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24-02-2014, 16:18
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,275
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Era da tanto che non succedeva un dibattito così accesso in casa mia. Il bello è che ci definiamo una famiglia normale. Parlarsi a monosillabi, pensare ognuno per sè, arrabbairsi il 90% delle volte, non confidarsi mai, non aiutarsi mai, rinfacciarsi le cose e al minimo problema urlare "il problema non esiste" è normale?
E' successo ieri sera: mio fratello ha telefonato ai nostri genitori col il cellulare di un suo amico per dire che rimaneva a casa di questo suo amico a cena e poi è tornato "tardi".
Quei geniacci dei miei genitori sono andati su tutte le furie infamandolo pesantemente perchè:
- "Per rispetto NON si chiede il cellulare di un altro se si ha il proprio"
Quanto odio vedere usare la parola "rispetto" dove non serve, dove non ha senso di essere usata, ma vabbè. Perchè se mio fratello a chiesto di poter fare una telefonata e l'altro ha detto "SI, tieni il mio cellulare", che colpa ne ha mio fratello?
Se uno ti chiede 200mila euro e tu glieli dai [sia perchè non te ne frega nulla tanto sei ricco, sia perchè sei insicuro e non riesci a dire di no], mica è colpa di quel tale. Basta dire di no, mica c'è nulla di male.
Per concludere la serata in bellezza, visto che mio fratello non tornava, sono andati a prenderlo di forza, perchè era tardi. E che ore erano? Le 22.30.
Io ho un concetto diverso di "tardi", ma vabbè.
E poi se ne vengono fuori col pensiero educatore disfunzionale #2:
- "Per rispetto ed educazione si viene via prima perchè i genitori di lui dovranno andare a lavoro la mattina dopo!"
Un palese esempio di quei pensieri che volgono al "prevedere il futuro" "mettersi nei panni degli altri".
Spero che mio fratello non li stia a sentire come ho fatto io [e per ora pare di no]. Non mi meraviglierei se fossero stati questi discorsi a farmi venire le paranoie e a non cercare contatti ne amicizie durante la scuola, perchè "per educazione e rispetto non vorrei disturbare i miei [possibili] amici".
Oggi, discutendo troppo animatamente su quanto era successo a mio fratello, non potevo stare a guardare: sono intervenuto facendo notare diverse cose che ovviamente sono state cassate come "cazzate della tua dottoressa che te le dice solo per farsi pagare", mi sono preso del fallito e mi sono state rinfacciate cose come la palestra cominciata e smessa, l'Univeristà, il fatto di rompere le palle quando sono a casa e quindi di andarmi a cercare un lavoro più redditizio e levarmi dai piedi.
Non a caso tutte le volte che vorrei fare qualcosa mi viene una strana sensazione e mi compare in testa l'immagine dei miei che non approverebbero se fallissi, che mi rinfaccerebbero il possibile fallimento oppure mi direbbero che la tal cosa non è normale e non va fatta [lavori alternativi e che sfruttano capacità non imparate a scuola o all'Università. Esempi potrebbero essere chessò, calciatore, cantante, giocatore di poker, musicista, artista, ecc], quindi mi tocca lasciar perdere tutto subito.
E' propio una famiglia pesantemente disfunzionale la mia. Non sono mai riusciti a darci autostima, ad apprezzare le cose che facevamo [in realtà ci impedivano di farle perchè pericolose o per "rispetto di qualcuno"], a farci apprezzare la vita e le altre persone [tutte approfittatrici, false e di cui non ti puoi fidare].
Io, essendo il primo figlio, ho sempre creduto a queste due persone, sopratutto a mia mamma. Come mi hanno preso in giro loro, nessun altro. Mi hanno derubato della mia vita.
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24-02-2014, 16:31
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#2
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Capisco perfettamente, sai quante volte ho rinfacciato questi atteggiamenti ai miei familiari, ma senza risultati perché loro non capiranno mai questi modi disfunzionali di pensare perché equivarrebbe a mettersi in discussione ad accettare di aver sbagliato metodi di educazione, ma nessuno lo vuole ammettere è più facile etichettare come "strano" il figlio....così da sentirsi il cuore in pace....Guarda alla mia veneranda età di 38 anni ancora oggi i miei fanno delle azioni a dir poco allucinanti e io mi vergogno di loro...ad esempio chiamarmi sul cellulare al lavoro per dirmi se venivo a casa a pranzare......e non capiscono che magari possa dare fastidio sentirsi chiamati dal genitore. a 38 anni Poi però si lamentano che non sono come gli altri che sono immaturo.....anche se provo continuamente a spiegarglielo, niente da fare, si ostinano......beh giudicate voi..
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24-02-2014, 16:33
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#3
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Per quanto riguarda il fatto se le 22,30 siano un orario troppo ritardato, bisognerebbe sapere che età ha tuo fratello.
Per il resto, non sono d'accordo col tono che hanno usato i tuoi genitori e neanche con la loro attitudine castrante nei confronti delle aspirazioni dei figli (anche se di questi tempi fare il giocatore di poker, per dire, non è proprio l'ambito di lavoro che possa farti sentire sereno riguardo al futuro di un tuo figlio).
Però da genitore credo che mi sarebbe interessato almeno sapere perché tuo fratello non ha usato il suo cellulare. Così come avrei cercato di mettere in chiaro, almeno con altre parole, che non bisogna abusare dell'ospitalità altrui (anche perché se l'amico di tuo fratello è minorenne, per dire, credo che i padroni di casa siano i suoi genitori, non lui).
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Ultima modifica di Winston_Smith; 24-02-2014 a 16:35.
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24-02-2014, 17:00
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Credo che il titolo ci stia tutto. Insisto a dire che due persone che si sposano o che comunque devono mettere al mondo dei figli, dovrebbero seguire dei corsi appositi. Non è possibile incaxxarsi perché si chiama da un cellulare che non è il nostro, e non si va a prendere i figli a casa degli altri alle 22.30 (a meno che non fosse minorenne, in quel caso potrebbe starci).
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24-02-2014, 18:57
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#5
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,213
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Per educazione e rispetto non si parla mai male dei genitori
Comunque credo che il problema di simili atteggiamenti non risieda tanto nei divieti in sé e per sé quanto invece nell'impositività negativa, volta sempre a rimarcare ciò che non va o non andrebbe fatto, creando di fatto l'interiorizzazione di norme e precetti autolimitanti e castranti. Un genitore dovrebbe "imporsi" al figlio in maniera propositiva, dicendo quello che vorrebbe fosse fatto, mostrando esempi positivi, valorizzando, incentivando, alternando alle critiche negative anche quelle positive (o eliminando quelle distruttive in favore di quelle costruttive), creando un "balance" tra riconoscimento dei meriti e quello dei demeriti, torti e ragioni, vizi e virtù. Tuttavia credo che se siamo finiti su questo forum è perché più o meno tutti, anche chi non se ne è mai reso conto, abbiamo avuto genitori di tal fatta.
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24-02-2014, 19:17
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#6
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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C'è da dire che non solo un genitore insegna ad un figlio ad essere un figlio, ma anche il figlio insegna al genitore come essere un genitore.
Tolto ciò, non c'è che un'autorità non elettiva, basata su predominanze di nascita, biologiche, anche di autonomia, quando il figlio potrà permettersi di spedire il genitore all'ospizio. Insomma la possibilità dell'uno di non tener in conto l'altro.
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24-02-2014, 19:53
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#7
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Banned
Qui dal: Dec 2012
Messaggi: 2,958
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i genitori sono il male
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24-02-2014, 19:59
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#8
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Quote:
Originariamente inviata da IlForumista
i genitori sono il male
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Si ma solo quelli incapaci e/o menefreghisti, poi ci sono anche quelli in gamba e all'altezza.....beh per molti utenti di questo forum i genitori erano/sono del primo tipo però credo anche che molti siano stati toppo ubbidienti e non abbiano mai imparato anche in famiglia a difendere le proprie ragioni (esperienza personale)
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Ultima modifica di Wolferstein; 25-02-2014 a 00:49.
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24-02-2014, 21:27
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,275
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Quote:
Originariamente inviata da boo89
Quanti anni ha tuo fratello ?
La mia psic dice che i genitori non li cambi dalle loro idee, vanno ignorati quando sparano caz.te, lascia perdere .
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Ne ha 16. Era uscito giusto a 2 minuti da casa nostra a piedi, pensa te. Da un suo amico che praticamente è nostro vicino.
Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
C'è da dire che non solo un genitore insegna ad un figlio ad essere un figlio, ma anche il figlio insegna al genitore come essere un genitore.
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Ah si? E come farebbe un bambino che sta crescendo ad insegnare ai genitori che "delle persone ci si deve fidare finchè non perdono la nostra fiducia", invece di "NON fidarti di nessuno perchè tutti ti fregheranno a parte noi che siamo tuoi genitori"? Come fa un bambino a difendersi dalle prese in giro se appena lo dice a sua mamma, questa va dal preside a parlare e a risolvere la situazione? I genitori sono il punto di riferimento durante la crescita, almeno per me è stato così perchè passavo tanto tempo con mia mamma a sentire le sue menate disfunzionali a palla. E finchè non sono arrivato a 20 anni per me era quasi tutto nella norma: dal non aver ragazze, al non uscire, al trovarmi tutto pronto e spiattellato.
Come può un bambino mentre cresce ad insegnare cose a genitori che sono poi chiusi quanto una cassaforte? Loro sono bravi e tutti gli altri dei poveri cretini che cercano di fregarci. Cosa ci fai? Nulla.
Stasera è tornato mi pa': mi ha dato del fallito fannullone. E' tutto molto bello, si riparte con autostima ed energia a 0 assoluto.
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24-02-2014, 21:39
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Ah si?
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Questo tono non merita risposta.
Ad ogni modo, era una considerazione svincolata dal tuo caso. Nella tua famiglia i rapporti sono asimmetrici, e dunque starai sotto fino a quando non te ne andrai, o guadagnerai voce in capitolo, o verrà raggiunta la simmetria.
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24-02-2014, 22:05
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#11
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Banned
Qui dal: Jun 2012
Ubicazione: Genova
Messaggi: 5,672
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Sono molto d`accordo con Kody riguardo al discorso che ha fatto tranne che per un particolare. È sicuramente sbagliatissimo dire al figlio "non ti fidare di nessuno tranne che di noi" ma altrettanto sbagliato ed estremizzato é dire" fidati di tutti finché non perdono la tua fiducia". Secondo me il modo giusto é dire" a priori non puoi ne fidarti ne non fidarti, ma solo andando a parlare con le persone e allenandoti a fare questo puoi capire se di una persona ti puoi fidare oppure no. Almeno io la penso così
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24-02-2014, 22:06
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#12
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: Nervenleben.
Messaggi: 2,959
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Quote:
Originariamente inviata da Marceline
Concordo in parte. Il genitore dovrebbe (presumibilmente), per esperienza, avere maggiori capacità relazionali
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È ovvio che vi sono disparità.
Un neonato non può nulla, eppure insegna (dovrebbe insegnare, con la sua nuda esistenza) a sua madre l'accudimento, la tenerezza, che lei non si ritrova naturalmente, istintivamente, in quanto madre.
Comunque non è il tema del thread, se vuoi continuare a parlarne contattami pure.
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25-02-2014, 11:18
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#13
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,907
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Non ho letto la questione ma da qualche parola qua e la mi e sembra di capire che i genitori sono percepiti comi cattivi e nella maggior parte dei casi non e cosi. Loro sono persone prima di essere genitori e non possono rinunciare alla loro imperfezione per crescere o educare te . Acettali come sono quando li giudichi vedi un po anche il loro punto di vista.
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25-02-2014, 16:20
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 3,845
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Parlarsi a monosillabi, pensare ognuno per sè, arrabbairsi il 90% delle volte, non confidarsi mai, non aiutarsi mai, rinfacciarsi le cose e al minimo problema urlare "il problema non esiste" è normale?
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Paradossalmente sì.
Solitamente viene insegnato a non esprimere le proprie emozioni e/o a negarle (quante volte si sentono frasi come: "non essere triste", "non piangere che sei un ometto", "stai composta", "la cocorita, morta stecchita in realtà, è volata via").
Non esprimere le proprie emozioni può stimolare a covare rabbia e risentimento, aumentando la chiusura e l'imbarazzo nei confronti delle altre persone.
Una chiusura così potente da intrappolare anche le proprie emozioni senza poter affrontare i problemi.
Non si può ammettere il problema: sarebbe un segno di apertura che date le premesse non mi aspetterei affatto visto il disagio.
L'unica cosa da fare è imparare a gestire le proprie emozioni nel modo più sano possibile usando la forza di volontà e possibilmente la psicoterpia, cercando di evitare le persone che sottraggono energie positive (i rompiballe).
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27-02-2014, 13:37
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#15
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Ne ha 16. Era uscito giusto a 2 minuti da casa nostra a piedi, pensa te. Da un suo amico che praticamente è nostro vicino.
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A 16 anni le 22,30 non sono poi un orario così anticipato per tornare a casa, almeno se si sta parlando di un giorno infrasettimanale. Poi l'andarlo a prendere quasi di peso a casa dell'amico è esagerato, concordo.
Quote:
Originariamente inviata da Kody
Come fa un bambino a difendersi dalle prese in giro se appena lo dice a sua mamma, questa va dal preside a parlare e a risolvere la situazione?
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Per quanto riguarda questo argomento, dipende dalla gravità delle "prese in giro": in caso di bullismo o simili è meglio un intervento del genere o risposte menefreghiste stile "Eh, dai, siete ragazzi, fatevi quattro risate e non ti preoccupare più di tanto"?
Quote:
Originariamente inviata da Wolferstein
È sicuramente sbagliatissimo dire al figlio "non ti fidare di nessuno tranne che di noi" ma altrettanto sbagliato ed estremizzato é dire" fidati di tutti finché non perdono la tua fiducia". Secondo me il modo giusto é dire" a priori non puoi ne fidarti ne non fidarti, ma solo andando a parlare con le persone e allenandoti a fare questo puoi capire se di una persona ti puoi fidare oppure no. Almeno io la penso così
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Anch'io.
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