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Il depresso secondo Alda Merini
Io ci sto dentro fino al collo
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
praticamente il depresso è irredimibile, godurioso e fa appassire chi lo circonda.
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
Sì Adelaide, ma senza farmaci, per volere della psicologa. Sono esattamente quello che descrive la Merini, ma per la psicologa pur essendo seria la situazione, non sono utili i farmaci.
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
io pure mi ritrovo nelle parole della Merini, ma il mio psicologo sembra non voglia accorgersi della mia depressione.
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
Fino a qualche tempo fa almeno mi incazzavo, ora sono completamente morta. Priva di energia, non riesco a ricordarmi nulla, mi servono tremila post it per ricordarmi gli impegni, ma facendo continuamente gesti automatici avendo la testa chissà dove, perdo spesso anche i post it. Fisso il vuoto e passano le ore, poi esco e cerco di darmi un tono ma non ho idea di cosa devo fare di preciso oltre alle cose di ordinaria amministrazione, cammino come a placare il dolore.
Non sopporto più nessuno, e non ho più fiducia. Vengo malvista perchè sono negativa, allora provo ad avere qualche slancio, provo a fare qualcosa anche se non mi piace. Se prima avevo degli hobbies, ora non ho la minima forza mentale per dedicarmi neanche a quelli, sembro completamente lobotomizzata e chiusa al mondo. Ho il rifiuto come la nausea per tutto, sempre. Non sopporto più il modo di fare di nessuno, neanche il loro farcela, neanche quelli forti che fanno vedere quanto lottano e hanno forza, ma di più di tutti, non sopporto quelli che li riempiono di cuoricini e braccette di ferro sui social, non sopporto tutti questi "plauditori" perchè scommetto che molti di loro non sono per niente teneri con tutti "i prossimi", ma duri come le pietre che lanciano contro chi non ce la fa (interiormente), quasi a dargli la botta finale con la critica nel migliore dei casi o l'indifferenza nel peggiore. Molti di loro dimenticano nel cammino queste persone cadute, lasciandosele dietro anche con un pò di sprezzo. Le persone invece che reagiscono ad una malattia (per quanto atroce, mai psicologica), contornate da affetto e con energia a sufficienza da consentirgli entusiasmo e proattività, persone come queste le riempiono di complimenti, come se essere depressi invece fosse deplorevole. La Merini un pò dice questo e mi stupisce, perchè lei c'è passata. |
Re: Il depresso secondo Alda Merini
Mi chiedo quanti motivi ci sono per ridere, per dire potrebbe andare peggio, per dire sono felice senza sapere il perché.
Essere felici perché si ha un lavoro e una donna ? Accontentarsi? |
Re: Il depresso secondo Alda Merini
"Global failure to tackle depression and anxiety is costing the world nearly $1 trillion a year in lost productivity"
Bisogna curarsi per produrre e consumare di più, mica per riuscire a vivere. Di quelli che producono ma conducono un esistenza allucinante fregacazzi, anche se hanno problemi mentali quelli sono ok. Capì? Non ho parole. |
Re: Il depresso secondo Alda Merini
A me stò video pare un pò una cazzata...questo esercito di eroi che viene un tuo soccorso per farti vivere e gioire io non l'ho mai visto:nonso:
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
cagata pazzesca, depresso descritto come un malato che vuole esserlo....bah.....
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
Quote:
Secondo me è poco chiaro come far star meglio chi vive male in questi modi qua, ma che non si stia bene in certi modi o si abbia un umore triste abbastanza costante magari è vero. Gli psichiatri e gli psicoterapeuti dicono che ci sono le cure, ma loro portano solo acqua al loro mulino, secondo me cure tanto efficaci (cioé rimedi) per questi disturbi non ne esistono davvero, altrimenti si svuoterebbero tutti questi forum a tema e le persone starebbero tutte bene. Io questo non lo vedo, persone in cura comunque spesso non risolvono, può migliorare qualcosa, ma certi disturbi persistono anche se poi gli psicoterapeuti e gli psichiatri scrivono libri in cui sostengono di aver trovato la pietra filosofale. |
Re: Il depresso secondo Alda Merini
Il video, secondo la mia lettura è una descrizione di una malattia che rende arido chiunque ( è della malattia la colpa e non della persona), una condizione che si farebbe volentieri a meno.
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
E dove sta scritto che il depresso è una persona perfida, cattiva, e gode delle disgrazie altrui? Mi sembra profondamente ingiuste, anzi totalmente sbagliato. Il depresso ha spesso mille sensi di colpa.. forse proprio perché si cura troppo del benessere del prossimo
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Re: Il depresso secondo Alda Merini
Quote:
Ma non mi sembrava che la poetessa vedeva così il depresso. |
Re: Il depresso secondo Alda Merini
Riflettendo meglio comunque non penso che Alda Merini abbia voluto parlare male del "depresso", ma si sia sfogata pensando male di sè... riflettendo nei versi e nei pensieri ciò che gli altri pensano sia "un depresso", il loro pregiudizio su di esso e su di lei.
Deve sicuramente aver sofferto per questo. Il pregiudizio che riflette però bisogna essere onesti, non è completamente vuoto, ma porta con sè qualche verità che però è verità a seconda della prospettiva con cui si vede la questione. Il depresso uccide ogni possibilità, tende a distruggere e a sentirsi "soddisfatto" dopo aver mortificato praticamente sul nascere ogni buona intenzione nei suoi confronti. Questo è vero, io stessa non posso dire che non lo faccio purtroppo. Sembra che mi porti addosso una maledizione. In un attimo faccio deserto con il mio unico Credo (" nessuno potrà mai capirmi/aiutarmi"). Capita ancora che arrivi qualcuno armato di buone intenzioni nei miei confronti, ma io non le credo, oggi più di ieri... ed il mio credo è quasi assoluto, vince tutto il resto, anche le emozioni. Una sola paura, un solo pensiero ed è tutto è finito. Ma questo non vuol dire che io voglia far piazza pulita intorno condannandomi, anche se a questo risultato arrivo ogni volta. Se proprio si deve tirare in ballo la volontà, questa in verità c'è, ed è forte, ma non è indirizzata consapevolmente in questo caso. Muove il rifiuto ferreo e profondo, che neutralizza ogni aiuto offerto anche da chi,"credibile", non sarà mai però quell'unica persona che mi ha messo al mondo e a cui non ho più potuto credere quando ero piccolissima, quando avevo il bisogno e la necessità vitale di credere e aver fiducia in lei (e anche lui), sangue del mio sangue. Come se il latte preso allora (vitale) non fosse stato abbastanza. Mi è mancato il nutrimento per la vita, non sono cresciuta e vago nel mondo cercando una mano che mi tiri su, ma quella mano che veramente cerco aihmè, non esiste più nè è mai esistita abbastanza quando era lì con me o fingeva di essere con me. Ogni sorriso propositivo che ora ricevo lo fulmino ridendone( provando un fastidio enorme nel veder positività. Nessuna positività per quanto grande regge al confronto con la mia Negatività e tristezza (per una delusione tanto intima e radicata che è tutt'uno con il sangue che pompa il mio cuore). La depauperizzo la positività..con la paura ( e la consapevolezza che non ho nessuno in realtà a cui credere e a cui prestare ascolto dentro di me). Sona sola qui dentro e lo sarò sempre. Deserto dentro e deserto fuori, nessuna oasi miracolosa e improvvisa potrà mai dissetarmi e salvarmi. Cerco aiuto, e lo rifiuto. Un gioco quasi sadico, ma mai fatto di proposito, dal quale cerco di fuggire in ogni modo, ma non posso fuggire da me stessa! Chiedo aiuto per poi dire sotto sotto: " ma tu non sei mamma, dove sei mamma?". Ogni forma di malattia psicologica credo affondi in una mancanza abissale originaria come la mia. Per questo gli psichiatri dovrebbero pensare di trovarsi un altro mestiere, perchè non esiste cura al vuoto che non potrà più essere riempito come vorremmo. O lo accettiamo questo vuoto (e io non riesco), oppure continuiamo a fingere (auto-ingannandoci) facendo della nostra vita una barzelletta. Una terza possibilità è accettare questo vuoto e rattopparlo con il bene che ritroviamo per noi stessi, ma poichè siamo stati tanto "rifiutati" un tempo, scommetto che non ci sopportiamo per niente e rabbrividiamo al pensiero di prenderci cura di noi stessi e del nostro odiato corpo per tutta la vita. Se solo potessimo levarci di dosso quel volto che si riflette nello specchio e che non sopportiamo, lo faremmo. La soluzione forse semplicemente non c'è, se non vivere così o cercare di star meglio di così, accogliendoci e abbracciandoci senza rifiutarci più. Di fatto, distruggiamo con un rifiuto che vince su tutto. Distruzione non fa rima con bene dalle mie parti. Pur non volendo facciamo del male. Nonostante crediamo di cercare amore non cerchiamo amore, inseguiamo piuttosto un'illusione e un passato che non si ripeterà. Andiamo avanti rifiutando quello che la realtà oggi ha da offrirci. Non ci basta, non può bastarci. Non sarà mai la stessa cosa. Post scriptum: Ho visto solo adesso che anni fa è stata aperto un altro topic sull'argomento. Leggete se volete anche le impressioni degli utenti di allora.. https://fobiasociale.com/alda-merini-il-depresso-la-conoscete-cosa-ne-pensate-38915/"]https://fobiasociale.com/alda-merini...pensate-38915/[/URL] |
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