Originariamente inviata da Inisis

Stavo pensando che nonostante tutto ho vissuto e sto vivendo tra grandi sofferenze grandi gioie piccole cose, piccole piccole ma resto io e I miei limiti.Non mi sento ingabbiato nel mondo ora.Sento una bolla tutta mia di ossigeno e poi penso che non succede mai niente di speciale, ma sto bene lo stesso, il mio malessere aumenta spesso con la confusione che la vita mondana mi crea nella testa, il sociale è la società, i confronti, la solitudine . Questo stress. Quando sto tre giorni da solo, ma di una solitudine ricca di me mi rigenero. Senza bipedi anonimi da qui mi sento osservato, malvisto, giudicato, ma consapevole che sono paranoie e a loro di me non frega niente ne in positivo ne in negativo, mi influenzano. Tutti parlano all uniscono e nessuno ascolta.

Originariamente inviata da Hor

Non so bene, non so come, ma tutto è appassito, è morto. E io sono morto dentro. Mi sono ritirato. Mi sono chiuso in casa. Ho tagliato i ponti con tutte le persone che conoscevo.
Oggi mi rimane pochissimo, è quel pochissimo che mi tiene ancora in vita.
Vorrei riprendermi la mia vita, quella di un tempo, risalire in qualche modo la china per tirarmi fuori dalla palude in cui mi sono impantanato tempo fa.
Ma la vedo come un'impresa impossibile. Non saprei neanche bene da dove cominciare. E intanto il tempo passa e io mi accontento di fare il minimo indispensabile per sopravvivere, giorno dopo giorno.
Temo che arriverà il 31 Dicembre 2019 e mi ritroverò a fare le stesse identiche considerazioni di cui sopra. Lo temo.

Originariamente inviata da FolleAnonimo

Tutti hanno il diritto di esprimere il proprio malessere, solo che fa abbastanza rabbia e tristezza leggere di una persona che comunque alle spalle si è fatta una esperienza che gli permette di avere delle fondamenta nella vita che sono notevoli, che poi egli non sia in grado di vivere si tratta di una condizione del suo problema, leggerlo, comunque, quando come base c'è il fango, provoca notevolmente, si iniziano a farsi molte domande, come qualcuno riesca a laurearsi nel disagio, ottenere una posizione, mettere in piedi rapporti duraturi, e tutte quelle condizioni che, per esempio, un neet, un elemento con disturbi sociali da sempre, profonde paure, ossessioni o altro, non riesce nemmeno a elaborare, pensare di frequentare un istituto scolastico per decine di anni, conseguire gli esami, impegnarsi per un lavoro, addirittura fidanzarsi, permettersi ancora dei migliori amici, come è concepibile arrivare a tanto?

Saranno esperienze soggettive, sarà ingiusto sottolineare e provare questo, in ogni caso l'amarezza non posso evitarla quando leggo di persone con grandi risultati gridare cosi tanta ingiustizia.

Originariamente inviata da hermit94

Spero di morire nel sonno,se solo ci fosse una pillola che ti addormenta e poi ti trovi direttamente dall'altra parte la prenderei subito..

Originariamente inviata da JericoRose

Beh anche a me fanno schifo le giornate lunghe, è così bella la notte, il cielo stellato, la luce solare soffusa dei pomeriggi autunnali/invernali, rilassante e d'atmosfera, quel sole sparafleshato tutto il giorno è una rottura di scatole. Io vivrei in un inverno perenne. A proposito ho appena saputo che in questi giorni nevicherà anche qui da me.

Originariamente inviata da bukowskiii

Ci sono sostanze per questo scopo, ovviamente è difficile reperirle.

Originariamente inviata da varykino

e non ti ritrovi da nessun altra parte

Originariamente inviata da hermit94

Io penso di si

Originariamente inviata da Headache94

Non c'è libertà a questo mondo,o almeno appena finita l'infanzia.
A un certo punto della tua vita devi scegliere a quale catena legarti se vuoi ottenere la legittimazione a essere in vita da parte dei tuoi simili.