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18-08-2014, 11:58
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#1
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Io penso che il contesto della società e della relativa cultura abbiano un peso notevole su persone come noi (timide evitanti sociofobiche....).
Ad esempio, penso che nel Medioevo molti di noi sarebbero stati considerati come persone virtuose, in quanto silenziose, caste, dedite ai piaceri della contemplazione. Oggi, invece, siamo considerati degli sfigati.
Quindi, siete d'accordo con me che forse una terapia psicologica non può essere di tipo individuale, ma deve considerare anche gli aspetti sociali?
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18-08-2014, 12:49
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 2,318
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Nel medioevo ci avrebbero abbandonati sulle sponde di un fiume da piccoli
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18-08-2014, 12:53
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
Io penso che il contesto della società e della relativa cultura abbiano un peso notevole su persone come noi (timide evitanti sociofobiche....).
Ad esempio, penso che nel Medioevo molti di noi sarebbero stati considerati come persone virtuose, in quanto silenziose, caste, dedite ai piaceri della contemplazione. Oggi, invece, siamo considerati degli sfigati.
Quindi, siete d'accordo con me che forse una terapia psicologica non può essere di tipo individuale, ma deve considerare anche gli aspetti sociali?
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Nel medioevo le donne che se ne stavano sole in casa ed erano asociali passavano per streghe e cosi condannate al rogo .-.
Le persone che se ne stanno per i fatti propri non sono mai viste bene, credo in qualsiasi contesto storico
Il contesto sociale e' sicuramente importante, influenza molto il comportamente di una persona ma le persone sole e "asociali" sempre esisteranno, in qualsiasi contesto, anche nel migliore (ci sara' sempre a chi non piacera' e preferira' isolarsi)
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18-08-2014, 12:53
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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e perché mai?
qualcuno magari l'avrebbero pure fatto santo
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18-08-2014, 13:14
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#5
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 1,418
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
e perché mai?
qualcuno magari l'avrebbero pure fatto santo
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In un contesto religioso forse. Ma la vita sociale del Medioevo non discostava molto da quella odierna e da quella di tutte le altre epoche. Lo stato di aggregazione sociale è presente fin dalla preistoria e chi stava per i fatti propri non ha mai goduto di grande stima in nessun tempo.
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18-08-2014, 13:20
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#6
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da dintei166
In un contesto religioso forse. Ma la vita sociale del Medioevo non discostava molto da quella odierna e da quella di tutte le altre epoche. Lo stato di aggregazione sociale è presente fin dalla preistoria e chi stava per i fatti propri non ha mai goduto di grande stima in nessun tempo.
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Certo che parlo del contesto religioso. Ovvio, mica mi riferisco alla corte del feudatario.
Ma nel Medioevo il contesto religioso rivestiva un'importanza infinitamente più grande di quella
che riveste ai giorni nostri, nella cosiddetta "cultura di massa"
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18-08-2014, 13:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da Biomotivato
Nel medioevo le donne che se ne stavano sole in casa ed erano asociali passavano per streghe e cosi condannate al rogo .-.
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In realtà è proprio vero il contrario. Erano considerate streghe le donne che erano pericolose in quanto minacciavano di erodere il potere maschile. Le donne che se ne stavano in casa andavano benissimo.
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18-08-2014, 13:51
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,101
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
Io penso che il contesto della società e della relativa cultura abbiano un peso notevole su persone come noi (timide evitanti sociofobiche....).
Ad esempio, penso che nel Medioevo molti di noi sarebbero stati considerati come persone virtuose, in quanto silenziose, caste, dedite ai piaceri della contemplazione. Oggi, invece, siamo considerati degli sfigati.
Quindi, siete d'accordo con me che forse una terapia psicologica non può essere di tipo individuale, ma deve considerare anche gli aspetti sociali?
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E' un idea interessante, ma forse dovresti specificare meglio cosa intendi..
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18-08-2014, 13:52
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Messaggi: 1,418
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
Certo che parlo del contesto religioso. Ovvio, mica mi riferisco alla corte del feudatario.
Ma nel Medioevo il contesto religioso rivestiva un'importanza infinitamente più grande di quella
che riveste ai giorni nostri, nella cosiddetta "cultura di massa"
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Certo? Non era specificato nel post iniziale, vale comunque quel che ho risposto prima. Se si parla di vita religiosa ritirata e solitaria il contesto non esiste nemmeno, allora come oggi.
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18-08-2014, 14:23
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#10
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Sono d'accordo che la psicologia si dovrebbe occupare di più del contesto sociale, ma non vedo come potrebbe visto che non può intervenire su questo.
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18-08-2014, 14:25
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#11
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Avanzato
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 439
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Mi sarei chiuso in un convento non essendo stato il primo figlio
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18-08-2014, 14:33
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: nord
Messaggi: 213
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Sono d'accordo che il contesto sociale è importantissimo.
Ma nel Medioevo forse le cose erano un po' diverse,nel senso che il primo problema della gente era di mettere qualcosa sotto i denti e non andare a letto a stomaco vuoto.
Poi non lo so....magari si ritiravano nei monasteri,si nascondevano nelle foreste....
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18-08-2014, 14:35
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,954
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Quote:
Originariamente inviata da SUBurbe
Nel medioevo ci avrebbero abbandonati sulle sponde di un fiume da piccoli
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Secondo te avrebbero aspettato così tanto? Secondo me io avrei dato segnali di essere uno sfigato già durante la gestazione, forse mi avrebbero fatto nascere morto
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18-08-2014, 14:39
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#14
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,054
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Le persone che se ne stanno sole troppo tranquille per i cavoli loro secondo me spaventano anche un pò o comunque ispirano antipatia, nell'immaginario collettivo la persona vivace, molto estroversa e istrionica, che ama divertirsi ecc è vista come buona e la persona timida e solitaria come malvagia, ma in realtà immaginando un ipotetico diavolo incarnato io me lo immagino festoso, dedito all'alcool, pieno di donnine allegre, ecc ecc non me lo immagino proprio triste e dimesso in un angolino. Visto che la società dei giorni nostri è sotto il completo controllo delle forze del male non mi stupisco che le persone dimesse, umili, timide, contemplative non siano viste di buon occhio. Non è l'epoca è proprio questo mondo che non va bene per quelli come noi, abbiamo sbagliato pianeta.
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Ultima modifica di Stefania90; 18-08-2014 a 14:43.
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18-08-2014, 14:56
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da milton erickson
E' un idea interessante, ma forse dovresti specificare meglio cosa intendi..
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Si, in realtà è un'idea che mi è venuta questa mattina. Ricordo un esame di psicologia sociale dato all'università, con una monografia in cui si dimostrava come anche i giudizi percettivi (quelli su grandezze fisiche, i più "oggettivi" possibili, insomma) sono pesantemente influenzati dai giudizi del gruppo di appartenenza. A maggior ragione, quindi, i giudizi di "valore" (giusto / ingiusto, buono / cattivo), lo sono. Ad esempio, se nove persone di un gruppo dicono che una linea A è più lunga della linea B, anche se è evidentemente falso, il decimo del gruppo tende ad uniformarsi al giudizio errato.
Probabilmente, nei giudizi che noi diamo di noi stessi, siamo pesantemente influenzati dal nostro gruppo di appartenenza.
Nel Medioevo, visto che un importante gruppo sociale era quello religioso, che deteneva il potere culturale (e su questo non ci sono dubbi, visto che le scuole erano guidate dai monaci, che avevano anche il compito di produrre i libri e quindi diffondere la cultura), la nostra autopercezione sarebbe stata molto diversa insomma..
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18-08-2014, 14:57
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,111
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
...
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se abitassi a sodoma e gomorra?
Tu parli di massificazione delle coscienze, uniformarsi a un contesto sociale, un pensiero, e quello che vorrebbero i governanti della terra, e tutto sommato ci stanno anche riuscendo... Gesù docet!
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18-08-2014, 15:04
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,101
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
Si, in realtà è un'idea che mi è venuta questa mattina. Ricordo un esame di psicologia sociale dato all'università, con una monografia in cui si dimostrava come anche i giudizi percettivi (quelli su grandezze fisiche, i più "oggettivi" possibili, insomma) sono pesantemente influenzati dai giudizi del gruppo di appartenenza. A maggior ragione, quindi, i giudizi di "valore" (giusto / ingiusto, buono / cattivo), lo sono. Ad esempio, se nove persone di un gruppo dicono che una linea A è più lunga della linea B, anche se è evidentemente falso, il decimo del gruppo tende ad uniformarsi al giudizio errato.
Probabilmente, nei giudizi che noi diamo di noi stessi, siamo pesantemente influenzati dal nostro gruppo di appartenenza.
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Vero. E tra questi c'è la famiglia prima e i nostri coetanei poi. La psicoterapia in genere cerca di cambiare proprio le idee distorte che abbiamo acquisito dall'influenza degli altri.
Non c'è dubbio che a volte è necessario cambiare anche ambiente di vita (da qui la mia discussione sull'utilità di allontanarsi almeno per un po' dalla propria città di origine e dalla famiglia) o almeno cercare un gruppo di persone che ci consideri meglio (magari perchè ha un carattere più simile al nostro).
Sul fatto di cambiare la società per renderla più adatta a noi la vedo più dura, almeno a breve termine..
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18-08-2014, 16:25
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,825
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Mi sembra impossibile non considerare il contesto culturale, ci si è dentro.
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18-08-2014, 16:30
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#19
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz
Mi sembra impossibile non considerare il contesto culturale, ci si è dentro.
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si, quello che mi chiedo io è se le teorie psicologiche lo considerino quando spiegano il comportamento umano...
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18-08-2014, 16:34
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#20
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
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Ogni epoca precedente spesso viene immaginata meglio di quella in corso. Non so se sia preferibile la contemporanea o quella ad esempio medioevale per chi vive certi disagi, anche perché forse questi sono figli del tempo stesso in cui si formano quindi ragionevolmente sono differenti. Per certi versi l'era moderna può essere vista sotto una luce negativa per via appunto della massificazione, dei modelli culturali/sociali imposti dai media, del fatto che devi avvicinarti il più possibile al tipo 'figo' o 'vincente', e alcuni fenomeni sono principalmente, almeno credo, dei giorni nostri, vedi bullismo.
Ma nel Medioevo sotto molti aspetti secondo me era pure peggio. Se per qualche motivo o fortuna eri visto papabile alla santità o genio forse ti riservavano qualche trattamento particolare, altrimenti un tipo introverso, evitante, molto timido (per quanto riguarda gli uomini), era visto prima di tutto come strano, magari un po' matto, espressione di qualcosa di non comprensibile, e non se la sarebbe passata per niente bene, specialmente perché la sensibilità su certe questioni e in genere la cultura del tempo specie tra le classi meno agiate non permettevano di avere troppi riguardi verso chi aveva quella 'maledizione'. Poi lasciamo perdere la religione, quella cristiana intendo, che pur predicando la compassione e l'accettazione di tutti, paradossalmente nella realtà, in certi contesti più arretrati in particolare, ha finito per crocifiggere gli esponenti della 'diversità'.
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Ultima modifica di alien boy; 18-08-2014 a 16:38.
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