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Vecchio 12-07-2013, 22:02   #181
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FUORI ORARIO 12 LUGLIO
tornano alcuni film poco visti del gran regista di Bad Wörishofen

1.50 Mamma Kuster va in cielo di RW Fassbinder
3.45 Je suis Simone (la condition ouvrière)
5.30 Pranzo alle otto di G. Cukor


FUORI ORARIO 13 LUGLIO

1.00 Il diritto del più forte di RW Fassbinder
3.00 A Cixa La cassetta di M. De Oliveira
5.40 Passione di Giovanni di T. De Bernardi


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Vecchio 13-07-2013, 22:06   #182
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FUORI ORARIO 12 LUGLIO
tornano alcuni film poco visti del gran regista di Bad Wörishofen

1.50 Mamma Kuster va in cielo di RW Fassbinder
3.45 Je suis Simone (la condition ouvrière)
5.30 Pranzo alle otto di G. Cukor
Ieri notte sono riuscito a vedere Mamma Kusters!
Vecchio 13-07-2013, 23:16   #183
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Ieri notte sono riuscito a vedere Mamma Kusters!
Anche i Fassbinder minori hanno sempre qualcosa di unico. Bello.
Vecchio 14-07-2013, 13:01   #184
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1.00 Il diritto del più forte di RW Fassbinder
3.00 A Cixa La cassetta di M. De Oliveira
5.40 Passione di Giovanni di T. De Bernardi
E ieri mi sono rivisto "Il Diritto del più forte", bellissimo!

Grazie perché sul giornale non c'era scritto, e neppure sul televideo e neanche sul sito di rai3!
Vecchio 14-07-2013, 13:21   #185
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E ieri mi sono rivisto "Il Diritto del più forte", bellissimo!
Uno dei capolavori del caro e rimpianto Fassbinder.
Vecchio 15-07-2013, 01:49   #186
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Uno dei capolavori del caro e rimpianto Fassbinder.
A proposito, bello il tuo avatar!
Vecchio 06-09-2014, 16:56   #187
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Fuori orario

Sabato 6 settembre 2014

VENEZIA 71: CINEMA, IL MAELSTROM DI MOEBIUS (6)

Con i film

PAURA E DESIDERIO
(Fear and Desire, Usa 1953, b/n, 68')
Regia: Stanley Kubrick
Con: Frank Silvera, Kenneth Harp, Virginia Leith, Paul Mazursky, Stephen Coit.

In una guerra tra stati senza nome e senza caratteristiche particolari (l'inglese parlato dai personaggi, si spiega all'inizio, è solo una convenzione) i soldati di un fronte atterrano per errore oltre le linee nemiche e dovranno adoperarsi per arrivare sani e salvi nel loro territorio. Per farlo saranno costretti a prendere una ragazza prigioniera, dividersi, viaggiare lungo il fiume e ad un certo punto fermarsi per cercare di uccidere un generale e un capitano nemici.
Invisibile per decenni per volontà dello stesso autore, che lo riteneva nulla più che un esercizio di gioventù, il primo lungometraggio di Stanley Kubrick ha cominciato a circolare clandestinamente dopo la sua morte fino a trovare recentemente una vera e propria riedizione.

FOLLIA E AMORE
(Feng Ai, Cina-Francia 2013, col., 220', v.o. sott. it.)
Regia: Wang Bing

La quotidianità fatta di miseria e abbruttimento di un gruppo di pazienti reclusi in un manicomio dello Yunnan, nella Cina meridionale: c'è chi soffre di gravi disturbi mentali, ma qualcuno vi è confinato per le proprie convinzioni politiche o per essersi opposto alla legge. Il titolo italiano (quello originale suona piuttosto come “Amore folle”) rispecchia la divisione in due parti del film: la prima è dominata dalla descrizione del degrado in cui vivono gli internati, che brancolano nudi lungo i corridoi e fanno i bisogni all'aperto; nella seconda, emerge l'umanità di persone che si aggrappano alle altre per riuscire a sopravvivere nelle condizioni più disperate e offrono una nuova lettura del “bisogno di famiglia”. La struttura a quadrilatero del reparto, che affaccia su un cortile interno, sembra rappresentare un vero e proprio girone infernale, nel quale i pazienti compiono sempre gli stessi gesti e mimano fughe impossibili (straordinaria la sequenza in cui uno di loro corre instancabilmente lungo il perimetro, seguito dal regista). Ma la fuoriuscita di uno di essi offre a Wang l'occasione per mostrare che povertà e abbruttimento regnano sovrani anche all'esterno, tra catapecchie fatiscenti e immensi campi desolati. Il film potrebbe concludersi così, ma il regista sceglie di tornare tra le mura dell'istituto e restare con chi è prigioniero: l'immagine finale dei due uomini abbracciati è la degna chiusa di un capolavoro che conferma la statura del documentarista cinese. Realizzato in autonomia e sfidando le autorità di un regime che fa di tutto per celare l'esistenza di luoghi come quello mostrato, non è tanto un film sulla follia quanto la denuncia della maniera in cui persone scomode vengono esiliate e trasformate in rifiuti della società.

Vecchio 13-09-2014, 01:19   #188
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Fuori orario
Venerdì 12 settembre 2014

Con i film

BOY MEETS GIRL
(id., Francia, 1984, b/n, 99’49”, v.o. sott. it.)
Regia: Leos Carax
Con: Denis Lavant, Mireille Perrier, Carrol Brooks, Elie Poicard.

Parigi, tre notti: Alex ha 22 anni. “Enfant terrible” che vuole lasciare la propria traccia su ogni cosa, sulle storie d’amore e sulle opere d’arte, passa il tempo seguendo due coppie che sta spiando da tempo. Nei suoi movimenti incontra dei bambini, dei vecchi, degli adolescenti, degli uomini giovani e dei ragazzi vecchi, delle ragazze già rovinate e delle signore ancora belle… un mondo irreale in cui ciascuno cerca di prendere le distanze, di misurare distanze che lo separano dagli altri. Quasi sempre Alex resta silenzioso. Ma quando parla, parla troppo e troppo in fretta. Allora segue la propria voce, pericolosamente… Alex incontra finalmente una donna che gli somiglia, ma la storia finirà male. L’esordio di Carax nel lungometraggio, un film costruito intorno ai due straordinari attori, Denis Lavant (che ritornerà come attore fétiche in ogni tappa del cinema di Carax) e Mireille Perrier, che transiterà l’anno dopo nell’universo di Philippe Garrel.


O SANGUE (IL SANGUE)
(Portogallo, 1989, b/n, 94’49”, v.o. sott. it)
Regia: Pedro Costa
Con: Pedro Hestnes, Inês de Medeiros, Nuno Ferreira, Luís Miguel Cintra, Isabel de Castro, Henrique Canto e Castro.

Due fratelli: Vicente di 17 anni e Nino di 10: Un paesino sulla sponda del Tago. Tutto si svolge tra Natale e Capodanno. Un segreto lega i due fratelli. Un segreto che riguarda le assenze del padre (dovute a una misteriosa malattia? O ad attività sospette?). Ma questa volta il padre non è andato via, com’era solito fare. Solo il fratello maggiore e una giovane ragazza lo sanno. Segreti, promesse, separazioni, attese, ritrovamenti, pericoli. A forza di voler custodire il loro segreto, i due fratelli si lasciano, si perdono. Un film sulla notte dell’infanzia.
“Non mi ricordo bene chi raccontasse questa storia ma so che era così: una bambina trascorreva le giornate dedicandosi al suo piccolo giardino. Si occupava delle piante, le piaceva vederle crescere, sentirne il profumo e sorrideva ogni volta che scopriva i colori dei fiori. A volte però si comportava in un modo che nessuno si sapeva spiegare. Era posseduta da una febbre che la rendeva ancora più pallida e silenziosa. In queste occasioni, fuggiva, correva all’impazzata e si nascondeva all’ombra degli arbusti. Rimaneva lì e nessuno capiva perché abbandonasse il suo amato giardino. Però tornava sempre camminando in punta di piedi per non fa sentire i suoi passi sull’erba. Tornava per vedere com’era il suo giardino quando lei non c’era. Sapeva che quel giardino in fondo siamo noi. Anche quando non siamo presenti.” (Pedro Costa) .


LA DONNA DEL BANDITO
(They Live by Night, USA, 1947, b/n, 91’)
Regia: Nicholas Ray
Con: Farley Granger, Cathy O’Donnell, Howard da Silva, Jay C. Filippen.

Il film è ambientato negli anni '30. Tre prigionieri fuggono da una prigione del Mississipi. Uno di questi è un ragazzo di 27 anni che ha ingiustamente passato 7 anni in prigione, e che adesso desidera provare la sua innocenza e trascorrere il resto della vita in una capanna tra le montagne insieme alla sua amata Kitty. Ma gli altri due criminali lo coinvolgono nelle loro scorribande e presto la polizia crede che il giovane sia diventato il leader della gang...
Vecchio 14-09-2014, 00:46   #189
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Sabato 13 settembre 2014

FUORI ORARIO COSE (MAI) VISTE

Con i film

BAMBINI DELLA NOTTE / LES ENFANTS DE LA NUIT
(Francia, 2011, col., 25’, v.o. sott. italiani)
Regia: Caroline Deruas
Con: Adèle Haenel, Felix M. Ott, Arthur Igual.

Primavera 1944. Cresciuta in una famiglia di partigiani, Henriette vive l’impensabile: si in namora di Josef, un giovane soldato tedesco. Il suo amico d’infanzia Marcel, segretamente innamorato di lei, scopre la loro storia e si unisce ai partigiani francesi alla vigilia della Liberazione. Al suo ritorno non è più solo e chi l’accompagna porta il bracciale della Resistenza.

QUATTRO NOTTI CON ANNA
(Cztery noce z Anna, Polonia-Francia; 2008, 91’ col., v.o. con sott. italiani)
Regia: Jerzy Skolimowski
Interpreti: Artur Steranko, King Preis, Jerzy Fedorowicz, Redbad Klynstra, Jakub Snochowski, Barbara Kolodziejska, Malgorzata Buczkowska, Anna Lenartowicz.

Leon Okrasa è l’addetto all’inceneritore dell’ospedale di una cittadina di provincia situata nella pianura polacca. Abbandonato sin da bambino è stato allevato da una donna che ha sempre chiamato nonna. Affetto da un leggero ritardo mentale che lo ha spinto ad autorecludersi in una introversione estrema, Leon ha sviluppato un sentimento d’amore nei confronti di Anna, un’infermiera che vive di fronte alla sua misera abitazione. La donna in un passato recente è stata vittima di uno stupro del quale è stato accusato proprio Leon, che ne è invece stato un sofferto testimone. In seguito alla morte della nonna l’uomo prende una decisione: invece di continuare a spiare a distanza Anna penetrerà di notte nella sua casa dopo aver fatto in modo che assuma inconsapevolmente dei sonniferi.
Con questo film selezionato alla Quinzaine di Cannes 2008 il grande cineasta polacco Jerzy Skolimowski torna dietro la macchina da presa dopo molti anni di silenzio. E lo fa senza rinunciare all’obliquità e insieme all’incredibile trasparenza del suo pensiero (come nel finale del film: si esce da una finestra e ci si dirige verso un muro vuoto). C’è sempre stato in Skolimowski l’istinto e la generosità riassuntiva di chi ha le spalle più larghe e qualche cosa in più di cui riferire (come molti cineasti polacchi della sua generazione, a cominciare da Polanski, hanno spesso riconosciuto). E se Quattro notti con Anna sembra accettare il peso narrativo e figurativo di almeno un ventennio di cinema est-europeo, lo fa solo per operare ancora uno spostamento, per recuperare leggerezza all’interno di una composizione livida e perfetta. La distanza esatta dall’oggetto del desiderio, così vicino così lontano da poter guardare senza essere visti, è ancora una volta l’arte unica e irripetibile di Skolimowski, capace di sintetizzare individuale e collettivo senza alcuna retorica, ma anzi assumendosi il rischio di dare forma a un’altra dimensione che mette tutto in dubbio e che sia il nucleo di un cambiamento, una scintilla nel buio.

NE CHANGE RIEN
(Portogallo/Francia, 2009, b/n, 99’04”, v.o. sott. it.)
Regia: Pedro Costa
Con: Jeanne Balibar, Rodolphe Burger

Jeanne Balibar cantante, dalle prove ai concerti, da Parigi a Tokyo, da Johnny Guitar a Offenbach. Canta immersa in una spettralità assoluta, ombra e pulviscolo, macchia e particella d'una combustione già lontana. Pedro Costa si pone dopo la sparizione, dopo il film, dopo l'immagine, come forse nessuno mai prima. E se nella precedente osservazione il potere vitale di Straub-Huillet resisteva, qui Costa riesce a stare sul bordo di uno specchio e farsi sottilissimo, di vetro. All'opposto di un'osmosi regista-attrice, Costa segue (non si può più dire filma, né ritrae.) l'allontanamento dall'oggetto Jeanne Balibar (non a caso rinvenendola solo dalle parti del Rivette di Ne touchez pas la hache). Lascia che l'immagine si faccia barlume, che neppure ci sia più oggetto e che i soggetti diventino diffusa luminosità spettrale, ciò che resta del fuoco. Che immagine è questa, umbratile e immateriale, che letteralmente annulla la distanza, un'immagine potentissima e insieme senza contorni, con una sua luce ma senza più sorgenti, totalmente esposta alla propria sottoesposizione, sfibrata e granulare, quanto più eterea tanto più umana? E cosa resta di 'lei' prima di sparire? Film romantico come un western e visionario come un noir.

SEGRETI DIETRO IL MURO
(Kabe no naika no himegoto, Giappone, 1965, b/n, 75’07”, v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Koji Wakamatsu
Con: Hiroko Fujino, Kazuko Kano

Primo film di Wakamatsu mostrato in Occidente, al festival di Berlino del 1965. In un condominio di Tokyo uno studente introverso spia la sua vicina, una ex attivista del movimento per la pace, che ha una relazione segreta con un ex amante. Il voyeurismo del giovane, isolato nella sua camera, prende la strada della follia.
Vecchio 15-09-2014, 00:25   #190
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Fuori orario

Domenica 14 settembre 2014
In onda domenica 14 settembre 2014 dall'01:20 alle 06:00 (4h e 40')

CINEMA: I RAGAZZI E LE RAGAZZE NON SI INCONTRANO (3)

Con i film

LA RAGAZZA DEL BAGNO PUBBLICO
(Deep End, GB / RFT, 1970, col., 87’49”, v.o. sottotitoli italiani)
Regia: Jerzy Skolimowski
Con:Jane Asher, John Moulder-Brown, Diana Dors, Karl Michael Vogel

L’inserviente quindicenne di un bagno pubblico londinese s’innamora di una spregiudicata collega ventenne che lo eccita e lo respinge.”All’origine c’era semplicemente l’immagine, che vedevo molto nettamente, prima di iniziare il film, del lampadario che oscilla e colpisce da dietro la testa della ragazza. La morte è l’ultima delle sorprese della vita, al cinema non si è mai mostrata la morte in questo modo, come una sorpresa, un elemento che non ci ci aspetta e che sopraggiunge in una maniera molto quotidiana. E dunque ho iniziato da lì, e sono risalito lungo tutti gli anelli della catena che portano alla morte finale. Anche se questa morte può sembrare scioccante, se si analizza il film da un punto di vista psicologico si capisce che è la soluzione più logica, l’unica valida e di fatto l’unica possibile” (Jerzy Skolimowski).

LA RAGAZZA CON LA VALIGIA
(Italia,1960, b/n, 116’04”)
Regia: Valerio Zurlini
Con: Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Romolo Valli, Corrado Pani, Gian Maria Volonté, Renato Baldini, Luciana Angiolillo Un’estate in provincia, tra Parma e la Riviera romagnola. Aida Zepponi, una ballerina alla deriva, ha una relazione con Marcello, che ha conosciuto a Riccione, un dongiovanni che le ha fatto false promesse e ora vuole disfarsi di lei. Aida è rimasta sola e Marcello le procura un appuntamento con suo fratello sedicenne, Lorenzo, convinto di farle uno scherzo. Il ragazzo, dapprima impietosito, ben presto si innamora della ragazza. Nonostante la loro unione sembri impossibile, Lorenzo decide di invitare Aida a raggiungerlo a Parma.. Il professore di matematica di Lorenzo, un sacerdote, convince Aida della rovina a cui questo amore porteràinevitabilmente il ragazzo. Aida decide di andarsene. Uno dei più bei film d’amore del cinema italiano.
Vecchio 15-09-2014, 10:01   #191
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Te la sentiresti di aprire un altro 3d del tipo "cosa c'è di buono questa notte in tv"? A me farebbe comodo.
Vecchio 15-09-2014, 11:32   #192
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Originariamente inviata da rosadiserra Visualizza il messaggio
Te la sentiresti di aprire un altro 3d del tipo "cosa c'è di buono questa notte in tv"? A me farebbe comodo.
Se volete posterò qualcosa su questo thread già avviato, ma non aspettatevi puntualità e regolarità
Vecchio 15-09-2014, 16:15   #193
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

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Originariamente inviata da Nimo Visualizza il messaggio
Grazie perché sul giornale non c'era scritto, e neppure sul televideo e neanche sul sito di rai3!
Ma dove si trova allora la programmazione di Fuori Orario?
Vecchio 15-09-2014, 16:29   #194
Esperto
 

TROLL MODE ON

Ma su Fuori Orario si possono vedere anche cose del genere?

Vecchio 15-09-2014, 17:41   #195
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

Quote:
Originariamente inviata da Odradek Visualizza il messaggio
[SIZE="3"][FONT="Garamond"]Fuori orario
Venerdì 12 settembre 2014

Con i film

BOY MEETS GIRL
(id., Francia, 1984, b/n, 99’49”, v.o. sott. it.)
Regia: Leos Carax
Con: Denis Lavant, Mireille Perrier, Carrol Brooks, Elie Poicard.

Parigi, tre notti: Alex ha 22 anni. “Enfant terrible” che vuole lasciare la propria traccia su ogni cosa, sulle storie d’amore e sulle opere d’arte, passa il tempo seguendo due coppie che sta spiando da tempo. Nei suoi movimenti incontra dei bambini, dei vecchi, degli adolescenti, degli uomini giovani e dei ragazzi vecchi, delle ragazze già rovinate e delle signore ancora belle… un mondo irreale in cui ciascuno cerca di prendere le distanze, di misurare distanze che lo separano dagli altri. Quasi sempre Alex resta silenzioso. Ma quando parla, parla troppo e troppo in fretta. Allora segue la propria voce, pericolosamente… Alex incontra finalmente una donna che gli somiglia, ma la storia finirà male. L’esordio di Carax nel lungometraggio, un film costruito intorno ai due straordinari attori, Denis Lavant (che ritornerà come attore fétiche in ogni tappa del cinema di Carax) e Mireille Perrier, che transiterà l’anno dopo nell’universo di Philippe Garrel.
Ne ho vista una parte, cercherò di guardarlo tutto, loro due sono bellissimi. : )
Vecchio 15-09-2014, 21:06   #196
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Torna RWF

Fuori orario

Lunedì 15 settembre 2014

CINEMA: I RAGAZZI E LE RAGAZZE NON SI INCONTRANO (4)

Con i film

VOGLIO SOLO CHE VOI MI AMIATE
(Ich will doch nur, dass ihr mich lebt, RFT, 1976, col., 104’, v.o. sott. it.)
Regia: Rainer Werner Fassbinder
Con: Vitus Zeplichal, Elke Aberle, Alexander Alleson

Melodramma in ambiente operaio ispirato a un fatto realmente accaduto, il film ricostruisce sotto forma di analisi clinica e studio sociale la storia di Peter, giovane muratore condannato a dieci anni per omicidio commesso in un momento di follia. Il ragazzo viene intervistato da una psicologa sulla sua vita e sui motivi che lo hanno spinto a uccidere. Peter ha trascorso un’infanzia e una giovinezza senza amore nella locanda dei genitori. Non riuscendo ad ottenere il loro affetto né con la sottomissione né con la condiscendenza, si sposa in modo precipitoso e si trasferisce in città. Qui, in un ambiente di periferie desolate, continua i suoi sforzi impacciati per conquistarsi l’amore delle persone che lo circondano, in particolare della moglie Erika, ma dimostrando un inconscia avversione per le donne. La moglie non dimostra nei suoi confronti un affetto superiore a quello dei genitori. Peter cerca di conquistarla con i regali, inizia a costruire una casa per i genitori, ma finisce per restare sommerso da una montagna di debiti e per perdere il lavoro. In un accesso di panico uccide il proprietario di un bar che gli ricorda la figura del padre.
Vecchio 15-09-2014, 23:14   #197
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Quote:
Originariamente inviata da Odradek Visualizza il messaggio
Se volete posterò qualcosa su questo thread già avviato, ma non aspettatevi puntualità e regolarità
Senza impegno.
Grazie
Vecchio 20-09-2014, 00:41   #198
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Fuori Orario venerdì 19 settembre

1.50 Distretto 13 le brigate della morte di J. Carpenter (Usa 1976)

3.20 Hotel Blu Kaien di K Wakamatsu (J 2012)

4.40 La Cosa da un altro mondo di C. Nyby ,H. Hawks (Usa 1951)

Ultima modifica di Odradek; 20-09-2014 a 00:43.
Vecchio 20-09-2014, 08:42   #199
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Niente trame? A me piace leggerle
Vecchio 20-09-2014, 20:15   #200
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FUORI ORARIO

Sabato 20 settembre 2014

CINEMA: I RAGAZZI E LE RAGAZZE NON SI INCONTRANO (5)
Con i film

IL VERGINE
(Le départ, Belgio 1967 - b/n, 85’25”, v.o. sott. it.)
Regia di Jerzy Skolimowski
Con Jean-Pierre Leaud, Catherine Duport, Jacqueline Bir, Paul Roland
Un garzone di parrucchiere appassionato di auto da corsa riesce a procurarsi una Porsche per partecipare a una competizione vendendo i capelli che gli offre una ragazza innamorata di lui: si sveglierà troppo tardi per partecipare alla gara, ma forse avrà scoperto che nella vita c’è qualcos’altro.


TUTTI I RAGAZZI SI CHIAMANO PATRICK
(Tout les garcons s’appellent Patrick, Francia, 1959, b/n, 19’43”’, v.o. sott. it.)
Regia: Jean-Luc Godard
Con: Anne Collette, Jean-Claude Brialy, Nicole Berger.

Due studentesse incontrano entrambe un ragazzo di nome Patrick e si accorgono che non è una coincidenza.

CHARLOTTE ET SON JULES
(Francia, 1958-1961, b/n, 12’44’ v.o. sott. it.)
Regia: Jean-Luc Godard
Jean-Paul Belmondo [voce doppiata da Jean-Luc Godard] , Anne Colette, Gérard Blain.

Charlotte fa visita al suo ragazzo nella sua camera in Rue de Rennes. Questi la sommerge con un soliloquio interminabile, mentre continua a leggere il giornale. Crede di averla riconquistata ma lei era passata solo per riprendere il suo spazzolino da denti. Girato con la pellicola di scarto non utilizzata per Le beauSerge di Claude Chabrol. Il film è ispirato al tema di Le bel indifférent di Jacques Demy e dedicato a Cocteau.

RIO DELLA MORTE
(Rio dasmortes, RFT, 1970, col., 83’30”, v.o. sott. it. )
Regia: RainerWernerFassbinder
Con: Michael König, R.W. Fassbinder, Hanna Schygulla, Michael Gordon, Walter Sedlmayr, Margit Carstensen In “Rio dasMortes” l’utopia è il sogno di un viaggio in Perù, alla ricerca di un tesoro, che due amici, Gunther e Michael, si ostinano a portare avanti, ostacolati da Hanna, ragazza e convivente di Michael, che al contrario, sogna un matrimonio e dei figli, desiderio perfetto di una donna borghese. Ma i triangoli amorosi si moltiplicano, come nella scena all’interno del bar dove i due amici cercano il modo di finanziare il loro viaggio e Fassbinder balla con quella che è già la sua musa, Hanna Schygulla, ricamando un piccolo tradimento e provocando la gelosia nella donna che l’attende al bancone del bar. Fino al climax finale: giunta all’aeroporto la donna cercherà di sparare ai due uomini, sostituendo repentinamente la pistola con un rossetto (e stavolta la mira è giusta, compreso il richiamo alla sequenza finale A bout de souffle

UNA STORIA D’ACQUA
(Une Histoire d’eau, Francia, 1958, b/n, 11’53”, v.o. sott. it.)
Regia. Jean-Luc Godard, François Truffaut
Con: Jean-Claude Brialy, Caroline Dim.

La giornata di una ragazza bloccata nell’Ile de France dalle inondazioni stagionali e che tenta diraggiungere la capitale a piedi, in barca o in auto in compagnia di un giovane autostoppista dal gusto spiccato per l’arte della digressione. Da un’idea di Truffaut e Godard accolta dal produttore Pierre Braunberger (lo stesso di Renoir e Une partie de campagne), girato sul momento durante le inondazioni, terminato e montato da Godard.


QUATRE NUITS D’UN ETRANGER (BIANCHI PAESAGGI NOTTURNI)
(Italia; 2013; 86’52”’ b/n, v.o. con sott. italiani)
Regia: Fabrizio Ferraro
Interpreti: Marco Teti, Caterina Gueli Rojo.

Un altro uomo, un’altra donna, la stessa città: Parigi. I due si incontrano, si inseguono, si sfuggono. Ispirato dalle “Notti bianche” di Dostoevskij, il film si svolge in quattro movimenti. Quattro notti in cui i due incerti amanti si accompagnano e si specchiano in una Parigi illuminata da un bianco cittadino abbagliante e senza tempo.
Fabrizio Ferrato è al tempo stesso uno dei registi italiani emergenti più appartati e più sorprendenti. Scrittore, cineasta, filosofo, giunge qui alla sua sesta prova registica, che lui stesso spiega così: “Stessa spiaggia, stesso mare suonava così una famosa canzone italiana degli anni ‘60 sull’orlo, più che urlo euforico, di un precipizio tenuto distante, ma mai così facile da raggiungere. Strade sempre più larghe, velocità abissali, carreggiate a più corsie. È come dire che la storia è sempre la stessa: un uomo, una donna, un mondo che si autolimita, autopunisce, che rinuncia alle sue potenziali insostenibili bellezze. Questo vale per la nostra vita consumata come anche per il cinema, con le sue immagini sempre più definite, ma in cui c’è sempre meno da guardare, tanto da non riuscire più a proiettare visioni fuori dallo schermo.

Dopo Penultimo Paesaggio ecco il secondo film di quello che mi viene da definire come una sorta di dittico sul e nel contatto non ancora avvenuto, da avverarsi”.
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