silenzio

Si ma io non parlo di altre divinità, io parlo dell'Unica divinità che ha creato tutto il Cosmo, il primo, la prima intelligenza, quella che non ha avuto un inizio e non avrà una fine, ma è sempre esistita e sempre esisterà.

Inoltre, se tu sapessi di essere un'entità onnipotente e immortale, potresti capire veramente le scelte, i sentimenti, le condizioni di esseri minori senza vivere come loro? E per capire e quindi essere veramente come loro potresti riuscirsi completamente fino in fondo senza dimenticare completamente tutto quello che sai di te stesso? Potresti immedesimarti completamente in un essere indifeso senza rinunciare al tuo potere assoluto?

Masterplan92

Il naufragio dei buoni propositi

claire

Per silenzio:
Sono atea.
Però vorrei chiedere a te, credente,senza nessuna ironia:
Come ti comporti con Dio riguardo alle situazioni avverse della vita?Quelle su cui non hai alcun potere, intendo.
Lo preghi, gli chiedi di aiutarti, pensi che lui possa?
O lo vedi come un'entitá che ha creato il tutto ma non si rapporta con l'uomo e le sue vicende?

Crepuscolo

Ma rabbia repressa, aggressività fisica repressa e impulsi fisici repressi non sono tutte cose strettamente collegate tra loro?

hermit94

Pure quella si è incarnata, Krishna

limitless

ieri sera ho cercato di ubriacarmi... pessima idea...

Unspecified

Oggi ho dovuto accompagnare mio padre a un'ospedale abbastanza lontano, 83 km andata, e 83 km ritorno.
Non avevo mai guidato così a lungo, circa 2 ore e 40 tra andata e ritorno, ma non è stato un viaggio pesante tutto sommato, ansie a parte.

Ora, dato che ho fatto questa cosa, subito mio padre mi chiede di accompagnare mio fratello alla sua nuova casa, visto che "so viaggiare", ma qui si tratterebbe di 650 km solo andata, ed almeno gli stessi per il ritorno...
Poi perché dovrei farlo? Sono le due persone che mi hanno rovinato!
Naturalmente ho rifiutato e li ho mandati a fanculo, e se dovessero toccare di nuovo l'argomento, mi incazzerei davvero.

Io non sarò mai una rapa da spremere, e soprattutto non lo sarò per loro.

silenzio

No, non è Krishna...
Non c'è religione al mondo che possa dire con certezza chi e dove sia Dio in questo momento.

silenzio

Non sono credente nel senso di seguace di una certa religione, forse alcuni gesti li ripeto più per abitudine che per reale convinzione. Certo la Chiesa mi ha deluso, come quasi tutti i suoi componenti, ma è evidente che la Chiesa non è Dio e che, soprattutto in questi anni (posto che sia mai stata migliore di adesso) ha dimostrato di avere ben poco di divino nelle sue azioni e scelte.

Per il resto io stesso più di una volta ho dubitato non solo che il Dio dei cristiani esista davvero ma anche solo che ne esista uno, di qualsiasi religione. Ma erano più che altro effetti della frustrazione di constatare quante ingiustizie venivano commesse senza nemmeno che vi fosse un solo misero segno di un intervento divino, nemmeno leggero o in forma di avvertimento.

Alla fine l'unica cosa in cui credo veramente è la Natura e le sue leggi, ma sono in molti, soprattutto nelle civiltà passate, ad associare la Natura con Dio stesso, anche se credo contemporaneamente che la Natura sia e non sia Dio, che ne sia insomma solo il suo riflesso materiale sì, ma solo simbolico-metaforico.

La Natura ama le sue creature? In fondo è un falso problema; in ogni ambito la Natura mette sempre a disposizione tutto quello che ha, ogni risorsa presente perchè flora e fauna, uomo compreso, possano vivere non solo in salute ma anche in pace e serenità, purtroppo però l'Uomo crede sempre di saperne più di lei e commette errori sempre più grandi e pericolosi. Secondo me molte delle malattie sia mentali che fisiche sono la diretta conseguenza dell'ignoranza, della superbia e dell'incapacità di ammettere che siamo noi a dover imparare da Lei e non Lei da noi.


Per quanto riguarda il mio rapporto personale con Dio, sono caduto anch'io innumerevoli volte nella trappola di prendermela con Lui/Lei per i drammi, le mancanze, i dolori e il disagio che provo, ma l'errore che commetto sempre, anche se ovviamente è dura ammetterlo e cambiare pensiero, è che Dio può aiutarci a camminare ma non può muoverci i piedi, non sarebbe giusto e comunque non risolverebbe nulla, anzi, servirebbe solo a rammollirci ulteriormente, non può fare le cose per noi ma può darci la possibilità di arrivare da soli alle giuste conclusioni.
Purtroppo però uno dei più gravi difetti dell'Uomo è l'accidia e il vizio di procrastinare, di rimandare a tempi migliori pensando che arriveranno tempi in cui il mondo sarà "perfetto" e allora basterà premere un pulsante per avere tutto subito e soprattutto con poco o zero sforzo.


Il vero problema di questa assurda situazione di massima infelicità non è la mancanza di intervento divino, secondo me, ma la lentezza con cui gli eventi si evolvono. La classica teoria della rana bollita, insomma. Si scende sempre più in basso, ma lo si fa con una lentezza tale che la gente ha il tempo di abituarsi, così da degradare sempre di più la propria condizione senza che arrivi mai quella sensazione che sia stato oltrepassato un limite dopo il quale qualsiasi azione appaia lecita pur di porre fine all'oppressione, indotta da sè stessi o dalle circostanze.

L'Abisso non ha un fondo, ha solo una serie di scalini. Spetta a noi decidere quale sia l'ultimo per noi, quindi fermarci e risalire.

claire

Ho capito, grazie.
Quindi è l'uomo che decide il suo destino e quanto in basso andare...
Prendiamo una persona che è nata con handicap, è buona ma sola, vive in un paese povero e in guerra, muore il padre, poi si ammala la madre, poi il fratello, ha debiti...
Decide lui quando basta?

Guarda, io non ho mai pensato che se esiste un dio non può permettere tutto questo,a volte penso che un dio possa anche esistere(il mio lato agnostico)ma non quello buono, dell' amore.
Se esiste, è del tutto indifferente alle vicende umane,alla giustizia, all'uguaglianza eccetera.

É lampante che nel mondo esistano troppe ingiustizie non imputabili all'uomo,che certe vite siano colpite duramente e senza limite, se c'è un dio non gliene frega proprio.

Gli scalini del "fondo"sono infiniti, ci sono persone autodistruttive che deliberatamente vanno sempre piú a fondo.Altre che no, vogliono risalire ma la vita non glielo permette.
Dio guarda e sta zitto.
Ma neanche guarda.
É lí indifferente.
Se esiste, che ce ne facciamo?
Quindi mi viene piú facile pensare che non ci sia.
Se c'è qualcosa oltre l'universo, non vedo perchè dovrebbe interessarsi alle vicende della specie umana su un pianetino.
L'uomo è presuntuoso, crede di essere importante,nell'universo siamo meno di niente.
Come possiamo pensare che ci sia un dio che ci caga?

cancellato20641

Da me piovicchia, mi devo accontentare.

Masterplan92

Stare 3 mesi in 3 metri quadri con tuo padre non fa bene alla psiche..

MEandjustMe

Mi sono un po' rotto del forum.
Non sono ancora andato chiedere da nessuna parte per frequentare qualche corso o sport però e mi annoio.

silenzio

Sul fatto che siamo un minuscolo granello di polvere nei confronti di tutto il Cosmo non ci piove, ma senza quel granello di polvere l'universo non sarebbe più lo stesso. Così un individuo umano su questo mondo è solo un settemiliardesimo circa di tutta l'umanità, ma la sua presenza arricchisce l'umanità di un lato in più di sè stessa che prima non c'era. Se questa persona sparisce l'umanità se ne accorge? Forse non subito, così come a volte uno si amputa un dito e crede di averlo solo battuto contro uno spigolo, per poi accorgersi della reale entità del danno solo quando lo guarda e vede la sua mancanza. La vera discriminante sono i tempi, non sempre ci si rende conto del danno immediatamente.
A volte fa più danni l'assenza di qualcuno o qualcosa, perchè quasi sempre non si percepisce l'importanza di avere qualcuno o qualcosa finchè non lo si perde.
Moltissime persone nascono sfortunate, l'unica discriminante fra loro sussiste tra chi si lascia prendere dallo sconforto e si piange addosso e chi invece non si dà per vinto e usa quel che ha o quel che trova per costruire qualcosa.
Cosa impedisce alle persone di riscattarsi? A volte la malattia o la povertà, ma soprattutto il malumore, il chiudersi nel proprio dolore, il dare al mondo la colpa di tutto senza guardarsi intorno e rendersi conto di quello che ancora si ha.
In molti Paesi la gente vive in grande povertà, tuttavia riesce ugualmente ad arrangiarsi sfruttando le doti che ha per creare qualcosa che prima non c'era.

Gummo

Come può una persona essere felice su questo mondo così tracotante di stimoli? Vivere o non vivere è molto simile se consideriamo il numero di cose che tanto è impossibile fare. E poi c'è il banale dilemma: ne vale la pena? Mah, la pena varrebbe sí, se la vita terrena facesse parte di un ciclo più grande e avesse quindi la funzione di immagazzinatore di esperienze / pensieri. Ma ci sono feti che vengono estratti dalla vagina già morti. Che esperienza sono venuti a fare? Quella dell'escremento? Quindi no, non c'è nessun disegno divino e di tutta questa vita non resta nulla. Non ne vale la pena.

Lucernario

Ho bisogno di adrenalina

MEandjustMe

Ho scoperto il Conad di Rovigo.

MEandjustMe

Mi sono già innamorato di una tizia intenta a fare spesa.

The_Sleeper

Headbanging

Lucernario

mi sento un bidone dell'umido pieno di ciccia