Darby Crash

sì, anche io ho questo ricordo

mah, secondo me può essere naturale tendere ad adattarsi al clima generale del forum. Se ad esempio si vede che ci sono pochi post che esprimono sfogo e malessere uno può sentirsi a disagio a scriverne.

Nightlights

Ma non è uno sfogo su quello che provi tu, e uno sfogo che te la prendi con quello che leggi. Se ti fai influenzare da quello che scrivono altre persone il problema è tuo, non degli altri. Non è che la gente deve scrivere quello che piace a te.

bukowskiii

Sta mia ex mi ha chiesto di andare al cinema con sua madre roba da matti. Sono talmente affamato di socialità che potrei accettare...

varykino

si ma ogni cosa puo provocare uno sfogo , o si leggittimano tutti o nessuno , uno che fa uno sfogo dici e'un problema suo , si ma chiunque si sfoga ha un problema altrimenti stava zitto

Nightlights

Si ovvio. Ma la moderazione sta facendo un buon lavoro mi pare, sa distinguere chi fa uno sfogo momentaneo da chi è sistematico e batte sempre sugli stessi argomenti.
I redpillati e quelli del fdb non vengono più a rompere i coglioni ultimamente, il clima è cambiato.

bukowskiii

115 euro di tasse obbligatorie alle poste ormai ci mangiano vivi senza giri di parole

Trinacria

Io credo che lo sfogo, in un forum come questo, ci sta e potrebbe anche essere un modo per cercare delle soluzioni per poter migliorare la situazione che ci porta quel malessere. Un forum fatto solo di lamentele e frustrazione fine a se stesse senza provare a cercare dei modi per uscirne lo trovo un po' inutile.

Ezp97

Che rottura di coglioni tagliare l’erba

vikingo

Il mondo ruota attorno a uomini e donne.io non so neanche cosa pensano gli estranei.dalla pandemia parlo con pochissima gente.io ho problemi ad iniziare conversazioni..

Des

A volte mi chiedo che ci faccio in questo forum. A differenza di molti utenti, le mie difficoltà nascono da problemi di salute fisica, che nessun medico è stato in grado di alleviare. Farmaci, interventi, visite su visite ma sembra che non sia servito a nulla.
Ho perso anni di vita a causa di questo problema ed ha ormai raggiunto un livello di pervasività che nulla ormai mi è concesso fare, se non trascinarmi attraverso le giornate, sperando che il giorno vada meglio.

Bellatrix

Sono diventata una che ascolta tanto e parla poco.
Tant'é che mi incarto con le parole: non mi escono e se escono sono distorte, balbetto. E allora stò zitta.
Prima non ero così.
Se ne sono accorti anche "gli altri" e siamo al limite del rimprovero.

pokorny

In parte ti capisco, parte della mia infanzia l'ho passata più a letto che in giro e mi sono rimaste le predisposizioni per grane che si ripresentano ciclicamente. Penso che anche questo abbia avuto la sua parte nel rendermi un ragazzino insicuro e poco felice. Ancora adesso "sono" in parte il risultato di quelle malattie.

Hor

Se nei prossimi anni continuerò a fallire come scrittore, ho la mezza idea di provare a riciclarmi come fumettista. Potrei pormi un tempo limite per provare questa seconda opzione, oppure da un certo punto in poi potrei provare a portare avanti le due cose insieme.
Un sacco di anni fa avevo provato a cominciare un fumetto senza pensare a un'eventuale trama ma improvvisando completamente la storia, poi ovviamente mi sono bloccato dopo tre o quattro tavole perché al solito mi sembrava non ne valesse la pena.
Doveva essere una storia di disperazione urbana, volevo mettere su carta e dar forma e immagine a tutti i problemi che ho nel rapportarmi con le altre persone.

Hor

In questi giorni sto pensando a cosa dire la settimana prossima, all'incontro per il gruppo di lettura.
Due mesi fa, l'ultima volta che ci sono stato, ho preso la parola quasi per primo, ho fatto un discorso un po' lungo sul libro del mese, ma mentre parlavo vedevo gli altri che annuivano, evidentemente stavo dicendo cose sensate, poi negli altri interventi diversi dei partecipanti hanno ripreso alcune cose che avevo detto io.
Mi rendo conto di avere un bisogno forse patologico di riconoscimento, un bisogno spasmodico che sia data importanza a quello che dico, a quello che voglio esprimere e ultimamente penso che forse invece di continuare a sforzarmi per ottenere un riconoscimento che arriva più no che sì dovrei cominciare a imparare a rassegnarmi, a dirmi che non è qualcosa di così importante.
Quando andavo all'università una persona che mi era molto vicina, e che leggeva quello che scrivevo al tempo, una volta mi disse che in quello che scrivevo percepiva una continua necessità di comunicare qualcosa, di ottenere ascolto.
Il problema è che alla fine le persone che hanno trovato qualcosa di valido in quello che ho cercato di esprimere sono sempre state poche.
Forse la radice di tutto è che in famiglia è sempre stato costantemente sminuito quello che cercavo di dire, ho imparato presto a tacere perché non ne valeva la pena. Forse deriva di qui un desiderio di riscatto, di ottenere un riconoscimento negato.

pokorny

Ti capisco molto bene. Periodicamente su un forum di cose orientali mi accapiglio con 2-3 utenti che risuonano con queste filosofie in parte perché non hanno desideri o ambizioni (che pare una brutta parola ma per me non lo è). I soliti "lasciare andare", "non desiderare", "tutto è vuoto" eccetera. Tra me e me penso che la vita insensata non è quella di chi desidera un equilibrio in questo senso ma quella di chi non percepisce i problemi derivanti dal non averlo.

Da tempo ho rinunciato a far capire che il mondo è vasto, tutti siamo profondamente diversi tra noi, e per alcuni a cui sono mancati certi elementi dell'esistenza non c'è altra via che conseguirli o, appunto, rassegnarsi. Per me il successo professionale, fisico eccetera è la base su cui costruire una vita degna di essere vissuta e nessuno mi convincerà mai del contrario.

anahí

penso che ci sono tante cose che quasi tutti trattano come virtù quando sono delle fortune o comunque dei privilegi. Essere sinceri vuole dire che ci si sente liberi di esserlo, essere gentili che si sente dentro amore e non si ha problemi ad esprimerlo, essere leali sentire i legami sicuri.

e simmetricamente tante cose trattate come difetti che invece sono sfortune o comunque segnali che la persona è in una brutta situazione. Chi è insincero è perché sente che non verrebbe accolto, chi è stratega si sente in territorio nemico, chi è freddo non se la sente di chiedere affetto, chi è crudele ha una barriera contro la benevolenza altrui

varykino

beh ovvio l ultima parola è dei mod , però se ci pensi .... uno si sfoga e puo farlo , ovviamente, poi però se arriva uno e il tuo sfogo gli provoca uno sfogo lo si chiama attacco? eh ma è sempre uno sfogo basato su un altro sfogo

SoloUnaDonna

Mi prude tutto a sentir parlare di tutti sti sfoghi ._.

varykino

davvero , basta che nn è quello di sant antonio cazz

vikingo

Per me il fisico è stata l'ancora.. e stata la base su cui ricostruire il resto,non mi è venuto altro in mente,facevo sport da giovane nuoto palestra,ma ho sfruttato la pandemia per cambiare metodi diete non lavorando ho potuto dedicare molto tempo questo è stato un vantaggio..e credo sia stata la scelta più corretta sono diventato un po più sicuro meno timido ho viaggiato tanto in 2 anni affrontato tante cose nuove.ce ancora tanto da fare ma la strada è giusta..