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Originariamente inviata da Badblues
Non chiedo altro che smettere di soffrire, non ho fatto nulla per meritarmelo. Questo dolore mi sta distruggendo, ho provato tutte le strade ma non c’è rimedio. Sono patetico anche solo a scriverlo qua, sono un cancro per tutti. Sono spaventato, tutto è di nuovo nero, la mia testa urla e non so più come farla tacere.
Nessuno può salvarti da te stesso
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"Nessuno può salvarti da te stesso" un altro modo per dire "solo tu puoi aiutarti", una frase che viene detta e tramandata come massima di saggezza ma è una sorta di condanna per chi ha problematiche con la mente. È un detto che può valere per chi non ha subito grossi torti dalle persone e ha un equilibrio psicologico sufficiente a fargli vedere il problema affrontandolo con lucidità. Ma chi sta incasinato e sofferente per tanti squilibri dovuti a traumi che gli hanno sballato le coordinate per seguire una strada, risolvere un problema, leggere se stessi nel mondo, come diamine fa a venirne a capo da solo?? Non è questione di volontà, carattere, etc.. È questione che è saltata la bussola nel senso autentico del termine (una bussola che salta, non che diventi matto).
Ci si arrovella dentro un labirinto e ci si sente stupidi e incapaci perchè non se ne viene a capo mentre gli altri tutti fighi ti dicono "tu solo hai la chiave" ma de che! Ma per piacere. Sei nella nebbia. Come fai a trovare la via? Allora alzano le spalle come se fossi perso e se ne vanno convinti che hanno fatto tutto il possibile.
Badblues da soli non se ne esce per il semplice fatto che tutti hanno bisogno degli altri anche chi fa il figo dicendo che ce l'ha fatta da solo. Tutti possiamo farcela ma dobbiamo avere chiara la via da seguire, la direzione..muoverci consapevoli mai andando contro natura. Quella strada è la nostra, nessuno può intuirla perchè nessun altro può essere "noi": io e te. Ma certamente gli altri sono in grado, quando interessati sul serio, di vederti, ascoltarti, conoscerti e aiutarti, semplicemente condividendo momenti di vita insieme a te, pensieri.
Gli altri ci possono capire se solo volessero farlo, se solo avessero meno soffocato in sè, il senso della comunità, quella consapevolezza innata che abbiamo noi come loro. Basterebbe vivere insieme, conoscersi senza troppi pregiudizi, aprendosi e condividendo momenti di vita veri, sani, naturali, non nevrotici. Uomini comuni hanno intuizioni straordinarie quando non pensano..
Semplicemente vivono. Tu pensa se naturalmente conoscessi qualcuno o più persone, fate gruppo come ai tempi delle medie, anche se adulti (conta lo spirito), uscite di sera, è estate, l'aria è fresca, cielo stellato, aria pulita, venticello. Sei felice, non pensi a niente e tra le intese, le comprensioni, in quel dialogo silenzioso che vi fa presenti gli uni accanto agli altri, hai la risposta della tua vita. Non serve cercarla. L'abbiamo già. Sappiamo dove andare ma siamo soffocati nell'intuito dalla mancanza di contatto naturale, avvelenati, accecati e resi sofferenti dall'isolamento di cui tutti anche i più fighi soffrono. Solo che loro la bussola non l'hanno persa del tutto perchè rimasti (per un'infanzia vissuta felice, forse.. ) sufficientemente equilibrati. Sono idonei a stare in "società", la società di oggi, giungla ipercontrollata, asettica, organizzata in compartimenti supervisionati e mai lasciati a se stessi, condizionati artificiosamente.
Noi che abbiamo perso la bussola del tutto, vaghiamo bloccati, spendendo i nostri giorni, sogni, emozioni, sentimenti, a vuoto... Fuori dal circuito della giungla controllata, ai margini. Anche noi siamo supervisionati, non dobbiamo rompere troppo a chi produce dentro i compartimenti della giungla moderna, siamo un problema. Un freno che è meglio azzittire, ignorare.
Questo messaggio viene trasmesso e diffuso su larga scala.. e allora il senso della comunità si addormenta a livello globale e tu resti fuori a girare convinto che sia colpa tua se non riesci a trovare un senso. Ma forse non c'è una comunità che naturalmente ti cerca? Nonostante tutto, gli uomini zombie della giungla moderna vivono nella loro comunità coi loro simili mezzi cyborg, quindi nella condivisione che avviene più o meno naturale nelle ore d'aria loro concesse, respirano insieme e continuano a mantenere l'ago della bussola, anche se questo vacilla sotto la forza magnetica dell'ago della bussola della giungla. Equilibrio fragile il loro, lo sanno, ecco perchè son tutto frustrati, incattiviti e nevrotici. Siamo divisi in caste questa è la verità ma nella minoranza ci sono isole sperdute annichilite dall'isolamento. Tutte troppo sofferenti per far gruppo, alcune ci riescono e ritrovano un senso, altre no perché il dolore è troppo forte, la solitudine antica, ma c'è sempre una speranza e questo non è un detto.
Siamo tanti in questo mondo, potrebbe succedere che per caso incontriamo quelli che saranno davvero i nostri amici. E allora tutta questa "roba impossibile" che ci portiamo addosso..potrebbe cominciare finalmente a dissolversi col tempo.