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Vecchio 01-03-2015, 22:57   #1
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Secondo me esiste nella specie umana un gruppo di individui, forse legati da un lignaggio comune, ma non necessariamente, che si distribuiscono in modo casuale nella popolazione, rappresentano una minoranza esigua ma sempre presente. Questi individui sono caratterizzati dal fatto che prendono la vita soltanto come un'occasione per ricercare una comprensione sempre più chiara e intuitiva possibile delle verità eterne, e tutto quello che si allontana da questo fine è solo una distrazione. Il paradiso terrestre anelato da questi individui è una società strutturata come un ateneo in cui gli individui si occupano solo di fare filosofia, studiano le scienze esatte dell'intelletto, quindi soltanto matematica pura, facendo in modo che l'energia spesa per soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza (alimentazione, territorio, bisogni animali) sia minore possibile, quindi tutte le risorse si distribuiscono in modo equo tra tutti, e nel frattempo la maggior parte del tempo sia dedicata allo studio della matematica. Ciò che anima e fa sentire vivo, la spinta che muove l'animo individuale, è la comprensione delle verità matematiche pure. Per esempio, sentire nel modo più cosciente e illuminato possibile il concetto che 1+1 fa 2, oppure sentire la verità geometrica del teorema di Pitagora, osservandolo da più punti di vista possibili per sentire sempre più nelle proprie viscere quella verità matematica.
Questi individui hanno capito che l'unico modo per non prendersi in giro inseguendo suggestioni, fantasmi, falsi ideali, desideri insoddisfacenti... è rifiutare le passioni disordinate della psiche e far entrare nelle proprie viscere l'intuito matematico, un modo di sentire che tende in modo esponenziale e vorticoso alla sempre maggiore definitezza e esattezza matematica.
Non cadiamo però nell'errore di identificare questo lignaggio con la "comunità matematica" o la "comunità scientifica", con la tradizione filosofica o quant'altro faccia parte del lignaggio dello "spirito del tempo": lo spirito del tempo infetta necessariamente le grandi masse, perciò qualunque tradizione anche filosofica, matematica, legata a questi interessi, finisce per perdersi nel potere del diavolo, del principio di divisione, e il progetto puro si perde. E' solo un ristretto gruppo di individui a rappresentare il seme della verità, a perseverare tra le tentazioni e le distrazioni, mantenendo lo sguardo fisso su qual è il giusto investimento della coscienza, qual è il giusto edificio da costruire, la torre che arriva al cielo senza crollare, perchè fatta di ricerca di luce sempre più purificata.
Noi siamo solo pedine di questa ricerca, non ce ne importa nulla di carriere, mutui, case, i nostri sforzi e impegni politici sono finalizzati soltanto a concretizzare una società in cui ci sia collaborazione a creare le condizioni adatte a svolgere senza fastidi questa ricerca individuale della verità, questa chiarificazione interiore delle verità eterne.
Noi facciamo parte di questo lignaggio e anche se non ci troviamo sappiamo che da qualche parte del mondo ci sono altri individui che hanno lo stesso seme. Un esempio di questi individui sono Socrate, Platone, Euclide, Pitagora, o anche Cartesio, Leibniz, Godel, Husserl.
Purtroppo ci sono anche filosofi che deviano dal percorso e introducono suggestioni anche nella filosofia. Si dimenticano che la filosofia è cercare di far luce su verità eterne che sono già in noi, cadono nel dubbio, e tolgono energia alla ricerca, non coltivano il seme.
Subiamo il manicomio messo in piedi da individui comuni, non ispirati da queste intuizioni, che rendono la società un meccanismo ostile allo sviluppo individuale, non si impegnano a realizzare quell'ateneo che dovvrebbe essere la società, a imitazione dell'ateneo che è la mente collettiva degli individui liberi e ispirati, non si fanno guidare da questi, instillano credenze pessimistiche, stati di scetticismo, mediocrità, e noi dobbiamo proteggerci e affannarci per fare spazio cercando un territorio libero dalle dinamiche economiche che ci opprimono e ci rendono schiavi.
Osserviamo i comportamenti delle persone senza farci addormentare dal nostro stato di veglia, continuiamo a sentire che non quadra nulla, che il mondo non è per nulla come potrebbe e dovrebbe essere.
Non ci facciamo spaventare dai sensi di colpa di chi vorrebbe proiettare nella matematica la freddezza e la mancanza di sentimento. Ci sforziamo di non farci schiavizzare dalle emozioni. Non ci buttiamo con le nostre mani nei piaceri di Venere.
Leggete i dialoghi di Socrate e trovate questo stato mentale. Leggete i dialoghi di Platone e troverete lo stesso spirito. Di Godel, di Leibniz, di Husserl. Dietro c'è lo stesso lignaggio.
Noi ci saremo sempre e aspetteremo che l'umanità si arrenda, che perseveri pure quanto vuole a tenere in piedi il manicomio, non ci faremo ricattare moralmente dai sistemi educativi, nelle scuole, nelle università, nelle famiglie.
La ragione scende per mettere figli contro padri e padri contro figli. Sappiamo che c'è una guerra spietata, una volontà diabolica di impedire che quell'ateneo si realizzi. I sistemi di controllo sono ormai diventati efficienti a spegnere sul nascere ogni seme di rivoluzione.
Ma noi continuiamo a credere nella nostra causa, e a aspettare l'occasione giusta per la rivoluzione, come un mastino che fiuta ossessivamente tutti gli odori per sentire l'odore dell'opportunità, e favorirla.
Questa è retorica, infatti questo topic è essenzialmente inutile, non serve a svegliare chi dorme, e non serve a cercare chi è sveglio.
Serve a informare della presenza di quel lignaggio che non molla.

Ultima modifica di HurryUp; 01-03-2015 a 23:02.
Vecchio 01-03-2015, 23:18   #2
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Originariamente inviata da HurryUp Visualizza il messaggio
Secondo me esiste nella specie umana un gruppo di individui, forse legati da un lignaggio comune, ma non necessariamente, che si distribuiscono in modo casuale nella popolazione, rappresentano una minoranza esigua ma sempre presente. Questi individui sono caratterizzati dal fatto che prendono la vita soltanto come un'occasione per ricercare una comprensione sempre più chiara e intuitiva possibile delle verità eterne, e tutto quello che si allontana da questo fine è solo una distrazione. Il paradiso terrestre anelato da questi individui è una società strutturata come un ateneo in cui gli individui si occupano solo di fare filosofia, studiano le scienze esatte dell'intelletto, quindi soltanto matematica pura, facendo in modo che l'energia spesa per soddisfare i bisogni primari di sopravvivenza (alimentazione, territorio, bisogni animali) sia minore possibile, quindi tutte le risorse si distribuiscono in modo equo tra tutti, e nel frattempo la maggior parte del tempo sia dedicata allo studio della matematica. Ciò che anima e fa sentire vivo, la spinta che muove l'animo individuale, è la comprensione delle verità matematiche pure. Per esempio, sentire nel modo più cosciente e illuminato possibile il concetto che 1+1 fa 2, oppure sentire la verità geometrica del teorema di Pitagora, osservandolo da più punti di vista possibili per sentire sempre più nelle proprie viscere quella verità matematica.
Questi individui hanno capito che l'unico modo per non prendersi in giro inseguendo suggestioni, fantasmi, falsi ideali, desideri insoddisfacenti... è rifiutare le passioni disordinate della psiche e far entrare nelle proprie viscere l'intuito matematico, un modo di sentire che tende in modo esponenziale e vorticoso alla sempre maggiore definitezza e esattezza matematica.
Non cadiamo però nell'errore di identificare questo lignaggio con la "comunità matematica" o la "comunità scientifica", con la tradizione filosofica o quant'altro faccia parte del lignaggio dello "spirito del tempo": lo spirito del tempo infetta necessariamente le grandi masse, perciò qualunque tradizione anche filosofica, matematica, legata a questi interessi, finisce per perdersi nel potere del diavolo, del principio di divisione, e il progetto puro si perde. E' solo un ristretto gruppo di individui a rappresentare il seme della verità, a perseverare tra le tentazioni e le distrazioni, mantenendo lo sguardo fisso su qual è il giusto investimento della coscienza, qual è il giusto edificio da costruire, la torre che arriva al cielo senza crollare, perchè fatta di ricerca di luce sempre più purificata.
Noi siamo solo pedine di questa ricerca, non ce ne importa nulla di carriere, mutui, case, i nostri sforzi e impegni politici sono finalizzati soltanto a concretizzare una società in cui ci sia collaborazione a creare le condizioni adatte a svolgere senza fastidi questa ricerca individuale della verità, questa chiarificazione interiore delle verità eterne.
Noi facciamo parte di questo lignaggio e anche se non ci troviamo sappiamo che da qualche parte del mondo ci sono altri individui che hanno lo stesso seme. Un esempio di questi individui sono Socrate, Platone, Euclide, Pitagora, o anche Cartesio, Leibniz, Godel, Husserl.
Purtroppo ci sono anche filosofi che deviano dal percorso e introducono suggestioni anche nella filosofia. Si dimenticano che la filosofia è cercare di far luce su verità eterne che sono già in noi, cadono nel dubbio, e tolgono energia alla ricerca, non coltivano il seme.
Subiamo il manicomio messo in piedi da individui comuni, non ispirati da queste intuizioni, che rendono la società un meccanismo ostile allo sviluppo individuale, non si impegnano a realizzare quell'ateneo che dovvrebbe essere la società, a imitazione dell'ateneo che è la mente collettiva degli individui liberi e ispirati, non si fanno guidare da questi, instillano credenze pessimistiche, stati di scetticismo, mediocrità, e noi dobbiamo proteggerci e affannarci per fare spazio cercando un territorio libero dalle dinamiche economiche che ci opprimono e ci rendono schiavi.
Osserviamo i comportamenti delle persone senza farci addormentare dal nostro stato di veglia, continuiamo a sentire che non quadra nulla, che il mondo non è per nulla come potrebbe e dovrebbe essere.
Non ci facciamo spaventare dai sensi di colpa di chi vorrebbe proiettare nella matematica la freddezza e la mancanza di sentimento. Ci sforziamo di non farci schiavizzare dalle emozioni. Non ci buttiamo con le nostre mani nei piaceri di Venere.
Leggete i dialoghi di Socrate e trovate questo stato mentale. Leggete i dialoghi di Platone e troverete lo stesso spirito. Di Godel, di Leibniz, di Husserl. Dietro c'è lo stesso lignaggio.
Noi ci saremo sempre e aspetteremo che l'umanità si arrenda, che perseveri pure quanto vuole a tenere in piedi il manicomio, non ci faremo ricattare moralmente dai sistemi educativi, nelle scuole, nelle università, nelle famiglie.
La ragione scende per mettere figli contro padri e padri contro figli. Sappiamo che c'è una guerra spietata, una volontà diabolica di impedire che quell'ateneo si realizzi. I sistemi di controllo sono ormai diventati efficienti a spegnere sul nascere ogni seme di rivoluzione.
Ma noi continuiamo a credere nella nostra causa, e a aspettare l'occasione giusta per la rivoluzione, come un mastino che fiuta ossessivamente tutti gli odori per sentire l'odore dell'opportunità, e favorirla.
Questa è retorica, infatti questo topic è essenzialmente inutile, non serve a svegliare chi dorme, e non serve a cercare chi è sveglio.
Serve a informare della presenza di quel lignaggio che non molla.
troppi filosofeggiamenti in un solo post
Vecchio 01-03-2015, 23:20   #3
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Originariamente inviata da dintei166 Visualizza il messaggio
Lo dico sempre che tutta la filosofia che ho studiato non mi è servita e mai mi servirà a un cacchio nella vita.
Magari l'hai studiata ,ma non l'hai saputa mettere in pratica .
Vecchio 01-03-2015, 23:24   #4
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Originariamente inviata da MEandjustMe Visualizza il messaggio
troppi filosofeggiamenti in un solo post
Diventano troppi se li quoti :-)
Vecchio 01-03-2015, 23:33   #5
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Originariamente inviata da HurryUp Visualizza il messaggio
Diventano troppi se li quoti :-)
Cmq complimenti per il post HurryUp ...scrivi molto bene e concordo con molto di ciò che dici ...forse perché mi sento parte del lignaggio di Socrate ma se dovessi mai finire davanti ad un giudice per qualsivoglia motivo ,sarei obbligato ad uccidermi con la cicuta ?
Vecchio 01-03-2015, 23:42   #6
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Originariamente inviata da Ippocrates Visualizza il messaggio
Cmq complimenti per il post HurryUp ...scrivi molto bene e concordo con molto di ciò che dici ...forse perché mi sento parte del lignaggio di Socrate ma se dovessi mai finire davanti ad un giudice per qualsivoglia motivo ,sarei obbligato ad uccidermi con la cicuta ?
Oggi stavo appunto leggendo un pezzo del Fedone (cosa che mi ha spinto a aprire il topic), "dialoghi sull'immortalità dell'anima", in cui c'è la conversazione tra Socrate e i suoi amici in cui discutono sulla necessità morale di prendersi la cicuta. Che combinazione eh :-D
Vecchio 02-03-2015, 00:25   #7
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Originariamente inviata da HurryUp Visualizza il messaggio
Oggi stavo appunto leggendo un pezzo del Fedone (cosa che mi ha spinto a aprire il topic), "dialoghi sull'immortalità dell'anima", in cui c'è la conversazione tra Socrate e i suoi amici in cui discutono sulla necessità morale di prendersi la cicuta. Che combinazione eh :-D
hahahaha vero alla fin fine apparteniamo allo stesso lignaggio ,siamo "uniti" dal caso
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