Visualizza i risultati del sondaggio: Avete mai avuto un periodo di isolamento totale?
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No mai
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44 |
50.00% |
Si per meno di un anno e ne sono uscito
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9 |
10.23% |
Si per più di un anno e ne sono uscito
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15 |
17.05% |
Sono tutt'ora un hikikomori
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20 |
22.73% |
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28-08-2019, 09:31
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#201
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quanto un ritiro possa essere volontario, è molto difficile da stabilire.
Uno può dire non voglio, ma in realtá è che non riesce.
Un ritiro libero e pienamente volontario può essere quello dell'eremita sul monte, per il resto si tratta di volontá piegata alle difficoltá.
Altrimenti basterebbe lasciarli stare, non ci sarebbe bisogno di aiutarli.
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28-08-2019, 18:22
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#202
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 730
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Spesso ci si isola volontariamente e si finisce con il sentirsi forzati a rimanere in casa perché nel frattempo si sono perse tutte le amicizie e si ha difficoltà a uscire da soli.
Ed è qui che in teoria piattaforme di aggregazione sociale e aiuti più specifici dovrebbero intervenire per aiutare la vittima a superare le difficoltà ed essere riabilitato nel tessuto sociale.
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28-08-2019, 19:18
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#203
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 661
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Perchè è un fenomeno studiato e rispetto al quale si stanno pensando delle azioni di aiuto.
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Dove?
In Italia è solo strumentalizzato, come la questione neet, mentre il Giappone nega e minimizza il problema.
Questo "fenomeno" è solo un termine che va di moda usare per descrivere (in maniera non ben precisata dato che varie fonti portano spiegazioni differenti) la fobia e l'isolamento sociale.
Credo sia più sensato concentrarsi sui classici termini che indicano le vere patologie, riconosciute.
Quote:
Ed è qui che in teoria piattaforme di aggregazione sociale e aiuti più specifici dovrebbero intervenire per aiutare la vittima a superare le difficoltà ed essere riabilitato nel tessuto sociale.
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Non esiste alcun aiuto simile, almeno in Italia.
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28-08-2019, 19:24
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#204
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 3,952
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Quote:
Originariamente inviata da the_Dreamer
Non esiste alcun aiuto simile, almeno in Italia.
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Pare anche a me.
Non so in altri paesi.. ma qui di sicuro non esiste alcun tipo, in generale, pare a me (se non farlocco - per questioni economiche o utilitaristiche - )
Nella mia esperienza se hai problemi seri e manco statisticamente conti un emerito cazzo (non lavori, non produci, non sei giovane, non hai o rappresenti - anche solo potenzialmente - un valore per qualcosa o qualcuno, anzi tutto l'opposto ) non ti caga nessuno .. ti lasciano crepare nell'abbandono e indifferenza più assoluta anche se l'aiuto lo chiedi ovunque.
Pure la "società" nel suo insieme replica le stesse dinamiche di spietato e feroce crudele egoistico utilitarismo - darwiniano - che sono alla base del comportamento di ogni singolo individuo.
Davvero.
Si arriva ad un punto che si perde la speranza e la capacità di reagire semplicemente per questo.. perché dopo aver provato a sbattere la testa da ogni parte scopri che non è servito a niente .. te la sei solo fracassata nell'indifferenza assoluta di tutto e tutti. Con al massimo qualcuno ogni milione che dopo averti sputato in faccia o pisciato e cagato in testa poi ti incolpa pure di qualcosa prima di lasciarti lì seppellito in ancora più merda.
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Ultima modifica di chrissolo; 28-08-2019 a 19:38.
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28-08-2019, 23:24
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#205
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 730
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In Giappone esistono vere e proprie associazioni di recupero.
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29-08-2019, 07:44
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#206
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Invece stai sbagliando.
E' proprio questo il punto della discussione che crea tanta discrepanza tra una realtà che non può essere definita da una singola parola.
È un ritiro volontario con regole molto severe senza per forza nessuna causa scatenante, solo il desiderio di escludere il mondo esterno e nonostante tutto la ricerca della stabilità e felicità, lo puoi constatare documentandoti sulle storie giapponesi che popolano il web.
Il bisogno d'aiuto non è per risolvere la situazione, ma penso semplicemente perché ogni essere umano ha bisogno nella vita di tanto in tanto del supporto dei suoi simili, e nemmeno per forza direttamente, quasi sempre bastano dei soldi e delle promesse.
Non si dovrebbe dire di lasciare stare, anzi essere presenti attivamente senza trattarlo come si farebbe con un problema mentale, perché (sempre secondo me) questa è semplicemente la vita, non una diagnosi, un termine, disturbo, o qualsiasi altra terminologia, è tutto questo che fa venire voglia di rintanarsi ancora di più lontano.
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Ma allora, rientrerebbe piú nel disturbo schizoide,no?
Sono d'accordo nel non definire disturbo quello che non disturba la persona eh.Infatti anche dello schizoide mi dico:ma è un disturbo non essere interessati alle relazioni?
La differenza è che lo schizoide lavora ed esce in giro, mentre l'hikikomori vuole proprio stare in casa oltre a non avere relazioni?1
Per quello che riguarda hikikomori, a parte che il presidente dell'associazione italiana ricomprende nel termine qualsiasi tipo di isolamento e le testimonianze sono di persone con depressione, disturbi e traumi, se invece si tratta di isolamento non sofferto, ma solo del desiderio di essere riconosciuti come persone che hanno fatto una scelta, allora me ne distanzio molto.
Allora si tratta di lavorare sull'inclusione sociale e accettazione, ma sugli altri non su di lui.
Però io avevo letto che gli hikiko giapponesi si recludono nperchè non reggono il confronto e le pressioni sociali.
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29-08-2019, 14:32
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#207
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,375
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Tutto questo per dire che secondo me non è una definizione assoluta e che isolamento non è sempre sinonimo di depressione, alti e bassi.
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esattamente, ma come vedi spesso la scelta volontaria di condurre una vita solitaria, con pochissime relazioni (perchè evidentemente magari ci si sente bene così) viene sempre vista in chiave negativa e si viene molto velocemente giudicati male, anche questo aspetto lo vedo come mancata accettazione dell'introversione nella società, c'è un pregiudizio.
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29-08-2019, 16:25
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#208
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Messaggi: 1,101
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
esattamente, ma come vedi spesso la scelta volontaria di condurre una vita solitaria, con pochissime relazioni (perchè evidentemente magari ci si sente bene così) viene sempre vista in chiave negativa e si viene molto velocemente giudicati male, anche questo aspetto lo vedo come mancata accettazione dell'introversione nella società, c'è un pregiudizio.
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Un conto però è essere introversi (nel senso di essere persone riflessive, tranquille, che hanno pochi amici ma fidati, ecc.) un conto è essere completamente isolati.
Non credo ci siano in giro molte persone contente di stare in tale situazione di totale isolamento.
Poi si, è vero che essere introversi è visto in generale molto male, anche per aspetti che sono neutri o anche positivi (come la capacità di isolarsi e riflettere a fondo su un problema, che è quello che permette di fare ad esempio delle scoperte scientifiche. Ce lo vedete Albert Einstein passare il sabato sera in discoteca? )
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Ultima modifica di milton erickson; 29-08-2019 a 16:30.
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29-08-2019, 16:56
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#209
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Banned
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,016
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Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo
Invece io penso che vivere una vita isolata non sia poi cosi l'eccezione e nemmeno l'oblio che si vuole credere, è una realtà comune credo più del suo opposto, e non tutti gridano disperazione, molto spesso lo fanno solo le persone giovani mentre in là con l'età non ci sono più troppe scenate, ci si assesta e accomoda, i momenti tristi e disperati esistono come esisterebbero in una vita aperta.
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Ma neanche tutti odiano la vita isolata. Il mio ex ha amici fondamentalmente solo perché lo cercano. Sennò farebbe l eremita.
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29-08-2019, 16:57
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#210
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Esperto
Qui dal: Mar 2019
Ubicazione: Torino
Messaggi: 730
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Per aggiungere un elemento di discussione che si lega agli ultimi post, essere hikikomori è uno status che si legge da fuori. Non viene definita malattia né disturbo, anche se in alcuni casi l'isolamento può generarne o ne è una diretta conseguenza, però diventa un'etichetta che il conoscente, parente, ex (in amicizia o relazione) ti appiccica addosso rendendoti strano e alienandoti dall'esterno.
Per questo sostengo che la scelta di isolarsi è spesso volontaria solo nel primo periodo, ma via via che il tempo passa e la pressione esterna sale diventa uno stile di vita imposto.
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05-11-2020, 23:56
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#211
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Esperto
Qui dal: Sep 2020
Ubicazione: In una città lombarda
Messaggi: 675
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Quote:
Originariamente inviata da nuvolo91
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto al forum.
Ho letto tutto il thread e vorrei condividere la mia esperienza.
Fin da bambino ho avuto parecchie difficoltà nel relazionarmi con le altre persone (soprattutto coi coetanei) ma per un motivo o per l'altro non mi era mai capitato di passare un periodo di isolamento come quello dell'ultimo anno.
Per vari motivi, tra cui il covid-19, ho perso il lavoro da circa un anno e già in precedenza stavo lavorando in telelavoro. Nel lockdown però ho passato veramente tanto tempo a riflettere sulla mia vita e su come stessi spendendo il mio tempo (in realtà questi pensieri li ho da molti anni). Ho sempre fatto fatica a capire le dinamiche della società, le differenze tra chi è più figo e chi è uno sfigato, i ruoli di genere, il voler prevaricare sul prossimo e tutte queste cose che la gente "normale" fa come nulla fosse.
LA SOCIETA' NON HA SENSO!
Io credo che le persone che hanno problemi sociali come quelli descritti in questo thread in realtà potenzialmente potrebbero avere competenze sociali migliori di quelli che vengono definiti "fighi". Il problema è che la società moderna ci fa impazzire.
Non mi va di rispondere al sondaggio perchè penso che le definizioni non servano a nulla. Persino la psicologia è stata influenzata dalla società e nei secoli è stata standardizzata da essa.
Quindi, per dare una mia condizione sullo status di hikikomori, posso dire che attualmente esco veramente pochissimo, solo per andare a fare la spesa e commissioni varie in pratica. Mi sento si un isolato, ma comunque la voglia di riabilitarmi c'è.
Vorrei farvi una domanda: voi non associate il vostro status di hikikomori alla mancanza di una risposta concreta alla domanda "qual'è il senso della vita"?
Se ci pensate la vita non ha senso, così come non lo ha la società.
Viviamo per lavorare, mangiare, alimentare l'economia, per poi morire. Siamo vivi per un miliardesimo di un miliardesimo della vita del nostro pianeta, che a sua volta esisterà nell'universo per un miliardesimo di un miliardesimo dell'intera storia del tempo possibile prima della morte termica del cosmo (non voglio mettere gli zeri veramente necessari, mi spaventano troppo) e io questa mattina vado in posta, fila kilometrica perchè si entra in 2 alla volta causa covid, salto la coda perchè ho il ticket prenotato online con orario in cui presentarsi, è il mio turno, entro, e il tipo a cui sono passato davanti si incazza come una bestia perchè sono già il terzo che vede che gli passa davanti. Io gli dico con gentilezza: "signore, non c'è bisogno di lamentarsi, il ticket l'ho prenotato online, non devo fare la coda", e lui mi viene quasi a muso duro dicendomi di "vedi di stare calmo!!! io mi lamento quanto cazzo mi pare".
Questo è solo un esempio ma io francamente associo molto la mia reclusione a questo. La gente non sa vivere cazzo!
Mi spiace di aver scritto così tanto. Spero che qualcuno vorrà rispondermi per quanto riguarda la mancanza di senso.
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la mancanza di senso è uno dei problemi più grandi che mi porto dietro.
a causa di questo non riesco a fare molte cose, anche le più banali.
mangio e penso "perché sto mangiando? qual è il senso di cucinare qualcosa? questa cosa la metti in un forno e si cucina..." e uno potrebbe dire che mangio per vivere. si ma qual è il senso di fare questa azione?
ho fatto un esempio banale, ma questa cosa tocca anche antre sfere come può essere quella relazionale.
mi sembra tutto strano, strano il prendere per mano qualcuno, baciare, ridere, piangere.
è strano e senza senso.
l'amicizia, i legami, l'amore, le aspirazioni, i sogni e milioni di altre cose.
che senso hanno?
e mi imbarazzo a fare qualcosa perché non ha senso.
questi pensieri si insinuano quotidianamente nel cervello e mi fanno distaccare dalla realtà.
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06-11-2020, 01:09
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#212
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,951
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Quote:
Originariamente inviata da nuvolo91
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto al forum.
Ho letto tutto il thread e vorrei condividere la mia esperienza.
Fin da bambino ho avuto parecchie difficoltà nel relazionarmi con le altre persone (soprattutto coi coetanei) ma per un motivo o per l'altro non mi era mai capitato di passare un periodo di isolamento come quello dell'ultimo anno.
Per vari motivi, tra cui il covid-19, ho perso il lavoro da circa un anno e già in precedenza stavo lavorando in telelavoro. Nel lockdown però ho passato veramente tanto tempo a riflettere sulla mia vita e su come stessi spendendo il mio tempo (in realtà questi pensieri li ho da molti anni). Ho sempre fatto fatica a capire le dinamiche della società, le differenze tra chi è più figo e chi è uno sfigato, i ruoli di genere, il voler prevaricare sul prossimo e tutte queste cose che la gente "normale" fa come nulla fosse.
LA SOCIETA' NON HA SENSO!
Io credo che le persone che hanno problemi sociali come quelli descritti in questo thread in realtà potenzialmente potrebbero avere competenze sociali migliori di quelli che vengono definiti "fighi". Il problema è che la società moderna ci fa impazzire.
Non mi va di rispondere al sondaggio perchè penso che le definizioni non servano a nulla. Persino la psicologia è stata influenzata dalla società e nei secoli è stata standardizzata da essa.
Quindi, per dare una mia condizione sullo status di hikikomori, posso dire che attualmente esco veramente pochissimo, solo per andare a fare la spesa e commissioni varie in pratica. Mi sento si un isolato, ma comunque la voglia di riabilitarmi c'è.
Vorrei farvi una domanda: voi non associate il vostro status di hikikomori alla mancanza di una risposta concreta alla domanda "qual'è il senso della vita"?
Se ci pensate la vita non ha senso, così come non lo ha la società.
Viviamo per lavorare, mangiare, alimentare l'economia, per poi morire. Siamo vivi per un miliardesimo di un miliardesimo della vita del nostro pianeta, che a sua volta esisterà nell'universo per un miliardesimo di un miliardesimo dell'intera storia del tempo possibile prima della morte termica del cosmo (non voglio mettere gli zeri veramente necessari, mi spaventano troppo) e io questa mattina vado in posta, fila kilometrica perchè si entra in 2 alla volta causa covid, salto la coda perchè ho il ticket prenotato online con orario in cui presentarsi, è il mio turno, entro, e il tipo a cui sono passato davanti si incazza come una bestia perchè sono già il terzo che vede che gli passa davanti. Io gli dico con gentilezza: "signore, non c'è bisogno di lamentarsi, il ticket l'ho prenotato online, non devo fare la coda", e lui mi viene quasi a muso duro dicendomi di "vedi di stare calmo!!! io mi lamento quanto cazzo mi pare".
Questo è solo un esempio ma io francamente associo molto la mia reclusione a questo. La gente non sa vivere cazzo!
Mi spiace di aver scritto così tanto. Spero che qualcuno vorrà rispondermi per quanto riguarda la mancanza di senso.
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Ciao, come hai detto tu neanche io so se definirmi tale poiché ogni tanto esco, anche se quasi solo per commissioni ed anche malvolentieri ormai.
Rispondendo alla domanda centrale si, avverto anche io una forte mancanza di senso.
Mi chiedo spesso perché dovrei sforzarmi di vivere nella società in maniera normale se non trovo il senso di fare determinate cose, di essere in determinati modi, di seguire certi comportamenti.
Non mi va nemmeno di mentire, di nascondermi, vivo come viene e come mi sento a costo di risultare pazzo, non mi interessa più.
Secondo me quando si inizia ad essere consapevoli di alcuni meccanismi della società, delle persone, delle relazioni, diventa quasi automatico l'insinuarsi di questo stile di vita come risposta naturale alle proprie riflessioni.
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06-11-2020, 02:54
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#213
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 691
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Quote:
Originariamente inviata da Onizuka
Secondo me quando si inizia ad essere consapevoli di alcuni meccanismi della società, delle persone, delle relazioni, diventa quasi automatico l'insinuarsi di questo stile di vita come risposta naturale alle proprie riflessioni.
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THIS
Effettivamente è proprio così.
Ma, d'altra parte,come diceva saggiamente Jiddu Krishnamurti:
"Non è un segno di buona salute mentale, essere integrati in una società folle".
Pertanto sì,se ci basiamo sugli standard della società attuale, siamo dei disadattati.
Ma se appunto sono gli standard stessi,ad essere sbagliati?
Basta evitare di cadere nella trappola del "sentirsi superiori", perché è altrettanto sbagliato.
Diciamo, più semplicemente,di essere in minoranza,laddove le regole,come sempre, vengono dettate dalla maggioranza.
E la maggioranza,in quanto tale,non ha sempre ragione.
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06-11-2020, 07:21
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#214
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,387
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Scherzo..
A posteriori penso che tantissime cose mi abbiano influenzato nel diventare hikikomori in passato.
Forte sfiducia nel mondo del lavoro, tra recessioni, disoccupazione giovanile, diritti negati, parentopoli, globalizzazione, competizione, nessuna meritocrazia.
Perdita dei valori della famiglia essendo cresciuto con genitori separati e tutti i conoscenti con famiglie con genitori separati, in generale sempre meno matrimoni, più divorzi e crollo nascite.
Immobili e affitti sempre più cari rispetto salari sempre più bassi..affacciarsi al mondo del lavoro, all'indipendenza, a formare una famiglia, ad avere una casa sempre più in avanti con l'età creando pericolose convivenze in un crescendo di malumori con libertà e privacy a rischio.
Lo spauracchio di ritrovarsi senza pensione, il crollo delle azioni famigliari e sfiducia nel passare una vita di sacrifici e risparmi per vederseli bruciare così.
Avere a che fare con episodi di criminalità subiti, senso di ingiustizia, percezione della legge o dei tutori della legge come nemici piuttosto che alleati.
Un sistema scolastico obsoleto, incapace di arginare il bullismo che ho subito.
Corruzione e la percezione di non sentirsi rappresentati da nessuna forza politica.
Percepire di essere ultimo tra gli ultimi in termini di priorità in aiuto e integrazione.
Subire passivamente un information overload e negativity bias bombardato da internet e media su tragedie che accadono continuamente nel mondo che vivi da spettatore distante, inerme ma cosciente e cosciente della tua impotenza che arrivi al punto di diventarne insofferente.
L'infanzia finita prematuramente perché il realismo è subentrato subito alla fantasia, la crudeltà al buonismo.
Il conforto nel rifugiarsi in giochi virtuali con società ideali e epiche civiltà dove ad adeguato impegno corrisponde equa ricompensa e tutti sono felici.
Poi chiaramente ci sono anche quelle che sono le mie inclinazioni innate che hanno una buona rilevanza.
C'è una sfiducia nella società, un disincanto forse, la constatazione che di nobili intenti c'è in realtà poco.
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06-11-2020, 16:51
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#215
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Esperto
Qui dal: Sep 2019
Ubicazione: Naples
Messaggi: 1,518
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PRESENTE
da ragazzino per la prima volta e attualmente dal lock down circa per la seconda volta
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06-11-2020, 17:33
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#216
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Esperto
Qui dal: Sep 2019
Ubicazione: Naples
Messaggi: 1,518
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Effettivamente un senso questa vita non c'è l'ha, come menzionato anche da alcuni importanti cantanti nelle loro canzoni. Secondo me il senso alla vita c'è lo dobbiamo dare noi, o almeno provare a cercarlo, ma non è facile. Ma se a noi la vita ci appare già dal principio e a priori senza senso, come facciamo a trovarlo? È come un circolo vizioso, un cane che si morde la coda. Trovare una cosa che non esiste è appunto impossibile. È un pò come ricercare delle motivazioni, ma se siamo fatti in un determinato modo, quelle motivazioni non ce le avremo mai. Possiamo darci al massimo degli obiettivi da raggiungere, ma senza senso, appunto, non ha senso.
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06-11-2020, 18:05
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#217
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Esperto
Qui dal: Sep 2019
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Quote:
Originariamente inviata da cancellato20151
Dove?
Non esiste alcun aiuto simile, almeno in Italia.
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Ora esiste un'associazione italiana di Marco Crepaldi chiamata Hikikomori Italia
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06-11-2020, 19:57
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#218
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Esperto
Qui dal: Sep 2019
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Quote:
Originariamente inviata da nuvolo91
Il senso credo lo potremmo trovare facendo qualcosa che ci piaccia veramente, non accontentandoci di andare al lavoro solo per lo stipendio a fine mese.
Il problema è che noi non agiamo, almeno io non agisco. Ho un sacco di idee ma poi finisce che le accantono tutte per un motivo o per l'altro.
PS: brutta roba il lockdown per gente come noi. Ti capisco. Ci sono caduto anch'io, per la prima volta però.
Ne voglio uscire cazzo! Non mi piace come situazione. Piangersi addosso non mi porterà da nessuna parte e vivere così è una merda!
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Purtroppo non è sempre possibile fare ciò che ci piace, anzi, è proprio la cosa più difficile, che ci è preclusa fin dall'inizio. Quindi o ci accontentiamo e basta a tirare avanti con quel che ci viene offerto, altrimenti meglio chiudersi in casa e troncare con il mondo, almeno uno si rassegna e non soffre, e anche senza senso, va avanti...
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06-11-2020, 21:40
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#219
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Banned
Qui dal: Jun 2020
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Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Giuseppe_ann
Purtroppo non è sempre possibile fare ciò che ci piace, anzi, è proprio la cosa più difficile, che ci è preclusa fin dall'inizio. Quindi o ci accontentiamo e basta a tirare avanti con quel che ci viene offerto, altrimenti meglio chiudersi in casa e troncare con il mondo, almeno uno si rassegna e non soffre, e anche senza senso, va avanti...
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Purtroppo hai ragione. Come quando molti qui sopra mi dicono e si fanno 100 seghe mentali che le ragazze belle con vita sociale non se li filano, se si è sfigatelli l’unica è accontentarsi.
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23-11-2020, 00:21
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#220
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Quote:
Originariamente inviata da Onizuka
Ciao, come hai detto tu neanche io so se definirmi tale poiché ogni tanto esco, anche se quasi solo per commissioni ed anche malvolentieri ormai.
Rispondendo alla domanda centrale si, avverto anche io una forte mancanza di senso.
Mi chiedo spesso perché dovrei sforzarmi di vivere nella società in maniera normale se non trovo il senso di fare determinate cose, di essere in determinati modi, di seguire certi comportamenti.
Non mi va nemmeno di mentire, di nascondermi, vivo come viene e come mi sento a costo di risultare pazzo, non mi interessa più.
Secondo me quando si inizia ad essere consapevoli di alcuni meccanismi della società, delle persone, delle relazioni, diventa quasi automatico l'insinuarsi di questo stile di vita come risposta naturale alle proprie riflessioni.
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Io sono arrivato a questa conclusione per spiegare il 90% dei miei problemi..io sono un DISadattato..ne superiore ne inferiore..anche secondo me è solo consequenziale e il problema è tutto qui
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