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Vecchio 05-12-2012, 23:44   #1
Ant
Principiante
 

Vorrei capire se e quanto i nostri genitori sono coinvolti nella nostra fobia sociale. Non è che voglio addossare la colpa a loro ma a volte penso che magari un genitore (o entrambi), con un certo carattere possa "distruggere" la nostra personalità a partire dall'infanzia (periodo in cui la persona assorbe di più e che può restare "traumatizzata"). Quindi vi chiedo di parlare brevemente dei vostri genitori (se ve la sentite), del loro carattere, di come vi trattavano da bambini, se vi facevano sentire sempre in difetto con la gente, se vi aggredivano verbalmente, se vi umiliavano, se c'erano molte discussioni in casa, se sono poco socievoli, ecc....
Io non so quale sia la causa della fobia sociale. A volte sono convinto che si tratti di un problema chimico, a volte invece penso che dipenda da eventuali traumi o cose che ci sono successe durante l'infanzia magari a causa dei genitori e che riemergano nelle situazioni sociali a causa dell'inconscio. Quindi sarebbe bello in questa discussione parlare dei nostri genitori e vedere cosa hanno in comune, in modo da trarre delle conclusioni.
Vecchio 06-12-2012, 02:21   #2
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Ant Visualizza il messaggio
Vorrei capire se e quanto i nostri genitori sono coinvolti nella nostra fobia sociale
La mia famiglia ha contribuito in maniera essenziale allo sviluppo delle mie fobie.
Quando ero un infante mi viziavano, col passare del tempo ho incominciato ad assumere il ruolo di pallina antistress della famiglia.
Oggi il solo pensiero di dover chiedere o discutere qualcosa coi miei mi dà il voltastomaco. Loro non fanno domande, ti sottopongono ad un interrogatorio senza appello.
Così nasce la mia personalità evitante. Alla fine preferisco rinunciare piuttosto che dover discutere con loro.
Tanto, quando li rendo partecipi di una mia iniziativa, il processo che scatta nella loro mente è sempre questo:
"Morirai!"
"Tu uccideranno!"
"Ti drogherai!"
"Metterai incinta una tipa e quella poi ti ricatterà!"
"Ti capiterà qualcosa di brutto, sicuramente"
Da qui non ci si schioda
Vecchio 06-12-2012, 02:36   #3
y
Banned
 

Si, anch'io ho un genitore così, una persona "molto difficile". Non entrerò nei dettagli del mio caso, preferisco di no, comunque io sono ancora convinto che sia questa la causa prima. Più che distruggere la personalità credo che ne contaminino la corretta formazione, impedendo lo sviluppo di una normale autostima e di capacità di relazione sociale adeguata.
Personalmente ritengo che le cause del problema siano da ricercarsi in una sovrapposizione di diversi fattori in misura variabile secondo i casi: una predisposizione (fattore genetico se preferite), un'educazione scorretta (della serie "cominciamo male") e il mantenimento di un'ambiente negativo in seguito (così finiamo incastrati a tempo indeterminato).
Nella mia ignoranza di paziente (ma proprio per questo con cognizione di causa) questa mi sembra sempre l'ipotesi più esaustiva e ragionevole.
Poi se ai genitori sia da attribuire una colpa o se ne siano solamente la causa, credo sia una cosa che ognuno deve sapere o capire da sè.
Comunque non credo che la questione genitori sia una novità. Anzi... :/
Vecchio 06-12-2012, 11:29   #4
Esperto
L'avatar di mr.Nessuno
 

quando ero più piccolo ero pieno di energie e volevo sempre fare questo e quello, nel mio quartiere i miei coetanei erano a giocare in strada ogni pomeriggio e anche la sera durante l'estate, bene, per i miei era quasi sempre un "no" la scusa principale erano i compiti o che altrimenti avrei sporcato i vestiti puliti, mentre alla sera non potevo manco uscire sotto casa perché "no!" andare in casa di altri? si ma non troppo perché i genitori non vogliono, poi sono diventato adolescente e iniziavano i periodi di merda ma avevo ancora un briciolo di vita sociale ed ero stato invitato per andare giù a Roma per il concerto del 1° maggio e poi a Torino a vedere una partita del Toro anche se non lo tifavo ma avendo simpatie mi sarebbe piaciuto, anche li no no e ancora no perché qui e perché la e perché è pericoloso, poi le pizzate alle medie assurde, mi accompagnava alle 8 li e alle 9 erano li fuori in auto ad aspettarmi senza manco avere il tempo di scherzare con i compagni, come puoi con i genitori a 10m? e così fino ad adesso dove non ho più voglia di uscire e manco d'incontrare gente e mi dicono "eh ma così non va bene, dovresti uscire un pò" mavaffan...

senza poi contare che con i miei non ho mai avuto privacy, hanno controllato di nascosto il mio pc e perquisito la mia stanza per anni fino quasi ai 18 anni e spariva tutto quello che secondo loro "non andava bene", addirittura vestiti a cui tenevo anche se non mi stavano più ma mi ricordavano bei ricordi tutto sparito nel nulla per poi scoprire che li tagliava e ci faceva gli stracci a mia insaputa, ecco diciamo che hanno influito abbastanza i miei.

poi se interessa ne ho parlato in maniera più approfondita nel mio post di presentazione:
http://www.fobiasociale.com/ciao-a-tutti-28131/
(sono arrivati a dirmi che a scuola facevano bene a picchiarmi)

Ultima modifica di mr.Nessuno; 06-12-2012 a 11:35.
Vecchio 06-12-2012, 11:31   #5
Esperto
 

La teoria dei miei genitori era che se gli altri si comporta(va)no male con me era a causa del mio atteggiamento da introverso... Il problema è che pensare una cosa del genere ti uccide moralmente, perché ti autoconvinci che il problema sei te e che se gli altri si comportano male con te lo fanno per colpa tua... Quindi la situazione assolutamente ridicola che si crea è: gli altri ti danno noia - te chini la testa e subisci come se chiedessi scusa per la persona che sei. L'autostima ne esce distrutta; inoltre il mondo è assolutamente pieno di idioti che si divertirebbero a darti noia solamente perché dentro di loro sono delle teste di cXXXo e allora una persona deve farsi rispettare sempre, non tutti possono avere il fisico di Myke Tyson o il carisma di un attore hollywoodiano o la simpatia di un comico televisivo quindi gli altri non sono assolutamente giustificati a farti del male. Però sai il punto di vista dei miei genitori è che se uno non esce mai qualche colpa deve per forza avercela... Idem se non sei benvisto... Vaglielo a spiegare che ai puttanieri-pettegoli-alcolizzati-tabagisti-vestitidastrafighi (gli stessi aggettivi valgono anche per le donne) non gliene frega un emerito cXXXo degli introversi. Ovviamente un po' deve dipendere per forza da noi. Quindi non rimane che mandare a faXXulo pure loro, tanto uno più uno meno non è cambi poi molto.
Vecchio 06-12-2012, 12:23   #6
Esperto
 

Probabilmente mio padre ha contribuito all'amplificazione e al cronicizzarsi dei miei stati di ansia.
Ad oggi ho timore di lui....come del resto di tutte quelle persone più o meno vicine, che mi trasmettono questo tipo di sensazione.
Vecchio 06-12-2012, 13:28   #7
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da rainy Visualizza il messaggio
La mia famiglia ha contribuito in maniera essenziale allo sviluppo delle mie fobie.
Quando ero un infante mi viziavano, col passare del tempo ho incominciato ad assumere il ruolo di pallina antistress della famiglia.
Oggi il solo pensiero di dover chiedere o discutere qualcosa coi miei mi dà il voltastomaco. Loro non fanno domande, ti sottopongono ad un interrogatorio senza appello.
Così nasce la mia personalità evitante. Alla fine preferisco rinunciare piuttosto che dover discutere con loro.
Tanto, quando li rendo partecipi di una mia iniziativa, il processo che scatta nella loro mente è sempre questo:
"Morirai!"
"Tu uccideranno!"
"Ti drogherai!"
"Metterai incinta una tipa e quella poi ti ricatterà!"
"Ti capiterà qualcosa di brutto, sicuramente"
Da qui non ci si schioda
Mama's gonna make all your nightmares come true.
Mama's gonna put all her fears into you.
Mama's gonna keep you right here under her wing.


Purtroppo, anche se in misura abbastanza ridotta negli ultimi tempi, è quello che avviene anche a me con mia madre.
Vecchio 06-12-2012, 14:24   #8
Esperto
L'avatar di VyCanisMajoris
 

Non ho particolare astio nei confronti dei miei genitori.
Tutto sommato sono stati dei bravi genitori, non mi hanno mai fatto mancare nulla.

Alla soglia dei 22 anni mi rendo però conto che ai loro valori si sono affiancate parecchie mancanze... non si sono mai posti a me in modo coerente ed unitario, la pensavano e la pensano tutt'ora in maniera radicalmente diversa tanto dall'arrivare a scontrarsi praticamente su ogni argomento.

Mia mamma è sempre stata troppo ansiosa e iperprotettiva, e ha estremizzato molti dei problemi della sua famiglia (soprattutto con suo fratello) nell'approcciarsi a me. Basta un minimo dubbio a farla andare in paranoia, e a 22 anni non c'è ancora una cosa di me di cui lei non sia a conoscenza (vedi: non posso fare NIENTE di nascosto).

C'è sempre stata una totale mancanza di privacy, mi controllavano il computer, le uscite, gli amici, camera mia non è mai stato il mio spazio e non lo è tutt'ora. Fino ad un anno fa era abitudine di mia madre leggermi i messaggi del cellulare di nascosto mentre dormivo. Complice anche il mio atteggiamento (ma l'imprinting che ho ricevuto è stato quello), sono sempre stato un libro aperto per loro e se molti qua raccontano di muri di silenzi eretti coi genitori io invece lamento una situazione di eccessivo dialogo.

Mi sono dovuto poi confrontare con l'ossessione per il denaro di mio padre, alla luce del quale ogni cosa che facessi o comprassi era uno spreco di soldi: ho convissuto per 22 anni con la frase "Non ti rendi conto di cosa vuol dire guadagnare, ragioni sempre con il portafoglio degli altri e non capisci il valore dei soldi". Se era lui a decidere come spenderli, andava sempre bene; se io chiedevo 10 euro per un CD, un DVD, un vestito, un libro, la risposta era "Hai la camera piena di questa roba".
Con il risultato che adesso la sola idea di chiedergli un centesimo mi fa venire il vomito, e che quello che mi pagano non va oltre l'alloggio, il vitto (non tutto), internet e qualche volta la benzina. Se vogliono farmi un regalo rifiuto insistentemente: non ho più voglia di vedermi rinfacciare i soldi che hanno speso per comprarmi questo o quello (un argomento che durante le litigate viene sempre fuori, facendomi scattare immancabili sensi di colpa)
Vecchio 06-12-2012, 15:51   #9
y
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uff.. ma che tristezza leggere ste cose.

non servirà un granché ma mando un abbraccione a tutti.
Vecchio 06-12-2012, 16:22   #10
ivi
Esperto
L'avatar di ivi
 

Si, nel mio caso c'entrano eccome!
Nonostante da piccola fossi una bambina buonissima, sono stata cresciuta con una buona dose di sensi di colpa, il concetto era che "non dovevo disturbare" i grandi, tutti.
Per mia madre ero un peso, una gravidanza arrivata per caso, a distanza di un decennio dagli altri figli. Non mi parlava, non ascoltava per piú di pochi minuti, non giocava con me, non ero seguita nei compiti e nella scuola, non mi venivano insegnate le cose piú elementari allo scopo di rendermi autonoma (la mia psi sostiene che me ne sia andata presto di casa, oltre che per "salvarmi" , per imparare da sola...) mi teneva spesso a casa perché semplicemente non le andava di accompagnarmi a scuola...

Dell'altra figura non ne parlo nemmeno: il piú delle volte ne avevo paura.
...e in tutto questo, come ciliegina, hanno pensato bene di usarmi per rinfacciarsi l'un l'altra gli errori fatti.

Ogni santo giorno ripensando a tutto questo e a molte altre cose ben piú "pesanti" accadute tra le mura di casa, mi meraviglio di essere anche abbastanza sana.
Vecchio 07-12-2012, 22:48   #11
Ant
Principiante
 

Grazie per lo sforzo che state facendo (non è facile raccontare queste cose). Nel mio caso, si tratta di mio padre (odioso, asociale, trasmette solo paure, ti fa sentire una nullità, ti fa perdere ogni interesse per il mondo circostante, devi soltanto lavorare/studiare e poi riposarti). Tra l'altro, sono cresciuto in mezzo agli adulti (anche i miei fratelli).

Da questo topic sembra davvero (magari mi sbaglio) che parecchi di noi hanno avuto "problemi" con i genitori. Ora c'è qualcosa in noi che non va assolutamente: è più forte di noi, spesso quando siamo in mezzo agli altri ci scatta qualcosa nel cervello (come disse giustamente un utente di questo forum, tempo fa), abbiamo attacchi d'ansia ma non è solo questo: perdiamo il controllo, non sappiamo più chi siamo, ci sentiamo "manipolati", perdiamo le nostre convinzioni (non so come spiegare). La volontà (e il ragionamento) non basta, il problema resta. Tra l'altro, non so voi, ma io la mattina (non sempre), appena mi sveglio, peggioro parecchio (per una mezzora, credo): mi sento una nullità, sensi di colpa, ansia, voglia di morire.....quindi in quell'arco di tempo la mia fobia sociale aumenta notevolmente (e senza un motivo). E poi ci sono tanti altri fenomeni.....credo, a questo punto, che la causa possa essere una tra le seguenti:

a) problema chimico/genetico (c'è una parte del nostro cervello che lavoro troppo o troppo poco, che ci crea questi squilibri). Per esempio, anche la schizofrenia è causata da un problema chimico (se non sbaglio), quindi il paziente non ha colpe e non può migliorare se non con i farmaci. Per carità, il nostro problema non è grave come la schizofrenia però il concetto è lo stesso.

b) inconscio: traumi/umiliazioni (probabilmente a causa dei genitori) che "penetrano" (dall'infanzia) nell'inconscio e che riemergono in determinate situazioni. Ho letto che l'inconscio può fare brutti scherzi e può modificare il nostro comportamento (a prescindere dalla nostra volontà) in determinati momenti (non del tutto casuali), ci blocca/inibisce. Ricollegandomi alla questione dei genitori, vorrei ricordare che i bambini assorbono come spugne e potrebbero risentire degli "abusi" (mentali) dei genitori più di quanto possiamo immaginare (in modo permanente, chi lo sa). NB: quando un bambino subisce un trauma violento (es: vede morire una persona davanti ai suoi occhi), resta traumatizzato e la sua psiche si frammenta....risultato: disturbo della personalità multipla (per tutta la vita). Questo per dire quanto i bambini siano fragili e possono risentirne per tutta la vita. Riflettiamo su questo...........

Io sono convinto che la causa della fobia sociale sia una di queste due cose (se si trattasse soltanto di carattere saremmo semplicemente timidi). Il problema è che non lo sapremo mai.
Vecchio 07-12-2012, 23:15   #12
Esperto
L'avatar di Pluvia
 

Sto leggendo dei libri sulle forme di ansia sociale e nel capitolo dedicato alla loro genesi e sviluppo sono considerati anche i genitori e la famiglia chiramente, cioè il contesto in cui il bambino cresce e che contribuisce all'acquisizione di adeguate competenze psicologiche, sia le relazioni precoci di attaccamento sia le relazioni educative.
La competenza sociale si sviluppa attraverso un attaccamento sicuro tra madre e bambino che permette a quest'ultimo di sviluppare un senso di fiducia nella figura di riferimento. Questa fiducia permette al bambino di esplorare il suo mondo e di vivere le relazioni sociali piuttosto che evitarle. Al contrario il bambino che ha sperimentato un attaccamento insicuro, dovuto a una madre non sensibile e incapace di sviluppare con lui un rapporto sicuro, avrà difficoltà nel relazionarsi agli altri. Un atteggiamento genitoriale basato sull'indisponibilità, contraddistinto dalla tendenza alla critica e al rifiuto, che valorizza la competizione e usa l'umiliazione, puo' favorire nel bambino l'autoconsapevolezza di esser indegno di stima e amore, e la convinzione di possedere uno scarso valore personale; nel contempo contribuisce a costruire una rappresentazione degli altri come ostili e critici.
Ma la timidezza e l'impaccio sociale possono essere determinati anche dagli stili genitoriali nell'educare i figli, i comportamenti genitoriali possono essere influenzati dalle loro credenze circa i comportamenti dei figli; i primi problemi di relazione sociale dei bambini suscitano nei genitori risposte di iperprotettività e ipercontrollo, che a loro volta rinforzano nel bambino la paura sociale.

Penso che i miei problemi siano dovuti principalmente a loro

Ultima modifica di Pluvia; 07-12-2012 a 23:22.
Vecchio 08-12-2012, 13:17   #13
Ant
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da dany91 Visualizza il messaggio
Sto leggendo dei libri sulle forme di ansia sociale e nel capitolo dedicato alla loro genesi e sviluppo sono considerati anche i genitori e la famiglia chiramente, cioè il contesto in cui il bambino cresce e che contribuisce all'acquisizione di adeguate competenze psicologiche, sia le relazioni precoci di attaccamento sia le relazioni educative.
La competenza sociale si sviluppa attraverso un attaccamento sicuro tra madre e bambino che permette a quest'ultimo di sviluppare un senso di fiducia nella figura di riferimento. Questa fiducia permette al bambino di esplorare il suo mondo e di vivere le relazioni sociali piuttosto che evitarle. Al contrario il bambino che ha sperimentato un attaccamento insicuro, dovuto a una madre non sensibile e incapace di sviluppare con lui un rapporto sicuro, avrà difficoltà nel relazionarsi agli altri. Un atteggiamento genitoriale basato sull'indisponibilità, contraddistinto dalla tendenza alla critica e al rifiuto, che valorizza la competizione e usa l'umiliazione, puo' favorire nel bambino l'autoconsapevolezza di esser indegno di stima e amore, e la convinzione di possedere uno scarso valore personale; nel contempo contribuisce a costruire una rappresentazione degli altri come ostili e critici.
Ma la timidezza e l'impaccio sociale possono essere determinati anche dagli stili genitoriali nell'educare i figli, i comportamenti genitoriali possono essere influenzati dalle loro credenze circa i comportamenti dei figli; i primi problemi di relazione sociale dei bambini suscitano nei genitori risposte di iperprotettività e ipercontrollo, che a loro volta rinforzano nel bambino la paura sociale.

Penso che i miei problemi siano dovuti principalmente a loro
Non c'è un modo per svincolarsi da questi complessi (a parte i farmaci)? Cosa dicono i libri?
Vecchio 08-12-2012, 13:19   #14
Banned
 

spiegazioni che darebbero i miei:


se siete così è perchè non vi hanno menato abbastanza
Vecchio 08-12-2012, 13:21   #15
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Molto dipende dai genitori,non dico che è colpa loro,però una famiglia ansiosa ti può far diventare fobico,o anche una famiglia troppo protettiva,però è difficile fare il genitore,quindi non me la sento di giudicare un genitore ansioso o troppo protettivo,perchè la loro è un comportamento a fin di bene.
Vecchio 16-03-2013, 17:16   #16
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ma capita anche a qualcuno che i genitori si arrabbino perchè non si sono fatte conquiste sociali come fidanzamento, patente etc etc?

o succede solo nelle zone meno civilizzate?
Vecchio 16-03-2013, 17:21   #17
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I genitori sono la principale causa dell'handicap sociale, perché sta a loro incentivare le esperienze sociali: il contrario di tenere un bambino chiuso in casa.
Molti genitori non hanno la più pallida idea delle esigenze di sviluppo di un bambino, di ciò di cui ha bisogno per crescere.
Vecchio 16-03-2013, 17:27   #18
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Quote:
Originariamente inviata da evitante Visualizza il messaggio
I genitori sono la principale causa dell'handicap sociale, perché sta a loro incentivare le esperienze sociali: il contrario di tenere un bambino chiuso in casa.
Molti genitori non hanno la più pallida idea delle esigenze di sviluppo di un bambino, di ciò di cui ha bisogno per crescere.
son sempre meglio di quelli che sgridano per farti uscire
Vecchio 16-03-2013, 17:47   #19
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Quote:
Vorrei capire se e quanto i nostri genitori sono coinvolti nella nostra fobia sociale. Non è che voglio addossare la colpa a loro ma a volte penso che magari un genitore (o entrambi), con un certo carattere possa "distruggere" la nostra personalità a partire dall'infanzia (periodo in cui la persona assorbe di più e che può restare "traumatizzata"). Quindi vi chiedo di parlare brevemente dei vostri genitori (se ve la sentite), del loro carattere, di come vi trattavano da bambini, se vi facevano sentire sempre in difetto con la gente, se vi aggredivano verbalmente, se vi umiliavano, se c'erano molte discussioni in casa, se sono poco socievoli, ecc....
Io non so quale sia la causa della fobia sociale. A volte sono convinto che si tratti di un problema chimico, a volte invece penso che dipenda da eventuali traumi o cose che ci sono successe durante l'infanzia magari a causa dei genitori e che riemergano nelle situazioni sociali a causa dell'inconscio. Quindi sarebbe bello in questa discussione parlare dei nostri genitori e vedere cosa hanno in comune, in modo da trarre delle conclusioni.
Non so se i miei genitori siano la causa della mia fobia ma, certamente, avranno in qualche modo influenzato la mia personalità.

Mio padre soffre di Depressione maggiore e di disturbo bipolare ed è da quando sono nata che convivo coi suoi sbalzi d'umore; i giorni di ricaduta dell'umore, sono quelli più terribili.

Se, da piccoli, tutti i bambini potevano portare a casa gli amichetti o invitarli alle loro feste di compleanno, io cercavo in tutti i modi di tenerli lontani dalla mia famiglia, sia per imbarazzo (dovuto ad un disagio che ancora non riuscivo a comprendere) che per senso di protezione nei confronti delle persone a cui tengo di più.

Non sono persone molto socievoli, più a causa della malattia di mio padre che per colpa del loro carattere.

Sono sempre stati molto protettivi nei miei confronti e, al tempo stesso, mi hanno sempre lasciata libera di fare quel che più desiderivano, responsabilizzandomi fin dalla più tenera età.

Per il resto, sono sempre stata una bambina solitaria e i miei genitori non hanno mai fatto nulla di particolare per cercare di rendermi più socievole.

Traete pure le vostre conclusioni :P
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