primo capodanno da sobrio da che avevo 16 anni

scambiandosi gli auguri con i miei amici,mio cugino mi ha mandato questo slogan,
sono le persone a fare male al fegato,non l'alcool...
Buon 2017,che sia una buona annata,,brindisi virtuale
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io mi auguro meno sfortune possibili,perchè nel 2016 me ne son capitate,stare in salute,e molto denaro,perchè ho degli obbiettivi,l'amore di una donna è una fregatura,per cui continuerò ad evitarlo per quest'anno,cercherò di non innamorarmi,e di non perdermi in fuochi fatui,sarò realista,in quanto alla felicità,....
Un Re aveva un figlio unico e gli voleva bene come alla luce dei suoi occhi. Ma questo Principe era sempre scontento. Passava giornate intere affacciato al balcone, a guardare lontano.
- Ma cosa ti manca? - gli chiedeva il Re. - Che cos'hai?
- Non lo so, padre mio, non lo so neanch'io.
-Sei innamorato? Se vuoi una qualche ragazza dimmelo, e te la farò sposare, fosse la figlia del Re piú potente della terra o la piú povera contadina!
- No, padre, non sono innamorato.
E il Re a riprovare tutti i modi per distrarlo! Teatri, balli, musiche, canti; ma nulla serviva, e dal viso del Principe di giorno in giorno scompariva il color di rosa.
Il Re mise fuori un editto, e da tutte le parti del mondo venne la gente piú istruita: filosofi, dottori e professori. Gli mostrò il Principe e domandò consiglio. Quelli si ritirarono a pensare, poi tornarono dal Re. - Maestà, abbiamo pensato, abbiamo letto le stelle; ecco cosa dovete fare. Cercate un uomo che sia contento,
ma contento in tutto e per tutto, e cambiate la camicia di vostro figlio con la sua.
Quel giorno stesso, il Re mandò gli ambasciatori per tutto il mondo a cercare l'uomo contento.
Gli fu condotto un prete: - Sei contento? - gli domandò il Re. - Io si, Maestà!
Bene. Ci avresti piacere a diventare il mio vescovo?
Oh, magari, Maestà!
-Va' via! Fuori di qua! Cerco un uomo felice e contento del suo stato; non uno che voglia star meglio di com'è.
E il Re prese ad aspettare un altro. C'era un altro Re suo vicino, gli dissero, che era proprio felice e contento: aveva una moglie bella e buona un mucchio di figli, aveva vinto tutti i nemici in guerra, e il paese stava in pace. Subito, il Re pieno di speranza mandò gli ambasciatori a chiedergli la camicia.
Il Re vicino ricevette gli ambasciatori, e: - Sí, sí, non mi manca nulla, peccato però che quando si hanno tante cose, poi si debba morire e lasciare tutto! Con questo pensiero, soffro tanto che non dormo alla notte! - E gli ambasciatori pensarono bene di tornarsene indietro.
Per sfogare la sua disperazione, il Re andò a caccia. Tirò a una lepre e credeva d'averla presa, ma la lepre, zoppicando, scappò via. Il Re le tenne dietro, e s'allontanò dal seguito. In mezzo ai campi, sentí una voce d'uomo che cantava la falulella'. Il Re si fermò: " Chi canta cosí non può che essere contento! " e seguendo il canto s'infilò in una vigna, e tra i filari vide un giovane che cantava potando le viti.
-Buon dí, Maestà, - disse quel giovane. - Cosí di buon'ora già in campagna?
-Benedetto te, vuoi che ti porti con me alla capitale? Sarai mio amico.
-Ahi, ahi, Maestà, no, non ci penso nemmeno, grazie. Non mi cambierei neanche col Papa.
- Ma perché, tu, un cosí bel giovane...
- Ma no, vi dico. Sono contento cosí e basta.
" Finalmente un uomo felice! ", pensò il Re. - Giovane, senti: devi farmi un piacere.
- Se posso, con tutto il cuore, Maestà.
-Aspetta un momento, - e il Re, che non stava piú nella pelle dalla contentezza, corse a cercare il suo seguito: - Venite! Venite! Mio figlio è salvo! Mio figlio è salvo -. E li porta da quel giovane. - Benedetto giovane, - dice, - ti darò tutto quel che vuoi! Ma dammi, dammi...
- Che cosa, Maestà?
-Mio figlio sta per morire! Solo tu lo puoi salvare. Vieni qua, aspetta! - e lo afferra, comincia a sbottonargli la giacca. Tutt'a un tratto si ferma, gli cascano le braccia.
L'uomo contento non aveva camicia