Riccio

Finalmente direi.
Mi sono veramente rotto i co.......

Adesso mi spiego. Di solito alle cene, come agli altri ritrovi "sociali", finisco per interagire pochissimo con gli altri. Di solito cerco di partecipare a questi ritrovi perche' sto spesso da solo e queste sono le uniche occasioni per stare con "amici" (notare le virgolette").
Adesso pero' mi sono stufato, stancato e ne ho abbastanza.
Andare a queste cene e vedere gli altri che parlano ridono e scherzano e non riuscire mai ad avere un livello simile di "socievolezza", mi sembra che alla lunga faccia piu' bene che male.
Inoltre gli altri vedono benissimo che tu sei in disparte, ma l'ultimo pensiero che hanno e' di cercare di coinvolgerti in una qualsiasi conversazione.

Ieri sera volevano andare in un ristirante argentino.
Allora, vediamo di essere chiari. Io non vengo mai consultato per decidere:
-luogo della cena
-data
-giorno della settimana
-tipo di ristorante
-modalita' per ritrovarci (direttamente al ristorante, facciamo una macchina, ecc).
NOn e' che voglio decidere io, ma se devo spendere i miei soldi per passare una serata piacevole, mi piace decidere come spenderli, no ?

Cosi' per la cena di ieri sera, dove volevano andare in queto ristorante argentino, gli ho chiesto quanto si spende e mi hanni risposto 35/40 euro.
Allora gli ho detto, ho altre cose da fare, non ci sono.

knulp

Hai fatto bene!

Ops lapsus freudiano :roll:

gielle1958

Arggg.....arrivo secondo....
Però tu hia citato Freud :lol:

Riccio

Oh grazie, chiaramente volevo dire "piu' male che bene". Alle 7,30 di mattina il cervello non e' ancora sveglio

Sempre riguardo a queste cene, ne facciamo 8-10 all'anno. Sarebbe piu' corretto dire "ne fanno" 8-10 all'anno.
Una delle ultime volte avevano invitato anche altra gente dell'azienda per cui eravamo circa in una quindicina.
Io mi ero ritrovato in una parte del tavolo dove c'era gente che conoscevo a malapena.
Ai miei colleghi piu' stretti non interessa stare vicino a me per parlare (non faccio conversazione per cui e' anche ovvia questa cosa).
Insomma mi sono trovato davanti gente che non conoscevo e che non erano interessati a fare due chiacchere con me.
Tanto valeva andare a mangiare da solo.

Poi a questo si aggiunge il fatto che a queste cene di solito ci sono 8 uomini e 3 donne e sono tutti attorno a queste uniche donne.
Volendo parlare con una di loro bisogna sgomitare e fare concorrenza a quelli che gia' sono in una interessante conversazione.

L'ultima volta pero' e' stato veramente troppo.
La cena di ieri sera in realta' era in programma per il venerdi precedente.
Mancano pero' due personaggi (maschi) di quelli piu' "IN", piu' estroversi piu; simpatici e via dicendo.
Una delle donne, siccome mancavano questi non e' voluta venire (diceva che sua madre stava male !!!) e alla fine la cena non s'e' fatta. E me l'hanno detto alla mattina.

Per questo dico che andare a questi ritrovi sociali e' piu' un danno che un beneficio.
Del ristorant argentino non me ne importa nulla e quei 40 euro posso spenderli come pare a me.

Alucard

Hai fatto bene a non andare. Io ieri sono uscito e me ne sono tornato dopo poco a casa, eravamo quasi una quindicina di noi (e già mi girano le balle quando siamo in tanti), e la maggior parte sono persone che non mi stanno simpatiche o con cui ho poca confidenza, e quel che è peggio volevano andare in un locale a ballare e io odio ballare, odio il tunz tunz :evil: :evil: :evil:. Se non mi va una cosa, perchè diavolo devo farla?...Ieri sarebbe finita nello stesso modo che hai descritto tu, Riccio: mi sarei trovato in un angolo a far scena muta. E allora che vadano al diavolo, e brucino loro, i locali e il tunz tunz :evil: :evil: :evil: .

Nagib

Rispetto a me voi riuscite già a fare grandi cose...tu riccio, parli di cene coi colleghi, io a momenti se devo pensare ai pranzi che ci saranno a natale con tutta la mia famiglia mi sale un'ansia pazzesca! invece alucard parla di uscite con 15 persone, magari riuscissi io a mettere il naso fuori sapendo di trovarmi in una di queste situazioni!
Ad esempio, ieri sera (per chi nn lo sapesse festa di san martino, festeggiata con abbondanti bevute di vino novello!) sono stato inviatato da uno dei pochi "amici" rimasti ad una cena con lui + qlc altra persona. Beh, io nn c'ho manco pensato...ho rifiutato e basta, xkè nn sono proprio capace di gestire una situaizone del genere, starei tutta la sera nervoso, sarei asociale e magari comincerei pure a sudare e tremare...sai che bella scena! Certo pure se dovessi stare male uno può dire chissene... però io nn riesco a buttarmi in una situazione che immagino terrificante...
E' partito come un commento ed è arrivato ad essere uno sfogo! Capita... ops:

pisendlav

Se hai fatto bene o hai fatto male lo sai solo te. Non c'è una verità in assoluto, dipende da quello che senti di fare dentro di te.
Anche io mi trovo in situazioni analoghe a quelle che hai descritto, basta che il cerchio si allarghi, basta che ci siano un po' di persone nuove specie se molto estroverse e accentratrici dell'attenzione, che io cambio. In quei momenti il primo sentimento è di ostilità verso chi turba il mio spazio, il mio mondo equilibrato dove mi muovo con agio, verso chi mi crea questi disagi. Invece loro non c'entrano niente, sono io la causa della mia sofferenza, che nasce perchè non mi comporto come vorrei, non mi lascio andare alla conoscenza, alle risate facili e senza pretese, ai discorsi futili e divertenti davanti ad un piatto di pasta e un bicchiere di vino. Perchè questo sono certe serate, e gli altri la vivono nella maniera giusta io no!
Io sto seguendo la linea dura contro me stesso, anzi contro quella parte di me che c'è e che vorrei non ci fosse, e continuo a viverle quelle serate, sperando che quella frase che ti è sfuggita sia corretta per come l'hai detta la prima volta: alle lunghe starò meglio Io ci credo.
Poi se uno non sopporta certe serate, le discoteche, andare a caccia ecc. a prescindere dalla fobia, allora fa bene a fare altro. Però a fare altro non a rimnunciare a tutto.

tino

nella mia ex in 10 anni sono andato solo una volta in pizzeria cerco di evitare le cose che mi danno fastidio

dottorzivago

Secondo me hai sbagliato......ti capisco benissimo e mi sono trovato in una situazione simile che ho racconattao nel messaggio "non ce la farò mai"
Io alle prossime cene o serate in compagnia con colleghi spero di andarci perche l'esperienza fa bene, anche se non mi sono simpatici e non sono amici queste cose serviranno un giorno quando saro in compagnia di persone a cui tengo

Doc

Riccio,hai fatto bene.Se sei convinto che in quella serata non ti saresti divertito,andando controvoglia perchè farlo?Il divertimento è una cosa soggettiva..La felicità è una cosa soggettiva...Penso che quelle persone che ti abbiano invitato per te non rappresentino molto.Penso che per te non siano veri amici...

biancaneve

ti capisco Riccio, anch'io ho avuto queste esperienze di malefiche cene in cui mi comportavo esattamente come ti comporti tu, nessuno chiedeva il mio parere su niente, dovevo accettare tutto incondizionatamente, allora ho detto basta e non me ne sono pentita. Non che adesso mi senta bene, pero' piuttosto che uscire con le persone sbagliate meglio non uscire. Purtroppo sono ancora in attesa di quelle giuste...

Riccio

Vedi, purtroppo tra di loro fanno gruppo e fanno in modo di essere d'accordo.
Sto parlando di due ragazzi, e poi coinvolgono anche le uniche due donne del reparto.
Se dico "la prossima volta decido io" la cosa cade nel vuoto e ci faccio solo la figura del rompiscatole.
Loro quando mi chiamano non vogliono un amico, una persona con cui parlare e interagire, vogliono una comparsa, una persona che faccia numero che faccia la coreografia di contorno.

Riccio

Accetto il tuo consiglio, ma mi sembra che non hai colto una cosa importante.
A queste cene, non faccio nessuna esperienza "sociale" proprio perche' finisco per non parlare con nessuno, stare zitto. Uno non decide nulla, non viene coinvolto in nessuna scelta, non e' partecipe della situazione, cosi' si finisce per accettare passivamente ed entrare nel ruolo di comparsa.

Se uno si sente molto isolato puo' far piacere anche un'occasione del genere, ma senza tante illusioni.

Silvyo

Penso che bisogna sempre mettersi alla prova per superare le prorie paure se davvero le si vuole superare,non bisogna pero' sforrzarsi troppo,bisogna farlo quando ci si sente di farlo,
io approfitto delle cene per esempio con delle persone con cui mi sento piu' amio agio,gia si fa esperienza cosi',in altri casi piu' ansiosi inizio a pensare di non essere inferiore a nessuno perche' in effetti non lo sono,mi aiuta.
mi aiuta anche la mia psicologa in tutto questo.
consiglio infatti terapia a tutti quelli che hanno questo tipo di problema..

mefiori

Io penso che alcune volte non ci sia la volontà e la forza per cambiare o per mettersi alla prova.

Alcune volte si desidera solo il silenzio come giustiziere del presente.

rectius74

anche per me questo tipo di uscite sono sempre molto forzate ed odiate . Ma il mio odio si spinge essenzialmente contro me stesso e non contro gli altri . Ho sempre praticato la politica del rifiuto ma con l'andare del tempo capisco di avere sempre sbagliato . Certamente certe compagnie o situazioni possono essere sgradite e magari farci soffrire ancora di più la Ns. situazione in presenza di persone o personaggi con tutt'altro spirito . In realtà devo imparare a capire che se si vuole cambiare bisogna combattere . Combattere contro qualsiasi cosa , anche contro il silenzio o l'essere messo in disparte . Ma tra il dire ed il fare ...... c'è di mezzo il mio Io .