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22-12-2015, 16:54
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#1
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Avanzato
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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Da quel che ho capito qui nel forum non sono tutti sociofobici, magari hanno altri disagi o disturbi....o comunque anche fra i sociofobici c'è chi ha più "spazio di manovra" ad affrontare situazioni sociali e riesce a fare diverse cose e chi invece con risvolti agorafobici e attacchi di panico riesce a malapena ad uscire di casa per fare la spesa e nulla più.
personalmente io vado a periodi ma in generale le feste sono un grossissimo problema tale per cui mi nego a tutto e a tutti, tanto che la gente vedendo questo cambiamento e fuga parte con una vera caccia alla preda
i colleghi di lavoro, gli amici e i parenti con telefonate multiple anche quando si sono già sentiti dire "no" insistono e braccano in modo quasi ossessivo!
non so se vi capita la stessa cosa.
nel mio caso infatti la sociofobia deriva da una nevrosi (a sentire lo psichiatra) e il paradosso è che avrei un sacco di amici, colleghi di lavoro con cui condividere uscite e momenti sociali, ma nulla da fare, mi imbosco e non mi faccio più trovare, con tanto di telefono spento!
chi ha la mia stessa vicenda o sensazione di essere quasi "predato"?
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22-12-2015, 17:05
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da coyotezen
Da quel che ho capito qui nel forum non sono tutti sociofobici, magari hanno altri disagi o disturbi....o comunque anche fra i sociofobici c'è chi ha più "spazio di manovra" ad affrontare situazioni sociali e riesce a fare diverse cose e chi invece con risvolti agorafobici e attacchi di panico riesce a malapena ad uscire di casa per fare la spesa e nulla più.
personalmente io vado a periodi ma in generale le feste sono un grossissimo problema tale per cui mi nego a tutto e a tutti, tanto che la gente vedendo questo cambiamento e fuga parte con una vera caccia alla preda
i colleghi di lavoro, gli amici e i parenti con telefonate multiple anche quando si sono già sentiti dire "no" insistono e braccano in modo quasi ossessivo!
non so se vi capita la stessa cosa.
nel mio caso infatti la sociofobia deriva da una nevrosi (a sentire lo psichiatra) e il paradosso è che avrei un sacco di amici, colleghi di lavoro con cui condividere uscite e momenti sociali, ma nulla da fare, mi imbosco e non mi faccio più trovare, con tanto di telefono spento!
chi ha la mia stessa vicenda o sensazione di essere quasi "predato"?
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ho avuto periodi di forte stress da questo punto di vista i tempi della scuola, fortunatamente ho una dialettica abbastanza buona, sono sempre stato in grado di sfuggire agli attacchi con una discreta dose di improvvisazione
nel tempo ho imparato che la miglio forma di evitamento è quello preventivo, fatto di cortese distacco
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22-12-2015, 17:13
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
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Tempo fa, quando ho iniziato ad isolarmi(per scelta) ho subito un periodo di braccaggio da parte di alcune persone,molti altri invece avevano rispetto della mia libertà di scelta.
Ci è voluto un po' e alla fine anche quelli che mi braccavano,tornando di tanto in tanto alla carica, si sono arresi.
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22-12-2015, 17:29
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,589
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
nel tempo ho imparato che la miglior forma di evitamento è quello preventivo, fatto di cortese distacco
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Vero.
Una volta che stringi un rapporto con le persone, poi non ce la fai ad evitarle sempre. Alla lunga diventa sia stancante sia imbarazzante dover sempre trovare scuse.
Più volte ho preferito rimanere in disparte, non entrando formalmente in un gruppo, per non dovermi sentire costretto a partecipare alle loro iniziative. Cortese distacco.
Il rovescio della medaglia è che anche la miglior forma di esposizione è quella preventiva. Una volta che ti butti in acqua poi qualche bracciata di nuoto la devi dare.
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22-12-2015, 18:57
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#5
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,714
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Però devi essere contento del fatto che comunque anche se tu eviti loro ti cercano, vuol dire che non sei così tanto senza speranza! devi solo superare questa idea che gli altri ti stiano addosso e vogliono qualcosa da te. Per una volta prova a scommettere su di te e dì di sì a qualcuno, vedrai che ti farà bene e capirai che non può succedere niente di brutto
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22-12-2015, 19:05
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Messaggi: 3,307
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Quote:
Originariamente inviata da coyotezen
Da quel che ho capito qui nel forum non sono tutti sociofobici, magari hanno altri disagi o disturbi....o comunque anche fra i sociofobici c'è chi ha più "spazio di manovra" ad affrontare situazioni sociali e riesce a fare diverse cose e chi invece con risvolti agorafobici e attacchi di panico riesce a malapena ad uscire di casa per fare la spesa e nulla più.
personalmente io vado a periodi ma in generale le feste sono un grossissimo problema tale per cui mi nego a tutto e a tutti, tanto che la gente vedendo questo cambiamento e fuga parte con una vera caccia alla preda
i colleghi di lavoro, gli amici e i parenti con telefonate multiple anche quando si sono già sentiti dire "no" insistono e braccano in modo quasi ossessivo!
non so se vi capita la stessa cosa.
nel mio caso infatti la sociofobia deriva da una nevrosi (a sentire lo psichiatra) e il paradosso è che avrei un sacco di amici, colleghi di lavoro con cui condividere uscite e momenti sociali, ma nulla da fare, mi imbosco e non mi faccio più trovare, con tanto di telefono spento!
chi ha la mia stessa vicenda o sensazione di essere quasi "predato"?
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mi succedeva la stessa identica cosa quando ero + giovane...telefonate...uccelli viaggiatori...una vera caccia all'uomo...lo facevano al 99% per "divertimento"(vediamo dov'è quel coglione)e all'1% per "amicizia"(vediamo se sta bene )...ehhh sono cose antipatiche...dal momento della sparizione essere sulla bocca di tutti ( e nn era paranoia)...insomma...byebye autostima...niente di nuovo
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22-12-2015, 19:44
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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anche io quando ho cominciato a starmene per i fatti miei , le prime volte facevo finta di nn esserci a casa .
addirittura con un tizio molto insistente ero pronto pure a infilarmi nell armadio dopo che i miei magari l'avrebbero fatto salire per un caffè , per fargli vedere che effettivamente nn c ero , perchè giustamente dopo un po qualche domanda se la facevano .... fortuna che st ultima cosa nn è mai successa lol .
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22-12-2015, 19:49
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#8
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Beh non mi lamenterei troppo perché ho visto gente stancarsi nel ricercare costantemente l'altro che si isola, la conseguenza di questo può essere quella di lasciarti da solo dimenticandosi di te per tanto tempo.
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22-12-2015, 20:21
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#9
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 648
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Mi capitò una volta di essere stato rintracciato su Whatsapp da un mio ex compagno di scuola. Appena lo riconobbi dalla foto lo bloccai subito (E 'so soddisfazioni )
Un'altra volta mi capitò di incontrarne un altro per strada. Tirai dritto e non li ricambiai il saluto (E 'so sempre soddisfazioni )
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22-12-2015, 21:03
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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Quote:
Originariamente inviata da NatoMorto
byebye autostima...niente di nuovo
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me spieghi che centra l'autostima qua? boh possibile che la mettete dappertutto? .... se degli amici mi cercano e io nn mi faccio trovare è giusto che mi spalino merda , io ne ero consapevole boh, l'autostima proprio nn so che centra bah .
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22-12-2015, 21:27
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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eh beh si questo è periodo peggiore dell'anno per le esposizioni sociali, ahimè..
agli inizi del mio quasi decennale periodo di evitamento ero ricercato in modo più o meno insistente, ma ora non più tanto, a parte la cena di lavoro (già schivata)..gli (ex?) amici ormai si sono arresi.
Non ci tengo ad entrare in gruppi di amici, e anche se ne trovassi di interessanti dovrei capire bene come muovermi, perchè poi se ci stai troppo dentro devi anche adempiere agli obblighi e ricomincia la "caccia all'evitante"
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22-12-2015, 21:45
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#12
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Avanzato
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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caccia all'imboscato
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22-12-2015, 21:54
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Il vero problema è che io voglio fare delle cose con gli altri ma gli altri poi vogliono fare altre cose con me, ed in questo negoziato quando ho la peggio preferisco davvero starmene per conto mio.
Delle persone rompono tanto le palle che anche quando poi fai qualcosa per conto tuo, proprio perché sai che a loro non interessa, cercano di toglierti energie disturbandoti.
Quando più mi sento solo, per avere un po' di compagnia per un po' sopporto questi negoziati o il fatto che ho poco potere in molte relazioni, però poi raggiungo livelli di nervosismo abbastanza elevati anche quando sto in compagnia a causa di tutta 'sta merda qua che sembra ineliminabile e che devo poi sopportare sportivamente - perché fa parte delle relazioni stesse e della vita - ma così facendo poi devo isolarmi di nuovo ed evitare gli altri per mantenere un certo equilibrio mentale.
Soluzioni io non ne ho trovate senza evitare poi gli altri. Io non sono come gli altri vorrebbero che fossi e gli altri non sono come io vorrei che fossero e spesso non ci si riesce ad accordare tanto bene e questa cosa o limitatezza la sopporto per brevi periodi perché spesso sono la parte "debole" che dovrebbe adattarsi.
'Sti conflitti qua qualche "capa gloriosa" dice che si "risolvono", ma io non ho mica capito come se non evitandoli direttamente gli altri o declinando inviti che risulterebbero poi solo delle complete rotture di palle in cui ci si deve adeguare alle situazioni da cui poi non si ricava il minimo piacere.
Io da quando ho iniziato ad evitare certi parenti che mi "cercavano" con premura, ad esempio, sono stato molto meglio, e non capisco in che senso l'evitamento sia da evitare in situazioni del genere.
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Ultima modifica di XL; 22-12-2015 a 22:08.
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22-12-2015, 23:46
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#14
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Quote:
Originariamente inviata da syd_77
Non ci tengo ad entrare in gruppi di amici, e anche se ne trovassi di interessanti dovrei capire bene come muovermi, perchè poi se ci stai troppo dentro devi anche adempiere agli obblighi e ricomincia la "caccia all'evitante"
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Quella che hai descritto tu non la vedo come vera amicizia: se sono davvero amici non possono obbligarti ad adempiere nessun obbligo ma rispetterebbero le tue decisioni pur non condividendole sempre....
Credo che sia dovere del diretto interessato farglielo capire che, nessuno si deve sentire in obbligo...a fare qualcosa di imposto dagli altri per mantenere l'amicizia...Se poi il clima della compagnia è quello, forse davvero meglio stare per conto proprio...
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23-12-2015, 00:00
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
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ti faccio un esempio: se sei molto amico con una persona e ti invita al suo matrimonio e tu non vai perché non ti piacciono i cerimoniali, etc.. magari al primo rifiuto non ci rimane male, ma alla seconda occasione può darsi di si. Se a me piace prevalentemente andare al cinema o in giro per la città o per la natura e al mio amico/i, seppur andiamo molto d'accordo, piacciono altre cose, è un rifiutare l'uno le proposte dell'altro. Con queste premesse l'amicizia si logora, lo so perché l'ho provato. Io infatti per ora ho conoscenti, qualcuno posso definirlo anche amico, ma io non voglio impegni stringenti e non li pretendo da loro.
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23-12-2015, 00:19
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#16
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,664
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Forse allora una soluzione potrebbe essere la segmentazione che in pratica significa avere amici per diverse attività o interessi anziché un'amicizia totalizzante.
Faccio un esempio: nei weekend vado solitamente in dei locali con musica live: e dopo un po di tempo ho conosciuto delle persone che posso definire "amici".
Con questi ci vediamo solamente in queste occasioni e solo per quello ovvero per la musica live.....e non c'è nessuna pretesa di vederci nello stesso locale se qualcuno una sera preferisce andare in un altro...
Poi ci sono amici di un gruppo sportivo con cui faccio delle gite ma li vedo solo in quelle occasioni senza troppo impegno.
Ci sono i ragazzi del forum con cui mi vedo a volte per raduni che poi possono essere di diverso tipo ma cmq anche qua non ci si sente in obbligo di partecipare se magari l'attività proposta non incontra il proprio gusto personale....
Se ci fosse un amicizia totalizzante allora sarebbe difficile non sentirsi obbligati a partecipare a iniziative per noi poco interessanti...per non dare una sorta di dispiacere agli altri....Diciamo che ci sono i pro e i contro....
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23-12-2015, 00:21
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#17
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Avanzato
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 343
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io stavo meglio quando da piccolo avevo gli amici del paese....pochi ma buoni
colpa della globalizzazione
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23-12-2015, 08:13
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
Forse allora una soluzione potrebbe essere la segmentazione che in pratica significa avere amici per diverse attività o interessi anziché un'amicizia totalizzante.
Faccio un esempio: nei weekend vado solitamente in dei locali con musica live: e dopo un po di tempo ho conosciuto delle persone che posso definire "amici".
Con questi ci vediamo solamente in queste occasioni e solo per quello ovvero per la musica live.....e non c'è nessuna pretesa di vederci nello stesso locale se qualcuno una sera preferisce andare in un altro...
Poi ci sono amici di un gruppo sportivo con cui faccio delle gite ma li vedo solo in quelle occasioni senza troppo impegno.
Ci sono i ragazzi del forum con cui mi vedo a volte per raduni che poi possono essere di diverso tipo ma cmq anche qua non ci si sente in obbligo di partecipare se magari l'attività proposta non incontra il proprio gusto personale....
Se ci fosse un amicizia totalizzante allora sarebbe difficile non sentirsi obbligati a partecipare a iniziative per noi poco interessanti...per non dare una sorta di dispiacere agli altri....Diciamo che ci sono i pro e i contro....
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Se io dico di no troppo spesso a certe richieste degli altri o se non le soddisfo in certi modi, gli altri si allontanano e non riesco ad instaurare proprio nulla se non forme di relazione come "buongiorno" e "buonasera".
Viceversa spesso devo costringermi ad essere troppo come vogliono che io sia (in senso morale o di altro tipo e poi sto male per questo).
O sto male perché mi sento solo e non riesco a condividere nulla o sto male perché poi con le persone che frequento devo costringermi ad essere non questo e non quell'altro.
Per questo sono diventato nevrotico e ho rischiato di divenire psicotico.
Io un equilibrio in cui sto bene con gli altri o sto bene da solo (senza davvero alcuna persona attorno) non l'ho trovato. Se tu l'hai trovato buon per te, per me le relazioni rappresentano sempre un problema ed oscillo tra periodi in cui le altre persone le cerco e periodi in cui mi rendo latitante.
Ma ormai mi rendo conto di non stare davvero bene in nessun caso. Purtroppo non mi fanno star bene neanche molte strategie proposte da diverse persone del forum che sostengono che risolvono questi problemi, perché ripropongono lo stesso la soluzione disfunzionale e problematica che già metto in atto del divenir funzionale rispetto alle esigenze sociali.
Se non mi adatto non funzionano le cose perché vorrei avere delle relazioni, se mi adatto non funzionano lo stesso perché mi fa innervosire poi come una bestia questa cosa dopo un po', anche la strategia relativa al controllo delle emozioni del tipo "non innervosirti" mi fa poi incazzare il doppio perché ripropone nuovamente un sistema di controllo o di adattamento costrittivo e vincolato a quel che dovrei poi ottenere, ho a che fare con un altro ed ennesimo "dover essere" insomma che mi mette a disagio.
Poi leggo 'ste cazzate della tcc e delle doverizzazioni in cui si dice alla persona che non dovrebbe proprio far nulla... Se fossi uno dei loro clienti inizierei ad eliminare subito queste doverizzazioni non pagando le sedute, ed esponendo poi il problema "vede se non pago qua da lei io non ci posso più venire, mi sento costretto a pagare per ottenere questa cosa" voglio vedere poi cosa dicono 'ste teste di cazzo, perché questo sono per me. E non sono offensivo, perché persone che hanno avuto queste "idee geniali" tali sono davvero.
E' chiaro che una persona pensa che dovrebbe far certe cose perché desidera evitarne o ottenerne altre, alla fine le doverizzazioni questo sono, ci si sente costretti a far qualcosa perché ci sono dei vincoli e si desidera ottenere certi effetti che si possono ottenere solo facendo queste cose in certi contesti, ma come cazzo si dovrebbe fare ad eliminarle quando poi questi vincoli restano in piedi?
Quando una persona dice "devo andare al lavoro" con rammarico o frustrazione vuol dire magari che se non ci va non ottiene certi effetti (lo stipendio a fine mese, stima sociale e così via), ma questo "devo" come diavolo lo si elimina?
Per magia con quattro paroline in fila tipo queste?
Quote:
l’uso di "dovrei", "devo", "bisogna", si deve", segnala la presenza di un atteggiamento rigido e tendente alla confusione tra "pretendere" e "desiderare", e ciò è in diretta connessione con regole personali.
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Roba da mandarli davvero a quel paese 'sti genialoidi. Questi psicologi sono degli imbecilli perché sono loro a non distinguere che si può fare qualcosa perché la si desidera in se e far qualcosa per ottenere altro o quel che si desidera.
In quest'ultimo caso l'azione è vincolata, non si agisce in certi modi perché si desidera agire così ma si agisce così perché lo si deve fare per ottenere poi quel che si desidera ottenere. In tal senso è corretto usare il termine "devo" (azione vincolata: se non si agisce così non si ottiene quel che si desidera o si evita quel che non si desidera) e sono loro che hanno le idee confuse a riguardo. Se non si desidera ottener nulla o evitare nulla, non ci sarebbe alcun dovere verso alcunché, ma visto che non è così, poi dei vincoli ci sono e degli schemi di azione costrittivi per ottenere quel che si desidera ottenere lo stesso.
"Bisogna lavarsi i denti spesso e dopo i pasti per evitare la carie."... Ecco una frase in cui c'è un "bisogna", ma la regola personale obbligata risulta tale in relazione all'effetto, se l'effetto lo si potesse ottenere anche senza tenere questo comportamento magari la persona non agirebbe più così e il "devo" o il "bisogna" sparirebbero.
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Ultima modifica di XL; 23-12-2015 a 09:19.
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23-12-2015, 11:46
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#19
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Infinitamente nel tuo pensiero.
Messaggi: 3,181
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Quote:
Originariamente inviata da XL
O sto male perché mi sento solo e non riesco a condividere nulla o sto male perché poi con le persone che frequento devo costringermi ad essere non questo e non quell'altro.
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E' una cosa molto comune questa.. per tutti, in maniera più o meno intensa .
Forse la differenza è di non dare eccessivo peso e non sentirsi demoralizzati da questi sentimenti ambivalenti .
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23-12-2015, 11:46
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#20
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,530
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Capisco. Nonostante io spiegassi chiaramente che non me la sentivo e avevo bisogno di stare sola, insistevano, perché ci tenevano e per loro era scontato avere bisogno degli altri nei momenti più bui. Oltre a trovare la forza per dire no, chiedevo loro scusa, perché sentivo la loro rabbia per essere stati rifiutati. Il bello è che nessuno ai tempi mi correggeva dicendo "ma 'scusa' di cosa? se stai male e desideri stare da sola, io lo rispetto, sappi solo che quando vuoi io sono qui, senza farti problemi". Ora, invece, ho trovato qualche persona comprensiva che me lo dice.
Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
... avere amici per diverse attività o interessi anziché un'amicizia totalizzante.
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Concordo, delle vie di mezzo insomma, più leggere e piacevoli, senza costrizioni.
Se ci si ritrova compatibili su vari livelli, ben venga.
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