|
13-04-2007, 20:37
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Dec 2006
Messaggi: 950
|
bè pare chiaro che la fobia può derivare anche da cause ereditarie (sempre colpa dei nostri genitori)
che può essere latente e svilupparsi se ci sono le giuste condizioni
che la società possa imporre modelli che condizionano negativamente il nostro stato
ma allora che si può fare?
se la cosa è genetica, in teoria è abbastanza grave come cosa, perchè c'è la tendenza alla ricaduta, se è solo una condizione indotta dalla società e dalle circostanze è più facile uscirne definitivamente
ma ci sarà il modo di capirlo?
non so ancora se la timidezza è stata individuata a livello cerebrale
ci sono i vari farmaci che solitamente agiscono di rimbalzo sulla fobia, ma non so se esiste qualcosa di veramente mirato solo x la timidezza
cmq il consiglio dell'esposizione alla socialità è sempre buono
a causa del condizionamento classico/operante, maggiore è la frequenza migliore è la risposta alla timidezza
però che stress, se la cosa è genetica, dopo un po' che non c'è contatto si torna a punto e a capo, bisogna ridare stimoli (meno frequenti) ma è sempre qualcosa da mantenere viva come un tamagoci
ne vale la pena?
uffffff
|
|
14-04-2007, 16:52
|
#2
|
Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 1,034
|
nel mio caso non è genetica ... da piccolo ero molto diverso da ora che sono un vegetale ambulante
|
|
14-04-2007, 20:09
|
#3
|
Principiante
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 42
|
Quote:
Originariamente inviata da rectius74
nel mio caso non è genetica ... da piccolo ero molto diverso da ora che sono un vegetale ambulante
|
anche io lo ero
ma certe cose possono saltare fuori col tempo, se l'ambiente ti predispone
da piccolo magari eravamo in un'ambiente stimolante, poi qualcosa è successo
|
|
14-04-2007, 21:51
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Nov 2006
Messaggi: 730
|
Quote:
Originariamente inviata da calimero_altri7mex
Quote:
Originariamente inviata da rectius74
nel mio caso non è genetica ... da piccolo ero molto diverso da ora che sono un vegetale ambulante
|
anche io lo ero
ma certe cose possono saltare fuori col tempo, se l'ambiente ti predispone
da piccolo magari eravamo in un'ambiente stimolante, poi qualcosa è successo
|
più che ambiente stimolante,direi protettivo...quando sei piccolo e hai una famiglia che ti sostiene e si occupa in toto di te,non dovrebbero esserci problemi...poi si cresce e giocoforza devi assumere responsabiltà per tuo conto e non è facile
|
|
15-04-2007, 15:19
|
#5
|
Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
|
Quote:
Originariamente inviata da toad
Quote:
Originariamente inviata da calimero_altri7mex
Quote:
Originariamente inviata da rectius74
nel mio caso non è genetica ... da piccolo ero molto diverso da ora che sono un vegetale ambulante
|
anche io lo ero
ma certe cose possono saltare fuori col tempo, se l'ambiente ti predispone
da piccolo magari eravamo in un'ambiente stimolante, poi qualcosa è successo
|
Un trauma subito nella prima infanzia o addirittura nella vita intrauterina, potrebbe rimanere in incubazione per anni per poi manifestarsi ad un certo momento della vita adulta come una bomba ad orologeria, magari favorito dallo stress o da una situazione sociale difficile.
Sarebbe un problema difficile da risolvere perfino con la psicoterapia, visto che di quel periodo ci ricordiamo poco o nulla.
Forse questa è solo fantascienza... 8)... ma se ne sa così poco che non possiamo fare altro che ipotesi.
|
Lo psicologo con il quale faccio terapia e più fonti serie e meno serie, concordano sul fatto che individuare una precisa causa non risolve il problema. Oggi siamo il frutto di miliardi di variabili. La strada che mi viene indicata, a cui credo, è quella di una lenta rieducazione. Non possiamo non passare da alcune prove, dal metterci in gioco. Il miglioramento arriva tramite l'aiuto di qualcuno (anche se stessi, perchè no?), ma le riflessioni servono a poco senza l'azione.
Niente di nuovo, lo so. Ma è necessario averne piena consapevolezza, altrimenti gli anni passeranno ancora e nulla cambierà. Se ci va bene anche questa ipotesi si può continuare ad essere ancora vigliacchi, in caso contrario se vogliamo una possibilità dobbiamo affrontare le paure. Non importa come, l'importante è farlo. Gli aiuti che siano terapia o farmaci o entrambi, non portano a niente se vissuti passivamente, in sostituzione delle proprie responsabilità.
Mi sto rivolgendo solo a chi la vive come me.
|
|
15-04-2007, 15:24
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Apr 2007
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,441
|
traumi, che ricordiamo, che non ricordiamo, che ogni volta ricordiamo in modo diverso. cose che non abbiamo capito, anche. un gran miscuglio di amore negato, sensibilità e sogni spezzati, malinconie di luoghi visti ma dimenticati, di sensazioni dolcissime a cui nn si riesce neanche a dare un nome. inquietudine, misteri senza soluzione, enigmi. l'universo è pieno di questi "buchi neri della razionalità" e alcuni esseri umani hanno delle antenne che riescono a captare cose che altri neanche immaginano e che non capiscono... e non capirsi è fonte di dolore.
l'anima è sfuggente per sua natura e le visioni biologistiche genetiche tendono un pò, volendo spiegare tutto, a toglierle l'essenza o a dimenticarsene. Almeno la mia anima lo è, vuole essere libera e soffre come un animale in gabbia se privata della sua libertà.
A me dà più conforto sapere che non c'è una vera risposta.
|
|
15-04-2007, 16:56
|
#7
|
Esperto
Qui dal: May 2006
Messaggi: 614
|
Quote:
Originariamente inviata da toad
Quote:
Originariamente inviata da pisendlav
Se ci va bene anche questa ipotesi si può continuare ad essere ancora vigliacchi
|
Ma il tuo psicologo si chiama per caso Stephen?... :lol:
Il tuo psicoterapeuta probabilmente fa bene a spronarti ad agire perché avrà capito che nel tuo caso questo tipo di approccio può essere efficace, ma magari trovandosi di fronte ad un altro tipo di paziente avrebbe agito in modo molto differente.
Non esiste una soluzione universale, la volontà di guarire non nasce dal nulla, dire ad uno non ha più voglia di vivere che deve darsi da fare o che deve assumersi le sue responsabilità potrebbe essere addirittura controproducente, nel migliore dei casi sarebbero frasi che per lui non significherebbero niente, entrandogli da un orecchio e uscendogli dall'altro.
|
Capisco bene quello che mi stai dicendo, infatti risottolineo che le mie parole sono rivolte a chi la vive come me, in particolare non a chi è depresso. Conosco il problema perchè un mio zio ci sta lottando, so che non è l'approccio giusto.
Comunque il mio psicoterapeuta non mi ha invitato all'azione. E' una mia convinzione che sto vivendo un momento pieno di voglia di migliorare.
|
|
08-04-2009, 22:33
|
#8
|
Intermedio
Qui dal: Mar 2009
Messaggi: 170
|
Quote:
Originariamente inviata da calimero
bè pare chiaro che la fobia può derivare anche da cause ereditarie (sempre colpa dei nostri genitori)
che può essere latente e svilupparsi se ci sono le giuste condizioni
che la società possa imporre modelli che condizionano negativamente il nostro stato
ma allora che si può fare?
se la cosa è genetica, in teoria è abbastanza grave come cosa, perchè c'è la tendenza alla ricaduta, se è solo una condizione indotta dalla società e dalle circostanze è più facile uscirne definitivamente
ma ci sarà il modo di capirlo?
non so ancora se la timidezza è stata individuata a livello cerebrale
ci sono i vari farmaci che solitamente agiscono di rimbalzo sulla fobia, ma non so se esiste qualcosa di veramente mirato solo x la timidezza
cmq il consiglio dell'esposizione alla socialità è sempre buono
a causa del condizionamento classico/operante, maggiore è la frequenza migliore è la risposta alla timidezza
però che stress, se la cosa è genetica, dopo un po' che non c'è contatto si torna a punto e a capo, bisogna ridare stimoli (meno frequenti) ma è sempre qualcosa da mantenere viva come un tamagoci
ne vale la pena?
uffffff
|
giovane ed inesperto fobico :lol:
|
|
25-07-2009, 21:26
|
#9
|
Esperto
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: in mezzo al caos
Messaggi: 1,825
|
credo che ne valga la pena se siamo davvero animali sociali,questo forum è un tentativo anche se può essere un cane che si morde la coda...voglio dire: si, mi iscrivo ,mi sfogo ,poiquando si tratta di andare davvero in fondo nella conoscenza posso sempre sparire...
si ci vuole volontà
|
|
26-07-2009, 13:01
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 2,903
|
si si sono daccordo con te,
la fobia sociale e' ereditaria e genetica
a cosa serve lottare ? Siete tutti condannati geneticamente !
Ottima scusa per rimanere cosi'
non c'è possibilita' di cambiare !
|
|
26-07-2009, 13:03
|
#11
|
Esperto
Qui dal: Nov 2008
Messaggi: 2,903
|
La scusa della genetica e' la migliore di tutte le scuse che ho sentito...
Si si siamo tutti condannati perche' i nostri avi forse erano fobici !!!
Hahahahahaha
|
|
26-07-2009, 13:23
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
|
Quote:
Originariamente inviata da pisendlav
Lo psicologo con il quale faccio terapia e più fonti serie e meno serie, concordano sul fatto che individuare una precisa causa non risolve il problema. Oggi siamo il frutto di miliardi di variabili. La strada che mi viene indicata, a cui credo, è quella di una lenta rieducazione. Non possiamo non passare da alcune prove, dal metterci in gioco. Il miglioramento arriva tramite l'aiuto di qualcuno (anche se stessi, perchè no?), ma le riflessioni servono a poco senza l'azione.
Niente di nuovo, lo so. Ma è necessario averne piena consapevolezza, altrimenti gli anni passeranno ancora e nulla cambierà. Se ci va bene anche questa ipotesi si può continuare ad essere ancora vigliacchi, in caso contrario se vogliamo una possibilità dobbiamo affrontare le paure. Non importa come, l'importante è farlo. Gli aiuti che siano terapia o farmaci o entrambi, non portano a niente se vissuti passivamente, in sostituzione delle proprie responsabilità.
Mi sto rivolgendo solo a chi la vive come me.
|
Quoto soprattutto la prima parte (nella seconda il termine "vigliacchi" mi sembra almeno fuori luogo), anche se pure l'azione "a testa bassa", senza cognizione di causa, può essere controproducente. Non si può fare un ragionamento unico che comprenda tutte le possibili situazioni dei singoli individui, tuttavia, indipendentemente dalla predisposizione genetica o meno, una presa di coscienza della situazione (delle paure che si hanno e del loro rapporto, più o meno fondato con la realtà) in generale non può fare che bene.
Per quanto riguarda il come affrontare le proprie paure, invece, io penso che sia importante, perché cambia per ogni individuo; una volta arrivati alla decisione di risolvere il problema, il come non è secondario: una modalità sbagliata potrebbe peggiorare la situazione, portare a stati di disagio maggiore e far decidere di rinunciare definitivamente. Per qualcuno basterà una maggiore, graduale o anche brusca, esposizione alle situazioni sociali, per qualcun altro serviranno magari dei farmaci o delle terapie o strategie non farmacologiche che, almeno inizialmente, servano a ridurre il grado di ansia nelle "prove sociali" da affrontare.
|
|
26-07-2009, 22:59
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
|
Quote:
Originariamente inviata da historie d'O
credo che ne valga la pena se siamo davvero animali sociali,questo forum è un tentativo anche se può essere un cane che si morde la coda...voglio dire: si, mi iscrivo ,mi sfogo ,poiquando si tratta di andare davvero in fondo nella conoscenza posso sempre sparire...
si ci vuole volontà
|
fai un raduno e poi rippi?
|
|
28-07-2009, 16:15
|
#14
|
Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,116
|
Io sono nato ipotonico: appena nato nella nursery ero uno dei pochi che non strillava incessantemente come fanno tutti i pargoli nelle loro prime ore di vita extra uterina.
Ma un conto è essere una personcina tranquilla e pacata, un altro è essere un individuo divorato da angosce, inquietudini, paranoie, sensi di colpa.
Mi accontento volentieri della prima opzione, il resto sono tutte manomissioni dell'ambiente famigliare.
Non sarò mai uno spirito traboccante di vitalità, mi accontento semplicemente di essere in grado di dire tutto quello che penso e di dare una forma tangibile a tutti i miei interessi. Nulla dovrebbe bloccarmi e invece succede ancora e spesso.
|
|
28-07-2009, 16:31
|
#15
|
Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
|
Quote:
Originariamente inviata da calimero
bè pare chiaro che la fobia può derivare anche da cause ereditarie (sempre colpa dei nostri genitori)
che può essere latente e svilupparsi se ci sono le giuste condizioni
che la società possa imporre modelli che condizionano negativamente il nostro stato
ma allora che si può fare?
se la cosa è genetica, in teoria è abbastanza grave come cosa, perchè c'è la tendenza alla ricaduta, se è solo una condizione indotta dalla società e dalle circostanze è più facile uscirne definitivamente
ma ci sarà il modo di capirlo?
non so ancora se la timidezza è stata individuata a livello cerebrale
ci sono i vari farmaci che solitamente agiscono di rimbalzo sulla fobia, ma non so se esiste qualcosa di veramente mirato solo x la timidezza
cmq il consiglio dell'esposizione alla socialità è sempre buono
a causa del condizionamento classico/operante, maggiore è la frequenza migliore è la risposta alla timidezza
però che stress, se la cosa è genetica, dopo un po' che non c'è contatto si torna a punto e a capo, bisogna ridare stimoli (meno frequenti) ma è sempre qualcosa da mantenere viva come un tamagoci
ne vale la pena?
uffffff
|
Dico solo una cosa: se fosse genetico allora potremmo andare a vedere i dati di circa 25 anni fa e vedere il numero di fobici o chiedere ai nostri nonni, dovremmo avere una conferma lineare (pari genitori, pari figli). Invece no: fobie, ansia e depressione hanno una incidenza molto maggiore...e, pensa, chi non spaccia medicine riesce a "risolvere" casi di depressione maggiore (di cui alcuni ricercatori e pochi psicologi conoscono la matrice psicodinamica), schizofrenia, bipolarismo e fobie. Tutto senza farmaci, tutto senza psichiatri, malattie congenite e quant'altro. E guardacaso, quasi tutti i "malati" (poverini, una mandria di malati figli del caso e del cinismo della natura) sono persone altamente sensibili ke nella vita hanno avuto parecchi problemi.
La fobia ha SEMPRE una base psicodinamica cioè se vai a scavare trovi SEMPRE un nesso tra quello ke ti fa paura e la paura vera (REALE) sottostante di cui normalmente la fobia è un simbolo. Smettetela di trattarvi di merda tutti quanti, non datevi la colpa. Se siete fobici è xke VI SIETE CAGATI SOTTO e se avete fatto il possibile per REAGIRE (che sancisce la dignitosità e l'accettabilità dell'azione rispetto all'ignavia vera -cioè il limite tra il provarci con tutte le nostre forze o il non provarci-), la soluzione è da un'altra parte!!!!!
Che che se ne dica, se la cultura è malata, ci ammaliamo anche noi e noi che siamo malati ammaleremo qualcun altro a nostra volta.
Quando decideremo di ascoltare il nostro intimo e finire sta strage di innocenti una volta per tutte?
|
|
28-07-2009, 16:42
|
#16
|
Esperto
Qui dal: May 2009
Ubicazione: Milano è introversa
Messaggi: 1,455
|
Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Quoto soprattutto la prima parte (nella seconda il termine "vigliacchi" mi sembra almeno fuori luogo), anche se pure l'azione "a testa bassa", senza cognizione di causa, può essere controproducente. Non si può fare un ragionamento unico che comprenda tutte le possibili situazioni dei singoli individui, tuttavia, indipendentemente dalla predisposizione genetica o meno, una presa di coscienza della situazione (delle paure che si hanno e del loro rapporto, più o meno fondato con la realtà in generale non può fare che bene.
Per quanto riguarda il come affrontare le proprie paure, invece, io penso che sia importante, perché cambia per ogni individuo; una volta arrivati alla decisione di risolvere il problema, il come non è secondario: una modalità sbagliata potrebbe peggiorare la situazione, portare a stati di disagio maggiore e far decidere di rinunciare definitivamente. Per qualcuno basterà una maggiore, graduale o anche brusca, esposizione alle situazioni sociali, per qualcun altro serviranno magari dei farmaci o delle terapie o strategie non farmacologiche che, almeno inizialmente, servano a ridurre il grado di ansia nelle "prove sociali" da affrontare.
|
strariquoto in pieno winston_smith. Per quanto mi riguarda la predisposizione genetica è UNA MINKIATA da antologia di cui le vittime siamo solo ed esclusivamente noi. xke? xke se mai una mandria di persone (fobici o in generale depressi, bipolari e chiunque abbia disturbi dell'umore) dovessero vedere come stanno realmente le cose nel mondo e di quando senza accorgerci le imposizioni della società ci fanno stare male malino malissimo, partirebbe una rivoluzione o quanto meno di certo una iniziale presa di consapevolezza sul fatto ke l'ambiente è invivibile, che siamo costantemente messi alla gogna del giudizio impassibilmente, che quando chiediamo umanamente stop, ke è troppo assurda come situazione ci prendiamo pure dei senza palle o depressi o "non vuoi reagire", "la vita è così", "trova la forza in te", "sei malato geneticamente". MA DICOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
Prima ci svegliamo meglio staremo, i miei geni stanno benissimo e il pisello mi tira che è una meraviglia, persino l'istituto mondiale della sanità afferma (e dico, è comunque un istituto controllato dai governi) che la depressione sarà la prima causa di invalidità e morde dei prossimi 25 anni (nn mi ricordo se prima o dopo l'infarto). 25 anni, non parlo di 150, intendo noi e i nostri figli!
Ma voi volete davvero stare così fino alla fine dei vostri giorni senza sapere di chi è la responsabilità? (intesa come presa di coscienza e non come colpa, quindi nostra e di chi ci sta intorno)
|
Ultima modifica di Intro-spettivo; 28-07-2009 a 16:46.
|
28-07-2009, 22:27
|
#17
|
Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,534
|
sono un fobico genetico, eprchè sono sempre stato così fin da quando mi possa ricordare, fin dall'asilo. in più oltre alla genetica, ho avuto anche situazioni ambientali sfavorevoli.
Della genetica sono sicruo, perchè mi madre è molto timida, inoltre anche mia sorella è fobica, meno di me, ma lo è pure lei.
eh..son nato così e non ci posso fare nulla.
|
|
28-07-2009, 22:55
|
#18
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
|
Quote:
Originariamente inviata da Intro-spettivo
strariquoto in pieno winston_smith. Per quanto mi riguarda la predisposizione genetica è UNA MINKIATA da antologia di cui le vittime siamo solo ed esclusivamente noi. xke? xke se mai una mandria di persone (fobici o in generale depressi, bipolari e chiunque abbia disturbi dell'umore) dovessero vedere come stanno realmente le cose nel mondo e di quando senza accorgerci le imposizioni della società ci fanno stare male malino malissimo, partirebbe una rivoluzione o quanto meno di certo una iniziale presa di consapevolezza sul fatto ke l'ambiente è invivibile, che siamo costantemente messi alla gogna del giudizio impassibilmente, che quando chiediamo umanamente stop, ke è troppo assurda come situazione ci prendiamo pure dei senza palle o depressi o "non vuoi reagire", "la vita è così", "trova la forza in te", "sei malato geneticamente". MA DICOOOOOOOOOOOO!!!!!!!
|
Non sono convinto che tutti gli altri siano giudici implacabili, ma quelle risposte superficiali vengono date troppo spesso (purtroppo, sono le più facili).
|
|
28-07-2009, 23:06
|
#19
|
Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: nella vera capitale d'Italia
Messaggi: 10,358
|
cavoli manco mi ricordo la mia tesi iniziale
vabbè son pigro in sti giorni x controbattere
|
|
|
|