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Vecchio 24-08-2024, 10:38   #461
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Originariamente inviata da Hassell Visualizza il messaggio
Gli analisti della Statement dicono: se un soggetto è incapace di negare di aver commesso un omicidio, noi non siamo autorizzati a farlo per lui.

Infatti Bossetti non ha mai negato in modo credibile, non ha mai detto " io non ho ucciso Yara", mai in nessun contesto, né agli inquirenti, né agli avvocati, né ai giornalisti e nemmeno ai familiari.
sta statement fa acqua da tutte le parti e dice anche cose non vere, ho digitato su google "io non ho ucciso yara", il primo risultato è la solita pagina che parla di questa pseudoscienza senza alcun senso logico, il secondo risultato è :

Quote:
“Non ho mai perso la speranza, sono sempre stato convinto che la giustizia mi darà ragione”, ha detto Massimo Bossetti ha commentato la decisione dei giudici, come riportato dall’AdnKronos. “Credevo che già i giudici dell’appello ci avessero concesso la perizia sul Dna – ha continuato – con la decisone della Cassazione ora potremo analizzare quei campioni genetici che dimostreranno che io non ho ucciso Yara”.

ma pure fosse che non abbia mai detto quella frase ma abbia detto "io sono innocente, non sono stato io a farlo", etc, è davvero una convinzione labilissima e portata da teorie senza alcun fondamento quello che se una persona non usa un determinato linguaggio allora è colpevole.
Ringraziamenti da
AvolteRitorno (24-08-2024)
Vecchio 24-08-2024, 11:33   #462
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Originariamente inviata da zoe666 Visualizza il messaggio
sta statement fa acqua da tutte le parti e dice anche cose non vere, ho digitato su google "io non ho ucciso yara", il primo risultato è la solita pagina che parla di questa pseudoscienza senza alcun senso logico, il secondo risultato è :









ma pure fosse che non abbia mai detto quella frase ma abbia detto "io sono innocente, non sono stato io a farlo", etc, è davvero una convinzione labilissima e portata da teorie senza alcun fondamento quello che se una persona non usa un determinato linguaggio allora è colpevole.
Premetto che per condannare una persona servono le prove ecc, ma la Statement aiuta. È provato che un innocente de facto dice continuamente "io non ho ucciso XYZ" senza problemi, mentre un colpevole tende a evitare di pronunciare il nome della vittima perché gli provoca troppo stress. Dichiararsi semplicemente innocente non significa non aver commesso il fatto.

Se ha detto "io non ho ucciso Yara" una volta, in riferimento alla decisione della Cassazione, stiamo parlando di molto tempo dopo i fatti, quando la pressione è ormai diminuita, e all'interno di un discorso lungo e articolato, manipolatorio, tipico dei colpevoli, che cercano di confondere e convincere, mentre un innocente vero lo dice subito, senza giri di parole, perché non deve convincere nessuno di qualcosa che non ha commesso.

Ultima modifica di Hassell; 24-08-2024 a 11:37.
Vecchio 24-08-2024, 11:43   #463
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È provato che un innocente de facto dice continuamente "io non ho ucciso XYZ" senza problemi, mentre un colpevole tende a evitare di pronunciare il nome della vittima perché gli provoca troppo stress..
no, anche questo è falso, come la tua frase di prima.
Capisco però che hai le tue convinzioni basate su sta teoria strana, quindi amen.
Vecchio 24-08-2024, 13:50   #464
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Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, da taluni studiosi definito come padre della moderna criminologia, affermava che misurando la lunghezza di una mandibola o di un cranio (detto molto semplicisticamente) si poteva individuare la personalità criminale. La maggior parte delle sue teorie, in passato apprezzate e condivise anche da nomi noti del settore, risultano oggi destituite di ogni fondamento scientifico.
Vecchio 24-08-2024, 13:59   #465
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Originariamente inviata da AvolteRitorno Visualizza il messaggio
Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, da taluni studiosi definito come padre della moderna criminologia, affermava che misurando la lunghezza di una mandibola o di un cranio (detto molto semplicisticamente) si poteva individuare la personalità criminale. La maggior parte delle sue teorie, in passato apprezzate e condivise anche da nomi noti del settore, risultano oggi destituite di ogni fondamento scientifico.

Il museo di Torino a lui dedicato è meraviglioso
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AvolteRitorno (24-08-2024)
Vecchio 24-08-2024, 14:44   #466
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Originariamente inviata da AvolteRitorno Visualizza il messaggio
Marco Ezechia Lombroso, detto Cesare, da taluni studiosi definito come padre della moderna criminologia, affermava che misurando la lunghezza di una mandibola o di un cranio (detto molto semplicisticamente) si poteva individuare la personalità criminale. La maggior parte delle sue teorie, in passato apprezzate e condivise anche da nomi noti del settore, risultano oggi destituite di ogni fondamento scientifico.
Lo stai dicendo a me, per confutare la Statement Analysis?
Vecchio 24-08-2024, 18:03   #467
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Originariamente inviata da Hassell Visualizza il messaggio
Lo stai dicendo a me, per confutare la Statement Analysis?
Era riferito in quel contesto, ma non volevo confutare niente della Statement Analysis (di cui non conosco nulla), il mio intento era solo portare ad esempio come nel corso della storia i metodi di indagine cambino e anche quello che oggi ci sembra "sicuro" col passare del tempo potrebbe non esserlo così tanto. Altro esempio potrebbe essere il metodo investigativo prima e dopo l'esame del dna.
Vecchio 24-08-2024, 20:05   #468
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Originariamente inviata da AvolteRitorno Visualizza il messaggio
Era riferito in quel contesto, ma non volevo confutare niente della Statement Analysis (di cui non conosco nulla), il mio intento era solo portare ad esempio come nel corso della storia i metodi di indagine cambino e anche quello che oggi ci sembra "sicuro" col passare del tempo potrebbe non esserlo così tanto. .
ma anche per fare un esempio famoso, il test del poligrafo, che negli anni '90 era ritenuto il non plus ultra per scovare i criminali poi si è rivelato fondamentalmente fuffa inaffidabile, dato che rivelava solo i dati di ansia ed eccitazione, non le bugie. Quindi qualunque ansioso risultava un colpevole, e invece chi rimaneva calmo superava il test anche se aveva ammazzato qualcuno.
Ecco, questa statement analisys è stata "Inventata" proprio da un israeliano che faceva gli interrogatori col poligrafo. E si pone proprio un obiettivo simile, ovvero scovare le bugie in base a come una persona dice le cose.
Potrebbe anche essere interessante, se non fosse che i pochi esempi al riguardo sono abbastanza lacunosi e pregni di pregiudizio. Ovvero, chi usa questa tecnica, è convinto in partenza della colpevolezza di qualcuno, quindi troverà in ogni frase qualcosa che indichi la menzogna.

Già il fatto poi di ritenere che chi dice "non l'ho uccisa" ambiguo rispetto a "non ho ucciso tizia" mi sembra surreale.
Se fossi interrogata o parlassi con i miei familiari, non mi verrebbe naturale dire "non ho ucciso nome e cognome", è proprio logica, se ci si immedesima in un contesto si capisce che non è naturale. In questo modo si può trovare un colpevole in chiunque sia accusato di omicidio.
Ringraziamenti da
AvolteRitorno (24-08-2024)
Vecchio 30-08-2024, 09:27   #469
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Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere a Terno d’islam
c'è un topic apposito per scatenare il proprio livore contro l'immigrato, qui si parla di true crime, non insozziamo la discussione, se possibile
Vecchio 30-08-2024, 10:02   #470
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L'avatar di gaucho
 

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Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Non me lo sarei mai aspettata una cosa del genere a Terno d’islam

Attenzione che se parlate di crimini commessi da immigrati verrete ignorati e censurati dalla polizia del forum
Vecchio 30-08-2024, 13:52   #471
Avanzato
L'avatar di Charlie Dev
 

Il delitto di Sharon mi ha fatto ricordare quest'altro:

https://www.secoloditalia.it/2021/06...alcuno-a-caso/

Vecchio 31-08-2024, 13:26   #472
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L'avatar di AvolteRitorno
 

Qualche sera addietro mi è capitato di vedere un vecchio filmato sul delitto di Cogne, credo conosciate tutti il caso. Il mio pensiero di fondo è quello più comune, ovvero che sia stata effettivamente la Franzoni. Al 99%.
Mi è sempre però permasto quell'1% di dubbio, occupato da una mia teoria, che, devo ammetterlo, è abbastanza irrealistica e forse irrispettosa (ma ogni volta che ne sento parlare mi torna in mente).

Mi piacerebbe qui con voi esporla e che poi voi la confutaste spiegandomi perché secondo voi impossibile.

La mia teoria:

Si è sempre detto che nel lasso di tempo ridotto in cui è avvenuto l'omicidio, nessuno a parte Anna Maria avrebbe potuto perpetrarlo, c'era solo lei in casa. Questo non è del tutto corretto, in casa c'era anche il figlio maggiore, prima di essere accompagnato al pullmino della scuola.
Il terribile omicidio non sarebbe potuto avvenire prima di accompagnare il ragazzino al bus, cosa che se consideriamo valida questa teoria avrebbe fornito anche un alibi inattaccabile. Potrebbe lei aver detto al figlio maggiore di curare qualche minuto il più piccolo, mentre faceva qualcosa e la situazione è degenerata? Il piccolo piangeva e per farlo smettere il fratello lo abbia percosso a morte con qualcosa?
La madre poi, forse nemmeno sicura che il figlio fosse in condizioni così critiche, abbia provveduto a scagionare il figlio maggiore portandolo al pullmino e intimandogli il silenzio, tornando poi in seguito a occuparsi di avvertire i soccorsi e a far sparire certi indizi?
Vecchio 31-08-2024, 14:11   #473
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Originariamente inviata da Charlie Dev Visualizza il messaggio
Il delitto di Sharon mi ha fatto ricordare quest'altro:

https://www.secoloditalia.it/2021/06...alcuno-a-caso/

Io mi ricordo di questo perché sul forum era stato detto che lei o lui faceva parte del forum o di un gruppo fb sulla fobia sociale
Vecchio 31-08-2024, 15:41   #474
Esperto
L'avatar di zoe666
 

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Originariamente inviata da AvolteRitorno Visualizza il messaggio

La madre poi, forse nemmeno sicura che il figlio fosse in condizioni così critiche, abbia provveduto a scagionare il figlio maggiore portandolo al pullmino e intimandogli il silenzio, tornando poi in seguito a occuparsi di avvertire i soccorsi e a far sparire certi indizi?
questa parte non mi convince.
Vado a memoria anche io, ricordo in soldoni che lei ha lasciato il figlio piccolo in camera da letto, ha preso il grande e l'ha accompagnato allo scuola bus.
Ci vorrebbe tanto sangue freddo al pensiero del figlio maggiore che in un raptus prende e riempie di colpi il piccolo, la madre lo scopre e subito pensa a scagionarlo portandolo di corsa allo scuolabus.
Il figlio poi immagino dopo tanti colpi sarebbe stato ricoperto di sangue, quindi avrebbe dovuto anche ripulirlo e cambiarlo al volo.

Ricordo benissimo invece l'idiota del medico di base chiamato dalla franzoni che arrivò e disse che samuele aveva avuto un aneurisma ed era per quello che aveva la testa scoperchiata
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AvolteRitorno (31-08-2024)
Vecchio 01-09-2024, 15:17   #475
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Originariamente inviata da zoe666 Visualizza il messaggio
questa parte non mi convince.
Vado a memoria anche io, ricordo in soldoni che lei ha lasciato il figlio piccolo in camera da letto, ha preso il grande e l'ha accompagnato allo scuola bus.
Ci vorrebbe tanto sangue freddo al pensiero del figlio maggiore che in un raptus prende e riempie di colpi il piccolo, la madre lo scopre e subito pensa a scagionarlo portandolo di corsa allo scuolabus.
Il figlio poi immagino dopo tanti colpi sarebbe stato ricoperto di sangue, quindi avrebbe dovuto anche ripulirlo e cambiarlo al volo.
Dal web: Alle 7.30 Stefano (il marito) va a lavorare. Dopo aver consolato Samuele portandolo nel lettone dei genitori al pianterreno ed essersi cambiata il pigiama con i topolini disegnati, così racconterà decine di volte, alle 8.15 Annamaria si infila il giaccone e accompagna Davide alla fermata dello scuolabus, duecento metri di distanza e una attesa di cinque minuti, fino alle 8.20.

Secondo me in mezz'oretta il figlio lo ripuliva tranquillamente, certo, ci voleva un gran sangue freddo a prendere in mano la situazione così, ma era per il figlio e si sa che in quei casi si fa di tutto (lo troverei molto più plausibile dell'aver commesso l'omicidio e poi aver rimosso completamente, come si ventilava). Quest'ipotesi per me non funziona soprattutto perché all'arrivo dei soccorsi il bambino era ancora vivo, non ho idea di quanto si possa restare in vita con quel tipo di ferite alla testa, ma non credo molto.


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Originariamente inviata da zoe666 Visualizza il messaggio
Ricordo benissimo invece l'idiota del medico di base chiamato dalla franzoni che arrivò e disse che samuele aveva avuto un aneurisma ed era per quello che aveva la testa scoperchiata
Ada Satragni, tra l'altro vicina di casa e conoscente della Franzoni, parlò di aneurisma e di esplosione della testa. Per poi ritrattare, non so quando, dicendo che aveva detto quelle cose per non spaventare la madre già sotto choc, dicendo che era stato massacrato.
Vecchio 01-09-2024, 17:25   #476
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Originariamente inviata da 3stm Visualizza il messaggio
Per me è stato il figlio

Se è stato lui entro domani mattina confessa
Ha confessato infatti
Secondo me è gente drogata altrimenti è impossibile tutta questa violenza, e vogliono pure legalizzare cannabis ecc
Se si escludono problemi psichiatrici per me la maggior parte di questi delitti sono causati dal consumo di droga
Vecchio 01-09-2024, 17:33   #477
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Originariamente inviata da euridice_ Visualizza il messaggio
Ha confessato infatti
Secondo me è gente drogata altrimenti è impossibile tutta questa violenza, e vogliono pure legalizzare cannabis ecc
Se si escludono problemi psichiatrici per me la maggior parte di questi delitti sono causati dal consumo di droga
la maggior parte dei tossicologici effettuati a qualcuno colpevole di omicidio sono puliti ( il consumo di cannabis poi non provoca aggressività, anzi. è la droga antiviolenza per antonomasia ).
Semplicemente le cause sono spesso molteplici, tanto fa il non curarsi problematiche interiori che tendono a scatenarsi alla fine se non adeguatamente contenute.
Vecchio 02-09-2024, 15:24   #478
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È mai stato parlato in qualche canale truecrime di Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio?
Vecchio 02-09-2024, 15:47   #479
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Originariamente inviata da Nightlights Visualizza il messaggio
È mai stato parlato in qualche canale truecrime di Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio?
Ricordo di averne sentiti alcuni, uno sicuramente fatto da Lucarelli, mi pare anche NonApriteQuellaPodcast lo abbia trattato.
Ringraziamenti da
Nightlights (02-09-2024)
Vecchio 03-09-2024, 02:17   #480
~~~
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"Ma come poteva Giuseppe Varani prendere in considerazione anche una sola di queste teorie? Come poteva accettare che l’infanzia di Marco Prato e di Manuel Foffo, i loro traumi famigliari, i rimossi, la droga, venissero usati come spiegazione, se non come attenuante per ciò che era successo? Come si poteva pensare che un crimine del genere non meritasse di venire giudicato nella sua semplice evidenza?

«Perché lo hanno drogato? – chiedeva con aria di sfida. – Per stuprarlo! – rispondeva. – Per seviziarlo, per vederlo soffrire! Che altro c’è da dire? Che hanno cercato di tagliargli la gola per impedire che gridasse? Che nella camera ardente mio figlio aveva un copricapo perché gli avevano sfondato anche la testa? Noi vogliamo una giustizia come si deve, co-me-si-de-ve!»

Lo gridava agli avvocati, lo gridava di fronte alle telecamere, e lo gridò anche a me quando, in una mattinata soleggiata e ventosa, ci incontrammo per la prima volta. Eravamo seduti in un caffè di piazza Mazzini. A presentarci era stata Chiara Ingrosso, la giornalista del «Fatto» con cui avevo condiviso la cartella clinica di Marco Prato. Giuseppe Varani aveva parcheggiato il furgoncino dei dolciumi abbastanza vicino da poterlo tenere sott’occhio. Jeans, felpa grigia, barba incolta.

«Come si fa a dire che non c’era premeditazione? – chiese. – C’è la premeditazione. E c’è l’inganno, ci sono le sevizie, c’è la tortura, c’è la crudeltà e ci sono i motivi abietti. Come se fa, – sbarrava gli occhi, – in un processo di qualsiasi tipo, abbreviato o non abbreviato, ridotto o come je pare… come se fa a non parlare della vittima? Di quello che ha subito. Di quello che ha sofferto. Gli hanno spaccato le mani per impedirgli di difendersi. Gli hanno dato le martellate in bocca per fargli partire tutti i denti».

Il diritto penale – non si stancava di ripetere qualunque avvocato – non seguiva un criterio di equivalenza retributiva. La pena era sempre meno dura dell’offesa. Altrimenti saremmo tornati alla legge del taglione. Ma non era questo che il papà di Luca Varani contestava. Lui accettava i limiti del nostro ordinamento. Li rispettava. Non tollerava però che davanti a quell’argine si arretrasse di un passo. In Italia non c’era la pena di morte? Bene, esisteva il carcere duro però, esisteva l’ergastolo.

«Non si sono pentiti. E a me che questi si vanno a fare sedici anni non mi sta bene. Questi a mio figlio l’hanno sventrato! Io c’ho delle fotografie, e le farò vedere in tribunale. Parlerò con il giudice. Glielo farò capire, quello che è successo».

Ogni volta cosí. La sua voce iniziava a vibrare, poi esplodeva. Allora non solo la voce ma tutto in lui sembrava arrampicarsi su una lingua di fuoco. Quando era in televisione queste esplosioni erano consuete, forse aveva capito che era il modo per farsi notare, per tenere viva l’attenzione su quel che stava succedendo. Ma lo faceva anche lontano dalle telecamere. Lo faceva con ogni persona – lo fece con me, quella mattina ventosa – a cui riconoscesse la facoltà di portare l’ambasciata piú lontano di quanto poteva fare lui.

A qualcuno le sue sparate sembravano eccessive. Ma non era certo un magistrato, Giuseppe Varani, non aveva alcun potere sulle sorti di Manuel Foffo e Marco Prato, non era neanche un giornalista, e di certo non era uno di quei commentatori che sui social sentenziano sulle vite altrui protetti dall’incorporeità e resi folli da un’astratta sete di violenza. Giuseppe Varani era un uomo nel pieno del suo dolore, e questa, pensai guardandolo, era un’immagine sacra. Inoltre, pur col romanaccio a fior di labbra, i gesti plateali e le espressioni accese, mi sembrò che il papà di Luca si appellasse a un principio su cui io stesso – con meno forza di lui – mi ero trovato di recente a interrogarmi. La responsabilità individuale, il libero arbitrio: in cosa ci saremmo trasformati, o dileguati, se ci fossimo liberati di questi due fondamentali pesi? Vivevamo in un mondo perennemente analizzato, scandagliato, setacciato da mille indagini e statistiche, ma al tempo stesso era un mondo inconoscibile, in cui era sempre piú difficile capire chi fosse davvero responsabile di cosa. Crollava l’economia. Di chi era la colpa? La Terra era minacciata dai cambiamenti climatici. C’erano responsabilità circostanziate per questo? Era paradossale che, nell’epoca in cui i principali cambiamenti sul pianeta erano imputabili alle nostre azioni, ricondurre un effetto alla causa che lo aveva generato, e soprattutto riuscire a farlo su un piano umano, individuale, fosse diventato l’esercizio piú difficile di tutti.

Un ragazzo veniva attirato in un appartamento da altri due ragazzi e ne usciva morto. Era possibile imputare classicamente questo crimine ai due ragazzi – con tutto il corredo di colpa e punizione – o bisognava arrendersi al pensiero di essere entrati in un tempo e in un mondo completamente nuovi, dove questi concetti non valevano piú niente?

Era sotto questo aspetto – lo sguardo stravolto, smagrito, gli occhi neri, le labbra storte – che Giuseppe Varani mi appariva come una figura biblica. Se Marco Prato e Manuel Foffo – pensai allora, continuando a riflettere sulle questioni che non mi davano pace – si erano lasciati vincere dalla paura atavica che porta ad accanirsi sul piú debole, ed era qui che bisognava isolare la loro colpa, rintracciare la loro responsabilità, circoscrivere la loro scelta in modo che non evaporasse (colpire per sottrarsi alla paura di essere colpiti; sentirsi nulla, ridurre l’altro al nulla), come era possibile condurli almeno astrattamente verso questo tipo di consapevolezza? Poiché, continuavo a ripetermi, un colpevole che non ha piú strumenti per riconoscersi tale intacca l’idea stessa di colpa, di responsabilità, dunque di scelta, che cosa bisognava fare per evitare che questi concetti – disgregandosi per un numero crescente di persone – cominciassero a corrompersi anche in chi li reputava fondamentali? A cosa dovevamo guardare?"


dal libro la città dei vivi
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