Varano

parlano inglese? altrimenti più che imbarazzi ci saranno silenzi e sorrisi di circostanza. pochi ucraini lo parlano, ma magari tu conosci il russo.
comunque immagino che sia gente provata, però al tempo stesso battagliera e patriottica.

idk

In genere uno sfollato prova gratitudine verso gli ospitanti e penso sarà questo il sentimento prevalente al netto di possibili e inevitabili imbarazzi (ogni convivenza ne porta qualcuno).

Il punto è capire come convivere gomito a gomito con gente probabilmente traumatizzata, o comunque in uno stato di fragilità psichica, se son bambini poi ancora peggio.

Xchénnpossoreg?

Sono abituata, la caffeina per me è acqua fresca (bevo tanto caffè da sempre )
Non dormo a causa dei pensieracci, 'naggia a loro

Bluevelvet93

Tutto il disco è ottimo.

idk

Anch'io al bar sorrido e ho la battuta pronta, cosa c'entra. È il bisogno di leggerezza quello, spesso dettato dal bisogno di allontanarsi momentaneamente dai propri drammi. Si esorcizza, la vita riserba drammi e dà sportellate a loro, a noi, a chiunque. Non si salverà nessuno.

RKO

Non fidatevi di quello che vedete, né al bar né tantomeno sui social.
La leggerezza e la spensieratezza nei volti degli estranei che vedete di sfuggita... se, magari.
La scritta "sto male" stampata in fronte non la porta nessuno, anch'io cerco di apparire il più possibile tranquillo quando sono in compagnia e quando mi capita di mettere una foto su un social ne metto una in cui sorrido o appaio sereno.

Non è che i miei problemi e le mie ansie me le appiccico in fronte, e come me nessun altro.

edward00767

Alla fine è quello che faccio quando sto malissimo e sono melanconico, è proprio lì che sento una vergogna profonda per il mio malessere e tendo a mettere la maschera di "persona normale", paradossalmente quando sto un pò meglio ma sono solo triste in maniera non patologica lo mostro tranquillamente.

Coraje

Da quel che abbiamo potuto capire, almeno una delle due persone parlerebbe inglese, e sarebbero entrambi di passaggio per poi cercare di raggiungere un'altra parte di famiglia in Canada.
Male che vada si tenterà la lingua dei gesti, o ancora meglio quella del silenzio, degli occhi o della cucina

Che il fuggitivo costretto ad abbandonare la propria casa sia stanco, è indubbio. Che sia matriottico (ho scritto bene) o "battagliero" è molto più dubbio ma comunque non rilevante (anzi, sempre abbasso qualsiasi orgoglio nazionalista).


Secondo me invece la gratitudine non è automatica. Capirei anzi un certo risentimento verso chi è stato risparmiato dalla cattiva sorte. Anche per questo spero di riuscire a fare attenzione; il solo fatto che queste persone siano ospiti crea una relazione di subordinazione inevitabile ma scomoda per tutti.

Sono persone giovani ma fortunatamente già adulte. Non mi è ancora chiara l'esatta logistica, ma so che potranno fare appello a varie associazioni qui che organizzano incontri insieme a volontari psicologi ed interpreti.


Ho comunque dei dubbi sull'effettivo valore morale di quello che sto facendo.
Sì, una buona azione rimane una buona azione, ma..
La curiosità con la quale attendo la venuta di queste due persone mi fa sentire in colpa perché rileva della mia posizione di assoluto privilegio rispetto a chi ospito.
Inoltre, non mi è mai venuto in mente di ospitare rifugiati, per dire, palestinesi o siriani, né tantomeno di accogliere in casa gli homeless che mi crepano di freddo sotto gli occhi quando cammino per strada la sera d'inverno.
Mi rammarico della mia sciattezza.

Nino

Una buona azione rimane una buona azione.

David Brent

Già il fatto che hanno qualcuno con cui uscire e avere un'oretta d'aria da eventuali problemi è già qualcosa, io manco posso fare quello. Poi non è detto, c'è parecchia gente soddisfatta o con problemi sì, ma non depressa o super triste, soprattutto tra i giovani. E stoppo subito possibili altri "eh ma saranno amicizie fasulle", non è detto manco questo, magari sono 3-4 amici fidati che stanno bene assieme anche se stanno a fare aperitivo invece al circolo letterario a discutere di Proust

Insomma, la gente che sta meglio di me c'è, non posso contarmela, parlo in prima persona anche se non avevo scritto io il post per non parlare per gli altri utenti, che magari non sono d'accordo con me

David Brent

almeno tu quel bisogno puoi soddisfarlo, tanti su questo forum no, non darlo per scontato

idk

Quale bisogno, il bar offre spazi di interazione soft per chiunque. O parli della compagnia? Chi è solo può sedersi con un drink e leggere il giornale, come fanno in tanti, commentando i fatti del giorno insieme agli altri opinionisti solitari, oppure fare due chiacchiere col barista.

RKO

Nessuno nega il fatto che ci sia qualcuno che sta meglio di te (se è per questo ce ne sono anche tantissimi che stanno peggio), il punto è di non dare per scontato che una persona stia bene e non abbia pensieri solo per averla vista di sfuggita mentre sorrideva al bar o in una foto su facebook.
Non sappiamo niente delle vite degli altri, se non quello che loro tendono a mostrare, e in generale in certe situazioni si tende a mostrarsi sempre più sereni di quanto in realtà non si sia.

La convinzione secondo cui noi stiamo male e tutti gli altri no non ci è d'aiuto, anzi aumenta solo il nostro malessere, quando poi nella realtà se qualcuno si permettesse di giudicare il nostro stato d'animo senza neanche conoscerci saremmo i primi ad incazzarci come delle iene.
E anche giustamente.

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Calabria? X)

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non seguivo, mo' guardo che è succiess

Hor

Nonostante tutto oggi non sono troppo a terra come umore.
Anche in questa giornata ho diverse cose da fare non troppo ansiogene, sarà per questo.

David Brent

ah beh ma infatti io parlo in generale, non è che vado dalla singola persona a dire tu stai male, tu stai bene, tu stai così così ecc, dico in generale

Coraje

A me quello che pare strano invece è proprio il domandarsi se il tizio al bar stia bene o meno: perché tutti questi affari degli altri?

Come se nell'auto-convincersi dell'"anche lui sta male" ci si dovesse trovare una consolazione o una giustificazione al proprio personale stare male?

Se il tizio al bar sta bene sono felice per lui, se sta male mi dispiace per lui
Ciò non cambia il fatto che io stia male.

idk

Sei in overthinking disfunzionale per me. I rapporti di forza sono ben nascosti ma ben presenti in ogni tipo di relazione tra le persone, probabilmente ci sono diverse ragioni per cui non ti senti a tuo agio a interpretare il ruolo forte nei confronti dei fragili, senti troppo la disparità della situazione, questo al momento ti indispone un po' verso la tua figura e ti fa sottovalutare cose non scontate. Da qui l'overthinking.
Gli homeless in casa non li prendiamo perché siamo stati educati fin da bimbi che il loro posto è la strada, scontano e sono rappresentati di una colpa. Invece con i rifugiati mediorientali lo slancio di empatia è meno intenso perché antropologicamente tendiamo ad aiutare persone a noi più simili.

Coraje

Che si tratti di overthinking o che sia disfunzionale non credo, ma grazie per la risposta.

Sì, la mia era una domanda retorica: lo so bene come mai nel profondo mi viene più semplice accogliere un ucraino bianco e con le unghie tagliate piuttosto che un ivoriano vittima del crack, nonostante il secondo ne abbia decisamente più bisogno: è la base delle politiche da circolo del biliardo.

Mi domando però come fare per avere un pensiero subconscio più pulito.

(Parentesi sugli homeless: mai neppure sfiorata dall'idea di una loro "colpa da scontare", qui mi sa che agisce più la differenza tra i nostri genitori).