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Vecchio 02-11-2014, 16:53   #1
Esperto
 

s

Ultima modifica di cancellato8738; 09-02-2021 a 13:58.
Vecchio 02-11-2014, 16:58   #2
Intermedio
 

Non ho mai sentito l'imposizione di questi schemi, anche - presumo - grazie ad una cultura familiare abbastanza aperta di mente in questo senso.

Anche se vedo, tra la gente che conosco, persone che risentono di questa impostazione familiare, con schemi mentali di genere che influenzano fortemente la loro vita.
Vecchio 02-11-2014, 17:03   #3
Esperto
L'avatar di kasper-me
 

Si ne ho risentito parecchio... In parte in famiglia, ma più ancora nella società in cui la gli stereotipi di genere sono purtroppo pane quotidiano..

..sarebbe molto bello esistessero solo "persone", e che aver scritto F o M sulla carta d'identità contasse come il colore dei capelli ...…
Vecchio 02-11-2014, 17:11   #4
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

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,donne ai sondaggi cazzate costanti
beh miss sondagio del forum è zucchina, una donna
Vecchio 02-11-2014, 17:21   #5
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

comunque sicuramente in parte ne ho risentito.. nel senso che ho passato l'eta dai 8anni fino ai 12 a farmi piacere il calcio quando non me ne poteva fregar di nulla.. sicuramente queste schemi mi hanno aumentato l'insicurezze e le paranoie, non riuscivo a darmi un senso

però son state ben altre e profonde le cause dei miei distubi.. sicuramente son nato con una certa predisposizione ma anche un padre molto rigido, critico, ricattatorio etc. ha fatto il grosso

però mio padre dal punto di vista di stereotipi sociali è "femminista" (anche nei porno che lascia nella cronologia son le donne a penetrare con gli strapon i maschi....) e non presenta certi stereotipi imposti anzi.. però fa sempre schifo per certe sue caratteristiche che poco a che fare hanno col suo genere o idee...

comunque c'è da dire che nel mio caso si tratta di un cane che si morde la coda:
ho conosciuti altri ragazzi che da piccoli erono sicuri di sé ad evitar di giocare a palla o ad avere amicizie femminili per dire(da piccolo credevo sempre che i bimbi maschi dovevano giocare tra loro e le bambine con le bambine).. io certe sicurezze le ho apprese molto dopo ma i disturbi rimangono.....

quindi penso che gli schemi di genere stretti son stati una conseguenza, e non una causa... anche perche in famiglia nessuno (da quel che ricordo) mi ha mai detto di certe cose son da maschi e altre da femmina..

e io già da piccolo tipo a 5-6anni dicevo che trovavo bello leonardo di caprio anche con convinzione e che di rose non me ne fregava nulla.. ahah e mia cugina mi diceva stupita "ma non dovresti trovar bella rose ?"
però boh a me leonardo di caprio da quando son maturo sessualmente non mi ha mai eccitato..

Ultima modifica di Ansiaboy; 02-11-2014 a 17:29.
Vecchio 02-11-2014, 17:36   #6
Esperto
 

Senza stereotipi culturali sarei un altra persona
Vecchio 02-11-2014, 17:55   #7
Esperto
L'avatar di Pablo's way
 

Mi hai spinto a riflettere sul mio passato e devo dire che ho le idee abbastanza confuse, probabilmente ho fatto un bel lavoro di rimozione

Sicuramente ci sono altre motivazioni alla base del mio disagio, altre problematiche, ma forse in parte ho subito anche l’influenza di questi schemi culturali, ma non tanto per imposizione, ma in maniera più indiretta, provo a spiegarmi: ricordo soprattutto nel periodo pre adolescenziale (indicativamente quando andavo alle scuole medie) di aver percepito una certa distanza con la maggior parte degli altri bambini che tendevano a mostrare spesso atteggiamenti aggressivi, improntati alla prevaricazione (non solo rivolti a me, ma in generale) credo proprio frutto dell’influenza di questo tipo di schemi che vogliono il maschio dominante, forte, possessivo, aggressivo.
Ciò mi ha portato ad una sorta di rifiuto di questo tipo di atteggiamenti e quindi ad un sempre maggiore isolamento, all’auto esclusione, tanto da preferire il gioco solitario. Tra l’altro ero un discreto paraculo perché comunque in classe mostravo una certa capacità di socializzare e i maestri non notavano niente di strano, anzi, ma fuori dall’ambiente scolastico, mi isolavo sempre di più…..

In questo senso è probabile che ne sia stato influenzato, crescendo poi ho sentito meno questo tipo di influenze, di pressioni esterne, sia perché ho frequentato ambienti più affini alla mia personalità, sia perché dentro di me sentivo di avere una precisa identità, avevo piacere di propormi per quello che ero e non per quello che gli altri si aspettavano da me ecco, anche perché ero non so per quale motivo convinto che alla lunga questo tipo di atteggiamento avrebbe pagato….

Non so se ho centrato il punto della discussione, ma fa niente beccatevi sto papiro
Vecchio 02-11-2014, 18:37   #8
Banned
 

Sono cresciuta in un ambiente familiare apparentemente open minded, in realtà la mia femminilità ed il mio istinto materno hanno suscitato una profonda ed inconscia inquietudine nei miei familiari sin da quando ero molto piccola, questo ha ovviamente inciso sullo sviluppo della mia personalità, non mi è mai stato detto "non puoi o non devi fare questo perché sei femmina", nella mia famiglia è tutto molto più sottile, strisciante e per questo estremamente lesivo, anche quando hanno preso coscienza di alcune loro problematiche è rimasto il paranoico senso di colpa che genera spesso negazione cosciente ed ha determinato a volte sabotaggio inconscio nei miei confronti.
Solo da adulta ho esperito il sessismo esplicito, materialmente mi ha arrecato qualche danno, psicologicamente non mi sembra.
Vecchio 02-11-2014, 18:40   #9
Esperto
L'avatar di SugarPhobic
 

...

Ultima modifica di SugarPhobic; 25-11-2018 a 00:03.
Vecchio 02-11-2014, 18:45   #10
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Premettendo che non conosco bene le cause e le condizioni che hanno determinato nel mio caso un certo tipo di personalità, potrei rispondere che la terza opzione è abbastanza verosimile. Ma io direi che in un certo senso non è che veda completamente certi schemi come una forzatura e basta, ma anche come qualcosa verso cui almeno in parte vorrei avvicinarmi. Se un uomo è forte, sicuro di sè (anche se questo termine non mi piace, ma è per capirsi) e ha altre caratteristiche considerate prevalentemente maschili, va a vantaggio della persona stessa, dunque non sarebbe un male ambire a possedere certe 'qualità'. Certo il discorso è che se uno non ce la fa, non si sente predisposto o semplicemente ha desiderio di apparire/essere in altre forme, non dovrebbe essere giudicato negativamente o disprezzato.
Io, sinceramente, credo che una differenziazione, non netta, non complessiva, variabile, tra un'immagine maschile e femminile è giusto (forse non è il termine giusto ) che ci sia. Che poi questo non significa che uno non debba accettare chi non segua certe tendenze, chi ha aspetti associati più all'altro genere che al proprio, ma pretendere che uno non noti certe cose e non faccia qualche battuta è, secondo me ma non solo, chiedere troppo.
E questo lo dico ritenendo me stesso un tipo non propriamente inquadrabile nella figura di uomo che risponde pienamente alle prerogative 'suggerite' dalla società /cultura.
Vecchio 02-11-2014, 21:25   #11
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L'avatar di Emil
 

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Originariamente inviata da caratteriale Visualizza il messaggio
Per i maschi: siete stati ghettizzati/perculati per non essere abbastanza forti o sicuri di voi in merito a un prototipo di uomo di successo, estroverso, con soldi, in cui la vostra natura più profonda non si identifica affatto o a cui comunque sentite/avete sentito di non poter essere "all'altezza"?
Ovviamente si. Tra le tante accuse ricevute un certo rilievo l'hanno avuta la timidezza, la scarsa loquacità e quindi la mancanza della cosiddetta public relations (oramai un caposaldo fondamentale della vita sociale del pagliaccio medio), la mancanza di una relazione e lo scarso feeling con l'altro sesso (e la conseguente e ovvia omosessualità) e per finire naturalmente l'introversione (peraltro condannata alla grande pure sul sto forum).

Inutile dire che in passato tutto ciò mi ha schiacciato. In primis perché le offese e la mancanza di sensibilità verso tutto ciò è arrivato dagli "amici". Ma niente e nessuno mi hanno ridotto allo stremo di me stesso come la famiglia, che ha portato avanti una bel lavoretto per anni e anni.
Non mi soffermo qui sul come sia crescere in una famiglia disfunzionale a partire da un padre padrone ignorante e violento e una madre indifesa, depressa e isterica. Ma potete immaginare.

Se si parla di modelli sociali dominanti, allora bisogna per prima cosa ricordarsi che non si è inadeguati in senso assoluto, ma appunto inadeguati rispetto a questi modelli che sono quelli standard e ufficiali del nostro mondo.
Il punto rimane lo stesso: liberarsi dell'idea che questi modelli siano l'unica via da seguire, anche a costo di snaturarsi, che la valutazioni delle nostre persone dipenda esclusivamente da quanto siano in riga rispetto a questi schemi, da quanto siamo bravi nel saperli mettere in pratica.
Tutto ciò non ci è congegnale (per tutta una serie di motivi che già conosciamo) e il disvalore che ci attribuiamo dipende solo ed esclusivamente dal fatto che si finisce per valutare se stessi sulla base di questi modelli o sulla base dell'opinione altrui che verte su questi schemi.

Ma c'è anche di peggio: fare propri questi modelli e schemi, erigerli a dogmi sociali assoluti, inseguirli sempre a testa bassa senza metterli in discussione rispetto al proprio essere e finendo persino ad avere pregiudizi su chi ci assomiglia, anche su noi stessi.
Fingere di essere chi non si è per arrivare ad essere ciò che non si vuole.
Quello che ho letto spesso su questo forum.

Non facciamoci trascinare giù da questa girandola impazzita ma cerchiamo il più possibile di assecondare la nostra vera natura senza tradirci.
Costerà fatica e sofferenza (d'altronde quella già la si conosce) ma alla fine spero che ripaghi.
Vecchio 02-11-2014, 21:44   #12
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Sì, essendo cresciuto in un ambiente marcatamente "machista".
Il danno principale degli stereotipi è stato (ed è, anche se spero che le cose cambino: ma non basta la comprensione cognitiva) causato dal fatto che li ho interiorizzati, da un lato (s)valutandomi alla luce di essi e dall'altro cercando di realizzarli, indurendomi e negando me stesso (con relativa rabbia con annessi sensi di colpa). Anche le valutazioni esterne, esplicite (non parli mai, non ti sai difendere, ecc.) o implicite, hanno contribuito, ma fino a un certo punto, soprattutto da quando sono autonomo e libero di scegliere quali ambienti frequentare o non frequentare.

Il problema è che se da adulti si diventa, eventualmente, in grado di capire il senso della diversità e la stupidità del conformismo (che appiattisce tutti su un unico modello, peraltro mediocre e pieno di fobie nascoste), da bambini/adolescenti non lo si è, e la situazione appare senza scampo... Obbligare se stessi ad essere ciò che non si è, o rassegnarsi alla propria nullità. E la cosa più terribile è non riuscire comunque ad essere come gli altri, nonostante la propria rassegnazione a dover provarci. E i segni poi rimangono.

Ultima modifica di Angus; 02-11-2014 a 22:15.
Vecchio 02-11-2014, 22:10   #13
Esperto
L'avatar di Emil
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Il danno principale degli stereotipi è stato (ed è, anche se spero che le cose cambino: ma non basta la comprensione cognitiva) causato dal fatto che li ho interiorizzati, da un lato (s)valutandomi alla luce di essi e dall'altro cercando di realizzarli, indurendomi e negando me stesso (con relativa rabbia con annessi sensi di colpa)
Anche il mio vissuto personale è stato segnato da quei sensi di colpa che possono essere davvero un fardello pesante.

Trovare un equilibrio che porti alla propria sacrosanta individuazione senza dover rinunciare alla società (e alla socializzazione) credo sia il lavoro migliore.
Cercare di capire intimamente che cosa fa veramente parte di noi di questi codici sociali e poi capire come ci condizionano.
Vecchio 02-11-2014, 22:36   #14
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Credo di sì, diverse volte mi sono sentita inadeguata perché faccio le cose a modo mio e seguo la mia curiosità più che la direzione che mi indicano le aspettative degli altri. Sono stata definita caparbia da più persone, non sono sicura che fosse una cosa positiva: se andare a prendersi ciò che si vuole senza rendere troppo conto agli altri è tollerato e incoraggiato in un ragazzo, in una ragazza trovo che genera a volte sconcerto, a volte stizza.
Questo mi ha fatto sentire presuntuosa e maschiaccio per tanto tempo, però poi ho capito che l'indipendenza e lo spirito di iniziativa non solo non annullano, ma arricchiscono la mia femminilità.
Vecchio 03-11-2014, 00:03   #15
Odd
Esperto
L'avatar di Odd
 

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Originariamente inviata da caratteriale Visualizza il messaggio
Per i maschi: siete stati ghettizzati/perculati per non essere abbastanza forti o sicuri di voi in merito a un prototipo di uomo di successo, estroverso, con soldi, in cui la vostra natura più profonda non si identifica affatto o a cui comunque sentite/avete sentito di non poter essere "all'altezza"?
"Ghettizzato" è un termine eccessivo, anche se ci sta, scritto da te.
Basterebbe dire: "giudicato".
Certo che sì, eccome, ovviamente non da chiunque essendo tutti personalità diverse, ma indistintamente da maschi e femmine.
Giudicato inteso come "ritrovarti in un dubbio altrui", che ti pende sopra la testa, senza che tu non abbia fatto nulla... se non essere - in modo più o meno naturale, con le difficoltà tipiche di chi sente l'impulso di iscriversi in un forum che tratti tematiche come questo - te stesso.

Quindi Ho sentito molto o in parte il peso di questi schemi

edit: Mi accorgo di non aver specificato o raccontato nulla di personale... Mi dispiace, qui non mi riesce, se si richiedeva anche quello.

Ultima modifica di Odd; 03-11-2014 a 00:43.
Vecchio 03-11-2014, 00:10   #16
Intermedio
L'avatar di Sayuri
 

Forse nei litigi durante le scuole medie, dove la forza fisica dei ragazzini maschi non era uguale alla mia xD
Ma per il resto, no, non credo. Essere donne non è poi così male, Caratteriale. Ambedue i generi hanno i loro svantaggi...
Vecchio 03-11-2014, 00:33   #17
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L'avatar di Takkuri
 

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Per i maschi: siete stati ghettizzati/perculati per non essere abbastanza forti o sicuri di voi in merito a un prototipo di uomo di successo, estroverso, con soldi, in cui la vostra natura più profonda non si identifica affatto o a cui comunque sentite/avete sentito di non poter essere "all'altezza"?
Mi sono sentito parzialmente ghettizzato alle scuole medie, quando la mia incapacità di difendermi, tramite pose da "galletto", rispetto alle intimidazioni di certi bulli mi costò qualche derisione e spintone (poca roba comunque, almeno rispetto a quello subito da altri qui dentro).
Mi sono sentito invece preso in giro quando scoprii, ad adolescenza ormai al tramonto, che la mia timidezza costituiva una ragione sufficiente per non avere (potenzialmente per il resto della mia vita) una vita sessuale, essendo che la società/il gentil sesso aveva stabilito che l'onere dell'iniziativa in ambito sessuale era un mio unilaterale problema (ed io che pensavo che le donne non ci provavano con me perché ero troppo brutto ).
Vecchio 03-11-2014, 01:00   #18
Odd
Esperto
L'avatar di Odd
 

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Come mai questo affiancamento società-gentil sesso? Pensi che la società sia formata dal gentil sesso e che quest'ultimo imponga dogmi e stereotipi sul genere maschile obbligandolo a rispondere a determinati canoni? Ci si potrebbe piuttosto azzardare a dire il contrario.

La società è formata da uomini e da donne entrambi figli di una generazione che ha basato su quegli stereotipi le proprie modalità di sussistenza collettiva, dividendo ruoli ed etichette in modo che venisse stabilità un ordine il quale continua ad estroflettersi con le sue etichette che, in chiave moderna, sono assolutamente insensate e assurde proprio perché non hanno più alcuna utilità.

Non c'è più che l'uomo deve fare lavori per forza pesanti e non c'è più che una donna non deve più occuparsi esclusivamente di casa e figli preoccupandosi di mantenere la propria verginità prima di adempiere a quei vitali oneri.

Quindi non ha senso continuare a imporre sugli individui quelle etichette, rovinando loro la vita a partire fin dall'infanzia, come nei nostri casi.
Forse perché, da eterosessuale, Takkuri ha parlato di un suo disagio nel relazionarsi con l'altro sesso, in questo caso quello "gentile"? (Questa definizione invece sì è una convenzione sociale, anche se ha un che di rinascimentale, affascinante nella forma)
Nessuna "colpevolizzazione" direi.
Poi non so, magari sbaglio, mi viene da vederla così perché semplicemente "ci sono passato anch'io"... sebbene come ho scritto è stato qualcosa di più generico nel mio caso, e generico non voglia dire più leggero, ma non per forza legato a generi sessuali. Questo intendendo con chi ho avuto a che fare riguardo i giudizi.
Mentre sicuramente c'è un riscontro sociale in questo legame con i generi sociali, e le "aspettative" sociali delle persone. Ma non leggo nelle sue parole dogmi e stereotipi, poi risponderà meglio lui...

Mi viene da sottolinearlo perché da maschio, inteso come essere nato maschio individuo visto maschio nel suo muoversi (a fatica) nella società, mi sento di capire che intende.
Vecchio 03-11-2014, 01:17   #19
Odd
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L'avatar di Odd
 

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Bene, vista così la faccenda è più chiara e soprattutto molto più umana, l'importante è che non si arrivi a scadere in affermazioni come "la società femminista esclude i maschi timidi".
E' una società retrograda e piena di cliché antiquati quella che ci ha oppresso. non altro.
Grazie per aver dato questa delucidazione.
Curiosità, che "altro"? ^^

Per quel che mi riguarda potrei scrivere "la società esclude i maschi timidi", il termine femminismo, anche per quel poco che ho studiato, non è semplice da usare. Andrebbe sempre contestualizzato, e come più o meno tutto al mondo, è soggetto a luoghi comuni ormai radicati nel cervello. Chissà perché poi, o quando ce li hanno messi in testa...
E poi anche quella frase di per sé mica funziona sempre e comunque. Suonerebbe come analisi, discussione, o come accusa? Nel secondo caso, magari mi darebbe un po' di piacere, ma che risolverebbe? Nulla. Un po' di accidia in più, tanta che già ce n'è al mondo... ci si sente di fare il gioco di qualcuno. Come certe cose politiche, o economiche.
In più, a proposito di luoghi comuni... anche quella frase ha un non so che di luogo comune, inteso come sentirsi "diversi" in base a qualcosa, a dividersi, ma si sfila sempre più nel generico: allora anche l'esistenza stessa di un forum come questo diventa il frutto di un luogo comune, una convenzione sociale, un approdo per chi ne "sente" (causa la sua vita, dentro/fuori la società) il bisogno, e difatti è così...
Altra delucidazione, non richiesta ^^ ma che ci stiamo a fare qua in fondo, meglio così.
Vecchio 03-11-2014, 01:19   #20
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Originariamente inviata da caratteriale Visualizza il messaggio
Bene, vista così la faccenda è più chiara e soprattutto molto più umana, l'importante è che non si arrivi a scadere in affermazioni come "la società femminista esclude i maschi timidi".
E' una società retrograda e piena di cliché antiquati quella che ci ha oppresso. non altro.
Grazie per aver dato questa delucidazione.
Tra l'altro l'idea del maschio come "cacciatore" e della donna come "preda", con le necessarie conseguenze sul piano interattivo, è pienamente maschilista, non femminista.
E' anche vero che il femminismo di oggi, con qualche rara eccezione, più che criticare l'insensatezza di certi giudizi di valore sulle caratteristiche "femminili", nega la loro presenza nelle donne: tutti duri, forti e virili. E lo stigma nei confronti dei maschi sensibili si amplifica. Non è incomprensibile la loro insofferenza...
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