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12-05-2012, 21:51
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#21
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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C'è da dire che in Inghilterra e negli Usa hanno grossi problemi con i ragazzetti sbattuti fuori di casa a 16-18 anni.
Un sano egoismo mi sembra una contraddizione in termini e penso ci sia più bisogno di persone buone che di persone indipendenti e forti.
Altro discorso è quello che bisogna imparare ad essere autonomi (non indipendenti), che è sicuramente una cosa buona per sè e per gli altri.
Conosco persone che sono state sbattute fuori di casa, o comunque costrette a vivere senza una famiglia e non gli ha giovato proprio per nulla.
Non solo, invece che essere autonomi sono alla ricerca spasmodica di un qualsiasi legame, si attaccano morbosamente alle persone essendo continuamente alla ricerca di un surrogato di quel naturalissimo legame che gli è stato negato.
Ma qui si parlava di un'uscita volontaria dal nido che è ovviamente condivisibile.
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12-05-2012, 22:28
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#22
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Banned
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: provincia di Rovigo
Messaggi: 380
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Purtroppo al momento non ho la possibilità economica per andarmene di casa,
comunque a quasi 36 anni so di essere un inutile bamboccione,
e ne sono sempre più convinto di questo. In passato alcuni colleghi di lavoro
felicemente sposati mi avevano affibbiato il sopranome di panzone-bamboccione,
e di questo avevano ragione, ora non sono più un panzone ma rimango un
bamboccione inutile alla società.
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12-05-2012, 22:40
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#23
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Intermedio
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Trento
Messaggi: 171
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Ok. io sono ancora molto giovane per cui non è che abbia molta voce in capitolo (nella vita non si può mai sapere ) comunque a prescindere dal fatto che ai miei faccia piacere avem qui o meno,credo che ad un certo punto sai un dovere andarsene di casa. (Non è forse per questo che siamo stati creesciuti? per concquistare un giorno l'indipendenza? L'aquila che butta il pulcino dal nido...o il volo o la morte?) Io poi spero di non rimanere a casa allungo fosse anche solo per orgoglio mio personale e perchè in ogni caso mi sento in debito verso i miei genitori...è casa loro, io sono ospite, se non lo fossi potrei fare a modo mio..ma lo sono e nella definizione stessa di ospite è sottinteso che uno se ne debba andare...quanto al fatto del convivere va detto che già il vivere ancora con i propri genitori è un deterrente per le relazioni (almeno per me...io mi farei delle domande prima di uscire con uno che ad una certa età vive con i suoi) poi ognuno ha la sua opinione ed il mondo è vario...magari la mia idea dipende anche dal fatto che sono appena tornata dalla Germaniae ...( scusate per il pessimo italiano eheh siamo un pò fuori allenamento)
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Ultima modifica di Llorona; 12-05-2012 a 22:49.
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12-05-2012, 23:13
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#24
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Esperto
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 4,959
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Secondo me è più sana la filosofia del "uscire di casa a 18 anni".
Perché è vero, non siamo animali, a una volta, la regola era la famiglia allargata, quindi il bamboccionismo era la regola, e la cosa più naturale del mondo, si viveva nella stessa casa dei bisnonni, assieme a fratelli e zii.
Però una volta la vita era molto più dura. Oggi abbiamo mille comodità, e se non le bilanciamo con una filosofia più rude, ci ammosciamo. E infatti così accade, la nostra gioventù è senzapalle.
Molti diranno "ma l'affitto è alto, ma i vecchi non ci danno spazi". E allora incazzatevi, prendeteveli i vostri spazi. Invece i pochi giovani d'iniziativa preferiscono fare i leccaculo dei vecchi, scimmiottarli e fare i finti giovani sperando di ricevere qualche briciola. Infatti i pochi che in Italia denunciano il bamboccionismo sono i più paraculi di tutti, i più figli di papà bamboccioni raccomandati di tutti, come Michel Stronzone.
E' vero, uscendo di casa presto bisogna rinunciare a WoW e all'Ipad. Appunto per questo è bene uscire di casa prima possibile.
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12-05-2012, 23:24
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#25
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Però una volta la vita era molto più dura.
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se vabbè...
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13-05-2012, 00:37
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#26
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Ma secondo voi una donna tra un bamboccione di 30 e passa anni che però ha un pò di soldi da spendere per regali/viaggi/cene/bella vita in generale e un poveraccio che spende tutti i suoi soldi nell'affitto e non ha neanche i soldi per portarla fuori la sera chi preferisce
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13-05-2012, 01:24
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#27
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Ma secondo voi una donna tra un bamboccione di 30 e passa anni che però ha un pò di soldi da spendere per regali/viaggi/cene/bella vita in generale e un poveraccio che spende tutti i suoi soldi nell'affitto e non ha neanche i soldi per portarla fuori la sera chi preferisce
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Le donne preferiscono il secondo ma scelgono il primo.
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13-05-2012, 01:56
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#28
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,074
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Ma che poi non capisco in cosa uno è più libero ad andar via di casa,almeno nel mio caso vedo che quando sono da solo a casa mi sputtano anche quelle poche ore libere della giornata in cui non lavoro per tenere un minimo di ordine in casa,praticamente non avrei più tempo libero sarebbe una vita di sola sofferenza
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13-05-2012, 02:14
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#29
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,304
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Si può dire che sono andato via di casa all'età di 23 anni per via del mio lavoro, a 29 ho comprato casa e me ne sono andato definitivamente.
Mangio sempre da loro e mi sdebito in mille modi, mettendo la benzina alla loro auto, comprando leccornie ogni tanto come forma di riscatto per il servizio ristorante
Però i miei continuano a dirmi di dormire da loro...mia madre soprattutto mi promette che la mattina mi fà trovare una bella e buona colazione .
Di recente mi ha anche detto che dovevo restare a casa quel tempo in cui mi trovo in zona, che ho sbagliato ad andare a vivere per i fatti miei, che avrei risparmiato un sacco di soldi....eppure io non mi lamento
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13-05-2012, 10:20
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#30
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da Nick
C'è da dire che in Inghilterra e negli Usa hanno grossi problemi con i ragazzetti sbattuti fuori di casa a 16-18 anni.
Un sano egoismo mi sembra una contraddizione in termini e penso ci sia più bisogno di persone buone che di persone indipendenti e forti.
Altro discorso è quello che bisogna imparare ad essere autonomi (non indipendenti), che è sicuramente una cosa buona per sè e per gli altri.
Conosco persone che sono state sbattute fuori di casa, o comunque costrette a vivere senza una famiglia e non gli ha giovato proprio per nulla.
Non solo, invece che essere autonomi sono alla ricerca spasmodica di un qualsiasi legame, si attaccano morbosamente alle persone essendo continuamente alla ricerca di un surrogato di quel naturalissimo legame che gli è stato negato.
Ma qui si parlava di un'uscita volontaria dal nido che è ovviamente condivisibile.
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16 anni mi sembrano un po' pochi per essere sbattuti fuori. Quando parlo di 18 intendo 18-20-22. L'età in cui si è maturi abbastanza da sapersi gestire ovviamente varia, e il genitore HA RESPONSABILITA' EDUCATIVE nel saper riconoscere a che livello è suo figlio. Ed è nel suo obiettivo genitoriale quello di creare una persona che è in grado di camminare con le sue gambe nel mondo del lavoro, altrimenti ha fallito il progetto di genitore, mi spiace.
Con questa precisazione sottolineo che la locuzione "sbattere fuori di casa" non si esaurisce nel gesto finale, ma fa parte di un progetto ad ampio raggio. Una persona non può pretendere che un figlio cambi di botto al compimento del 18esimo.
Ma se non tiene a mente il traguardo finale, come fa il genitore a sapere la giusta direzione educativa?
Finirà come molti dei nostri, ad opprimere, comandare, iperproteggere, viziare, sminuire o sopravvalutare: ma non svilupperà mai l'indipendenza del figlio.
Se poi un padre o una madre, dopo aver fatto tutto questo, sbattono pure fuori di casa allora sono cretini...
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13-05-2012, 10:26
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#31
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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Quote:
Originariamente inviata da JohnReds
Secondo me è più sana la filosofia del "uscire di casa a 18 anni".
Perché è vero, non siamo animali, a una volta, la regola era la famiglia allargata, quindi il bamboccionismo era la regola, e la cosa più naturale del mondo, si viveva nella stessa casa dei bisnonni, assieme a fratelli e zii.
Però una volta la vita era molto più dura. Oggi abbiamo mille comodità, e se non le bilanciamo con una filosofia più rude, ci ammosciamo. E infatti così accade, la nostra gioventù è senzapalle.
Molti diranno "ma l'affitto è alto, ma i vecchi non ci danno spazi". E allora incazzatevi, prendeteveli i vostri spazi. Invece i pochi giovani d'iniziativa preferiscono fare i leccaculo dei vecchi, scimmiottarli e fare i finti giovani sperando di ricevere qualche briciola. Infatti i pochi che in Italia denunciano il bamboccionismo sono i più paraculi di tutti, i più figli di papà bamboccioni raccomandati di tutti, come Michel Stronzone.
E' vero, uscendo di casa presto bisogna rinunciare a WoW e all'Ipad. Appunto per questo è bene uscire di casa prima possibile.
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Ritengo che questo post di JohnReds sia la risposta a tutte le obiezioni sul genere "eh ma non ho soldi", "eh ma in america guadagnano il doppio", ecc.
La colpa è anche nostra che abbiamo lasciato che le cose andassero in quella direzione.
Io poi credo fondamentalmente che i problemi tante volte basta affrontarli e l'ingegno, aguzzandosi, li risolva. Quanti di voi avrebbero la voglia, la forza e la pazienza di cercarsi dei lavoretti saltuari, oltre al principale, per arrotondare?
Io ci ho pensato spesso, il tempo non mi manca, ma poi preferisco tornare a casa e guadarmi le serie televisive.
Se la scelta tra fare o no dei lavoretti extra significa la differenza tra potersi pagare il dentista/meccanico oppure dover aspettare 2/3 mesi senza uscite la sera, la motivazione è ben altra.
Quanti di voi, con un lavoro, tengono comunque sott'occhio gli annunci e fanno regolarmente colloqui? Io no, ho un posto fisso, mi sento già fortunato così e non penso che magari potrei andarmene in un'altra azienda a guadagnare di più. Eppure c'è chi lo fa.
Smettiamo di dire "in america è così in inghilterra è pomì", perché in quei paesi succede anche questo: la gente si rimbocca le maniche in continuazione.
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13-05-2012, 10:52
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#32
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,725
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Quote:
Originariamente inviata da Viridian
Secondo me ha ragione Nick.
Mi spiego, sarebbe comunque auspicabile che, avendo la possibilità di poter "volare" da soli, ci si decida a spiccare il salto e a decollare. Ma non credo che il motto l'indipendenza a tutti i costi sia indicativo sempre di tranquillità, maturazione, serenità interiori.
Nel caso di clizia, ad esempio, che ci ha fornito un bell'esempio personale, si respira un clima di malessere precedente al grande passo. Non è detto che in altre famiglie non ci sia un ambiente più permissivo o comunque umanamente più gradevole, che incentivi a non separarsi troppo presto.
Senza contare che molti giovani italiani che adesso parlano di indipendenza, di andare a convivere presto, di "staccarsi dal nido", omettono il piccolo particolare che il nuovo domicilio sia stato finanziato dalle facoltà combinate dei genitori di lui e di lei. Bella roba!
Guardate che discorsi etico-psicologici a parte, l'impedimento più grave all'indipendenza è l'affitto (anche perché di comprarsi una casa, a meno che non si sian messi da parte un 40-60mila euro per il mutuo tra i 18 ed i 28 anni, non se ne parla proprio - il che quasi certamente significa niente percorso di studi, niente libri, vita di stenti).
Sono soldi che vengono risucchiati di mese in mese dai risparmi - senza contare le eventuali spese aggiuntive.
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Per non parlare di ipotetiche gravidanze e bambini, che adesso sono sempre più spesso cresciuti (tanto in termini economici quanto di tempo) dai NONNI: chiamatela indipendenza, ma a me sembra una continuazione della vita familiare.
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Avendo la possibilità economica CONCRETA di farlo, comunque - non dovendo completare/avendo già completato gli studi, disponendo di un lavoro mediamente fruttuoso e stabile almeno al 60%.. si potrebbe effettivamente tentare il distacco.
C'è chi poi come Milo parla di una volontà nel non voler abbandonare i genitori per paura che questi si spengano, vedendosi l'unico figlio rimasto andar via. Alcuni di voi obietteranno che questa sia una bieca scusa, ma è un problema concreto - alcuni genitori sono parimenti "bamboccioni" ed han bisogno di sentire spesso (o anche vedere!) i propri figli.
In fondo siamo un po' diversi dagli altri animali. La prole inetta se ne sta da mammà e papà fino a quando non diviene 'atta' e capace di badare a sé stessa. E poi il contatto con i genitori potrebbe esser perduto.
L'Homo sapiens in questo è bamboccione di per sé - di certo, siam tra gli animali che restano più a contatto con i genitori, anche solo sentendoli per una telefonata ogni 2-3 giorni. :\
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Aggiungo una cosa. Una delle motivazioni più usate per giustificare l'andare a vivere da soli è: "Se voglio passare la notte con una ragazza posso farlo quando mi pare" (valido per entrambi i sessi).
Per un uomo, la seduzione è anche mostrare libertà finanziaria, che in questo caso, non si ha. Se hai male a un dente e ti tocca andare dal dentista, in quel mese sei in perdita. Se hai un guasto alla macchina, il quel mese vai in perdita.
Con quale senso di libertà pensate di girare per locali e ristoranti?
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13-05-2012, 10:56
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#33
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
in quei paesi succede anche questo: la gente si rimbocca le maniche in continuazione.
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In quei paesi sono tutti pesantemente indebitati. Le parole “ crisi dei subprime” non ti dicono niente?
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Ultima modifica di barclay; 13-05-2012 a 10:59.
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13-05-2012, 10:58
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#34
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,725
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Ma secondo voi una donna tra un bamboccione di 30 e passa anni che però ha un pò di soldi da spendere per regali/viaggi/cene/bella vita in generale e un poveraccio che spende tutti i suoi soldi nell'affitto e non ha neanche i soldi per portarla fuori la sera chi preferisce
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Quote:
Originariamente inviata da Milo
Ma che poi non capisco in cosa uno è più libero ad andar via di casa,almeno nel mio caso vedo che quando sono da solo a casa mi sputtano anche quelle poche ore libere della giornata in cui non lavoro per tenere un minimo di ordine in casa,praticamente non avrei più tempo libero sarebbe una vita di sola sofferenza
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Liberi di portarsi a casa tutte le ragazze che si vogliono (un po' come si pubblicizza nei network marketing). Che poi sotto i 500€ più che una casa, è un monolocale dove non sai neanche dove mettere le cose.
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13-05-2012, 12:25
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#35
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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ragazzi, una 20enne magari vuole cene, regali, serate, ecc.
una trentenne italiana vive la vostra stessa situazione.
Preferisce un uomo con la testa sulle spalle, anche se deve fare i sacrifici.
Poi è chiaro che se guadagnate 700 euro è impossibile andar via di casa. Ma con 1000-1100 ce la si può fare.
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13-05-2012, 12:36
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#36
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
Io poi credo fondamentalmente che i problemi tante volte basta affrontarli e l'ingegno, aguzzandosi, li risolva.
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Io invece penso che questo ottimismo superficiale e cieco sia uno dei grossi problemi di questa società. L'ottimismo nelle proprie capacità ti fa andare avanti psicologicamente altrimenti ti abbatti, è comprensibile. Ma ragionare così ad un livello generale non farà mai fare un passo alla comprensione del reale.
44 anni, due lauree, lavorava di fianco a me al call center dove ci pagavano 4 euro l'ora effettiva in una città in cui il prezzo di un monolocale non è mai più basso di 200.000 euro e 800/1000 per l'affitto.
Uscita da lì correva in cantiere a lavorare gratis per uno stage.
Spero vivamente per lei che i genitori campino e la campino il più a lungo possibile.
Quote:
Quanti di voi avrebbero la voglia, la forza e la pazienza di cercarsi dei lavoretti saltuari, oltre al principale, per arrotondare?
Io ci ho pensato spesso, il tempo non mi manca, ma poi preferisco tornare a casa e guadarmi le serie televisive.
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Ma porca miseria...se otto ore vi sembran poche lo cantavano nell'800 e avete il coraggio di dire che prima si stava peggio? Il tempo è la nostra unica vera risorsa. Lavorare 12 ore al giorno per cosa? Puoi comprarti altro tempo? L'unico buon motivo per lavorare 12 ore è la sopravvivenza fisica.
Quote:
Smettiamo di dire "in america è così in inghilterra è pomì", perché in quei paesi succede anche questo: la gente si rimbocca le maniche in continuazione.
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Vero, ma nella stragrande maggioranza dei casi senza alcun successo.
Se guardi a quei pochi che hanno successo ti risulterà un sistema che funziona, ma se guardi alla percentuale di quelli che hanno successo ti risulterà come questo atteggiamento ideologico sia del tutto fallimentare.
Mai detto che in America o in Inghilterra stiano meglio, è vero il contrario. L'America è l'unico paese occidentale oltre alla Grecia che attualmente ha problemi di sottoalimentazione infantile e in Inghilterra stanno iniziando a conoscere il fenomeno dei meninos de rua.
Perchè fondamentalmente il problema è questo. Tutti questi discorsi sono retorici e ideologici. In altre parole vivete sulla luna.
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13-05-2012, 13:24
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#37
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Banned
Qui dal: Feb 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,362
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mia sorella è andata in inghilterra senza un titolo di studi particolarmente brillante, s'è rimboccata le maniche e ha un lavoro.
In america pure.
i problemi di cui parli niki sono dovuti alla mancanza di politiche educative efficaci, un problema che non c'entra niente col thread.
Parliamo comunque di posti dove se hai voglia di fare vai avanti, certo non necessariamente diventi benestante, ma il lavoro lo trovi. Mentre qua la gente si scogliona coi call center a 500 euro/mese.
Ma se il tuo conoscente è tanto intelligente da aver preso due lauree come mai è finito al call center? Forse ha preso lauree in fuffologia applicata? Di certo il suo è stato un pessimo investimento di tempo.
Questa panzana poi che il lavoro ruba il tempo, non la sopporto. Il lavoro E' vita. Nel lavoro hai rapporti sociali, conoscenze, contatti. Certo non tutti i lavori sono uguali, alcuni lavori sono alienanti. Ma altri sono occasione per arricchirsi anche di spirito. Ad esempio io volevo buttarmi nelle riparazioni hw/sw dei pc, e il fatto di andare a casa di gente che non conosco e risolvergli dei problemi mi sembra un buon modo di passare il tempo! Non so che mercato ci sia per questo genere d'impiego perciò sto pensando di reinventarmi anche sui lavori di piccola manutenzione edilizia: imbiancare, mettere piastrelle, piccola idraulica, ecc. Non sono scemo e penso di poterlo fare senza troppi problemi. E' vita anche questa.
Alla fine gli anni che dobbiamo vivere, trascorrono sia a lavorare sia a passarli davanti al computer. Certo mi piacerebbe anche a me prendere gli aperitivi al rotary club, ma la tessera mi è scaduta e pertanto per riempirmi la vita mi devo trovare altro da fare.
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13-05-2012, 13:25
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#38
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Esperto
Qui dal: Oct 2011
Messaggi: 579
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Ragazzi ci sono dei casi in cui è giusto andare via di casa, ci sono altri casi che è una cazzata gigatomica, ed è tutto deciso dal rapporto entrate/uscite.
Andare via così, con poco feedback lavorativo e poco feedback sentimentale (possibilità di due stipendi) è un suicidio volontario spesso e volentieri, inutile girarci attorno.
Andare a vivere con dei coinquilini per me non è una scelta vincente visto che il lavoro ce l'ho dove abito e finisce che sputtanerei solo soldi.
Se hai quelle cose di cui sopra è invece molto giusto e buono pensarci.
Ci devono essere dei presupposti, se mancano quelli non è sano andare via.
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13-05-2012, 14:12
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#39
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: limbo
Messaggi: 2,852
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A me farebbe bene andare via, appena posso vado.
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13-05-2012, 14:36
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#40
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo
mia sorella è andata in inghilterra senza un titolo di studi particolarmente brillante, s'è rimboccata le maniche e ha un lavoro.
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Mica ho detto che è impossibile. E anche in america ovviamente tra gli Zuckerberg e quelli che vivono dentro le roulotte ancora esiste una percentuale (sempre meno) di classe media.
La questione è che nella morale calvinista che vede il fallimento (frequente) come una colpa e il successo, (infrequente, anche parziale) come un merito c'è qualcosa che non torna.
Intanto si omettono una varietà di condizioni su cui la volontà non ha effetto bollandole come scuse, e poi si giustifica il discorso sulla base di risultati che sono quelli di una minoranza.
Ora, credo sia logica che se si vuole portare avanti un'idea che valga per tutti, deve portare un effettivo vantaggio per tutti.
Se non funziona per tutti, vuol dire che non funziona e non che non funzionano le persone rispetto a quell'idea.
Quote:
Questa panzana poi che il lavoro ruba il tempo, non la sopporto. Il lavoro E' vita.
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Retorica da mistica del lavoro. Certo che il lavoro è vita per questo ti pagano. Gli stai vendendo la vita viceversa dovresti essere tu a pagare loro.
Quote:
Certo non tutti i lavori sono uguali
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Eh meno male, quindi capisci che la fortuna di fare un lavoro che non sia alienante è appunto una fortuna che ricorre in una minoranza esigua di casi?
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