quella'agognata serenità che in tanti utenti cercano (me compreso) bisogna fare quello che dici e vedere i problemi e ciò che ci manca non come dei limiti ma più come degli obbiettivi da raggiungere ,anche se magari difficili.

Keith

si certo, ce l'ho spesso questa sensazione.
penso dipenda dalla mia vita senza obiettivi, con poche e solo ipotetiche speranze. a dire il vero lo sento anche quando lavoro.. mi sento come se lì non ci sono, non sono amalgamato con l'ambiente. anche a casa mia a volte mi sento estraneo.
il momento più brutto è entrare in casa la sera..
l'alcol è un buon palliativo, ma il mio fisico ha una duplice risposta: da un lato lo reggo molto, però poi finito l'effetto sto male, mi rovina il sonno e non mi posso permettere di dormire male.. insomma è un cane che si morde la coda.

vorrei tanto poter scegliere le cose da fare nella mia vita e invece mi trovo in un turbine di doveri a cui devo far fronte.. sono passivo con la vita.. ma non posso fare diversamente.. ogni volta che ho provato a riemergere son ostato sempre ributtato sott'acqua.