Personalmente ho sempre anelato alla Morte, risolutrice di ogni problema, fin da ragazzino. Non sopporterei però la scomparsa dalla mia quotidianità di alcune figure familiari, in parte perché fanno parte delle pochissime persone a cui posso confessare le mie turbe (sebbene spesso non venga compreso) ed in parte perché almeno in casa mi fanno sentire apprezzato per come sono, senza obbligarmi a giustificare la mia natura e le mie inclinazioni come invece succede in ogni contesto sociale.
In questi giorni, una di queste figure di riferimento, mia nonna, sta morendo lentamente in degenza. Vederla ridotta a pelle e ossa, sentirla urlare dal dolore a causa dell'artrosi ogni volta che la si manipola per somministrarle un clistere o per lavarla, mi ricorda quale potrebbe essere l'infausto finale della mia esistenza dopo anni di sopportazione delle difficoltà poste dalla società e dal proprio carattere; oltre al danno, pure la beffa.
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