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Vecchio 02-06-2012, 12:46   #41
Esperto
L'avatar di Nick
 

Mi è stato ripetuto più volte in sede terapeutica che ho la tendenza ha farmi da parte o citando a memoria "lei è quello nella nidiata che finisce per morire di fame o buttato giù dal nido".
Prendendo per buona questa cosa, sono vittima del mio carattere.
Vittimismo, lo definirei come giustamente è stato fatto, un espressione di narcisismo ma direi niente affatto latente.
Si recita la parte per ottenere attenzioni e cure.

Onestamente, io le cure le vorrei ma le attenzioni...
Vecchio 02-06-2012, 12:50   #42
Avanzato
L'avatar di Shenlong
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Boh, tutto in natura è così.

Il fiore deve fiorire e l'uccello svolazzare, non capisco perché per l'uomo non debba valere l'analogia, non debba avere anche lui un suo destino, una sua vera natura da realizzare. Perchè l'uomo dovrebbe essere come un contenitore vuoto o privo di forma che dovrebbe diventare non si sà cosa, non si sà in base ai desideri di chi?

Ti sarei grato, vista la tua indubbia intelligenza, se tu volessi spiegarmelo.
Perchè l'uomo ha cultura e linguaggio/capacità d'astrazione,quindi non puoi paragonarlo al fiore o all'uccello
Vecchio 02-06-2012, 12:53   #43
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Secondo me non esistono persone felici che sono introverse.

Qualsiasi persona serena ricerca l'interazione con gli altri.
Interagire con gli altri non significa diventare degli estroversi. Certo, si compie un atto di estroversione, ma è una cosa diversa.

E non vedo perchè un introverso non posso essere sereno.
L' estroversione in sè non porta automaticamente la serenità: e un introverso equilibrato può vivere le interazioni sociali in modo più costruttivo ed appagante di un estroverso ...
Vecchio 02-06-2012, 12:56   #44
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Il fiore deve fiorire e l'uccello svolazzare, non capisco perché per l'uomo non debba valere l'analogia, non debba avere anche lui un suo destino, una sua vera natura da realizzare. Perchè l'uomo dovrebbe essere come un contenitore vuoto o privo di forma che dovrebbe diventare non si sà cosa, non si sà in base ai desideri di chi?
Ma qui si parlava di carattere, non di destino ontologico. Mi riesce difficile pensare che una persona, al momento della nascita, possegga già caratteristiche complesse come narcisismo o umiltà, acrimonia o magnanimità, tolleranza o intolleranza, aggressività o placidità...ne convieni?
Vecchio 02-06-2012, 13:03   #45
Banned
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ma qui si parlava di carattere, non di destino ontologico. Mi riesce difficile pensare che una persona, al momento della nascita, possegga già caratteristiche complesse come narcisismo o umiltà, acrimonia o magnanimità, tolleranza o intolleranza, aggressività o placidità...ne convieni?

"La varia aggressività di diversi ceppi di topi è determinata geneticamente: i piccoli di madri aggressive, affidati per l'allattamento a madri di ceppi pacifici, divengono tuttavia aggressivi; così come i figli di madri pacifiche non cambiano la loro predisposizione anche se allattati da matrigne aggressive."



da K. Lagerspetz "Studies on the aggressive behaviour of mice" in "Amore e odio" di Eibl-Eibesfeldt.

Ma qui siamo enormemente OT, ne convengo.
Vecchio 02-06-2012, 13:05   #46
Esperto
L'avatar di passenger
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Ma qui si parlava di carattere, non di destino ontologico. Mi riesce difficile pensare che una persona, al momento della nascita, possegga già caratteristiche complesse come narcisismo o umiltà, acrimonia o magnanimità, tolleranza o intolleranza, aggressività o placidità...ne convieni?
Interessante questo.









[quindi quale trauma freudiano ti ha reso così vergognosamente taccagno? ]
Vecchio 02-06-2012, 13:07   #47
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio

"La varia aggressività di diversi ceppi di topi è determinata geneticamente: i piccoli di madri aggressive, affidati per l'allattamento a madri di ceppi pacifici, divengono tuttavia aggressivi; così come i figli di madri pacifiche non cambiano la loro predisposizione anche se allattati da matrigne aggressive."



da K. Lagerspetz "Studies on the aggressive behaviour of mice" in "Amore e odio" di Eibl-Eibesfeldt.

Ma qui siamo enormemente OT, ne convengo.
Io avevo letto di studi che davano alla luce risultati totalmente differenti...comunque rimaniamo ancorati all'essere umano
Vecchio 02-06-2012, 13:13   #48
Banned
 

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Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso Visualizza il messaggio
Voi, se credete a queste cazzate, siete persone pericolose..
Io credo invece che chi liquida prontamente come "cazzate" tutto ciò che non rientra nei suoi interessi sia pericoloso (se non altro per se stesso).
Vecchio 02-06-2012, 13:18   #49
Esperto
L'avatar di muttley
 

Bisogna anche considerare che l'individuo è già soggetto a stimoli esterni sin dal momento in cui è un grumo di cellule...i mesi di vita intrauterina influiscono su come la persona sarà e potrebbe essere alla nascita.
Faccio un esempio basandomi sul mio caso: al momento della nascita non ero solo e quindi avevo poco spazio per muovermi nell'utero, di conseguenza il mio temperamento potrebbe averne risentito in una certa maniera, gettandomi le basi per quella calma e quella flemmaticità che mi sono state spesso attribuite negli anni. Poi si sa, da bambini il nostro cervello risulta estremamente plastico e flessibile (nonché condizionabile), di conseguenza qualsiasi cosa ci venga detta in quegli anni, finisce per andare a costituire le fondamenta di quello che diverrà il carattere. Per cui è chiaro che se in quegli anni ti senti dire da tutti che sei calmo, tranquillo e sensibile, assumi per certe queste caratteristiche, sentendole parte di te, una parte ineliminabile e irreversibile del tuo io.
E' proprio su quest'assunto che io manifesto la mia contrarietà: il carattere è mero autoconvincimento, non qualcosa dotato di oggettualità fenomenica. Non è che uno è timido, uno si sente timido perchè lo hanno fatto sentire tale sin dai primordi della sua vita ed egli non si è mai opposto all'idea accettando tutto in maniera pacifica e passiva.
Ovviamente non ne faccio una questione morale o di giudizio, chiunque è libero di scegliere la propria strada.
Vecchio 02-06-2012, 13:22   #50
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
l'avere un Io non è una cosa naturale, infatti alcune tradizioni indicano come uno degli obiettivi quello di eliminarlo.
Secondo me fanno bene
Vecchio 02-06-2012, 13:25   #51
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Bisogna anche considerare che l'individuo è già soggetto a stimoli esterni sin dal momento in cui è un grumo di cellule...i mesi di vita intrauterina influiscono su come la persona sarà e potrebbe essere alla nascita.
Faccio un esempio basandomi sul mio caso: al momento della nascita non ero solo e quindi avevo poco spazio per muovermi nell'utero, di conseguenza il mio temperamento potrebbe averne risentito in una certa maniera, gettandomi le basi per quella calma e quella flemmaticità che mi sono state spesso attribuite negli anni. Poi si sa, da bambini il nostro cervello risulta estremamente plastico e flessibile (nonché condizionabile), di conseguenza qualsiasi cosa ci venga detta in quegli anni, finisce per andare a costituire le fondamenta di quello che diverrà il carattere. Per cui è chiaro che se in quegli anni ti senti dire da tutti che sei calmo, tranquillo e sensibile, assumi per certe queste caratteristiche, sentendole parte di te, una parte ineliminabile e irreversibile del tuo io.
E' proprio su quest'assunto che io manifesto la mia contrarietà: il carattere è mero autoconvincimento, non qualcosa dotato di oggettualità fenomenica. Non è che uno è timido, uno si sente timido perchè lo hanno fatto sentire tale sin dai primordi della sua vita ed egli non si è mai opposto all'idea accettando tutto in maniera pacifica e passiva.
Ovviamente non ne faccio una questione morale o di giudizio, chiunque è libero di scegliere la propria strada.
Quello che scrivi è certamente giusto, tuttavia è anche difficile dimostrare non esista proprio nessuna caratteristica che abbia origine innata. La cosa è oggettivamente complicata.

Quote:
Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso Visualizza il messaggio
Sono teorie vagamente razziste mi pare..

PS: Ho notato che quando ti senti chiamato in causa tendi a buttarla sempre sul personale.
Sono studi, non "teorie razziste". E io ho notato che quando ti senti chiamato in causa tendi a buttarla sempre sull' oppositività a prescindere. Chissà se si tratta di un carattere innato o appreso ...

Comunque è evidente che le discussioni tra me e te (a parte che non sono vere e proprie discussioni) sono tutto fuorchè costruttive. Quindi io la chiudo qui.
Vecchio 02-06-2012, 13:26   #52
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da barclay Visualizza il messaggio
Fuori da questo forum il vittimismo è solo un argomento di conversazione, qui è il frutto della vita dell'utente medio.
Quoto, se poi devo dire la mia sul vittimismo, un utente di questo forum mi
ha fatto notare che spesso voglio fare la vittima, molto probabilmente oggi
giorno raccontare fatti personali realmente accaduti che non ti fanno dormire la notte
si passa per vittime anche da queste parti .
Allora inizierò a raccontare balle di quanto è meravigliosa la mia vita, ogni giorno
una nuova avventura, amici da ogni parte del mondo, feste quasi tutti i giorni,
un lavoro che mi permette di guadagnare 4000 euro netti al mese, una nuova fidanzata
ogni settimana, ecc....

Ultima modifica di manuel.76; 02-06-2012 a 13:37.
Vecchio 02-06-2012, 13:35   #53
Esperto
L'avatar di clizia
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Perché il carattere è sopravvalutato
E poi nessuno è se stesso in maniera più o meno autentica...partendo dal presupposto che siamo la conseguenza di ciò che abbiamo vissuto, nei primi anni di vita siamo in balìa delle scelte di qualcun altro (nella fattispecie la famiglia) e se questo qualcun altro ha operato per noi scelte che non condividiamo, perché continuare in quella direzione? Solo perché è la parte più "autentica" di noi? Non sarebbe più corretto dire che è la parte di noi che è arrivata prima?
Esempio: io nasco in una famiglia dove mi insegnano concetti come l'orgoglio di razza e il disprezzo per il diverso ma ad un certo punto ho una rivelazione e decido di eliminare dalla mia sfera di idee tali concetti...a quel punto mi impegno per diventare una persona tollerante e open-minded, purtroppo la parte più recondita di me (quella che molti di voi definiscono appunto "autentica") si ribella alle nuove idee, e quelle vecchie continuano a riemergere con prepotenza essendo state solidamente interiorizzate. A quel punto cosa dovrei fare? Rassegnarmi all'idea che c'è una parte di me difficile da modificare e tornare su ciò che mi è stato insegnato perché mi starei snaturando?
Uhm, sono d'accordo solo al 50% con il tuo discorso.
La personalità, intesa come insieme di idee, valori e convinzioni intime è il frutto dell'ambiente in cui si è cresciuti, nonché dell'esperienza, ma per me quello che gli psicologi chiamano "temperamento" è invece qualcosa di innato presente sin da subito nell'essere umano e che non ha nulla a che fare con ciò che si acquisisce nel tempo e/o attraverso le esperienze.
Il temperamento riguarda molto di più l'aspetto emozionale della persona e per me in parte deriva dai geni.
Ovvio, il temperamento a sua volta verrà influenzato dall'educazione e modificato in parte dagli stimoli ambientali in cui questo stesso si manifesta, ma è la base certa su cui poggerà la futura "personalità" di un individuo in formazione.

Io conosco bene due gemelle, perché sono molto amica con una delle due. Entrambe sono cresciute in campagna, isolate allo stesso modo fino all'età di 6 anni dal contatto con altri esseri viventi (); sono state allevate nella stessa famiglia alla stessa maniera e fino ai 20 anni hanno fatto le medesime esperienze, studiando addirittura nella stessa classe.
Una è venuta su riservata, riflessiva e timida, l'altra invece positiva, sicura di sé e per nulla ansiosa. Ecco, ovviamente hanno risentito entrambe dei valori e delle regole trasmesse loro dall'ambiente di provenienza, ma questi stessi stimoli esterni sono stati comunque rielaborati in maniera diversa sulla base di un temperamento di fondo molto differente.
Sono convinta come te che l'ambiente faccia molto per la strutturazione della personalità di un individuo, ma non è tutto. C'è anche un fattore sconosciuto, invisibile e aleatorio che deriva dai geni e difficile da controllare.
Sarà che lavorando con i disabili e con ragazzi con disturbi della personalità o quant'altro mi sono sempre più convinta che alcuni aspetti dell'essere umano siano incontrollabili e di derivazione genetica. Ciò non toglie che si possa intervenire sulla propria personalità per migliorare i propri punti deboli...
Vecchio 02-06-2012, 13:41   #54
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
Franz secondo te qual è la differenza tra uomo e animale? Se non c'è, cosa ci ha portato nel senso comune a tale distinzione?
Tentativo semplicistico di liquidare la questione. Anche Muttley, che ha una visione del mondo sicuramente differente dalla mia, ha scritto che ci sono e ci sono stati studi, in ambito etologico, eseguiti allo scopo di sostenere tesi contrarie a quanto sostenuto nella fonte da me riportata.

Ci sarà un motivo se la questione è così "calda", anche se si tratta "solo di bestie" ? Lasciamo perdere il "senso comune". L' uomo ha senza dubbio una consapevolezza di sè e una enorme capacità di pensiero astratto che l' animale non ha. Ciò non toglie che anche l' essere umano sia un mammifero.

P.S.: Alfie, tu invece sei così diretto che mi stai simpatico

Ultima modifica di Franz86; 02-06-2012 a 13:45.
Vecchio 02-06-2012, 13:46   #55
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Che visione brutalmente materialista.
Perché associate sempre al materialismo un'accezione negativa? Questo modus cogitandi è figlio di una società da sempre intrisa di religiosità. Si può benissimo essere materialisti e spirituali (non religiosi) allo stesso tempo.

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Che l'idea che uno ha di sé e del proprio carattere abbia una certa importanza e influenza (e possa essere addirittura considerata parte integrante del carattere) è indubbio, ma far coincidere le due cose è un errore.
Si, ma spiegami perché

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Mi dispiace di non poter essere da te annoverato fra gli interlocutori degni di risposte serie, mi accontenterò dunque di leggere ciò che scrivi alle persone di cui hai stima maggiore.
Guarda che non ti stavo perculando

Quote:
Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
E se poi IO ti sparo e TU muori?
Detta proprio brutalmente e banalmente...
Ecco, questo invece si che è perculamento
Vecchio 02-06-2012, 13:49   #56
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
"Tentativo semplicistico di liquidare la questione"? "Solo di bestie"? Franz stai nella mia testa? Ma che mi fai il processo alle intenzioni? Ti irrita il senso comune? Peccato, pensavo dicessi cose intelligenti. Ora penso tu sia uno sbruffone. Non godrò più del frutto dei tuoi mirabili ragionamenti. Me ne farò una ragione. Povero me. Amen.
Certo che sono uno sbruffone. Altrimenti non sarei qui, mi dedicherei a cose serie.
Vecchio 02-06-2012, 14:04   #57
Esperto
L'avatar di muttley
 

Quote:
Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Uhm, sono d'accordo solo al 50% con il tuo discorso.
La personalità, intesa come insieme di idee, valori e convinzioni intime è il frutto dell'ambiente in cui si è cresciuti, nonché dell'esperienza, ma per me quello che gli psicologi chiamano "temperamento" è invece qualcosa di innato presente sin da subito nell'essere umano e che non ha nulla a che fare con ciò che si acquisisce nel tempo e/o attraverso le esperienze.
Il temperamento riguarda molto di più l'aspetto emozionale della persona e per me in parte deriva dai geni.
Ovvio, il temperamento a sua volta verrà influenzato dall'educazione e modificato in parte dagli stimoli ambientali in cui questo stesso si manifesta, ma è la base certa su cui poggerà la futura "personalità" di un individuo in formazione.

Io conosco bene due gemelle, perché sono molto amica con una delle due. Entrambe sono cresciute in campagna, isolate allo stesso modo fino all'età di 6 anni dal contatto con altri esseri viventi (); sono state allevate nella stessa famiglia alla stessa maniera e fino ai 20 anni hanno fatto le medesime esperienze, studiando addirittura nella stessa classe.
Una è venuta su riservata, riflessiva e timida, l'altra invece positiva, sicura di sé e per nulla ansiosa. Ecco, ovviamente hanno risentito entrambe dei valori e delle regole trasmesse loro dall'ambiente di provenienza, ma questi stessi stimoli esterni sono stati comunque rielaborati in maniera diversa sulla base di un temperamento di fondo molto differente.
Sono convinta come te che l'ambiente faccia molto per la strutturazione della personalità di un individuo, ma non è tutto. C'è anche un fattore sconosciuto, invisibile e aleatorio che deriva dai geni e difficile da controllare.
Sarà che lavorando con i disabili e con ragazzi con disturbi della personalità o quant'altro mi sono sempre più convinta che alcuni aspetti dell'essere umano siano incontrollabili e di derivazione genetica. Ciò non toglie che si possa intervenire sulla propria personalità per migliorare i propri punti deboli...
Anch'io conobbi due gemelle diversissime nel carattere, per quanto unite nella vita e nelle esperienze.
Un'altra possibile spiegazione, oltra a quella che riguarda il temperamento, potrebbe essere quella dell'estrema plasticità del nostro encefalo, tale che anche variazioni minime nelle esperienze infantili (perché anche se si nasce e si cresce assieme non si possono vivere sempre le stesse identiche vicissitudini) potrebbero risultare determinanti nello sviluppo di personalità molto dissimili.
Vecchio 02-06-2012, 14:14   #58
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Originariamente inviata da Alfie Visualizza il messaggio
Io penso stia qui la differenza tra "uomo" e "animale". La ragione di per sé non esiste, è un accartocciarsi di strutture linguistiche. E' un mezzo potentissimo che ci serve a prevalere sulle altre specie. MA, io credo, non siamo esseri di pura ragione. Per fortuna. Altrimenti chi per caso o (s)fortuna avesse avuto mezzi migliori degli altri, avrebbe semplicemente sterminato la specie. La nostra specie. Io credo che l'essenza dell'uomo sia il dominio della ragione attraverso i sentimenti, e viceversa. Siamo in grado, non solo con la logica, di rimanere precariamente in equilibrio tra quelli che qualcuno ha chiamato Eros e Thanatos. Dionisiaco e Apollineo. Quel che vi pare. Io confido nell'etologia e nella scienza tutta, ma da essere umano mi spaventa. Come uomo tengo a quella roba che Leopardi simboleggiava con la ginestra, ovvero la filantropia, che non ha senso senza distinzione tra uomo e animale. Rifkin parla di empatia. Ognuno dice la sua insomma. Ma alla fin fine viva il vittimismo, viva il narcisimo, viva la perdita di tempo e la noia, viva tutte quelle vaccate illogiche che ci rendono imperfetti e fanno sì che ancora non ci siamo estinti perché abbiamo ancora roba da cui, catarticamente, uscire. E che qui in questo contesto, seppur discordando, ci stiamo ancora simpatici. Poco però...
Al di là delle sbruffonate, prima ho tagliato il discorso in modo senza dubbio sbrigativo perchè ero già io in off topic, il discorso sull' aggressività mi è venuto fuori per un' affermazione di Muttley, ma c' entra poco con l'argomento originale del topic.

Varrebbe la pena di creare un topic ad hoc.

p.s.: la ragione per me esiste a patto di non darle una connotazione "mitizzante", è semplicemente la capacità di pensiero astratto di cui siamo dotati in maniera enormemente superiore rispetto altri mammiferi.
L' etologia è interessante perchè permette di rintracciare in organismi più "semplici" comportamenti presenti anche nell' uomo (es. appunto, aggressività, affetto, cure parentali, capacità di creare legami sociali etc.)
Potrà far paura ma anche noi umani soggiaciamo a "meccanismi" istintuali che si possono trovare pari pari in forme di vita che siamo abituati a considerare immensamente distanti da noi.

Noi esseri umani abbiamo un altissimo concetto di noi stessi, ci raccontiamo un sacco di storie su di noi e ci crediamo pure. Gli animali questo non lo fanno.
Vecchio 02-06-2012, 14:14   #59
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da OmbraDiMeStesso Visualizza il messaggio
Vanno presi con le molle, tutti gli studi che pretendono di trovare una causa genetica ai comportamenti e inclinazioni.
Esatto, in passato hanno fornito l'alibi a teoriche e pratiche razziste.
I neri hanno il ritmo nel sangue, gli italiani sono passionali di natura, i tedeschi sono precisi...bullshit! E' sempre e solo l'ambiente (sociale o naturale) a formare la personalità. Il ripresentarsi con frequenza di una caratteristica presso un determinato popolo è soltanto il frutto della condivisione dello stesso ambiente.
Vecchio 02-06-2012, 14:19   #60
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Esatto, in passato hanno fornito l'alibi a teoriche e pratiche razziste ...
Certo, i beceri luoghi comuni sono beceri luoghi comuni.
Ma il fatto che che appena si parli di "genetica" o di "caratteri innati" arrivi subito qualcuno ad applicare il marchio infamante di "cripto-nazista" non mi pare il massimo dell' apertura mentale.
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