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Originariamente inviata da MarcheseDelGrillo
Sì, alle volte è bello constatare di essere un gradino più in alto di certa gente, di essere più sensibili, di farsi più domande...
Il problema è quando si genera una frattura con la realtà, con la vita quotidiana; il che determina, inevitabilmente, situazioni di disagio sociale e materiale.
E bisogna evitarlo. Una delle possibili soluzioni è interessarsi sinceramente al mondo: ci deve essere qualcosa che ci piace, in tutta questa merda.
Io, come ho detto, ho scelto la recitazione e mi sto avvicinando anche alla chitarra; ma le attività possono essere molteplici: sport, volontariato, lettura, scrittura e chi più ne ha più ne metta.
Forse questo è l'unico modo per scrollarsi dal torpore meditativo nel quale spesso rischiamo di cadere.
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il mio "problema" (che poi è problema solo visto da una parte) è che il disagio non è il mio...ma degli altri...
e quando sei tu a non fartene un problema comprendi che è più complicato rimediare: se hai un lato del carattere che ti piace, ma che è quello che crea disagio negli altri è 'na brutta bestia
Io scrivo poesie e ne leggo in quantità (soprattutto degli autori in erba).
Comunque è per quello che parlavo di passività al mondo:
ho un carattere (che mi piace) che a volte mi fa estraniare dal mondo per questioni che capisco bene solo io;
il mondo, se non glielo spieghi per filo e per segno a 4 occhi, ha difficoltà a capire.
Ergo rischi se non fai intervenire un "tu attivo" (come ben hai detto) rischi di ritrovarti in un punto in cui ti sei estraniato troppo.