Io ho cercato più volte di parlarne al mio "migliore amico" dell'epoca. Quando gli dicevo che prima di un'uscita dovevo "prepararmi" in anticipo i discorsi da dire (neanche fosse un esame
, ma era così) e la sua risposta è stata che i discorsi devono venire al momento, non bisogna pensarcl prima (risposta inutile, dimostrando che non mi capiva).
Una seconda volta, alla stessa persona, ho detto che percepivo le persone con le quali uscivamo come degli estranei, in quanto non sapevo di cosa avrei dovuto parlargli, esattamente come succede con gli estranei. La sua reazione è stata prendere questa mia confidenza e andare a dirgliela alle persone interessate (ovviamente gliela ha raccontata a modo suo..).
Con mia madre è andata meglio, gli ho portato d'esempio l' uscita fatta con un mio amico dove siamo andati ad una fiera. Gli ho spiegato che i motivi che hanno contribuito a mantenere una conversazione pressoché continua per circa due/tre ore sono stati:
- Era un bel po' che non ci vedevamo e quindi avevamo più novità da poterci raccontare
- Ad un certo punto ci siamo messi a parlare di politica, che rappresenta una grossa fonte di chiacchericcio
- L'attività stessa che stavamo facendo (la fiera) forniva argomenti di conversazione
Se fosse mancato uno di questi elementi ci sarebbero stati inevitabilmente silenzi.
Lei ha capito ..