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Vecchio 14-05-2015, 11:33   #1
Intermedio
 

Come da titolo: ho sofferto tantissimo negli ultimi mesi per tentare, disperatamente, di riuscire a vivere un'esistenza simil-normale senza antidepressivi. Non ce la faccio...negli ultimi giorni sto crollando, sono andato vicino ad attacchi di panico infernali in mezzo alla strada, con tipiche sensazioni di smarrimento e disorientamento che chi ha provato questa "affascinante"esperienza ben conosce. L'ultimo episodio pochi minuti fa. Voglio essere ironico perché sono oltre la disperazione..è ovvio che sono senza lavoro, impiego, relazioni affettive ecc a causa di queste stramaledette sensazioni. Sto andando vicino anche al panico casalingo, con una situazione domestica e familiare già di per sé difficile. Le ossessioni mentali mi stanno prosciugando l'anima. Il mio pensiero mentale, negli ultimi mesi, è stato totalmente catalizzato dal vincere le fobie, le ossessioni ecc da solo, senza il supporto di quelle che, a detta di molti, non sono medicine "normali", sono droghe legalizzate che ti rendono dipendente e alla lunga assuefatto. Sono anni che faccio dentro e fuori da queste medicine diaboliche (una in particolare) che, se da un lato mi hanno notevolmente aiutato in corso di assunzione, d'altro canto mi davano effetti collaterali arduamente sopportabili(atarassia per esempio, gli aspetti sessuali voglio lasciarli in secondo piano perché senza una vita normale il sesso, le donne ecc vanno a farsi benedire). Adesso ne sono fuori da circa 5 mesi, ma sono in pesante peggioramento. Passo il mio tempo a fare ricerche in internet sul fondamento delle tesi antipsichiatriche, su possibili e insperati rimedi naturali. Da un lato ho sempre una vocina che mi dice di resistere, che la disintossicazione alla lunga mi premierà, ma d'altro canto tutto ciò rappresenta uno strazio sempre più invalidante. E'possibile che in tutto questi anni, da parte della comunità scientifica (magari non collusa con le lobby farmaceutiche) non sia stata fatta piena chiarezza sulle origini e metodi per sconfiggere questi disturbi? Cosa devo fare per tentare di vivere una vita alla pari delle persone normali? Cos'ha il mio cervello che non va? Perché non esistono esami diagnostici per appurare l'esistenza di queste pseudo patologie? Perché ho vissuto anni e dovrò ancora viverne tanti nell'incertezza di essere o no un malato cronico ed eventualmente, in quanto tale, meritevole di essere tutelato attraverso appositi istituti? E'palese e lo riconosco che alla base di tutto c'è anche una componente psicologica che evidentemente non va e non è mai andata, ma non voglio sentir parlare di psicoterapia, sia perché l'ho già fatta tante volte senza risultati, sia perché non ho un euro mio per potermela permettere e sia perché richiede tempo, dedizione, applicazione, tutti elementi in netta contraddizione con una vita che, nel contempo, scorre imperterrita verso il nulla e la perdizione. A questo punto sono pronto a riprendermi gli antidepressivi, ma per disperazione e per me è una sconfitta. Il mio atteggiamento è sbagliato? Dovrei accettare le cure di queste anomalie come il diabetico con l'insulina? Vi chiedo un aiuto, un supporto, un parere, un confronto...
Vecchio 14-05-2015, 11:51   #2
Esperto
 

Si,accetta le cure che ti prescrivono se vedi che senza stai troppo male e con stai un po'meglio.
Non è un fallimento,se stai male non è colpa tua,hai provato a stare senza, se non si può non si può e non è giusto soffrire inutilmente quando la cosa si può alleviare.Finché non inventano altro di meglio, il qualcosa sono i farmaci.Prenderli(seguiti e senza abusarne) e amen.
Ringraziamenti da
alto87 (14-05-2015), XL (14-05-2015)
Vecchio 14-05-2015, 12:21   #3
Esperto
L'avatar di Sickle
 

sono daccordo con Claire, se proprio non puoi farne a meno prendili...
Ringraziamenti da
alto87 (14-05-2015)
Vecchio 14-05-2015, 12:33   #4
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Non è colpa tua, nostra, se sei e siamo nati in un certo modo. Del resto siamo tutti un po' vittime della pretesa di onnipotenza della scienza, ma basta leggere un testo universitario di psichiatria per capire che è una branca della medicina molto indietro rispetto a tante altre. Non sappiamo molto della mente, certo, qualcosa sì e per fortuna oggi esistono farmaci che possono tamponare certe patologie. Ma sostanzialmente non possiamo fare con la mente quello che facciamo ad esempio con le malattie infettive.

Non dico che sia una causa persa, ma dico che cercare in rete continue conferme o soluzioni terapeutiche efficaci e risolutive che purtroppo non esistono se non in teorie di ciarlatani, non aiuta molto. Tu solo sai se coi farmaci stai più o meno peggio. Il discorso di base è che a persone come noi son toccate malattie che non si possono curare come un'infezione o per le quali esiste un intervento chirurgico risolutivo. Ce ne sono tante di malattie e problemi che hanno solo soluzioni parziali.

Io credo che esistano modi di tamponare il problema se non avviarlo a soluzione parziale o anche di più; io per esempio quando sono fuori città sto meno peggio, magari tra farmaci (o quello che pensi ti faccia bene) e se ci riesci, cambiare qualcosa del modello di vita, forse puoi imboccare una strada positiva e che ti porti perché no, una qualità di vita accettabile. Forse non domani né dopodomani ma sulla media scadenza sì. O anche prima, faccio il tifo per te.
Ringraziamenti da
alto87 (14-05-2015), Oblomov (14-05-2015)
Vecchio 14-05-2015, 12:41   #5
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

io penso che ci sia una diffusa "teoria del complotto" per quando riguarda i farmaci in generale... addirittura sono stati scritti libri in cui si pretende di dimostrare che sono i farmaci a creare le malattie, invece che curarle.
Certo non se ne deve abusare, come in tutte le cose. E' solo una questione di buon senso. Se sono triste, non prendo l'antidepressivo. Ma se non esco di casa perché ho paura, o non mi alzo dal letto perché penso che non abbia senso vivere, beh in questo caso li prendo. Mi sembra abbastanza semplice, no?
Ringraziamenti da
alto87 (14-05-2015), pokorny (14-05-2015), XL (14-05-2015)
Vecchio 14-05-2015, 19:27   #6
Intermedio
 

Non mi resta che accettare di essere un farmacodipendente. E sarà meglio così perché nei confronti di tutte le avversità sociofobiche sto iniziando a reagire con sempre maggiore insofferenza, rabbia, negatività ecc... In poche parole non mi ritengo e non mi sono mai ritenuto parte integrante di questo sistema di cose finte che è diventato il genere umano. Questo è il problema di fondo. Vi ringrazio del supporto.
Vecchio 14-05-2015, 20:53   #7
Banned
 

lascia stare il complottismo....

non si conosce neanche l'1% dei processi mentali...


so che certe tesi danno sollievo (le ho vissute anch'io) ma alla fine bisogna arrendersi perche' effettivamente le medicine per ansia, seppur imperfette e con effetti collaterali fanno miracoli.... bisogna trovare la giusta terapia, un medico cui ci si fidi.... e magari gli puoi anche parlare di quello che leggi su internet cosi' ti spiega dove e' sbagliato fin nei minimi particolari
Vecchio 15-05-2015, 09:02   #8
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Come mai la vedi in termini di "vincere le fobie", "medicine diaboliche" e "resistere"?
Chi ti ha detto che bisogna vederla così?
Hai provato a guardare anche tesi psichiatriche (insieme a quelle anti-psichiatriche)?

Quote:
Originariamente inviata da alto87 Visualizza il messaggio
E'possibile che in tutto questi anni, da parte della comunità scientifica (magari non collusa con le lobby farmaceutiche) non sia stata fatta piena chiarezza sulle origini e metodi per sconfiggere questi disturbi?
Si stanno ancora facendo ricerche al riguardo, è più complicata la questione, perché dipende da più geni e dall'ambiente.
Bisogna considerare che sono coinvolti miliardi di processi chimici nel cervello anche solo per un cambio d'umore e che sondare il cervello non è così semplice (solo recentemente si sono scoperti i mezzi per farlo, come la PET e la fMRI).

Quote:
Originariamente inviata da alto87 Visualizza il messaggio
Cosa devo fare per tentare di vivere una vita alla pari delle persone normali?
In teoria l'unica chance è la psicoterapia.
Gli psicofarmaci servono per poter essere abbastanza lucidi da poterla fare.

Quote:
Originariamente inviata da alto87 Visualizza il messaggio
Cos'ha il mio cervello che non va? Perché non esistono esami diagnostici per appurare l'esistenza di queste pseudo patologie?
Più che cercare il problema nel cervello suggerirei di spiegarla attraverso il tuo vissuto.
Esistono degli esami, ma immagino servano più per scopi di ricerca, quando non si sa cos'hai.

Quote:
Originariamente inviata da alto87 Visualizza il messaggio
Perché ho vissuto anni e dovrò ancora viverne tanti nell'incertezza di essere o no un malato cronico ed eventualmente, in quanto tale, meritevole di essere tutelato attraverso appositi istituti?
Perché in Italia siamo ancora indietro di almeno 40 anni per quanto riguarda i trattamenti psicologici.


Articoli come questi potrebbero soddisfare la tua curiosità...

In italiano:
http://o.elobot.it/argomento/depress...la-depressione

In inglese:
http://www.health.harvard.edu/mind-a...ses-depression
Vecchio 15-05-2015, 12:49   #9
Intermedio
 

Oggi prima assunzione, combinata con apposito ansiolitico per tamponarne i primissimi effetti negativi. Sarà bene che mi ricordi la data odierna a vita, perché a dispetto delle precedenti esperienze di dismissione e successiva ripresa questa volta sarà ad oltranza. Vada come vada, anche perché col panico e l'agorafobia che ti tempesta il cervello comunque non si va da nessuna parte.. Grazie ancora a tutti
Vecchio 28-12-2016, 19:18   #10
Intermedio
L'avatar di Labirinto
 

Non me ne intendo, però mi limito a dire una cosa.

Se ci sono squilibri a livello di ormoni, problemi che hanno basi genetiche o in qualche modo l'organismo non funziona bene... (purtroppo è meno raro di quanto si immagini), non credo si possa evitare di convivere con qualche aiuto chimico. Non sarebbe nemmeno la fine del mondo... Quante persone assumono nicotina che placa l'ansia o droghe leggere per avere un po' di euforia? Davvero tante... anche le tribù fumavano varie cose, producevano alcol (bassa gradazione ovviamente, non avevano mezzi raffinati, ma la fermentazione era nota in molti luoghi).

A me piace essere sobrio e se uno non ha problemi dovrebbe astenersi da sostanze speciali, secondo me. Se però ci sono problemi, un aiuto chimico non lo vedo così negativo. L'importante è che ci sia anche la progettazione di un futuro, di una sistemazione, altrimenti si rischia di perpetuare uno stato di stasi (come detto da qualcuno, un percorso di psicoterapia andrebbe affiancato).
Vecchio 28-12-2016, 21:06   #11
Esperto
L'avatar di Da'at
 

Mah.

Secondo me "stavi vincendo".

Hai deciso di smettere con gli psicofarmaci, spinto indubbiamente da paure (spoiler warning: per lo più infondate), ma anche da una sensazione di disagio legato a un effetto collaterale del farmaco che stavi prendendo: l'atarassia.

Questo è un bene. Vuol dire che non ti accontentavi di una sopravvivenza piatta. Volevi vivere.

Però scrivi, cito le tue parole:

Quote:
'palese e lo riconosco che alla base di tutto c'è anche una componente psicologica che evidentemente non va e non è mai andata, ma non voglio sentir parlare di psicoterapia, sia perché l'ho già fatta tante volte senza risultati, sia perché non ho un euro mio per potermela permettere e sia perché richiede tempo, dedizione, applicazione, tutti elementi in netta contraddizione con una vita che, nel contempo, scorre imperterrita verso il nulla e la perdizione.
ora, di antidepressivi ce ne sono molti e diversi, ma supponendo che tu stia prendendo un SSRI, funzionano pressappoco in questo modo:
  • il tuo cervello produce serotonina in quantità inferiore al normale
  • il farmaco va a impedire che questa poca serotonina venga degradata subito. Come mettere un tappo al lavandino.
  • la quantità di serotonina aumenta e ci si sente meno depressi
  • tuttavia le oscillazioni di umore sono più difficili: la produzione rimane bassa e quindi non ci saranno molti momenti di gioia improvvisa, né momenti di sconforto marcato per ragioni giustificate.

Quindi, non devi temere di assuefarti, non provocano assuefazione. Però devi rispettare i dosaggi e i tempi di incremento/decremento prescritti dal tuo psichiatra.

Il fatto è che alla base, se la produzione di serotonina è bassa, va indagato il motivo, e questo può avvenire soltanto con un lavoro di tipo psicoterapico. Devi capire cosa c'è che non va, se vuoi vivere.

Ora, il fatto che tu non abbia soldi è un problema relativo (può darsi che l'asl della tua zona abbia dei servizi a supporto, puoi chiedere al tuo medico di base). Il fatto più preoccupante invece è che qualsiasi cosa ti risulta preferibile che metterti in discussione. Persino le terapie complottistiche e antipsichiatriche di bigpharma e il bildenberg e gli illuminati di baviera (scherzo neh!).

Lo so che la cosa ti fa paura. Va bene, fa parte del disturbo. Ne vuoi uscire però. Ricordati il giorno in cui hai scelto di smettere di prendere i farmaci.
L'hai fatto spinto da un moto interiore. Volevi rinascere. Speravi che saresti stato meglio.


Visto che ti sei disintossicato da 5 mesi, il mio consiglio è di prenotare subito una visita psichiatrica per ricominciare a prendere un antidepressivo (magari diverso da quello che prendevi, in modo da non darti quell'effetto collaterale), e cercare anche di capire che tipo di lavoro psicoterapico si può fare. Può darsi che la psicologia non abbia mai funzionato perché non si è mai scelto un approccio integrato (psicologo e psichiatra, due dottori diversi).
Se sei reticente verso la psicologia, comincia comunque a riprendere il farmaco, e pensa di nuovo a quel momento in cui hai sperato che smettendo saresti stato meglio. Vuoi farlo. Vuoi iniziare a vivere.

Ti auguro tantissime cose buone!
Ringraziamenti da
jorgemiliano90 (28-12-2016)
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