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26-06-2015, 21:04
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 668
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E' una particolare modalità di scolarizzazione in cui i ragazzi invece di andare a studiare nella scuola tradizionale restano a studiare a casa magari usufruendo di lezioni da parte dei genitori o da parte di un insegnante privato.
Che ne pensate di questo modello?
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26-06-2015, 21:07
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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che se uno è introverso o solitario cosi proprio lo condanni a morte , gia a scuola nn " spiegano com è il mondo" cosi proprio finisci gli studi che sei un disadattato perfetto.
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26-06-2015, 21:07
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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tutto il male possibile.
Salvo le dovute eccezioni riferite a casi particolari.
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Ultima modifica di claire; 26-06-2015 a 21:12.
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26-06-2015, 21:11
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#4
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Sì, anch'io la vedo come varykino.
Anche se piuttosto che uno si suicidi per il bullismo, visto che uno la scuola dell'obbligo deve comunque farla è comunque una possibilità in più.
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26-06-2015, 21:12
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Penso quello che ha detto Claire.
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26-06-2015, 21:12
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#6
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 9,206
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Quote:
Originariamente inviata da claire
tutto il male possibile.
Salvo le dovute eccezioni dovute a casi particolari.
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Condivido.
La scuola, bullismo a parte, è un'ottima palestra di socializzazione. Per non parlare del broccolaggio, dei gruppi di amici che si vengono a creare, del teamwork, ecc.
Inoltre, la lezione frontale e di gruppo, promuove l'interazione di tante teste diverse tra loro: ci può essere la domanda interessante ed intelligente posta all'insegnate, ci può essere la difficoltà di comprensione di Tizio che spinge l'insegnante a rivedere l'esposizione (in un'ottica di continuo miglioramento), ecc.
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26-06-2015, 21:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da phabio
E' una particolare modalità di scolarizzazione in cui i ragazzi invece di andare a studiare nella scuola tradizionale restano a studiare a casa magari usufruendo di lezioni da parte dei genitori o da parte di un insegnante privato.
Che ne pensate di questo modello?
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E questa tendenza da dove esce?
Ah, ricconi snob forse
I genitori comuni devono lavorare, e un insegnante privato costa una ira divina.
Cmq anche fosse fattibile, la socializzazione è fondamentale nella crescita.
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26-06-2015, 21:36
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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non lo vorrei mai per mio figlio
che il modo di concepire gli ambienti educativi per i giovanissimi vada migliorato è giusto, ma il concetto di comunità dev'essere sempre messo in primo piano, un bambino passa metà della sua giornata ad apprendere a scuola e l'altra metà a giocare con gli altri
parliamoci chiaro, la seconda metà oramai spesso non esiste, sostituita dal pc o dalla tv
il cortile o l'oratorio o i giardinetti sono sempre meno frequentati (un pò per la paura dei genitori un pò per il menefreghismo degli stessi)
a sto punto rimane la scuola come mezzo di interazione e di palestra di vita, se togliamo pure quella è finita
mi sembra appropriata questa citazione che spopolava sul web
Quote:
COME ABBIAMO FATTO A SOPRAVVIVERE NOI BAMBINI DEGLI ANNI 50 - 60?
1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag…
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale...
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali , nei bagni , alle porte alle prese elettriche.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale…
7.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci.
8.- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà).
9.- Ci tagliavamo ci rompevamo un osso perdevamo un dente e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
10.- Mangiavamo biscotti , pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, senza palestra, ma sempre in giro a giocare…
11.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
12.- Non avevamo Playstation, Nintendo, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 500 canali, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet… Avevamo solo tanti AMICI
13.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello semplicemente per vedere se lui era lì e poteva uscire.
14.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto?
Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non subivano un trauma.
15.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno, perché gli insegnanti avevano ragione.
16.- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere? A crescere e diventare grandi?
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26-06-2015, 21:39
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#9
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,921
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Credo anch'io che uno studio solitario o comunque in una zona di comfort come la propria abitazione abbia l'enorme pecca di non spingere il ragazzo studente alla socialità, proprio nel periodo in cui la sua personalità e i meccanismi sociali dovrebbero maggiormente svilupparsi.
Tuttavia mi infastidisce alquanto l'uso di certi termini che sono stati fatti riguardo a chi non frequenta la scuola comune... il mio pensiero va per prima cosa a coloro che nel forum possono avere abbandonato gli studi per ansia sociale, o bullismo, o problemi psicologici di diversa natura; problemi che esistono e che non dovrebbero semplicemente passare sotto un tono sprezzante.
Piuttosto che niente, quindi, meglio cercare di fare quello che si riesce, magari tentando di compensare con altre interazioni od esperienze, ma non per questo perdendoci la faccia.
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Ultima modifica di Genesis_R; 26-06-2015 a 21:44.
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26-06-2015, 21:55
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#10
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Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,921
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
mi sembra appropriata questa citazione che spopolava sul web
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Scusa ma ho diverse cose da ridire contro questo quote, posso aprirci un thread?
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26-06-2015, 21:55
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 668
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Grazie per gli interventi. La maggior parte delle puntualizzazioni che ho letto riguardano l'aspetto della socializzazione, ma qua si confondono due piani diversi. Homeschooling non significa che i bambini devono restare reclusi a casa tutto il giorno, anche gli studenti normali restano reclusi in classe, le amicizie le può sempre coltivare coi suoi compagni di giochi o coi figli dei vicini.
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26-06-2015, 22:06
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 668
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
non lo vorrei mai per mio figlio
che il modo di concepire gli ambienti educativi per i giovanissimi vada migliorato è giusto, ma il concetto di comunità dev'essere sempre messo in primo piano, un bambino passa metà della sua giornata ad apprendere a scuola e l'altra metà a giocare con gli altri
parliamoci chiaro, la seconda metà oramai spesso non esiste, sostituita dal pc o dalla tv
il cortile o l'oratorio o i giardinetti sono sempre meno frequentati (un pò per la paura dei genitori un pò per il menefreghismo degli stessi)
a sto punto rimane la scuola come mezzo di interazione e di palestra di vita, se togliamo pure quella è finita
mi sembra appropriata questa citazione che spopolava sul web
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Sì, però qua sfugge la funzione della scuola dell'obbligo, e per quello andrebbero indagate le sue origini.
Il primo modello di scuola dell'obbligo nacque in Prussia e non al fine di ottenere una maggiore alfabetizzazione o sviluppo della cultura, ma per creare un sistema che formasse i sudditi dell'Impero alla dottrina di stato fin dalla tenera età. Insomma un grande centro di lavaggio del cervello.
Infatti cosa ti insegna la scuola dell'obbligo a parte leggere e scrivere? Nulla, professori che litigano tra di loro, posizioni politiche opposte che tentano di venire inculcate ai ragazzi, bullismo, sì vabbè quello ti può capitare anche col tuo vicino di casa ma almeno la è difficile trovare un sistema menefreghista e anti-meritocratico come è la scuola di oggi. Io l'ho fatta la scuola dell'obbligo e mi sono indignato profondamente di certi comportamenti, sembrava che ai professori interessasse di più che i ragazzi per bene non diventassero come quelli sbandati che raddrizzare i ragazzi sbandati. Insomma, la scuola dell'obbligo a mio avviso non fa che creare le solite contraddizioni del mettere sullo stesso piano il diavolo e l'acqua santa, gli educati coi maleducati.
Tanto vale mettersi a vendere limonata a 8 anni, almeno impari qualcosa di interessante
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26-06-2015, 22:12
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#13
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da phabio
Grazie per gli interventi. La maggior parte delle puntualizzazioni che ho letto riguardano l'aspetto della socializzazione, ma qua si confondono due piani diversi. Homeschooling non significa che i bambini devono restare reclusi a casa tutto il giorno, anche gli studenti normali restano reclusi in classe, le amicizie le può sempre coltivare coi suoi compagni di giochi o coi figli dei vicini.
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Ma una classe è ampia e variegata, sono le prime esperienze in cui te senti parte di una comunità e non sai quel che ti capita, lo straniero, quello ricco, quello povero, quello prepotente, quello simpatico..
È la prima palestra di vita, per dire, anche le prime litigate sul pulmino, sono importanti
Invece le frequentazioni a casa sono selezionate e filtrate dai genitori, è cmq un rimanere sotto una campana, e la campana di vetro non fa mai bene
Cmq se vedi aspetti positivi rispetto alla scuola classica parlacene, così sento cose che possono sfuggirmi
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26-06-2015, 22:14
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Ovviamente non possiamo parlare di casi come bullismo o maestre sadiche da telegiornale, sono casi limite, andrebbero confrontate due situazioni normali diciamo
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26-06-2015, 22:28
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#15
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Ubicazione: sicilia orientale
Messaggi: 668
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Quote:
Originariamente inviata da lauretum
Ovviamente non possiamo parlare di casi come bullismo o maestre sadiche da telegiornale, sono casi limite, andrebbero confrontate due situazioni normali diciamo
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Ovviamente, come per tutti i sistemi, non esiste il modello perfetto. La scuola dell'obbligo ha degli aspetti positivi come ce ne ha negativi, l'homeschooling ha aspetti positivi e anche negativi.
Per quanto riguarda gli aspetti positivi, posso segnalare questo articolo che ne tratta in maniera esauriente:
http://francescosimoncelli.blogspot....ling-e-la.html
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26-06-2015, 22:40
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#16
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Messaggi: 496
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Innanzitutto non credo questo periodo storico sia l'ideale per questo tipo di scuola; già tendiamo all'isolamento e alla tendenza a distanziarsi dalle persone che ci circondano, figuriamo se eliminiamo quei pochi punti obbligatori di socialità e di rapporto reciproco.
Parlando idealmente la vedo come un tipo di scuola deleteria. Innanzitutto per il costo di eventuali insegnanti, chissà quanto si potrebbero far pagare per poche ore. Poi i genitori chissà dove avrebbero il tempo per stare dietro al figlio per quanto riguarda l'istruzione? Dovrebbero essere ricchi abbastanza e ciò chiaramente lede il criterio di democratizzazione della possibilità all'istruzione.
Poi parliamo della specializzazione riguardo alle materie stesse. I Genitori per lo più sono ignoranti riguardo a molte materie basiche per lo studio di un ragazzo, potrebbero non avere i mezzi ne le capacità adeguate per insegnare, non potrebbero funzionare come maestri. Lo stesso discorso vale per gli insegnanti. Quanti ne dovrebbero essere chiamati per dare a un ragazzo un'istruzione degna? Tanti, troppi perché ne valga davvero la pena.
Per non parlare poi del fatto che i ragazzi tenderebbero a rimanere chiusi in casa e io parlo per esperienza e predisposizione personali: se non avessi avuto la scuola sarei rimasto ogni santissimo giorno a casa, senza mai uscire, anche perché capacità di instaurare amicizie non ne avevo (e nemmeno le ho adesso xD). Almeno così, seppure in maniera parziale, ho avuto modo di confrontarmi con altre persone e di avere tante esperienze che mi sarei sognato di fare (penso per esempio anche solo alle gite scolastiche, tanto per dirne una).
Per concludere, parlando idealmente, preferisco nettamente la scuola "tradizionale" rispetto alla scuola a casa.
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26-06-2015, 22:41
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Quote:
Originariamente inviata da phabio
Grazie per gli interventi. La maggior parte delle puntualizzazioni che ho letto riguardano l'aspetto della socializzazione, ma qua si confondono due piani diversi. Homeschooling non significa che i bambini devono restare reclusi a casa tutto il giorno, anche gli studenti normali restano reclusi in classe, le amicizie le può sempre coltivare coi suoi compagni di giochi o coi figli dei vicini.
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L'apprendimento non può essere separato dalla socializzazione.Stare con gli altri E' apprendere.Gli altri imparano da te e tu da loro, non si può togliere questo, la scuola non è solo contenuti, non lo è più da anni, la strada è un'altra, si lavora per competenze.
Come la insegni la diversità,la multiculturalità il rispetto delle individualità, il cooperative learning?
Come può un genitore uscire dalle vesti di genitore per insegnare scolasticamente?
Un genitore insegnante non può neanche insegnare nella classe di suo figlio ed è giusto così.A ciascuno il suo compito.
E se si tratta di combattere il bullismo, stare tutti rinchiusi a casa propria non mi pare la soluzione.
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Ultima modifica di claire; 26-06-2015 a 22:45.
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26-06-2015, 22:52
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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La soluzione sarebbe semplice ma non si può dire..
trovare il modo di rendere l'insegnamento una carriera che si intraprende solo per passione e motivazione e competenza, come fare l'avvocato o il medico
Invece troppi ne vedo che non trovando altri lavori, si mettono in graduatoria giusto per provarle tutte, penso di essere un dei pochi che non sta in qualche graduatoria nell'ambito scuola
Cioè conosco gente a cui non affiderei nemmeno un criceto, e però insegna, poi ci credo che si cercano altri modelli
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Ultima modifica di lauretum; 26-06-2015 a 22:55.
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26-06-2015, 22:56
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#19
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Genesis_R
Scusa ma ho diverse cose da ridire contro questo quote, posso aprirci un thread?
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sì fai pure, non è farina del mio sacco, è un post che gira sui social
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26-06-2015, 22:57
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#20
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Avanzato
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Qui
Messaggi: 335
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Trovo giusto che i genitori si occupino attivamente dell'istruzione dei figli. oggi sembra che tutto debba essere insegnato a scuola: cultura, educazione, sessualità... invece i primi educatori sono i genitori.
Capisco anche che ogni bambino fa storia a sè ed un insegnante può faticare a doverne gestire una ventina tutti assieme. Invece se sei seguito singolarmente il metodo di studio ti viene cucito addosso. C'è anche più possibilità di approfondire certi temi che a scuola non si toccano per mancanza di mezzi e tempo. ogni ragazzo può avere i propri tempi personali (in tutti i sensi, per esempio dormire fino a tardi la mattina e studiare il pomeriggio).
Questi i pro che mi vengono in mente.
I contro sono che un insegnante solo o i soli genitori forse non possono padroneggiare tutte le materie. Fino a 10, 11 anni sì, dopo sarebbe meglio avere più insegnanti.
E' vero che si socializza in tanti modi ma la scuola è la prima uscita da casa, dove ti confronti con gli altri, sia adulti che bambini, di ogni classe sociale. Se sei timido comunque a scuola devi andarci, se non ci vai poi come ti schiodano da casa?
A scuola ti confronti su temi che a casa non tratti, per esempio puoi parlare con gli amici di tutto senza il controllo dei genitori, cosa che se studi a casa puoi fare ai giardinetti, all'oratorio ecc. ma è più complesso crearti un gruppo di amici. A scuola ti mettono in una classe che può essere un covo di bulli ma magari su 20 compagni uno o due decenti li trovi, altrimenti le amicizie devi fartele tutte frequentando luoghi esterni: oratorio, giardinetti ecc. inoltre anche il solo fare il viaggio in bus o treno per andare a scuola ti fa maturare. insomma: sei costretto e facilitato a fare certe esperienze che poi ti possono servire e che potresti fare anche in altro modo ma allora il modo devi creartelo tu.
Comunque vorrei dire al tizio che ha scritto l'articolo che dissento fortemente su questo punto: "Un esempio sono le poesie. Esse rappresentano la quintessenza dell'insegnamento all'obbedienza. Sono pochi i ragazzini che amano ripetere parole che per loro non hanno senso. Non ne capiscono il significato. Questo perché non sono interessati a studiarle. Questo perché il loro cervello si rifiuta di abbandonare l'individualità che caratterizza ogni individuo. L'atto d'imparare qualcosa a memoria predispone il giovane studente a silenziare le proprie capacità intellettive affinché possa imparare meccanicamente un determinato studio. In questo modo il cervello si abitua ad accettare l'indottrinamento meccanico, lasciando in un angolo le facoltà riflessive e critiche. In questo modo il giovane studente imparerà che c'è bisogno sempre di una figura di riferimento che riesca a spiegare le cose. La meccanicità ripetitiva di tale esercizio conferisce all'insegnante l'alone mistico di referente ultimo della conoscenza. Non rappresenta un punto da superare, ma rappresenta un riferimento da temere e riverire in virtù della sua conoscenza. L'allievo quindi assorbe questa lezione e da adulto cercherà sempre un riferimento che gli dia un aiuto nei momenti di difficoltà. Non si baserà sulle proprie forze, ma richiederà l'intervento di qualcun altro affinché venga in suo aiuto. Questo qualcun altro è lo stato".
Io sono ben felice di ricordare ancora a memoria poesie studiate a scuola, certo che quando lo fai non ne hai voglia, ma ricordo il piacere della musicalità anche di termini che non conoscevo ma per questo mi affascinavano. Il fatto che poi fossero i professori a spiegarmele è normale, perchè, i genitori o l'insegnante a casa non farebbero lo stesso?
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