Originariamente inviata da Clarice

Osservo impotente lo scorrere della mia vita, mentre tutto ciò che tento di riparare, va a rotoli.

Originariamente inviata da JericoRose

La solitudine che si può provare in coppia è più atroce di quella che si prova da single, quanto meno per me è così, quando sei single sei affettivamente ritratto su te stesso, chiuso nel tuo bozzo, puoi sentirti triste, apatico, solo ma la tua vita la vivi tranquillo, quando sei in coppia ti devi relazionare con l'esterno necessariamente, devi relazionarti con altri mondi di cui tu no conoscevi l'esistenza, e ciò per le persone come me è estremamente difficile da fare.
Quando sei una persona che affettivamente parlando è "in difetto" uscire dal proprio guscio freddo ed entrare in relazione con "quei mondi" calorosi, fatti di sorrisi, affetto, amore, che tu non conosci è molto spaventoso.

Ad esempio io non immaginavo cosa fosse l'armonia famigliare e l'amore genitoriale finchè non mi sono dovuta relazionare con la famiglia del mio ex, la solitudine che provavo quando ero li, in quella famiglia che non mi apparteneva, ad osservare spaesata quelle dinamiche che io non conoscevo (le dinamiche di una famiglia normale, il preoccuparsi l'uno per l'altro, il trovare piacevole la compagnia reciproca, le risate, le battute, le premure) era straziante, mi sentivo un'elemento estraneo e l'affetto che provavo per il mio ex non riusciva a rimarginare la "mia ferita". Stessa cosa quando vedevo come lui si relazionava con i suoi amici, era qualcosa che io non conoscevo, l'amicizia, la complicità, le risate, ero come una bambina cresciuta da sola nella foresta che si interfacciava per la prima volta con l'affettività, le relazioni sociali ecc. Quella è la solitudine peggiore che ho mai provato nella mia vita, dolorosa come niente, neanche comparabile alla solitudine "fredda" che provo quando sono sola, molto meglio quella, quel calore non può fare a meno di contagiarti ma a te fa male è come fuoco e sei come un demone senza più l'anima che brucia da solo nel suo inferno, straziato dal richiamo di un paradiso che non gli apparterrà mai.

Abituandosi a stare soli si diventa un pò pazzi, un pò misantropi, cinici e apatici ma quanto meno non è come quando, osservando la persona che ami felice con i suoi affetti, ti senti come se strappano il cuore dal petto dandogli fuoco.
Allo stesso modo è straziante quando la vita del tuo partner ha una direzione mentre la tua no, magari lui lavora, raggiunge i suoi obbiettivi e il successo e tu no, magari lui ha delle passioni di cui parla con entusiasmo e tu no e ti senti vuoto, sempre un passo indietro. Le relazioni sentimentali non salvano nessuno, prima ci si deve salvare da soli

Originariamente inviata da Hallucigenia

Me la sono forse tolta con uno spazzolino in gola, ora non la vedo più.

Originariamente inviata da JericoRose

ciò comportava che con lui avessi un atteggiamento a letto a volte meccanico a volte "aggressivo", , io dovevo avere il controllo della situazione, gli avrei persino legato le mani affinchè non mi accarezzasse, una cosa bruttissima se stai con una persona)

Originariamente inviata da JericoRose

è molto più brutto con il partner perchè senti che non potrai mai entrare del tutto nella sua vita e poi avendo queste carenze affettive, almeno io non riuscivo ad accettare l'affetto del mio partner, quando stavo con il mio ex e lui aveva dei gesti affettuosi nei miei confronti io soffrivo, sentivo come se mi "facesse l'elemosina, mi innervosivo, diventavo scontrosa, scoppiavo a piangere anche anche senza un motivo e più lui cercava di consolarmi più io mi arrabbiavo, (riuscivo ad avere dei rapporti fisici con lui solo se scindevo "il sentimentalismo" dalla fisicità se no mi deprimevo e stavo male, ad esempio io non riesco a dire quella parola che ho sottolineato in grassetto nel tuo messaggio, devo dire fare sesso, esempio "facciamo sesso?" se no mi blocco...ciò comportava che con lui avessi un atteggiamento a letto a volte meccanico a volte "aggressivo", , io dovevo avere il controllo della situazione, gli avrei persino legato le mani affinchè non mi accarezzasse, una cosa bruttissima se stai con una persona)non volevo la "sua elemosina" lui aveva già chi amare, io non avevo nessuno, questo era ciò che provavo. Probabilmente è un mio problema ma io non riesco a vivere serenamente le relazioni sentimentali perchè non ho gli altri "rapporti basilari", ad esempio i rapporti con la mia famiglia, mi sento sempre come se mi facessero l'elemosina ed ho la tendenza a scappare.

Originariamente inviata da Crepuscolo

Dipende anche dal partner che si ha, io infatti non mi ci vedo proprio con una che ha tanti amici, una bella famiglia ecc... Vorrei una simile a me almeno non c'è chi fa la parte dello "sfigato" e chi di quello "figo", ma ci sono due persone che si sostengono a vicenda.

Originariamente inviata da JericoRose

Purtroppo nessuno è un totale eremita, scegliere qualcuno come noi significa scegliere qualcuno che soffre, l'alternativa è qualcuno che ha una vita sociale e affettiva quanto meno nella norma.

Originariamente inviata da JericoRose

Vorresti accanto una persona che soffre come te? Io non lo vorrei mai, a volte sono invidiosa di chi ha una vita sociale più attiva della mia lo ammetto ma mi passa subit perchè so cosa significa soffrire, ad esempio mia sorella ha tanti amici e a volte ne sono invidiosa ma quando penso a come starebbe male chiusa in casa tutto il giorno come me penso che non vorrei mai che stesse come sto io, lo stesso con il partner, non vorrei mai che il mio partner soffrisse ad esempio pechè ha un brutto rapporto con la sua famiglia, è successo in passato e non ci dormivo la notte, stavo più male io che lui e finchè le cose non si sono sistemate non stavo tranquilla. Purtroppo nessuno è un totale eremita, scegliere qualcuno come noi significa scegliere qualcuno che soffre, l'alternativa è qualcuno che ha una vita sociale e affettiva quanto meno nella norma.

Originariamente inviata da Winston_Smith

E quindi meglio evitarlo, così continua a soffrire da solo... poi però non si venga a dire che i fobici hanno le stesse possibilità di piacere degli altri.