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16-12-2012, 13:42
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#1
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Intermedio
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 127
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Ieri credo che sia stato il giorno in cui ho perso la speranza, la speranza di uscire da un incubo che va avanti da mesi e mesi. Sono giunto ad un punto, che la parola che si addice maggiormente alla mia esistenza (mi guardo bene dal chiamarla vita) è "vuoto". Sì, è proprio il vuoto che sento, il nulla più assoluto; sono entrato in un circolo vizioso che pare senza uscita. Da ormai 4 anni abbondanti soffro di disturbi di ansia e panico, dopo una lunga psicoterapia e un parzialmente ritrovato ottimismo, mi ero illuso di poter tornare ad avere una vita dignitosa, ma piano piano, quella che definisco una realtà anestetizzata è andata svanendo lasciandomi in un baratro senza fondo. Ho avuto come una specie di risveglio improvviso, che mi ha fatto rendere conto, di quanto sia solo e di quanto lo sia quasi sempre stato; mi vergogno a dire che ho avuto crisi di pianto in questi giorni, mi sento come se avessi mani e piedi legati e non avessi via di scampo, mi sento imprigionato, senza speranza, non mi resta niente, non ho un futuro, se non, uno pieno di solitudine e di sofferenza.
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16-12-2012, 14:15
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#2
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sotto una mattonella...
Messaggi: 3,522
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EeEeEEEEeeeeee, cosa ha scatenato il risveglio improvviso? Un episodio in particolare?
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16-12-2012, 14:35
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 1,451
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Quote:
Originariamente inviata da Blood_Stained_Sky
mi vergogno a dire che ho avuto crisi di pianto in questi giorni, mi sento come se avessi mani e piedi legati e non avessi via di scampo, mi sento imprigionato, senza speranza, non mi resta niente, non ho un futuro, se non, uno pieno di solitudine e di sofferenza.
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Non c'è nulla di cui vergognarsi. Comprendo quella situazione di impotenza, è molto difficile uscire dalla solitudine e avere la pazienza, la serenità e la forza per provare a riuscirci con il tempo. Così come è difficile riuscire a far sì che nascano le occasioni giuste per cambiare la propria vita.
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16-12-2012, 14:53
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#4
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Intermedio
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 127
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Quote:
Originariamente inviata da Altamekz
EeEeEEEEeeeeee, cosa ha scatenato il risveglio improvviso? Un episodio in particolare?
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Quello che me l'ha scatenato credo sia stato la delusione che mi ha dato una persona
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16-12-2012, 14:55
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#5
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Sotto una mattonella...
Messaggi: 3,522
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Quote:
Originariamente inviata da Blood_Stained_Sky
Quello che me l'ha scatenato credo sia stato la delusione che mi ha dato una persona
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mi ricorda qualcosa, sinceramente a parte lo shock iniziale ne sono venute solo cose costruttive.
Parlo per me, ma penso si posso applicare benissimo anche a te, vedere chiaramente in faccia la bestia ti può smuovere.
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16-12-2012, 14:56
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#6
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Intermedio
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 127
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Quote:
Originariamente inviata da Sentry
è difficile riuscire a far sì che nascano le occasioni giuste per cambiare la propria vita.
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Credo sia questo uno dei miei problemi maggiori, mi sono sempre mancate le occasioni giuste
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16-12-2012, 14:57
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#7
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Intermedio
Qui dal: Feb 2009
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 127
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Quote:
Originariamente inviata da Altamekz
vedere chiaramente in faccia la bestia ti può smuovere.
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Spero sia così anche per me
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16-12-2012, 15:12
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#8
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Intermedio
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 156
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Quote:
Originariamente inviata da Blood_Stained_Sky
Ieri credo che sia stato il giorno in cui ho perso la speranza, la speranza di uscire da un incubo che va avanti da mesi e mesi. Sono giunto ad un punto, che la parola che si addice maggiormente alla mia esistenza (mi guardo bene dal chiamarla vita) è "vuoto". Sì, è proprio il vuoto che sento, il nulla più assoluto; sono entrato in un circolo vizioso che pare senza uscita. Da ormai 4 anni abbondanti soffro di disturbi di ansia e panico, dopo una lunga psicoterapia e un parzialmente ritrovato ottimismo, mi ero illuso di poter tornare ad avere una vita dignitosa, ma piano piano, quella che definisco una realtà anestetizzata è andata svanendo lasciandomi in un baratro senza fondo. Ho avuto come una specie di risveglio improvviso, che mi ha fatto rendere conto, di quanto sia solo e di quanto lo sia quasi sempre stato; mi vergogno a dire che ho avuto crisi di pianto in questi giorni, mi sento come se avessi mani e piedi legati e non avessi via di scampo, mi sento imprigionato, senza speranza, non mi resta niente, non ho un futuro, se non, uno pieno di solitudine e di sofferenza.
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Cio' che hai vissuto in passato non è detto che debba condizionare necessariamente il tuo futuro. Non ha senso piangere pensando che in passato sei stato solo ecc ecc: il problema vero secondo me è che la problematica che ti affliggeva in passato (suppongo fobia sociale, ma non lo so) continua ad affliggerti anche ora. Se risolverai o attenuerai il tuo problema ci metterai davvero poco a costruirti una vita sociale soddisfacente e anche (se gia' nn lo hai) probabilmente a trovare un lavoro piu' o meno decente.
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16-12-2012, 15:36
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Altamekz
mi ricorda qualcosa, sinceramente a parte lo shock iniziale ne sono venute solo cose costruttive.
Parlo per me, ma penso si posso applicare benissimo anche a te, vedere chiaramente in faccia la bestia ti può smuovere.
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confermo, accaduto in più occasioni anche a me.
e spesso grazie alla psicoterapia, che all'inizio fa spesso star peggio.
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