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Vecchio 06-01-2015, 00:40   #161
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Se manteniamo questo ritmo, per il 2017 ce la facciamo ad arrivarci
Non hai tutti i torti..
Quindi mi armo di 'In piccioletta barca'
Se il canto VII è finito e se a Pluto è finita la voce.. nel canto VIII il demonio Flegias traghetta Dante e guida, quando all'improvviso arriva l'iroso Filippo Argenti che fa il dispettoso con Dante e lo umilia. Poi se ne va, Dante e Virgilio svoltano per Dite, ma la polizia non fa passare Dante, perché è appunto irosa, anch'essa.
Vecchio 06-01-2015, 01:34   #162
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

e pensare che quando (se non sbaglio in terza superiore) dovevo imparare a memoria buona parte del primo canto beh mi piaciucchiava.. sopratutto riguardo la parte della.selva oscura, che la diritta via mi era smarrita
non ti curar di loro ma guarda e passa
Vecchio 08-01-2015, 17:36   #163
Esperto
 

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Originariamente inviata da crasi Visualizza il messaggio
Non hai tutti i torti..
Quindi mi armo di 'In piccioletta barca'
Se il canto VII è finito e se a Pluto è finita la voce.. nel canto VIII il demonio Flegias traghetta Dante e guida, quando all'improvviso arriva l'iroso Filippo Argenti che fa il dispettoso con Dante e lo umilia. Poi se ne va, Dante e Virgilio svoltano per Dite, ma la polizia non fa passare Dante, perché è appunto irosa, anch'essa.
Tutto giusto, salvo che è l'Eccelso a umiliare il borioso Argenti
Ma prima avrei ancora un paio di cose da dire sul VII canto...

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Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
non ragioniam di lor ma guarda e passa
Fixed for you
Vecchio 08-01-2015, 17:41   #164
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

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Originariamente inviata da Ansiaboy Visualizza il messaggio
e pensare
Nel senso che ora invece grazie a Winston ti stai facendo du palle?
Vecchio 08-01-2015, 17:43   #165
Esperto
 

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Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Nel senso che ora invece grazie a Winston ti stai facendo du palle?
Invece di fare lo spiritoso, rifletti sull'equa proposta che ti faccio: riesumiamo il Cineforum e garantiamoci una mutua e regolare frequenza ognuno nel topic dell'altro
Vecchio 08-01-2015, 17:50   #166
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Sarebbe bello ma in 'sto periodo ho voglia di vedere solo Hobbit, Signore degli anelli, Star Wars e robe leggere così*, per cui temo che rovinerei la mia reputazione di cinefilo snob , oltre a non riuscire di sicuro a tenere il passo.

Ah, ma tu dici andando anche alle calende greche e commentandoceli anche da soli noi due eventualmente?

*Matrix no però
Vecchio 08-01-2015, 17:52   #167
Esperto
 

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Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Ah, ma tu dici andando anche alle calende greche e commentandoceli anche da soli noi due eventualmente?
Al limite sì, come si sa two is meglio che one (cit.)

E infatti Matrix non è una roba leggera
Vecchio 08-01-2015, 21:27   #168
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Vero, il film più (inutilmente) palloso di tutti i tempi
Vecchio 09-01-2015, 09:50   #169
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Vero, il film più (inutilmente) palloso di tutti i tempi
La precisazione tra parentesi è dovuta al fatto che esiste anche il film più utilmente palloso di tutti i tempi? Se sì, avrei già un candidato autorevole per la nomination
Vecchio 11-01-2015, 17:48   #170
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Beh dicono Bela Tarr

2001 non è palloso
Vecchio 02-03-2015, 11:50   #171
Esperto
L'avatar di berserk
 

Recentemente ho letto questo canto e poi sentito il grandissimo Gassman,mi interessa molto il Paradiso

Vecchio 02-03-2015, 12:18   #172
Esperto
L'avatar di Myway
 

IL paradiso è molto più mistico e metafisico come canto, più difficile capirlo ...
Vecchio 02-03-2015, 12:34   #173
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
IL paradiso è molto più mistico e metafisico come canto, più difficile capirlo ...
E che ce l'abbiamo a fare WInston!
Vecchio 02-03-2015, 12:43   #174
Esperto
 

Con questi ritmi, il Paradiso lo tratteremo soltanto per esperienza diretta!

In ogni caso a breve riprenderemo il cammino interrotto, grazie a berserk per il contributo video
Vecchio 19-04-2019, 19:52   #175
Esperto
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
In ogni caso a breve riprenderemo il cammino interrotto
A breve = 4 anni. Procrastination world champion!
La sera del Venerdì Santo, che è quella in cui inizia il Viaggio, è quella ottimale per riprendere la retta via. Come sempre, la Grande Letteratura mi viene in soccorso nei momenti di maggiore sconforto.
Io ci sono, se qualcun altro vuole unirsi mi fa piacere. Sabato prossimo ricomincia la discussione.
Vecchio 19-04-2019, 21:39   #176
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Che bellooooooooooo






Vecchio 26-04-2019, 17:58   #177
Esperto
 

Prima della scadenza prefissata per il canto VIII aggiungo ancora qualcosa in margine al canto VII.
Un ulteriore cambiamento di stile accompagna il passaggio al cerchio quinto, quello degli iracondi (e di qualcun altro, come sarà specificato). Si ritorna cioè, dopo le rime "aspre" dedicate alle cerchie etterne di avari e prodighi e dopo lo stile elegante e "dottrinale" della trattazione sulla Fortuna, a uno stile mediamente "comico" e più "prosaico", come si conviene alla palude Stigia che viene descritta.
Le rime in -ige, -ummo, -egra, -ozza, -ézzo sono un chiaro segnale in questo senso, come anche ad esempio l'espressione popolaresca si gorgoglian nella strozza.
Di notevole credo ci sia soprattutto, dopo la consueta descrizione della genesi della palude e della particolare tonalità di colore che qui predomina (acqua buia assai più che persa, onde bige, piagge grige), il fatto che prima si individuano gli iracondi intenti a percuotersi nel fango in un corpo a corpo senza esclusione di colpi e subito dopo, per bocca di Virgilio, si passi invece alquanto inaspettatamente alla descrizione di un particolare sottogruppo di dannati.
La loro condizione in pratica chiude il canto e resta impressa nella pausa narrativa che ne consegue. Chi siano, è materia dibattuta. (continua)

Ultima modifica di Winston_Smith; 26-04-2019 a 20:30.
Vecchio 26-04-2019, 20:31   #178
Esperto
 

Sostanzialmente le scuole di pensiero in merito sono due: iracondi "amari" o accidiosi.
In pratica si tratterebbe o di persone che hanno trattenuto la rabbia nell'animo, senza esprimerla in parole o gesti violenti, e che l'hanno incancrenita nel risentimento e nell'esasperazione della tetraggine anche con quanto di poco o tanto bello può offrire la vita (il bellissimo verso dell'aere dolce che dal sol s'allegra), e che giustamente allora mantengono il loro atteggiamento in un luogo più consono, nel fango (or ci attristiam ne la belletta negra). Oppure si tratterebbe, di accidiosi, di pigri veri e propri con in più una sfumatura di malinconia o, si direbbe oggi di depressione (tristi fummo, portando dentro accidïoso fummo: notevole la rima equivoca) che li ha portati a sprezzare la vita nel mondo e a crogiolarsi nell'inazione, così come incompiuto è il loro inno che viene "gorgogliato" sotto la superficie del pantano, nella strozza (parola volutamente "volgare") e si manifesta all'esterno solo come bolle, senza che venga espresso con parola integra.
In entrambi i casi comunque un Partito del Rancore Eterno ante litteram, insomma , punito con un contrappasso "per analogia" col peccato consumato.
Personalmente sarei portato a propendere per la prima ipotesi, in quanto l'accidia vera e propria non è una sottospecie dell'ira anche "chiusa", sebbene tristitia ne sia un sinonimo in alcuni testi di padri della Chiesa e sebbene ci siano fonti letterarie, come ad esempio il maestro stesso di Dante, Brunetto Latini, che ritengano l'accidia un frutto dell'ira e del rancore coltivati senza poter essere soddisfatti. Resta però il fatto che l'accidia di norma è la lentezza nell'operare il bene, un non volersi sforzare troppo per perseguirlo, e così sarà presentata da Dante nel Purgatorio, quando i sette peccati capitali (tra i quali ci sono appunto ira e accidia) si incontreranno tutti, come predisposizioni generiche da purificare e non peccati singoli da espiare.
Nell'Inferno invece la ripartizione è incontinenza-violenza-frode, e i peccati capitali non rientrano tutti necessariamente nella prima categoria (superbia e invidia infatti sono alla base dell'intera modalità di azione del Male, rimandano al primo peccato di Lucifero e come tali sono presenti in pratica ovunque nell'Inferno). Di conseguenza l'accidia "classica" non mi pare potersi ritrovare nel comportamento delle anime sotto la palude, che presentano al più un tratto accidioso (il fummo) nel tenersi dentro il proprio rancore senza esplicarlo in azione. Né Dante sembra necessariamente voler presentare un peccato riconducibile per intero a una delle caratterizzazioni tradizionali, mentre l'accento è soprattutto sulla tristezza ostinata e sul rifiuto quasi sprezzante di quanto di buono può esserci nella vita. Anche qui può trattarsi di atteggiamenti che l'esule Dante ha vissuto come malinconia e rancore e superato come ingratitudine verso Dio, e che ha contrastato con l'opera politica e culturale. E c'è da dire che l'eventuale risvolto psicologico/psichiatrico che oggi potremmo associare ad alcuni stati depressivi e monomaniaci era allora purtroppo da escludere, viste le conoscenze in merito.
Dal punto di vista poetico resta comunque quest'aria di tristezza che come una cappa grava sul finale di canto, in perfetto accordo con l'etimologia greca del nome Stige, benché i suoi inquilini più famosi siano gli iracondi "espliciti" come si vedrà nel canto VIII. E resta il dato che ai peccatori in qualche modo colpevoli di "inazione", chiusi nel loro guscio, Dante riserva una trattazione rapida e non priva di accenti sprezzanti, com'è successo per gli ignavi. Nessuno di costoro viene poi nominato, come accade anche per gli avari e i prodighi (questi a causa del loro oggettificarsi dando eccessiva importanza alle ricchezze e ai beni materiali), per i traditori dei benefattori dell'ultima zona di Cocito (per ovvi motivi) e per nessun'altra categoria di dannati. La fama, i riconoscimenti e probabilmente anche la salvezza, sembra voler dire Dante, non sono destinati a chi resta rannicchiato su se stesso, per convenienza o per risentimento: non a caso su questi canti mi sono sempre soffermato amaramente... (continua)
Vecchio 26-04-2019, 20:31   #179
Esperto
 

Nota a margine: per la prima volta si interrompe qui lo schema "un canto-un cerchio" adottato finora, e si comincia a parlare del cerchio successivo prima ancora che sia finito il canto dedicato a quello precedente. Si può trattare semplicemente di un'esigenza di variatio, di varietà stilistica per evitare la monotonia e per dare più impulso al racconto, ma alcuni come il Boccaccio trassero dalla pausa tra VII e VIII canto, con l'interruzione della narrazione dell'arrivo sulla riva dello Stige e la ripresa da un momento di poco anteriore, motivo per provare la leggenda dei primi sette canti già composti a Firenze prima dell'esilio e fatti ritrovare a Dante in esilio presso i Malaspina (dai quali venne esortato a proseguire nell'opera che aveva avuto un così alto principio). Non ci sono elementi che provino questa teoria, che tra l'altro mi pare quasi speculare a quella del ritrovamento degli ultimi tredici canti del Paradiso post mortem di Dante (apparso in sogno al figlio per rivelargli dove erano stati riposti i manoscritti): chiaro segno della natura provvidenziale, in tutti i sensi, da attribuire al poema sacro, che trova il suo compimento anche contro le avverse vicende della storia e le misere contingenze umane. Non sarà vero, ma è bellissimo crederlo (almeno per me).
Vecchio 26-04-2019, 22:08   #180
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Nota a margine: per la prima volta si interrompe qui lo schema "un canto-un cerchio" adottato finora, e si comincia a parlare del cerchio successivo prima ancora che sia finito il canto dedicato a quello precedente. Si può trattare semplicemente di un'esigenza di variatio, di varietà stilistica per evitare la monotonia e per dare più impulso al racconto, ma alcuni come il Boccaccio trassero dalla pausa tra VII e VIII canto, con l'interruzione della narrazione dell'arrivo sulla riva dello Stige e la ripresa da un momento di poco anteriore, motivo per provare la leggenda dei primi sette canti già composti a Firenze prima dell'esilio e fatti ritrovare a Dante in esilio presso i Malaspina (dai quali venne esortato a proseguire nell'opera che aveva avuto un così alto principio). Non ci sono elementi che provino questa teoria, che tra l'altro mi pare quasi speculare a quella del ritrovamento degli ultimi tredici canti del Paradiso post mortem di Dante (apparso in sogno al figlio per rivelargli dove erano stati riposti i manoscritti): chiaro segno della natura provvidenziale, in tutti i sensi, da attribuire al poema sacro, che trova il suo compimento anche contro le avverse vicende della storia e le misere contingenze umane. Non sarà vero, ma è bellissimo crederlo (almeno per me).
Posso assumerti come insegnante di letteratura ?
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