euridice_

Mi dispiace dystopa ci sono persone così, che non appena notano un tuo punto di debolezza cercano di approfittarsene subito.
Bisogna imparare la nobile arte della selezione.

dystopia

In verità non lo saprò mai, ma in base a come sono andati gli eventi è probabile, già da tempo vedevo segnali di malafede. Comunque l'importante è aver imparato la lezione. L'inesperienza sociale fa anche questo.

Ezp97

Che palle qua da me ha messo vento e non piove....

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pké? ):

esteem

Devo chiedere uno sconto a un venditore ma non ho il coraggio di farlo di persona.

Se dovesse dirmi di no, non saprei come ribattere. Comprerei lo stesso il servizio.

Vorrei mandare una mail perché via mail sono più assertivo

Hor

Quando mercoledì la nuova psichiatra mi ha detto che dovrei darmi da fare per trovare nuove conoscenze ho sentito scattare automaticamente tutti i miei meccanismi di evitamento, i meccanismi di resistenza che solitamente oppongono a qualsiasi cambiamento nella mia vita.
Però a pensarci a freddo mi dico che ha ragione, è ormai troppo tempo che vivo isolato, alla solitudine per certi versi mi sono abituato ma poi ci sono momenti in cui sale lo sconforto, in cui mi rendo conto della desolazione in cui vivo, momenti in cui mi trovo a lottare contro me stesso, contro la consapevolezza che dal punto di vista sociale ho fallito in pieno, e che forse se riuscissi a stringere nuovi legami potrei almeno lenire i mali con cui sono costretto a vivere.
Poi ripenso a come quasi tutti i rapporti umani che ho cercato di stringere, dentro e fuori internet, siano sempre finiti male, e allora mi chiedo se ha davvero senso riprovarci se il finale è comunque già scritto, se finisce sempre nello stesso modo. Ho cercato di spiegare questa cosa alla psichiatra, a spiegare come mai sono giunto a questa rinuncia, e le ho anche fatto notare che i vent'anni me li sono lasciati alle spalle. Lei mi ha risposto che non è ancora troppo tardi... ma io mi chiedo chi di noi due abbia più ragione.

dystopia

Diciamo che in alcuni casi mi trovo in situazioni decisamente non favorevoli ma io non me ne accorgo nemmeno, oppure sono trasportata da ideali diversi. Il problema è che nella vita reale non ho nessuna opportunità di confronto con gli altri, mi succede molto raramente di avere confidenza tale con qualcuno da poter parlare di questioni spinose. Di conseguenza, quando mi capitano queste cose, l'unica fonte a cui posso attingere è il mio cervello, che non sempre coglie tutte le sfumature. I migliori consigli in assoluto li ho ricevuti da persone che avevano una vita incasinata come la mia, perché non mi consideravano "qualcuno da allontanare" e in alcuni casi mi hanno veramente salvato. Ci sono alcune persone che ho conosciuto in questi anni che devo ringraziare, anche solo per aver scambiato con me due parole, ma ovviamente ogni tanto capita di ricadere nei soliti errori, specialmente se ti mancano opportunità di dialogo.

gaucho

Sono stufo

dystopia

Avrei esattamente i tuoi stessi pensieri, anche per me sarebbe difficile aprirmi con qualcuno, perché anche per quanto mi riguarda c'è lo stesso andamento.

Stan Kezza

Sì, anche il mio psic mi ha detto che devo socializzare. Questo è proprio l'ostacolo maggiore, ma è evidente che ha ragione. Se non a breve, diciamo nel medio periodo devo buttarmi in qualche situazione che mi obblighi a parlare. Magari 2 minuti la prima volta, 5 la seconda e così via... aiuto!

pokorny

Ho fatto una serie di esami medici da cui è emersa nero su bianco l'unica cosa che dà un po' di senso alla mia vita: mangio troppo rispetto alla mia costituzione fisica. Ho sempre rimandato il momento in cui avrei dovuto cambiare modo di vivere ma temo sia arrivato. Mi sono sentito preso per il culo dalla vita perché se pure l'essenziale al momento ce l'ho, la vita non è solo mangiare (ehm...) dormire, avere un tetto sulla testa e pagare le bollette.

Mi si innescano pensieri cupi, i miei soliti. Che mangio perché non c'è nulla che compensi il vuoto dentro di me. Non ho talenti, capacità, le mie solite lamentele che molti sul forum conoscono. Però avevo il cibo, e non sono uno che si scofana i frigoriferi; niente caramelle, solo un po' più di pasta a pranzo e il dolcetto per merenda. Finché faccio qualcosa che mi prende non penso al cibo; se questa qualsiasi cosa fosse una costante nella mia esistenza punterei su quella. Per esempio quando scrivo musica nemmeno penso a mangiare. Ma nessuno ha mai eseguito quello che ho scritto, ed è solo un esempio tra tanti. Allora si innesca il circolo vizioso: mi dico che non valgo niente e questo non aiuta né a pensare né ad avere quel minimo di positività per mettersi all'opera.

Dopo due ore col pentagramma bianco davanti a me mi alzo e i due cucchiai di jogurth in un certo senso mi tranquillizzano, poi mi siedo e posso riprovarci. Adesso che tutto questo dovrebbe sparire (dovrebbe perché non so se ce la farei a tenere la dieta) mi sento in un certo senso completamente indifeso rispetto ai miei fantasmi mentali.

Non ho mai preteso nemmeno una vita normale; a molti è negata e tento di farmene una ragione con gli hobby considerando il cibo una specie di salvagente sicuro che mi conforta nei momenti più "down" del solito. Adesso c'è la prospettiva di non avere più nemmeno quello. Se penso che 20 anni fa partecipai ai nazionali del mio sport nella categoria di peso 25 kg sotto quel che peso ora un po' mi dispiace.

pokorny

ahaha come ti capisco! E anche Hor capisco molto bene, però anche sul forum è interazione-resistente e nessuno può obbligare nessun altro né essere obbligato.

Mi chiedo spesso se siamo davvero in grado di uscire da queste gabbie, e non dirò "costruite da noi stessi" perché credo che gli eventi esterni incontrollabili abbiano un peso che nessuno vorrà mai ammettere. In fondo chi dice quelle menate tipo "volere è potere" 1) sta dicendo qualcosa che non sa applicare a sé stesso oppure 2) gli è bastato abbastanza poco per svoltare ignorando che come dice Kuelo la risposta era già dentro di lui ed era giusta.

Unspecified

Ho scoperto che la fisiatra a cui dovrei sganciare 100 euro domani per la visita è una neo-laureata iscritta da poco all'albo. Appuntamento disdetto.
Aveste fatto lo stesso? Cioè, sarebbe bello dare fiducia ai giovani medici (e professionisti in generale), ma 100 euro sono tanti e non penso che il rischio di una valutazione "inesperta" sia sufficientemente basso da poter provare...

pokorny

Dipende dalla zona, qui a RM ormai una visita specialistica sta sui 200, difficilmente 180 quindi se sei a Milano credo abbia fatto un prezzo più che ragionevole. Se sei a Cosenza (absit iniuria verbis: è solo una questione di oggettivo costo di vita e servizi, non sopporto quel tipo di discussioni a cui forse si andrebbe a pensare) potrebbe anche essere un po' tantino. Dipende da vari fattori e anche da quanto puoi scegliere nel pool di professionisti papabili.

Unspecified

Sono molto più giù di Cosenza
Il prezzo è più o meno in linea con la media di qui, ma mi chiedo perché allo stesso prezzo (o forse anche qualcosa di più) dovrei andare da un dottore giovanissimo e inesperto, piuttosto che scegliere uno con anni di esperienza.
Se la visita fosse costata 70 euro ci sarei andato, anche perché ad 80 euro ce n'è un altro che, oltre ad essere più vicino, è molto più navigato e ha lavorato in strutture e ospedali...

dystopia

Una volta una psicologa mi ha detto che ad un certo punto bisogna dire anche bugie ai genitori, che fa parte del percorso per diventare adulti. Ecco, io sono nata nei primi anni 90, sono cresciuta con il dogma che ai genitori bisogna dire tutto, infatti non ho mai detto una bugia, le prime bugie "vere" le ho dette che ero già pienamente adulta, sentendomi anche in colpa. Il problema è che se passi la vita a compiacere gli adulti, a "fare il bravo", alla fine ti ritrovi adulto e non hai fatto nessuna esperienza, sei un adulto a metà, irrisolto e complessato, incasinato. Magari qualche esperienza la fai (anche buttandoti troppo, proprio perché ti senti bloccatissimo), ma non è la stessa cosa. Sento che il mio stato d'animo nei confronti della vita è quello di una persona spaventata, mi approccio ad ogni esperienza con ansia. Questo senso di sfiducia non è solo interno, ma ci sono anche tanti coetanei che ti fanno pesare questo tuo non essere "al passo". Praticamente alcuni di noi sono "adulti che devono istruirsi su come essere adulti", perché non l'hanno imparato gradualmente come gli altri.

Stan Kezza

Perdiana! È verissimo, nessuno di noi ha scelto di essere quello che è! Forse noi abbiamo peggiorato un tantino la situazione, per incapacità e debolezza, ma di base c'è cascata in testa un'incudine dall'ultimo piano come nei cartoons! [bestemmia]

Unspecified

La mia stanza è sempre piena di polvere, ho fatto una pulizia generale ieri e oggi già ogni cosa è ricoperta di un sottile strato di polvere.
Rimedi?

Keith

Ho l'esigenza di uscire per forza di casa per prendere aria e sole quando c'è.
Non posso stare più di un giorno chiuso in casa oppure fare casa-lavoro.. il mio corpo ha bisogno di stare almeno 30min. all'aperto. Che noia però, soprattutto in autunno-inverno me ne starei volentieri a casa.

Wrong

I vecchi della mia età sono tutti in trip e alla ricerca del pupazzo di Uan in edicola: ma solo io odiavo Uan? Gli avrei dato fuoco da piccola.