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Originariamente inviata da DeadSoul
Ed ecco un ennesimo sabato sera passato in casa, mentre i conoscenti stanno là fuori a spassarsela e divertirsi.
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Io sono stato trascinato fuori. É troppo troppo diverso là fuori. Musica a palla, forti luci ad intermittenza e tutti che ballano. Non conoscere che poche persone, fare il satellite a ruota tra quelli che conosci fingendo di seguire la loro conversazione. Ingozzarsi di cibo e di coca cola perché così almeno hai qualcosa che giustifichi le tue azioni. La paura di camminare in modo strano. Mi sono anche rovesciato la torta addosso perché qualche genio mi ha scoppiato un palloncino vicino e vedendo la mia reazione sopra le righe ha continuato; impossibile non diventare lo zimbello, sono sempre fuori posto, fuori contesto.
Poi un'ora intera per "scaricarmi" a casa e riprendermi da quattro ore di fila di festa con la musica e girando in modo forsennato attorno al tavolo. Come si fa ? Quando io mi stanco di studiare posso smettere quando voglio e fare una pausa; alla festa invece no, neanche una piccola pausa, solo e sempre parlare e mangiare. Non puoi allontanarti neanche un momento.
Finirò per auto-distruggermi prima o poi e ho paura di tutto e tutti, per l'esame, scritto, di non riuscire mai a realizzare il mi sogno, e soprattutto se questo sogno é vero davvero o é solo una chimera; abbandonerei quasi l'università al primo anno per fare un'altra facoltà anche che non mi piace, significherebbe abbandonare il sogno ma potrei prendere anche voti bassi; la pressione poi é altissima per i voti perché se non li prendi abbastanza alti puoi dire addio al sogno e poi é la mia passione-ossessione, non capisco se più ossessione o passione ma è l'unica cosa che sono in grado di fare, né le scienze né le lingue mi arridono ma ovviamente io ho fatto il linguistico e non conosco né il latino né il greco, dovrei lasciare tutto, la morte sembra così dolce, finirebbe tutto, ma io sarei così coglione e codardo da pentirmi della scelta anche dopo averla fatta, e anche se mi ammazzassero o ci fosse un incidente, stessa cosa: ho vissuto come un codardo, vivo come un codardo, vivrò come un codardo e morirò da codardo.
Il tutto condito dall'autostima sotto i piedi. Vi ringrazio carissimi compagni delle superiori e delle medie, e anche voi carissimi professori: pensavo che le voci alle mie spalle fosse in grado di gestirle psicologicamente ma hanno rosicchiato tutta la mia auto-stima. Non é colpa mia se puzzo, io vorrei lavarmi ma me ne dimentico perché non c'é mai tempo e ci sono mille cose da fare, con l'igiene non sono bravissimo ma perché umiliarmi così ? Perché fate allusioni continue e sempre implicite ? Perché mi trattate da idiota ? Perché mi metti al centro dell'attenzione a ginnastica davanti a tutti ? Fino a quando, continuerete ad abusare della mia pazienza ?