Riflettendo meglio comunque non penso che Alda Merini abbia voluto parlare male del "depresso", ma si sia sfogata pensando male di sè... riflettendo nei versi e nei pensieri ciò che
gli altri pensano sia "un depresso", il loro pregiudizio su di esso e su di lei.
Deve sicuramente aver sofferto per questo. Il pregiudizio che riflette però bisogna essere onesti, non è completamente vuoto, ma porta con sè qualche verità che però è verità a seconda della prospettiva con cui si vede la questione. Il depresso uccide ogni possibilità, tende a distruggere e a sentirsi "soddisfatto" dopo aver mortificato praticamente sul nascere ogni buona intenzione nei suoi confronti. Questo è vero, io stessa non posso dire che non lo faccio purtroppo.
Sembra che mi porti addosso una maledizione.
In un attimo faccio deserto con il mio unico Credo (" nessuno potrà mai capirmi/aiutarmi"). Capita ancora che arrivi qualcuno armato di buone intenzioni nei miei confronti, ma io non le credo, oggi più di ieri... ed il mio credo è quasi assoluto, vince tutto il resto, anche le emozioni. Una sola paura, un solo pensiero ed è tutto è finito.
Ma questo non vuol dire che io
voglia far piazza pulita intorno condannandomi, anche se a questo risultato arrivo ogni volta.
Se proprio si deve tirare in ballo la volontà, questa in verità c'è, ed è forte, ma non è indirizzata consapevolmente in questo caso.
Muove il rifiuto ferreo e profondo, che neutralizza ogni aiuto offerto anche da chi,"credibile", non sarà mai però quell'unica persona che mi ha messo al mondo e a cui non ho più potuto credere quando ero piccolissima, quando avevo il bisogno e la necessità vitale di credere e aver fiducia in lei (e anche lui), sangue del mio sangue.
Come se il latte preso allora (vitale) non fosse stato abbastanza. Mi è mancato il nutrimento per la vita, non sono cresciuta e vago nel mondo cercando una mano che mi tiri su, ma quella mano che veramente cerco aihmè, non esiste più nè è mai esistita abbastanza quando era lì con me o fingeva di essere con me.
Ogni sorriso propositivo che ora ricevo lo fulmino ridendone( provando un fastidio enorme nel veder positività. Nessuna positività per quanto grande regge al confronto con la mia Negatività e tristezza (per una delusione tanto intima e radicata che è tutt'uno con il sangue che pompa il mio cuore).
La depauperizzo la positività..con la paura ( e la consapevolezza che non ho nessuno in realtà a cui credere e a cui prestare ascolto dentro di me). Sona sola qui dentro e lo sarò sempre. Deserto dentro e deserto fuori, nessuna oasi miracolosa e improvvisa potrà mai dissetarmi e salvarmi.
Cerco aiuto, e lo rifiuto. Un gioco quasi sadico, ma mai fatto di proposito, dal quale cerco di fuggire in ogni modo, ma non posso fuggire da me stessa!
Chiedo aiuto per poi dire sotto sotto:
" ma tu non sei mamma, dove sei mamma?".
Ogni forma di malattia psicologica credo affondi in una mancanza abissale originaria come la mia. Per questo gli psichiatri dovrebbero pensare di trovarsi un altro mestiere, perchè non esiste cura al vuoto che non potrà più essere riempito come vorremmo.
O lo accettiamo questo vuoto (e io non riesco), oppure continuiamo a fingere (auto-ingannandoci) facendo della nostra vita una barzelletta.
Una terza possibilità è accettare questo vuoto e rattopparlo con il bene che ritroviamo per noi stessi, ma poichè siamo stati tanto "rifiutati" un tempo, scommetto che non ci sopportiamo per niente e rabbrividiamo al pensiero di prenderci cura di noi stessi e del nostro odiato corpo per tutta la vita. Se solo potessimo levarci di dosso quel volto che si riflette nello specchio e che non sopportiamo, lo faremmo.
La soluzione forse semplicemente non c'è, se non vivere così o cercare di star meglio di così, accogliendoci e abbracciandoci senza rifiutarci più. Di fatto, distruggiamo con un rifiuto che vince su tutto. Distruzione non fa rima con bene dalle mie parti. Pur non volendo facciamo del male. Nonostante crediamo di cercare amore non cerchiamo amore, inseguiamo piuttosto un'illusione e un passato che non si ripeterà. Andiamo avanti rifiutando quello che la realtà oggi ha da offrirci. Non ci basta, non può bastarci. Non sarà mai la stessa cosa.
Post scriptum: Ho visto solo adesso che anni fa è stata aperto un altro topic sull'argomento. Leggete se volete anche le impressioni degli utenti di allora..
https://fobiasociale.com/alda-merini-il-depresso-la-conoscete-cosa-ne-pensate-38915/"]
https://fobiasociale.com/alda-merini...pensate-38915/[/URL]