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Vecchio 20-08-2017, 13:48   #1
Esperto
L'avatar di Keith
 

E' estate, tanta gente in giro, tante donne abbronzate..si pensa e si ripensa a tutto quello che poteva essere, e non è stato,etc. vabbé fine della lamentela e inizio della spiegazione: La timidezza in se non sarebbe neanche un problema, la cosa grave sono i blocchi.
Blocchi nell'approcciare, nel telefonare.
Conosco ragazzi molto più timidi di me, e ce ne vuole eh, però se conoscono una tipa, capiscono che ci potrebbe essere trippa per gatti, approcciano e via. Spesso va bene.
Un mio amico era estremamente timido, ma non aveva nessun blocco a chiedere appuntamenti, a telefonare, a uscire. Beh una situazione un po' insolita, di solito chi è estremamente timido qualche blocco anche minimo lo ha, però tant'è.

Cosa volevo dire con questo? Niente
La timidezza è solo un piccolo freno, i blocchi psicologici sono come una porta blindata chiusa a chiave.
Ringraziamenti da
hermit94 (20-08-2017)
Vecchio 20-08-2017, 14:18   #2
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Originariamente inviata da Architeuthis Visualizza il messaggio
,ma non si vive decentemente così.
ti sei mai rivolto ad un terapeuta?
Vecchio 20-08-2017, 14:42   #3
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Come fai a capire esattamente cosa è timidezza e cosa è blocco? Potresti farmi qualche esempio pratico?
Timido è una persona che se ne sta sulle sue, non è l'anima del gruppo, propone poco, parla poco o quasi nulla. Parliamo cmq di forte timidezza. Però se interpellato non va in ansia, se suona il telefono/citofono non va in ansia. Se deve telefonare lo fa. Se deve approcciare sia verbalmente che fisicamente una donna in un contesto protetto (internet, oppure persona a cui sa già di interessare) lo fa.

Quello con i forti blocchi ma meno timido in un gruppo di persone sa essere a volte anche divertente, parla, non tantissimo, ma parla, magari del più o del meno per non esporsi troppo. Ma se deve fare una cosa che lo potrebbe esporre a giudizi (proporre, telefonare), delusioni (approcciare) oppure potenziali pericoli (guidare) si blocca
Vecchio 20-08-2017, 16:06   #4
Principiante
L'avatar di ScareCrow
 

Infatti, Syd. Mi sembra che tu stia descrivendo un introverso piuttosto che un timido.

I blocchi a cui ti riferisci credo che scaturiscano da forte timidezza se non proprio da fobia sociale, ed entrambe le cose sono ben distanti dalla semplice introversione (che invece è un tratto caratteriale "neutro" e di per sé non porta conseguenze negative).
Vecchio 27-08-2017, 20:34   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Blocchi nell'approcciare, nel telefonare.
Il telefono anche per me era un incubo, ma dopo un pò di telefonate che ho dovuto fare (non ti dico: sudore, voce balbettante, ecc) mi sono accorto che non capitava nulla di male. Adesso preferisco sempre scrivere una mail piuttosto che fare una telefonata, ma se devo farla non è un dramma.

Riguardo l'approcciare... Beh li sono ancora in alto mare
Vecchio 28-08-2017, 00:15   #6
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Mist Visualizza il messaggio
Il telefono anche per me era un incubo, ma dopo un pò di telefonate che ho dovuto fare (non ti dico: sudore, voce balbettante, ecc) mi sono accorto che non capitava nulla di male. Adesso preferisco sempre scrivere una mail piuttosto che fare una telefonata, ma se devo farla non è un dramma.

Riguardo l'approcciare... Beh li sono ancora in alto mare
io se devo farle d'urgenza senza pensarci va (quasi) bene, sennò va a finire che non la faccio. amo whatsapp
Vecchio 28-08-2017, 08:01   #7
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Il blocco è per definizione una situazione dove c'è un ostacolo che se rimosso si ritorna nella normalità. È un concetto abusato, penso figlio della speranza che le cose siano facili da risolvere. Non credo alla maggior parte dei blocchi, non è praticamente mai una questione di intasamento o di vuoto dietro il muro da sfondare.
Vecchio 28-08-2017, 10:19   #8
Banned
 

Ci sono quelli che ci provano anche se si sentono morire e ci sono quelli che non fan nulla e muoiono dentro.
Ringraziamenti da
berserk (28-08-2017)
Vecchio 28-08-2017, 10:21   #9
Esperto
L'avatar di berserk
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Ci sono quelli che ci provano anche se si sentono morire e ci sono quelli che non fan nulla e muoiono dentro.
Ormai sei saggia come Sogno
Ringraziamenti da
Abuela (28-08-2017)
Vecchio 28-08-2017, 10:41   #10
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Ci sono quelli che ci provano anche se si sentono morire e ci sono quelli che non fan nulla e muoiono dentro.
Se si sentono morire provandoci, non ci provano. A meno che si sentono ancora peggio che morire stando zitti. Anche gli estroversi vogliono la vita comoda, mica sono alieni.
Ringraziamenti da
Masterplan92 (28-08-2017)
Vecchio 28-08-2017, 11:11   #11
Esperto
 

timidezza e blocchi non vanno di pari passo a mio avviso, possiamo avere dei blocchi in determinati ambiti e situazioni mentre in altre assolutamente essere a nostro agio, o quasi..
Vecchio 28-08-2017, 11:31   #12
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Se si sentono morire provandoci, non ci provano. A meno che si sentono ancora peggio che morire stando zitti. Anche gli estroversi vogliono la vita comoda, mica sono alieni.
Si infatti, io tutti questi sforzi sovrumani di solito non li vedo. Li vedo più nei fobici. La gente normale si asseconda molto, fanno quello che gli viene bene e stop.
Ringraziamenti da
Masterplan92 (28-08-2017)
Vecchio 28-08-2017, 12:20   #13
Banned
 

Era la distinzione fra fobici ed evitanti, la mia.
Vecchio 28-08-2017, 16:32   #14
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Vedi il lato positivo: di solito i "blocchi" sono rigidi, monolitici, e quindi quando si riesce a spezzarli tutto il resto riprende a scorrere normalmente.

Un po' come in caso di stipsi

La cosa fondamentale secondo me è capire due caratteristiche di questi blocchi: la prima e più banale, quali sono i punti deboli su cui si possono attaccare; la seconda e più insidiosa, è cosa porta loro a crearsi e a rafforzarsi. Perché è così che funziona.

Il blocco nasce come una piccola stupida ostruzione nel flusso del nostro comportamento naturale. Una paranoia che anziché affrontare, assecondiamo, rimandandone la gestione. Questo crea degli effetti, e conferma le ragioni del blocco. Ci permette di sentirci difesi nel non esporci. E così, giorno dopo giorno, diventa sempre più grosso e duro: ci siamo abituati ad esso.

Ma questi blocchi hanno dei punti deboli, e possiamo sfruttare la pressione del nostro istinto ad agire per attaccarli. Possono essere delle crepe, su cui spingere facendo un po' di forza, ad esempio forzandosi a fare una cosa relativa al nostro blocco che ci sembra molto difficile, ma meno di altre.
Oppure si può attaccarlo lentamente e con costanza, scavandolo con spinte piccole e calibrate, senza fare forzatura, creando delle abitudini sane che ci portino a diventare naturali in questo. Gutta cavat lapidem.
Solitamente questa seconda strategia è più lenta, ma più sicura e definitiva, perché non solo sconfiggeremo il blocco, ma ci alleneremo anche per eventuali blocchi futuri. Mentre una "terapia d'urto", se mal calibrata, potrebbe danneggiare più noi che il blocco; oppure potrebbe essere apparentemente risolutiva, ma dandoci un illusorio senso di confidenza il blocco potrebbe riformarsi in futuro. Dalla mia esperienza personale (e chi mi legge da tanto su questo forum se ne sarà fatta un'idea ) sono arrivato alla conclusione che le terapie d'urto non sono quasi mai necessarie. A volte funzionano, e tante volte possono essere la via più rapida. Ma se uno riesce ad acquisire la buona abitudine di spingere gradualmente e migliorarsi giorno per giorno con pazienza, questo darà risultati più duraturi nel tempo.

Visto che ho scritto ancora poco rispetto ai miei standard faccio un esempio partendo dal tuo post.

Supponiamo che tu voglia affrontare il blocco delle telefonate. Forzarsi e cercare di crepare il blocco significherebbe spingerti a fare una telefonata molto ardua, come ad esempio ad una ragazza per invitarla ad uscire; oppure cercare lavoro in un call center outbound e far chiamate a tutto spiano prendendoti vaffanculo a raffica. Magari se il blocco non è molto forte, oppure se in quel momento hai una tempra psicologica piuttosto stabile, riesci a rompere il blocco e da lì diventa sempre più semplice fare certe cose. Magari invece non ci riesci o fallisci per svariati motivi, e ti deprimi ancora di più.
Invece, provando a superare questo blocco giorno per giorno (o quando ti capita), partendo dalle situazioni più semplici, questo crea un'abitudine e consolida l'idea nel tuo cervello che tu puoi farcela. Crea così un circolo virtuoso e il blocco si esaurisce nel tempo (a patto di non fermarsi).

Mi sembra di aver scritto fin troppo, comunque è un post interessante.
Vecchio 28-08-2017, 16:33   #15
Banned
 

mi spiego... un timido, ma pure una persona che soffre di fobia sociale, può arrivare ad agire (chiedere a qualcuno di uscire, o che so io, fare tentativi di vita di qualsiasi genere), questo non significa che lo faccia a cuor leggero, magari dentro si sente di merda, paura, vergogna, ansia, tremori... se però la cosa va a buon fine può pure innescarsi un meccanismo positivo che lo incoraggia in tal senso.
invece chi è evitante non farà nulla in nessun senso, se non marcire nel suo brodo.
Vecchio 28-08-2017, 16:47   #16
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
mi spiego... un timido, ma pure una persona che soffre di fobia sociale, può arrivare ad agire (chiedere a qualcuno di uscire, o che so io, fare tentativi di vita di qualsiasi genere), questo non significa che lo faccia a cuor leggero, magari dentro si sente di merda, paura, vergogna, ansia, tremori... se però la cosa va a buon fine può pure innescarsi un meccanismo positivo che lo incoraggia in tal senso.
invece chi è evitante non farà nulla in nessun senso, se non marcire nel suo brodo.
Non credo sia una descrizione universale della differenza tra timidezza patologica ed evitamento.
Per lo più (almeno nel mio caso) l'evitamento si differenzia per una quantità d'ansia inferiore o assente, e un desiderio di contatto, che vien represso.
Però, da evitante, riesco spesso a forzarmi e fare qualcosa per connettermi agli altri. La maggior parte delle volte poi neanche mi sento male, una volta che sono fuori.
Vecchio 28-08-2017, 17:17   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Marco.Russo Visualizza il messaggio
Non credo sia una descrizione universale della differenza tra timidezza patologica ed evitamento.
Per lo più (almeno nel mio caso) l'evitamento si differenzia per una quantità d'ansia inferiore o assente, e un desiderio di contatto, che vien represso.
Però, da evitante, riesco spesso a forzarmi e fare qualcosa per connettermi agli altri. La maggior parte delle volte poi neanche mi sento male, una volta che sono fuori.
quindi l'evitanza dove sta in questo?

comunque non volevo fare una differenza universale.
pensavo però che i timidi di cui parlava syd, hanno di diverso, rispetto a chi ha i blocchi, che provano a fare le cose, non è detto poi che non avvertano timidezza nel farlo. fra l'altro pure il forum è un esempio evidente di come esistano aree grigie fra timidezza, fobia ed evitamento, in cui pure il timido/fobico (pure l'evitante?) può provare esperienze. questo non comporta necessariamente il fatto che le si vivano serenamente.
Vecchio 28-08-2017, 17:30   #18
Esperto
L'avatar di StacyFreak
 

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
Ci sono quelli che ci provano anche se si sentono morire e ci sono quelli che non fan nulla e muoiono dentro.
A volte faccio parte del primo esempio, a volte del secondo.
Comunque non sono i blocchi, ma siamo noi il male.
Come è stato scritto in merito alle telefonate, spesso mi sono resa conto che certi blocchi (nonostante li costruissi io) in realtà non erano che draghi di cartone, e che non sarebbe successo proprio niente di così catastrofico provando ad approcciare a qualcosa/qualcuno.
Parte di essi continuo a tenerli per abitudine praticamente, lo stesso meccanismo della zona comfort. Sembra la via facile ed invece è la più insensata; ma perché mai dovrei farmi tagliare le gambe dalla paura, oltretutto senza avere la certezza matematica che le cose vadano male? Mi sento una fessacchiotta quando riconosco ciò e continuo ad essere bloccata.
Vecchio 28-08-2017, 17:40   #19
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
E' estate, tanta gente in giro, tante donne abbronzate..si pensa e si ripensa a tutto quello che poteva essere, e non è stato,etc. vabbé fine della lamentela e inizio della spiegazione: La timidezza in se non sarebbe neanche un problema, la cosa grave sono i blocchi.
Blocchi nell'approcciare, nel telefonare.
Conosco ragazzi molto più timidi di me, e ce ne vuole eh, però se conoscono una tipa, capiscono che ci potrebbe essere trippa per gatti, approcciano e via. Spesso va bene.
Un mio amico era estremamente timido, ma non aveva nessun blocco a chiedere appuntamenti, a telefonare, a uscire. Beh una situazione un po' insolita, di solito chi è estremamente timido qualche blocco anche minimo lo ha, però tant'è.

Cosa volevo dire con questo? Niente
La timidezza è solo un piccolo freno, i blocchi psicologici sono come una porta blindata chiusa a chiave.
I blocchi sono fatti per essere sbloccati
Vecchio 28-08-2017, 17:55   #20
Esperto
 

Hai totalmente ragione, io sono cresciuta coi blocchi e non ho mai combinato nulla di buono nella vita, dalle cose semplici a quelle più complesse.
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