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Originariamente inviata da alien boy
Vorrei aggiungere una precisazione, anzi una correzione, a quanto ho detto in precedenza. Non credo che la motivazione funzioni con i demotivati quando invece è molto improbabile che avvenga l'inverso. Per spronare efficacemente una persona c'è bisogno che questa sia in un certo senso pronta a recepire, quindi non proprio disperata. Le frasi motivazionali sono perciò spesso inutili, a volte possono servire quando c'è comunque una base su cui posso attecchire. Le frasi demotivazionali boh, avrebbero una finalità che lascia perplessi se rivolte ad esterni, cioè a che mirerebbero? Ad affossare?
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Io ho afferrato la cosa in questi termini, se chiedi ad una persona perché fa qualcosa verranno fuori i motivi A, B, C, e così via, ora se riesci a far cadere questi motivi l'intenzione della persona ad agire così verrebbe indebolita.
D'altra parte potrebbero esserci anche motivi per non farla questa cosa che vanno distinti dai precedenti, se le chiedi "a quali condizioni non faresti la tal cosa?" avrai lo stesso certi motivi.
Ci sono da un lato i motivi per agire in un certo modo, dall'altro quelli per non agire, se vuoi che la persona agisca devi cercare di motivarla in relazione ai primi e demotivarla in relazione ai secondi, se vuoi che non agisca devi cercare di effettuare l'operazione opposta far cadere i motivi che spingono all'azione e rafforzare i secondi, quelli che spingono a non agire.
Alla fine si può usare la demotivazione sia per vivere che per morire e lo stesso vale per la motivazione.
Facciamo un esempio pratico.
Se un tizio ruba, uno si può chiedere perché ruba e cosa si potrebbe fare o dire per spingerlo a non farlo, ci sono due strategie (in un qualche senso opposte) che possono convincere la persona a non fare questa cosa e una è in positivo ossia motivazionale mentre l'altra è in negativo ossia è demotivazionale.
Se ti chiedi perché ruba e arrivi alla conclusione che ruba perché non ha l'oggetto x, se tu glielo dai (o riesci a fargli credere che può averlo) non avrebbe più alcun motivo attivo (che adesso è attivo) per cui toglierlo ad un altro, in questo senso demotivi la persona a rubare, fai cadere il motivo per cui agisce o agirebbe così, se invece metti in piedi un sistema repressivo e penale o metti in evidenza le conseguenze negative cerchi di dare dei motivi alla persona per non agire così, insomma cerchi di rafforzare i motivi per non rubare.
Possono funzionare entrambe le cose per spingere una persona a non rubare o a non agire in certi sensi (o viceversa agire), in genere si cerca di usarle insieme.
Comunque queste cose credo che abbiano a che fare con la persuasione e la manipolazione delle credenze.
Magari una persona ha un certo nucleo di credenze più relevanti che la spingono (o spingerebbero) ad agire in certi modi mentre ce n'è un altro composto da credenze che la spingono (o spingerebbero) a non agire così. Bisogna rafforzare il primo nucleo (facendo diventare vere o più vere quelle credenze casomai fossero neutre o false) ed indebolire il secondo (facendo diventare false o più false le seconde casomai fossero neutre o vere) nel caso in cui la si volesse fare agire in certi sensi.
Un discorso (sia motivazionale che demotivazionale) dovrebbe essere persuasivo però, interpreto l'efficacia in questi termini. Se non si possono modificare queste credenze è indipendente questa cosa dal discorso in positivo, motivazionale o in negativo demotivazionale, secondo me. Può essere difficile o facile fare entrambe le cose.