Il film segue le peripezie della vincitrice del concorso Cintura di castità 1984, Miss Canada, sequenza già questa bellissima, con tanto di notaio che verifica la verginità delle candidate e raggi luminosi quando Miss Canada allarga le gambe.
Dopo essere stata sposata ad un milionario col pene d'oro, viene trafugata dalla sua guardia del corpo, un culturista di colore (bellissima la sua casa a forma di bottiglia di latte), poi viene spedita da costui, dentro una valigia, a Parigi, dove si congiunge in un amplesso con il cantante El Macho, rimarranno... incollati per la passione.
Poi finisce in una comune di folli che ne fanno di tutti i colori, vomitano, si urinano in faccia, defecano, il tutto pare a scopi "terapeutici", scena piuttosto disgustosa quella del pranzo.
Infine fa da testimonial in una pubblicità di cioccolato e viene filmata mentre si spalma e si rotola eroticamente nel cioccolato. Sequenza per cui ammetto volevo vedere da anni sto film.
A questo si intrecciano le vicende di Anna, canterina rivoluzionaria, pedofila ed assassina che gira lungo i canali (la Senna, Amsterdam probabilmente) con la barca Survival che a prua ha il capoccione di Karl Marx ed in stiva una vasca colma di zucchero più ogni tipo di dolciume, per cercare come dice, di far sparire l'amaro sapore della rivoluzione, senza però riuscirvi, si tromba il marinaio Potemkin, poi seduce dei bambini...
Il film fece molto scandalo e venne censurato in molti paesi, in Italia subì alcuni tagli, 4 o 5, la traduzione venne curata da Pier Paolo Pasolini e Dacia Maraini. La copia che ho reperito (in originale con sottotitoli in inglese) mi è sembrata integrale. E' chiaramente un film molto politico, ma per me è stato godibile anche al livello più immediato. E' un film molto anarchico e libero, nella forma come nei contenuti.
Visto che stavolta ad andrimmi è sfuggito, chiudo con l'omaggio a "La voie Lactée", che è il nome che viene dato alla comune, quindi su tre film di seguito abbiamo trovato ben tre omaggi buñueliani, niente male.