Titolo strano, ma mi spiego meglio.
Voi pensate che dalle crisi di panico si guarisca a vita? Che si possa non ricaderci più, mai più?
Ritenete che sia più positivo l'atteggiamento "Non mi piaccio così, devo fare di tutto per superarlo definitivamente" o piuttosto l'atteggiamento: "Sono così e mi accetto così. Imparerò piuttosto a gestirle e anche a non odiarmi per essere così".
La mia esperienza personale, il parere di uno psicologo e molte storie che conosco mi hanno portata a propendere più per la seconda. Ma magari mi sbaglio e voi conoscete storie di persone che non ci sono più ricadute.
Ecco, sinteticamente cosa ne penso, e cosa ho vissuto.
Quando odiavo me stessa per questi motivi soffrivo di più, stavo peggio. Nel corso degli anni ho avuto più volte l'impressione di esserne fuori, ma poi a distanza di tempo, in momenti di particolare debolezza qualche piccolo problema è tornato. E ho saputo che non avevo mai vinto contro niente. Recentemente, anche se ogni tanto cedo ancora alla tentazione d'incazzarmi (con me stessa? con dio?), ho capito che le crisi di panico sono "una roba da gestire", sono parte di me come le mie braccia, le mie gambe. E mi dico che potrebbero anche appartenermi per sempre, come sempre mi apparterranno le mie braccia e le mie gambe, ma va bene così. Qualcuno ci vede arrendevolezza. Ma sarebbe arrendevolezza se io avessi deciso di volere vivere da infelice. Io però voglio vivere da felice, con tutte le crisi di panico. Sono un handicap, a tutti gli effetti. Chi ha un handicap impara a conviverci, eppure quante persone con handicap vivono lo stesso a pieno la propria vita e sono felici?
Se io oggi dovessi superare (di nuovo!) tante piccole situazioni che mi danno panico, e tra 10 anni sperimentarle di nuovo sulla mia pelle, cosa dovrei dirmi, che sono una fallita? Una buona a nulla?
Ha senso quello che dico per voi?
firmato un'ansiosa di lunga data.