Ho ansia nel vivere, Padre.
Ho ansia che le prede si rendano miei predatori, che io muoia dissetata, senza carne e che, invece, io mi disseti di spirito sensibile e peccaminoso.
Ho ansia nel camminare, Padre.
Le persone mi guardano mentre cammino, mentre vado, mentre vengo, mentre mi diletto nel percorrere la strada della feroce vita.
Li sento deridere di me, li sento!
Ho ansia nel respirare, Padre.
Senza il respiro di un affanno il giogo si fa pesante, non levita più come la luce del sole che infrange gli scogli, e le mie lacrime soccombono in un triste pianto.
Ho ansia a continuare così, Padre.
Perché non mi togli questo peso? Perché non mi lasci libera di morire nello Sceol come dicesti a ogni anima vivente? E se sono un'anima, Padre, allora rendimi morte.
Io ho ansia, Padre, ho ansia di vivere, perché per me la morte è solo un'aquila che vola distante senza tornare mai più.
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Tutto ciò per spiegare quanto io stia male...
Spero di farvi ritrovare nelle mie parole, spero di cullarvi con esse.
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