Il Vostro Pensiero in Questo Momento... - Pagina 4499

BbFenix · 06-05-2019, 22:59

La vastità del ca. che me ne frega del royal baby non si vedrebbe neanche dallo spazio

Varano · 06-05-2019, 23:12

Sto cercando di annientare ogni piccola, assurda, futile fiammella di speranza di creare una relazione prima o poi. Quanto è difficile questo compito lo sa solo Dio, è un sentimento radicato nel profondo, fonte continua di sofferenza…
come disse un grande scrittore "è più difficile rinunciare all'amore che alla vita"...e tutti noi sappiamo chi più chi meno quanto sia difficile decidere di farla finita...

Teach83 · 06-05-2019, 23:27

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Originariamente inviata da Badblues

La vastità del ca. che me ne frega del royal baby non si vedrebbe neanche dallo spazio

E poi sarebbe un royal baby di serie B, quello che porterà la corona sarà il mitico George.

Ha due cugini da eliminare per salire al trono, e a meno che non sia la reincarnazione di Joffrey Baratheon, la vedo dura.

Unspecified · 06-05-2019, 23:36

Forse dovrei smettere di guidare, prendo tanti farmaci, ognuno dei quali sconsiglia la guida, in caso di assunzione.
Ultimamente ho notato che presto meno attenzione, specialmente in retromarcia, ma solo nelle manovre di parcheggio, per il resto riesco a guidare bene come prima.
Non lo so, ho paura di causare qualche incidente, ma al contempo, se smetto di guidare, sono finito, potrei stare solo a casa e basta...

BbFenix · 06-05-2019, 23:37

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Originariamente inviata da Teach83

E poi sarebbe un royal baby di serie B, quello che porterà la corona sarà il mitico George.

Ha due cugini da eliminare per salire al trono, e a meno che non sia la reincarnazione di Joffrey Baratheon, la vedo dura.

Se poi ha preso il carattere del padre...

Blue Sky · 06-05-2019, 23:40

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Originariamente inviata da H.

E' un rap?

Questa è la mia rima, Hallu bello,
se ti va ci metto anche il ritornello,
ora ti rispondo, tu leggerai,
senti quanto spacca il rap di Blue Sky.

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Originariamente inviata da H.

Come si supera l'ansia delle telefonate a gente che non siano amici o genitori?

A me anche telefonare agli amici crea parecchi problemi. Da ragazzino non era così, telefonavo con relativa tranquillità, ma ora è davvero tanto tempo che non telefono ad amici. Uno di questi mi chiama sempre lui, ci parlo, però io l'iniziativa di telefonargli non la prendo mai.
E pensare che una volta bisognava telefonare al fisso di casa... e io lo facevo... incredibile.

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Che poi una volta che parlo di solito non faccio figure di merda impappinandomi o balbettando, ma è sbloccare la cosa che è molto difficile, rimando fino all'ultimo e spesso poi non telefono appunto per paura di bloccarmi.

Sì anch'io. Ho sviscerato in ogni modo la mia fobia del telefono, e sicuramente la maggior paura ce l'ho nell'iniziare la conversazione. Balbetto anche, che è una cosa che nella conversazione orale ordinaria non mi capita mai. L'esordio è il mio principale problema.
Per il resto, nel corso della telefonata, o quanto ricevo la telefonata, ho meno timore. Però anche in quei casi rimane il problema quando devo decidere qualcosa, o esprimermi su una questione. In tali casi, cerco in ogni modo di adottare tecniche per posticipare il momento decisivo. Sul lavoro, ad esempio, cerco sempre di dire che mi riservo di valutare con i colleghi, prendo tempo in ogni modo, anche quando sono sicuro di ciò che devo dire.
Fondamentalmente, al di là del problema degli esordi che è il maggiore, ciò che temo nella conversazione telefonica è di non essere in grado di ragionare velocemente rispettando i tempi del dialogo verbale. Sono una persona che tende a rimuginare molto prima di decidere nelle cose, e non brillo certo per intelligenza, quindi ho sempre terrore di non riuscire ad apportare un contenuto utile alla conversazione.

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Originariamente inviata da Peste Nera

Se è possibile io invece di telefonare mando mail

Senza dubbio. Tra amici/conoscenti uso le app di messaggistica (Whattsapp ecc.), sul lavoro ho elaborato ogni tecnica possibile di interazione email-telefonata che permetta di evitare la seconda a favore della prima.

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Originariamente inviata da Equilibrium

A me l ansia del telefono incomincio a scomparire quando...

Mi fa piacere, non sei l'unico a riportare casi di miglioramento tramite l'esposizione. Io invece devo dire che il lavoro mi ha sì aiutato ma non molto. Lavoro da qualche anno facendo una mansione che richiede anche l'uso del telefono, e i miglioramenti sono tanto lenti da essere quasi impercettibili.
Ho sempre la possibilità dell'email, nella quale obiettivamente sono più efficace, perché scrivo meglio di come parlo, ma in certi casi serve la telefonata. La corretta alternanza tra i due strumenti è uno dei temi che quotidianamente di impensieriscono di più.
Spesso adotto la tecnica di far precedere la mia telefonata da un'email, in cui spiego ciò che poi dovrò dire. Spesso capita che in tal modo la persona mi risponde subito via email, e così mi tolgo pure il problema di telefonare. Se anche devo telefonare, quantomeno in tal modo ho preparato il terreno.

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Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?

Aiuta molto la formalità.
...
Eventualmente prova anche a preparare un discorso prima della telefonata, immagina le frasi da dire,le risposte da dare..

Vere entrambe le cose.
La formalità aiuta, tanto che si rischia di eccedere. E' un terreno rassicurante.
Sul lavoro mi è capitato più volte che quando rispondo, dicendo "nome, cognome, azienda", l'interlocutore abbia un momento di esitazione e poi mi confessi che pensava che la mia voce fosse il messaggio di segreteria telefonica.
Uno mi ha detto "così perfetto che...", ma la perfezione non è umana... si tratta di un eccesso compensativo, che dimostra che sotto c'è un calderone di emozioni in costante ebollizione

Preparare i discorsi... hai voglia, sono il campione della specialità. In questo devo dire però che sto migliorando. Ora sicuramente penso ancora a lungo prima di telefonare, sviscero ogni possibile evoluzione della conversazione, però almeno il foglietto con le frasi non lo uso più. Fino a poco fa lo usavo.

In ogni caso, al momento il mio problema lavorativo della settimana è che devo fare un paio di telefonate.
Il mio problema extralavorativo della settimana è che devo fare un altro paio di telefonate (e non le farò, le devo fare da un mese).

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Originariamente inviata da incompresa88

Ma solo io avrei più ansia a contattare chi conosco che uno sconosciuto?

Sono due paure diverse, io le ho entrambe ed effettivamente si tratta di sensazioni differenti. Come si diceva prima, la formalità aiuta, perché appiattisce il rapporto umano in uno schema bidimensionale; d'altra parte però, parlare con amici riduce l'aspetto prestazionale del problema, perché l'errore e l'incertezza sono accettate.

Alakazam · 06-05-2019, 23:45

Ho finito il libro che stavo leggendo. E ora che faccio?
Consigliatemi un libro che si trova facile in rete.

Nightlights · 07-05-2019, 00:21

Non riesco a fare finta di essere entusiasta

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bukowskiii · 07-05-2019, 01:05

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Originariamente inviata da Clarice

Osservo impotente lo scorrere della mia vita, mentre tutto ciò che tento di riparare, va a rotoli.

Terribile davvero.

CryingOnMyMind · 07-05-2019, 01:07

No vabbé, pure la hunziker che fa una canzone trap ahahaha

Nightlights · 07-05-2019, 01:20

Lo stigma che c'è verso le persone depresse la dice lunga su quanto siano superficiali i rapporti tra le persone: appena c'è qualche problema, si scappa...è come se stessero tutti alla ricerca di intrattenimento negli altri

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Unspecified · 07-05-2019, 03:07

[SPOILER]
Leggere "Il mondo nuovo", ha confermato la mia idea di un mondo incentrato sul bene comune maggiore, seppur in maniera meno estrema.
Il finale, animalesco, mi ha disgustato; ciò si ricollega al concetto che spesso esprimo, secondo il quale, i "selvaggi", dovrebbero essere posti sotto il controllo degli "evoluti", e quindi, "purificati".
Non ci sarà mai un vero progresso, fin quando esisteranno gli elementi di violenza.
[/SPOILER]

Baby Lemonade · 07-05-2019, 04:52

No no no, mai rinunciarvi....
Disposta a rinunciare a tutto ma non a quello.. se mi rassegno anche su questo, mi ammazzo sul serio. Mi sto dando una scadenza ma voglio continuare a sognare il vero amore, per come lo percepisco io

Baby Lemonade · 07-05-2019, 04:59

miracolo stanotte non si dorme.. canna e dose massiccia di stilnox (allucinazioni sempre più carine) <3

Crepuscolo · 07-05-2019, 08:58

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Originariamente inviata da JericoRose

La solitudine che si può provare in coppia è più atroce di quella che si prova da single, quanto meno per me è così, quando sei single sei affettivamente ritratto su te stesso, chiuso nel tuo bozzo, puoi sentirti triste, apatico, solo ma la tua vita la vivi tranquillo, quando sei in coppia ti devi relazionare con l'esterno necessariamente, devi relazionarti con altri mondi di cui tu no conoscevi l'esistenza, e ciò per le persone come me è estremamente difficile da fare.
Quando sei una persona che affettivamente parlando è "in difetto" uscire dal proprio guscio freddo ed entrare in relazione con "quei mondi" calorosi, fatti di sorrisi, affetto, amore, che tu non conosci è molto spaventoso.

Ad esempio io non immaginavo cosa fosse l'armonia famigliare e l'amore genitoriale finchè non mi sono dovuta relazionare con la famiglia del mio ex, la solitudine che provavo quando ero li, in quella famiglia che non mi apparteneva, ad osservare spaesata quelle dinamiche che io non conoscevo (le dinamiche di una famiglia normale, il preoccuparsi l'uno per l'altro, il trovare piacevole la compagnia reciproca, le risate, le battute, le premure) era straziante, mi sentivo un'elemento estraneo e l'affetto che provavo per il mio ex non riusciva a rimarginare la "mia ferita". Stessa cosa quando vedevo come lui si relazionava con i suoi amici, era qualcosa che io non conoscevo, l'amicizia, la complicità, le risate, ero come una bambina cresciuta da sola nella foresta che si interfacciava per la prima volta con l'affettività, le relazioni sociali ecc. Quella è la solitudine peggiore che ho mai provato nella mia vita, dolorosa come niente, neanche comparabile alla solitudine "fredda" che provo quando sono sola, molto meglio quella, quel calore non può fare a meno di contagiarti ma a te fa male è come fuoco e sei come un demone senza più l'anima che brucia da solo nel suo inferno, straziato dal richiamo di un paradiso che non gli apparterrà mai.

Abituandosi a stare soli si diventa un pò pazzi, un pò misantropi, cinici e apatici ma quanto meno non è come quando, osservando la persona che ami felice con i suoi affetti, ti senti come se strappano il cuore dal petto dandogli fuoco.
Allo stesso modo è straziante quando la vita del tuo partner ha una direzione mentre la tua no, magari lui lavora, raggiunge i suoi obbiettivi e il successo e tu no, magari lui ha delle passioni di cui parla con entusiasmo e tu no e ti senti vuoto, sempre un passo indietro. Le relazioni sentimentali non salvano nessuno, prima ci si deve salvare da soli

Però queste cose possono accadere anche se vai a trovare un amico, non per forza con il partner. Anche io ho provato quella sensazione quando sono andato a casa di altri dove le famiglie erano unite, non capivo come facessero a parlarsi normalmente, a essere gentili tra loro, uniti, scherzare... Mi sembrava talmente strano che ai miei occhi erano falsi.
Quando hai un partner almeno hai qualcuno con cui parlare, con cui sfogarti, con cui scambiare gesti d'affetto, con cui fare l'amore... Quando sei solo non hai nessuno, ti estranei sempre di più dal mondo.

badwolf · 07-05-2019, 09:41

sono iscritto a una pagina di elettricisti
madonna sparano le peggio cagate con una saccenza e pretesa di avere ragione incredibili
poi boh gli fai notare gli errori piu banali e ti insultano

meno sanno e piu sono arroganti

Abuela · 07-05-2019, 09:58

Una spina di pesce?
Magari prova a mangiare un po' di mollica di pane, ma se proprio non si stacca forse devi andare al Ps.

Abuela · 07-05-2019, 10:04

Se non ti da difficoltà di deglutizione l unica è mantenere la calma e aspettare che si stacchi durante i pasti.

Abuela · 07-05-2019, 10:06

Magari chiama il tuo medico e diglielo, c è caso lui riesca a toglierla.

Teach83 · 07-05-2019, 10:23

Il dilemma è sempre lo stesso: sei un evitante/ introverso e Dio solo cos'altro e devi scegliere se trovare una compagna simile a te, oppure una persona estroversa che è il tuo opposto; senza tralasciare la terza opzione che prevede la solitudine.
Ecco, la terza opzione tappresenta per me la comfort zone. Oltretutto poi voglio capire se sia possibile amare qualcuno se poi non si riesce ad amare/accettare la propria persona. Io la vedo dura, mi sembra di essere anaffettivo dopo anni di inibizione autoimposta. Non c'è un vero equilibrio, ma solo compensazioni precarie per non impazzire. Nessun obbiettivo fisso, solo fiammate creative che si spengono e riaccendono senza criterio.
Devo tenere la mente impegnata su qualcosa, ma poi la soglia di concentrazione e focalizzazione va a scemare e passo ad altro. Quando non riesco e mi rendo conto del meccanismo mi cala l'umore tremendamente, poi il giochino ricomincia...