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25-06-2016, 02:44
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#1
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Quote:
Ci sono volte, quassù, in cui la voglia di parlare è così forte da farmi gridare, e prendere a pugni le pareti. Ci sono volte in cui la noia striscia sotto la mia pelle e tutto mi fa impazzire.
Ma ci sono anche altri momenti. Quando sbarca la Ringships. Quando esco per le riparazioni. O quando semplicemente siedo sulla sedia di controllo, immaginandomi all'esterno, nell'oscurità a guardare le stelle.
Solo? Sì. Ma una solenne, contemplata, tragica solitudine che un uomo odia con furia- ed eppure così amata da bramarne ancora.
E poi c'è il secondo tipo di solitudine.
Non hai bisogno della stazione "Cerberus Star Ring" per questo. La puoi trovare ovunque sulla Terra. Lo so. L'ho fatto. L'ho trovata ovunque andassi, in ogni cosa facessi.
È la solitudine delle persone intrappolate da se stessi. La solitudine delle persone che hanno detto la cosa sbagliata così spesso da non avere il coraggio di dire più nulla.
La solitudine, non della distanza, ma della paura.
La solitudine delle persone che siedono sole in stanze ammobiliate in città affollate, perché non hanno posto dove andare e nessuno con cui parlare. La solitudine dei ragazzi che vanno nei bar per conoscere qualcuno, soltanto per scoprire di non sapere come attaccare conversazione, e non avrebbero il coraggio di farlo se ci provassero.
Non c'è grandiosità in quel genere di solitudine. Non scopo e né poesia. È solitudine senza significato. Triste, squallida e patetica, che puzza di autocommiserazione.
Oh sì, a volte fa male essere soli fra le stelle.
Ma fa male molto di più essere soli a una festa. Molto di più.
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Racconto breve di "George RR Martin" tradotto da me in quanto mi ha colpito molto. Il mio inglese non è perfetto quindi se ci sono conoscitori della lingua anglofona che vogliono apportare correzioni, ben venga.
Buona lettura.
ORIGINALE INGLESE
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Ultima modifica di OtherWorld; 25-06-2016 a 02:49.
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25-06-2016, 02:48
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#2
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Che dire...la seconda solitudine è l'anticamera del primo evitamento, del secondo del terzo del quarto e avanti così
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25-06-2016, 02:54
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#3
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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...poi, dopo anni passati ad evitare, arrancando giorno dopo giorno per spiegare a te stesso che ti stai privando delle possibilità, ricominci ad uscire, e ti rendi conto che tutto quello che eviti non lo eviti perché ti fa paura, ma perché ti fa schifo e non vuoi averci nulla a che fare. Allora inizi a pensare a quali alternative ci sono, e scopri che non c'è proprio un cazzo di niente.
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25-06-2016, 02:59
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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..Però non ti dai per vinto perché il ricordo della prima solitudine, quella dove sei solo in compagnia di te stesso, è un calice amaro che hai assaporato troppe volte, e allora cerchi surrogati di realtà come fs, in cui sei ugualmente solo ma c'è scritto non sei solo e allora ci credi, perché è meglio crederci, e ti ritrovi a scrivere post come questo.
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25-06-2016, 04:00
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#5
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Il tipo di solitudine che descrivi tu è estrema. Nemmeno chi non esce più di casa arriva a questi livelli grazie a Internet. Potrebbe soltanto essere un esempio di qualche manicomio del passato.
Ricordo un'utentessa del forum che non usciva da casa di sua nonna da oltre dieci anni ma con una connessione a Internet non si è sentita mai troppo esclusa dal mondo (per modo di dire).
Senza o si impazzirebbe o si farebbe il grande passo
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Ultima modifica di OtherWorld; 25-06-2016 a 04:05.
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25-06-2016, 04:08
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#6
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Finché non cade la connessione internet allora siamo salvi
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Ho aggiornato il commento.
Io almeno sì. Se non l'avessi mai avuto forse non mi troverei in una condizione cosí estrema, ma se me lo togliessero ora.. sì.
Non perchè ne sono assuefatto, ma perchè rimarremmo io e la mia testa per tutto il giorno. Mi "salverebbe" solo un tso.
Un televisore è diverso, manca di interazione.
Ah e comunque ti sta parlando qualcuno che in anni avrà stretto UNA "amicizia" virtuale. Io parlavo più in termini di distrazione o comunque una certa immersione in quello che è il mondo attuale. Non vorrei passasse il passaggio del "vivere chiuso in casa solo per passare il tempo nel mondo virtuale" ma più "ciò che ti rimane per non perdere davvero la testa"
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Ultima modifica di OtherWorld; 25-06-2016 a 04:12.
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25-06-2016, 04:25
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Racconto che mi sembra gratti la superficie delle emozioni che in questo forum arrivano molto più lontane, la prima solitudine è proprio anni luce lontana, magari nemmeno c'è il ricordo di essa, dimenticarsi la passione della prima solitudine, la mia invidia per chi la vive o la ricorda.
Mentre questa seconda solitudine è la normalità, una condizione che non mi sembra nemmeno troppo straordinaria ma che il raccolto molto ispirato vuole descrivere come importante, tante persone conducono le loro vite nella piattezza andando avanti ed indietro dalla loro casa al lavoro\scuola avendo una vita sociale al minimo livello e sprofondando alle festicciole,incontri e qualunque altro evento sociale che vada fuori dalla propria gestione giornaliera.
Situazione comune a molti portare questa realtà come il loro disagio più grande e metterlo sul piedistallo regalandoli il nome di un disturbo, spendendo mesi,anni e denaro da psicologhi per assumere il controllo di se stessi annichilendo la ovvia sensazione di disagio che si prova a vivere una vita da criceti sulla ruota.
(In sostanza: tutto il mondo è malato, paura,depressione è naturale in queste vite quadrate, tutti o quasi ricorrono ad un aiuto psicologico,farmaceutico o alternativo).
Ora arrivando a pensare ad una realtà davvero sola e disperata mi viene da pensare molto peggio, farà male essere soli sotto le stelle e ancora più male soli ad una festa ma prova a ritrovarti solo in una camera per anni tra delirio ed incapacità a cercare le formiche immaginarie per terra o ascoltare le allucinazioni uditive, nemmeno te la immagini più cosa significa solitudine e ogni volta che leggo questi racconti mi innervosisco, sembra una presa per il culo.
https://www.youtube.com/watch?v=2zGmHcfgNek
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Rileggi.Meglio.Così.Non.Scrivi.Sempre.Le.Stesse.Co se.
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25-06-2016, 04:37
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Non leggerle allora se ti danno fastidio.
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leggo. mi infastidico. te lo scrivo.
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25-06-2016, 04:50
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Mi sa che non ti ricordi più nemmeno perché sei su questo forum... ma alcuni se lo ricordano eccome (perché sono sul forum).
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25-06-2016, 05:24
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#10
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Ok scusa tanto per i messaggi non è mia intenzione causare questo disagio
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Scusami tu, ero alterato a causa di altre cose che mi passavano per la testa e in quel momento ho reagito così, sarebbe lunga da spiegare, non mi va. Sorry.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 25-06-2016 a 05:39.
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25-06-2016, 11:00
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Ha reso proprio bene una bella fetta dei miei stati d'animo.
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25-06-2016, 11:32
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#12
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Banned
Qui dal: Jun 2016
Messaggi: 618
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Vissuta la prima, intrappolato nella seconda. O meglio nella sua versione meno evitante. Non si tratta di paura o incapacità auto-indotta nel cominciare una conversazione. Il problema risiede nell'effimera utilità del conversare.
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25-06-2016, 13:55
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#13
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Esperto
Qui dal: Feb 2016
Messaggi: 1,358
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sono vittima del secondo tipo di solitudine da anni ormai...e non vedo delle vie d'uscita o una luce per poter sperare.
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