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Vecchio 20-01-2016, 13:41   #141
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L'avatar di Emil
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
La qualità della vita consiste nel dare maggiore spazio a determinate sfumature emotive a scapito di altre, mostrare atteggiamenti supportivi e non ipercritici, entusiasmo per i risultati scolastici, incoraggiare a intraprendere attività extrascolastiche e hobby vari, saper dire di no ma in maniera giustificata...un eccesso di tempo trascorso in compagnia dei figli si può anche tradurre nel rischio di trasmettere le proprie negatività e frustrazioni, cosa avviene sovente in maniera involontaria.
Sono anche d'accordo. Ma ti dimentichi di prendere in considerazione il fatto che il genitore dopo essere stato fuori 10 ore (se va bene), quando torna a casa, tutto ciò non riesce a darlo: vuoi per la stanchezza fisica ed emotiva, lo stress e il nervosismo accumulato, l'insicurezza (a volte) della precarietà...ecc.
La qualità, in questo senso, si dissolve, si perde. Il genitore che deve dare tutto al lavoro non sarà in grado di dare altrettanto al figlio. Antropologicamente parlando tutto ciò direi che è rilevante.


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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Lo sarà per te. Per il resto spiega perché non lo ritieni vero.
Tra i vari motivi c'è il modello narcisistico esasperato degli ultimi anni (di probabile derivazione borghese) che ha diffuso il mito della forza, della padronanza di sé e della rimozione di ogni sensibilità, debolezza e vulnerabilità intrinseca all'essere umano.
Come avevo già scritto altrove il bullo vuole distruggere chi incarna maggiormente questa debolezza perché è lui stesso che tenta di rimuoverla da sé. E il più "debole", chi non riesce a difendersi, risponde perfettamente a questa esigenza inconscia.
Vecchio 20-01-2016, 14:23   #142
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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Per ritoranare al topic; il caso della ragazzina ha fatto mobilitare i politici i quali annunciano provvedimenti normativi sul bullismo. Domando: dopo il caso di 10 anni fa di Torino riguardante il ragazzino autistico maltrattato, ripreso e consegnato al ludibrio del pubblico di internet, cosa era stato fatto? Non si erano proclamati anche allora provvedimenti urgentissimi?
A che tipo di provvedimenti pensi? Le sensibilizzazioni non funzionano. Neanche punizioni più severe, temo. Il bullismo è perlopiù sommerso, non apparente agli occhi degli adulti.
Costituire osservatori all'interno delle scuole? Questo sì sarebbe utile, ma presuppone operatori all'altezza del compito. Chissà poi se vi è personale sufficiente.
Vecchio 20-01-2016, 15:51   #143
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Naturalmente muttley sei solidale anche con gli insegnanti vilipesi e insultati durante il decennio della contestazione giovanile...
Ovviamente si, tuttavia le idee non si mettono in discussione per via di atteggiamenti scorretti.

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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Sono anche d'accordo. Ma ti dimentichi di prendere in considerazione il fatto che il genitore dopo essere stato fuori 10 ore (se va bene), quando torna a casa, tutto ciò non riesce a darlo: vuoi per la stanchezza fisica ed emotiva, lo stress e il nervosismo accumulato, l'insicurezza (a volte) della precarietà...ecc.
La qualità, in questo senso, si dissolve, si perde. Il genitore che deve dare tutto al lavoro non sarà in grado di dare altrettanto al figlio. Antropologicamente parlando tutto ciò direi che è rilevante.
Questo può accadere a maggior ragione per gli insegnanti, i quali non sono essere superumani in grado di trascendere i limiti della condizione umana per ergersi verso le più alte sfere dell'empireo.


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Originariamente inviata da Emil Visualizza il messaggio
Tra i vari motivi c'è il modello narcisistico esasperato degli ultimi anni (di probabile derivazione borghese) che ha diffuso il mito della forza, della padronanza di sé e della rimozione di ogni sensibilità, debolezza e vulnerabilità intrinseca all'essere umano.
Non credo che questo modello sia stato esasperato negli ultimi anni, considerando anche a cosa erano sottoposte le generazioni precedenti rispetto a noi, a partire dal servizio militare obbligatorio. Violenza e rimozione della vulnerabilità sono il prodotto dell'incontro tra l'ego umano e un ambiente concretamente ostile, che ha portato alla valorizzazione assoluta della resistenza, e il mito della forza è stato declassato a mito della sicurezza. Nessun cambiamento o radicalizzazione, direi piuttosto un "downgrade" verso forme più mitigate e più consone al mutato contesto ambientale.
Vecchio 20-01-2016, 16:41   #144
Esperto
L'avatar di Emil
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Questo può accadere a maggior ragione per gli insegnanti, i quali non sono essere superumani in grado di trascendere i limiti della condizione umana per ergersi verso le più alte sfere dell'empireo.
Mmh, a maggior ragione per gl insegnanti? Ok, ma da quanto mi risulta pure i genitori non hanno i superpoteri...

Forme piu' mitigate e consone? Ossia piu' striscianti, sotteeranee e nascoste?
Perche' il bullismo e' anche questo..
Vecchio 20-01-2016, 18:37   #145
Esperto
L'avatar di clizia
 

Quoto in toto Claire, Muttley e Labocania.
Da persona che lavora nel mondo della scuola e osservando la situazione da un ruolo privilegiato (sono una prof. di sostegno, quindi non gestisco le dinamiche di classe, ma ci sto dentro) quello che posso dire, dal mio umile punto di vista, è questo:

1. Si possono affrontare le problematiche inerenti al bullismo in classe ricorrendo a strumenti positivi come: circle time, dibattiti di classe, educazione civica, giochi di ruolo, interventi degli psicologici, discorsi edificanti ecc.

2: Si possono affrontare le problematiche inerenti al bullismo in classe ricorrendo a strumenti coercitivi ricorrendo alla convocazione dei genitori, note e punizione ecc.

Detto ciò, se tutto il lavoro che si cerca di fare a scuola viene smontato pezzetto per pezzetto a causa di una famiglia che se ne frega e ridimensiona gli atteggiamenti del figlio,e anche a causa di una società malata e competitiva, dove volete che vada a finire il lavoro della scuola, nonostante la buona volontà che uno ci mette? A farsi friggere.
Ebbene sì, se un'insegnante dice A, cercando di spingere i ragazzi alla tolleranza e al rispetto, ma nel contempo i genitori dicono B, lettera che equivale a menefreghismo ed arroganza, secondo voi, per un ragazzo, sarà più forte il richiamo di A o di B? La voce di un docente volenteroso va a farsi benedire nel mare di schifo che li circonda ogni giorno, è questo il problema.

Io ho notato che si ottengono dei risultati lì dove c'è una reale collaborazione da parte delle famiglie, altrimenti si è perdenti già in partenza.
Un bullo rozzo e ignorante non cambierà solo perchè ci sono dei professori che cercano di sensibilizzarli al rispetto. Si può cambiare solo se a cambiare è anche il contesto che lo circonda. Un ragazzetto di periferia esposto a un contesto sociale violento e a una famiglia ignorante e deprivata culturalmente, ti ascolterà fino a un certo punto, perchè magari pur volendo cambiare è il contesto che non glielo permette (parlo dei ragazzi di periferia). Parlando invece dei bulli figli di papà (i peggiori) posso solo dire che fin quando la famiglia non aiuterà la scuola nel punire il figlio a sbattergli in faccia un bel "NO" anche a suon di ceffoni, sarà dura ottenere dei risultati positivi ed efficaci.

Il vero problema è che si è rotta quell'alleanza tra adulti che esisteva un tempo, dove i grandi erano tutti uniti per educare i giovani e rimproverarli quando sbagliavano. Oggi le famiglie sono finte alleate dei figli: dandogli sempre ragione creeranno, inconsapevolmente, dei veri mostri e la società che ne scaturirà mi fa paura al solo pensiero. Non oso pensare a come saranno i 12enni di oggi quando saranno adulti...

Comunque la scuola di oggi la vedo migliore di quella di ieri: oggi c'è più attenzione alla psicologia e alla pedagogia,a differenza di 20-30 anni fa e spesso si affronta il tema del bullismo anche grazie a letture antologiche e dibattiti in classe...
L'hanno scorso il mio alunno iper-attivo era stato preso di mira da un compagno di classe, ma siamo riusciti ad arginare il problema. Ora i due ragazzi sono amici e abbiamo scoperto che anche quello un poco prepotente lo era perchè aveva problemi in famiglia. Quest'anno si comporta bene e anzi mi sta stupendo per il miglioramento.
Ringraziamenti da
claire (20-01-2016), Labocania (21-01-2016)
Vecchio 20-01-2016, 18:46   #146
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio

Il vero problema è che si è rotta quell'alleanza tra adulti che esisteva un tempo, dove i grandi erano tutti uniti per educare i giovani e rimproverarli quando sbagliavano. Oggi le famiglie sono finte alleate dei figli: dandogli sempre ragione creeranno, inconsapevolmente, dei veri mostri e la società che ne scaturirà mi fa paura al solo pensiero. Non oso pensare a come saranno i 12enni di oggi quando saranno adulti...


E come spieghi che, almeno nel mondo occidentale, il numero di crimini sia drasticamente diminuito negli anni? E come spieghi il vertiginoso aumento del tasso di istruzione media, la migliore qualità dei cibi, la maggiore attenzione che si ha sin dalla nascita verso i figli?

In passato c'era alleanza tra adulti per educare i figli? Come fai ad estendere un concetto così assolutista e universale su un'intera epoca?

Ma i vari racconti come Oliver Twist, Rosso Malpelo, le dettagliatissime descrizioni di Dostoevskij, Tolstoj, Orwell, Dickens secondo voi erano pura fantasia?
Non vi sfiora nemmeno l'idea che stessero descrivendo la realtà di un'epoca dove il buon senso era un miracolo?
Vecchio 20-01-2016, 18:57   #147
Esperto
L'avatar di Wrong
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
http://it.blastingnews.com/lavoro/20...-00657091.html

http://www.corriere.it/cronache/15_n...1250a100.shtml

Non ho visto molti forumisti stracciarsi le vesti per notizie come queste
No, me le sono già stracciate (il pigiama) per le maestre di sostegno che menavano il ragazzo autistico, il maestro che mollava ceffoni ai bambini, la maestra strega che ogni giorno sceglieva l'alunno vittima da usare come sfogo.
I prof sono adulti, come ripeti anche tu nel forum a noi utentelli devono riuscire a gestirsi e risolvere i problemi.
Ringraziamenti da
cancellato16916 (20-01-2016)
Vecchio 20-01-2016, 19:29   #148
Esperto
L'avatar di clizia
 

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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio
E come spieghi che, almeno nel mondo occidentale, il numero di crimini sia drasticamente diminuito negli anni? E come spieghi il vertiginoso aumento del tasso di istruzione media, la migliore qualità dei cibi, la maggiore attenzione che si ha sin dalla nascita verso i figli?

In passato c'era alleanza tra adulti per educare i figli? Come fai ad estendere un concetto così assolutista e universale su un'intera epoca?

Ma i vari racconti come Oliver Twist, Rosso Malpelo, le dettagliatissime descrizioni di Dostoevskij, Tolstoj, Orwell, Dickens secondo voi erano pura fantasia?
Non vi sfiora nemmeno l'idea che stessero descrivendo la realtà di un'epoca dove il buon senso era un miracolo?
E chi dice che nel passato si stava meglio? Ovvio che il concetto dei diritti del bambino sia tutto moderno, ed è da considerarsi una delle conquiste recenti, il cui scopo è appunto tutelare i diritti dei minori. La convenzione dei diritti del fanciullo è solo del 1989.

Ovvio che con un maggior benessere diffuso e con l'obbligo scolastico (allora tanto male non fa la scuola!) non ci sono più quei fenomeni aberranti (almeno nel mondo occidentale) come lo sfruttamento e il lavoro minorile. I bambini sono più curati a livello materiale ma, da questo eccesso di cura, si è passati a un'educazione che fa esclusivamente leva sul dare materialmente tutto al bambino, nonchè su un'accondiscendenza a-morale, pensando a torto che questa sia un'estensione di quei diritti inalienabili del bambino, allargando a dismisura il concetto di diritto ed estromettendo così quello di dovere.

Una persona, un fanciullo insomma, cresce sana se la tutela dei suoi diritti (fino al secolo scorso inesistente, come tu stesso dici) va di pari passo con l'accoglimento dei rispettivi doveri. E' la cattiva interpretazione di una società in malafede che ha estromesso i doveri dalla sfera di crescita del bambino, il quale, oggigiorno, è diventato egoista e capriccioso, convinto che tutto gli sia dovuto.
Sì, i ragazzi stanno meglio a livello di cure, a livello di ricompense materiali, sanno cos'è ciò che gli spetta e se lo prendono, ma non hanno idea di quello che loro dovrebbero dare in cambio alla società: impegno, onestà, rispetto delle regole e delle persone; il rispettare per essere rispettati a loro volta, insomma (doveri e diritti).

Questo anche per colpa del tramonto della figura del padre (Leggetevi di Recalcati "Il complesso di Telemaco"), che segna la fine di un'epoca in cui il figlio è cosciente del suo ruolo e quindi dei suoi limiti proprio grazie alla figura genitoriale, che dovrebbe guidare, dare regole e divieti intesi come bussola necessaria per non sbandare e non espandare in maniera iper-trofica il proprio io. Il frutto dell'assenza del padre è quello di un figlio in attesa che questa figura torni a ricoprire il suo ruolo, segnando nel contempo la nascita di tanti figli-Narcisi, fissati sterilmente sulla propria immagine...
Vecchio 20-01-2016, 19:46   #149
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
E chi dice che nel passato si stava meglio? Ovvio che il concetto dei diritti del bambino sia tutto moderno, ed è da considerarsi una delle conquiste recenti, il cui scopo è appunto tutelare i diritti dei minori. La convenzione dei diritti del fanciullo è solo del 1989.
Almeno su questo, noto che qualcuno guarda oltre.

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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Ovvio che con un maggior benessere diffuso e con l'obbligo scolastico (allora tanto male non fa la scuola!) non ci sono più quei fenomeni aberranti (almeno nel mondo occidentale) come lo sfruttamento e il lavoro minorile. I bambini sono più curati a livello materiale ma, da questo eccesso di cura, si è passati a un'educazione che fa esclusivamente leva sul dare materialmente tutto al bambino, nonchè su un'accondiscendenza a-morale, pensando a torto che questa sia un'estensione di quei diritti inalienabili del bambino, allargando a dismisura il concetto di diritto ed estromettendo così quello di dovere.
Ma come fai a generalizzare in questo modo? Se il numero di crimini in Occidente è diminuito e se la tolleranza verso il diverso è aumentata, vuol dire o no che la società nella quale viviamo è migliore di quella di vent'anni fa?

Quote:
Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Una persona, un fanciullo insomma, cresce sana se la tutela dei suoi diritti (fino al secolo scorso inesistente, come tu stesso dici) va di pari passo con l'accoglimento dei rispettivi doveri. E' la cattiva interpretazione di una società in malafede che ha estromesso i doveri dalla sfera di crescita del bambino, il quale, oggigiorno, è diventato egoista e capriccioso, convinto che tutto gli sia dovuto.
Sì, i ragazzi stanno meglio a livello di cure, a livello di ricompense materiali, sanno cos'è ciò che gli spetta e se lo prendono, ma non hanno idea di quello che loro dovrebbero dare in cambio alla società: impegno, onestà, rispetto delle regole e delle persone; il rispettare per essere rispettati a loro volta, insomma (doveri e diritti).
I ragazzi di oggi fanno quello che un tempo gli era proibito fare: lamentare i propri bisogni.
È cura del genitore o di chi ne fa le veci quello di gestire la situazione. Situazione che, di certo, non è affatto facile. E sicuramente non la si gestisce col ruolo di padre-padrone, la cui figura autoritaria non educa il figlio, ma gli crea dei pericolosissimi complessi e paure.

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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Questo anche per colpa del tramonto della figura del padre (Leggetevi di Recalcati "Il complesso di Telemaco"), che segna la fine di un'epoca in cui il figlio è cosciente del suo ruolo e quindi dei suoi limiti proprio grazie alla figura genitoriale, che dovrebbe guidare, dare regole e divieti intesi come bussola necessaria per non sbandare e non espandare in maniera iper-trofica il proprio io. Il frutto dell'assenza del padre è quello di un figlio in attesa che questa figura torni a ricoprire il suo ruolo, segnando nel contempo la nascita di tanti figli-Narcisi, fissati sterilmente sulla propria immagine...
Ma sei sicuro/a che sia così? Fino a trent'anni fa, la figura che stava maggiormente a contatto con i figli non era certo il padre.
Se c'è una figura genitoriale che nella nostra epoca ha rivoluzionato totalmente la sua struttura, è proprio la figura della madre.
Tutti questi atteggiamenti narcisistici e protezionisti vengono, in gran parte, dalla madre. Madre che un tempo non aveva diritto di parola, né di interrompere il marito padre-padrone, il quale deteneva il comando assoluto e indiscutibile all'interno della casa e della famiglia.
Vecchio 20-01-2016, 19:59   #150
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L'avatar di clizia
 

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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio

Ma come fai a generalizzare in questo modo? Se il numero di crimini in Occidente è diminuito e se la tolleranza verso il diverso è aumentata, vuol dire o no che la società nella quale viviamo è migliore di quella di vent'anni fa?
E chi ha detto che oggi ci siano più crimini e che tutto faccia schifo o che la società sia piena di delinquenti? Questo me lo stai mettendo in bocca tu. Quello che è peggiorato è soltanto un atteggiamento lassista e deresponsabilizzante con cui vengono cresciuti i ragazzi oggi, che così crescono irresponsabili e senza spina dorsale. Non per questo significa che siano dei viziosi o dei criminali, eh. Leggi le sfumature nel mio discorso, non tagliare tutto con l'accetta.
Io ho solo detto questo: c'è uno sbilanciamento verso i diritti dei bambini, ma si tacciono i doveri che spettano loro. Diritti e doveri sono complementari, non realtà auto-escludentesi.



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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio
I ragazzi di oggi fanno quello che un tempo gli era proibito fare: lamentare i propri bisogni.
Ogni libro di pedagogia ti dice di distinguere i bisogni dai capricci.
I bisogni sono reali e profondi e per questo vanno ascoltati e rispettati, i capricci sono altro e vanno arginati.
Avere a tutti i costi la ps4 a me sa di capriccio, non di bisogno fondamentale, solo che si scambiano le due cose e così, se poverino il ragazzino non ha la ps4, i genitori pensano che rischi di rimanere traumatizzato a vita.
Ma non vedi che si accontentano sempre i ragazzi pensando che ogni richiesta o desiderio sia un bisogno reale da soddisfare a tutti i costi?

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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio
È cura del genitore o di chi ne fa le veci quello di gestire la situazione. Situazione che, di certo, non è affatto facile. E sicuramente non la si gestisce col ruolo di padre-padrone, la cui figura autoritaria non educa il figlio, ma gli crea dei pericolosissimi complessi e paure.
E chi dice che serva il padre-padrone? Infatti Recalcati parla di padre, non di un padrone, concetti ben distinti.


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Originariamente inviata da GameOver Visualizza il messaggio
Se c'è una figura genitoriale che nella nostra epoca ha rivoluzionato totalmente la sua struttura, è proprio la figura della madre.
Tutti questi atteggiamenti narcisistici e protezionisti vengono, in gran parte, dalla madre.
Certo che vengono dalla madre. Recalcati dice che il narcisismo è frutto di un'educazione tutta al femminile ed eccessivamente protettiva, dove il ruolo positivo del padre (visto come modello) è stato estromesso. E' appunto il tramonto del padre che permette un'educazione tutta ovattata dove il bimbo viene viziato e iper-protetto....
Vecchio 20-01-2016, 20:10   #151
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
E chi ha detto che oggi ci siano più crimini e che tutto faccia schifo o che la società sia piena di delinquenti? Questo me lo stai mettendo in bocca tu. Quello che è peggiorato è soltanto un atteggiamento lassista e deresponsabilizzante con cui vengono cresciuti i ragazzi oggi, che così crescono irresponsabili e senza spina dorsale. Non per questo significa che siano dei viziosi o dei criminali, eh. Leggi le sfumature nel mio discorso, non tagliare tutto con l'accetta.
Io ho solo detto questo: c'è uno sbilanciamento verso i diritti dei bambini, ma si tacciono i doveri che spettano loro. Diritti e doveri sono complementari, non realtà auto-escludentesi.

Ma se la società di oggi è migliore, allora anche i modelli educativi sono migliori. Non puoi criticare le cause, quando queste sono necessarie per raggiungere obiettivi migliori di quelli raggiunti in passato.

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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Ogni libro di pedagogia ti dice di distinguere i bisogni dai capricci.
I bisogni sono reali e profondi e per questo vanno ascoltati e rispettati, i capricci sono altro e vanno arginati.
Avere a tutti i costi la ps4 a me sa di capriccio, non di bisogno fondamentale, solo che si scambiano le due cose e così, se poverino il ragazzino non ha la ps4, i genitori pensano che rischi di rimanere traumatizzato a vita.
Ma non vedi che si accontentano sempre i ragazzi pensando che ogni richiesta o desiderio sia un bisogno reale da soddisfare a tutti i costi?
Sul discorso capricci/bisogni siamo perfettamente d'accordo. Non vedo dove ho messo in dubbio tutto questo.
Ma, d'altra parte, come fai ad estendere questa valutazione, assolutamente soggettiva, a tutto il modello di educazione odierno? Pensi che tutti i genitori vogliano comprare la ps4 ai propri figli?
D'altra parte, fornire regali ai propri figli non lo vedo assolutamente come un comportamento disfunzionale da parte del genitore se si tratta di una ricompensa ai comportamenti virtuosi del figlio/a.
Quello che accadeva in passato, invece, era una totale negazione dei bisogni dei figli per sostituirli con quello che i genitori ritenevano fossero i bisogni dei figli.

La differenza sostanziale - e che fa, della nostra epoca, la migliore in assoluto della Storia dell'Umanità - consiste nell'aver raggiunto una maturità tale da capire che il bambino ha un suo proprio linguaggio e il genitore deve creare un canale di comunicazione senza inibire il carattere, la personalità del bambino.

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E chi dice che serva il padre-padrone? Infatti Recalcati parla di padre, non di un padrone, concetti ben distinti.
In passato il "padre"="padre-padrone". Non esisteva il padre comprensivo e sensibile di oggi, che se fai una marachella ti rimprovera e ti fa capire l'errore del gesto.
In passato, la marachella, veniva punita a suon di cinghiate sulla schiena condite da insulti. E dovevi ritenerti fortunato/a se non accadeva di peggio.
Vecchio 20-01-2016, 20:23   #152
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
E chi ha detto che oggi ci siano più crimini e che tutto faccia schifo o che la società sia piena di delinquenti? Questo me lo stai mettendo in bocca tu. Quello che è peggiorato è soltanto un atteggiamento lassista e deresponsabilizzante con cui vengono cresciuti i ragazzi oggi, che così crescono irresponsabili e senza spina dorsale. Non per questo significa che siano dei viziosi o dei criminali, eh. Leggi le sfumature nel mio discorso, non tagliare tutto con l'accetta.
Io ho solo detto questo: c'è uno sbilanciamento verso i diritti dei bambini, ma si tacciono i doveri che spettano loro. Diritti e doveri sono complementari, non realtà auto-escludentesi.
Oppure si potrebbe cercare di superare la logica padrone-servo, e affermare che esistono opportunità e responsabilità, più che diritti e doveri, categorie speculari ed assolutamente deresponsabilizzanti. Le azioni hanno degli effetti che vanno considerati e valutati da individui, senza trincerarsi dietro il "si fa così perché è giusto".

Quote:
Ogni libro di pedagogia ti dice di distinguere i bisogni dai capricci.
I bisogni sono reali e profondi e per questo vanno ascoltati e rispettati, i capricci sono altro e vanno arginati.
Avere a tutti i costi la ps4 a me sa di capriccio, non di bisogno fondamentale, solo che si scambiano le due cose e così, se poverino il ragazzino non ha la ps4, i genitori pensano che rischi di rimanere traumatizzato a vita.
Ma non vedi che si accontentano sempre i ragazzi pensando che ogni richiesta o desiderio sia un bisogno reale da soddisfare a tutti i costi?

Certo che vengono dalla madre. Recalcati dice che il narcisismo è frutto di un'educazione tutta al femminile ed eccessivamente protettiva, dove il ruolo positivo del padre (visto come modello) è stato estromesso. E' appunto il tramonto del padre che permette un'educazione tutta ovattata dove il bimbo viene viziato e iper-protetto....
I bimbi saranno anche viziati materialmente (questa è "educazione al femminile"? Mah. Ti consiglio di lasciar perdere Recalcati), ma anche soggetti ad un carico di aspettative francamente senza precedenti, in rapporto al passato. Oltre che, alternativamente, iper-diretto (questo si nasconde, mi sembra, dietro l'iper-protezione asfissiante) o gettato nel mondo senza strumenti cognitivi ed emotivi per comprenderlo (che mancano in genere anche agli adulti). Piuttosto che criticare e giudicare, ci si dovrebbe forse chiedere cos'è che porta i giovani ad essere così privi di passione (è questa, più che il senso del dovere, che dovrebbe stimolare e motivare a sopportare le frustrazioni inevitabilmente associate all'impegno).
Vecchio 20-01-2016, 20:23   #153
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L'avatar di clizia
 

@Gameover: scusami, è l'ultimo messaggio che invio perché devo finire dei lavori (la verifica differenziata di matematica, appunto) e poi devo cucinare!
Si, certo, oggi si sta meglio di come si stava prima per tante cose, ma non penso che quella attuale sia una società perfetta, per nulla. Troppo edonismo ed egoismo.
Prima tutto era solo dovere, oggi tutto diritti e piaceri. Forse ci vorrebbe una via di mezzo, no? In medio stat virtus.
Giustissimo che vengano rispettati i diritti dei bambini e che gli si conferisca la giusta dignità, ma non per questo i ragazzi devono perdere l'educazione verso gli adulti.
Io, in quanto insegnante, non mi sognerei mai di dire (come faceva la mia prof d'italiano delle medie) di chiamare i ragazzi "handicappati", nemmeno il più arrogante e insopportabile lo appellerei in questo modo (discriminatorio per le persone disabili), ma come io rispetto loro, vorrei essere a mia volta rispettata. Guarda, non tanto come insegnante, bensì in quanto persona. Invece loro si arrogano il diritto di rispondere male ai bidelli, o verso chi ricopre ruoli minoritari ecc. Il rispetto è rispetto e dovrebbe essere alla base di tutta la società; grandi o bambini che siano, tutti devono imparare a rispettare cose, ambienti, animali e soprattutto le persone.
Vecchio 20-01-2016, 20:24   #154
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio


Il vero problema è che si è rotta quell'alleanza tra adulti che esisteva un tempo, dove i grandi erano tutti uniti per educare i giovani e rimproverarli quando sbagliavano. Oggi le famiglie sono finte alleate dei figli: dandogli sempre ragione creeranno, inconsapevolmente, dei veri mostri e la società che ne scaturirà mi fa paura al solo pensiero. Non oso pensare a come saranno i 12enni di oggi quando saranno adulti..
condivido in pieno...



il resto lo leggo dopo
Vecchio 20-01-2016, 20:28   #155
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una nota , un ricordo la mia insegnante di matematica (liceo) ci chiamava 'pinguini' che era sinonimo di imbecilli , ma che avendolo usato in piemonte l'avevano ripresa e per non dire imbecilli , ci dava dei pinguini ma era detto con affetto per farci progredire non per umiliarci, credo la differenza educativa sia tutta qui
Vecchio 20-01-2016, 20:30   #156
Esperto
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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Oppure si potrebbe cercare di superare la logica padrone-servo, e affermare che esistono opportunità e responsabilità, più che diritti e doveri, categorie speculari ed assolutamente deresponsabilizzanti. Le azioni hanno degli effetti che vanno considerati e valutati da individui, senza trincerarsi dietro il "si fa così perché è giusto"..
Non concordo. Viviamo in una società (non siamo nè anarchici nè autarchici) e quindi dobbiamo accettarne le regole, con i diritti e i doveri che ne conseguono, condivisi da tutta la società. Poi le scelte personali sono altro, le proprie credenze qualcosa che non ha nulla a che vedere con una condivisione collettiva di alcune regole base di convivenza civile. Se accettiamo di far parte di una società dobbiamo accettarne le regole, che ci piacciano o meno ed è la costituzione stessa a parlare di diritti e doveri, nonché la Convenzione dei diritti del fanciullo.
E alla base di tutto, come ho scritto anche prima, ci deve essere come dovere il rispetto verso il prossimo, checchè tu possa percepire tutto ciò come "deresponsabilizzante" forse perché etero-diretto. Ma viviamo in società, e se le sue regole non ci stanno bene, per atto di coerenza, dovremmo ritirarci lontano e andarcene via...
Ringraziamenti da
tersite (20-01-2016)
Vecchio 20-01-2016, 20:36   #157
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@Gameover: scusami, è l'ultimo messaggio che invio perché devo finire dei lavori (la verifica differenziata di matematica, appunto) e poi devo cucinare!
Si, certo, oggi si sta meglio di come si stava prima per tante cose, ma non penso che quella attuale sia una società perfetta, per nulla. Troppo edonismo ed egoismo.
Prima tutto era solo dovere, oggi tutto diritti e piaceri. Forse ci vorrebbe una via di mezzo, no? In medio stat virtus.
Giustissimo che vengano rispettati i diritti dei bambini e che gli si conferisca la giusta dignità, ma non per questo i ragazzi devono perdere l'educazione verso gli adulti.
Io, in quanto insegnante, non mi sognerei mai di dire (come faceva la mia prof d'italiano delle medie) di chiamare i ragazzi "handicappati", nemmeno il più arrogante e insopportabile lo appellerei in questo modo (discriminatorio per le persone disabili), ma come io rispetto loro, vorrei essere a mia volta rispettata. Guarda, non tanto come insegnante, bensì in quanto persona. Invece loro si arrogano il diritto di rispondere male ai bidelli, o verso chi ricopre ruoli minoritari ecc. Il rispetto è rispetto e dovrebbe essere alla base di tutta la società; grandi o bambini che siano, tutti devono imparare a rispettare cose, ambienti, animali e soprattutto le persone.
Certamente.
Io difatti non ho detto che la nostra società è perfetta. Dico semplicemente che abbiamo fatto dei passi in avanti. Si sta meglio ora, molto meglio direi, che prima.
Il genitore, mio modesto parere, è una figura che deve contribuire alla crescita spirituale, morale, cognitiva e comportamentale del figlio.
Un po' come diceva Gibran: "I vostri figli, non sono vostri". Credo che questa frase riassuma moltissime cose.
Vecchio 20-01-2016, 20:42   #158
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Certamente.
Il genitore, mio modesto parere, è una figura che deve contribuire alla crescita spirituale, morale, cognitiva e comportamentale del figlio.
Un po' come diceva Gibran: "I vostri figli, non sono vostri". Credo che questa frase riassuma moltissime cose.
Concordo. Purtroppo però spesso i genitori sono assenti e non contribuiscono a questa crescita spirituale. Riempiono i figli di beni materiali, ma purtroppo non sono quelli a dare la felicità, né sono capaci di rispondere veramente ai bisogni profondi dei bambini, che siano di natura affettiva, morale o intellettiva...
Vecchio 20-01-2016, 20:49   #159
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vero un bambino ha bisogno di affetto non di giochi ...
strano come leggo spesso persone di buon senso in questo forum, che pensano di 'avere dei problemi' mentre gli altri nel mondo si sposano , fanno figli e fanno danni
Vecchio 20-01-2016, 21:00   #160
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Originariamente inviata da clizia Visualizza il messaggio
Non concordo. Viviamo in una società (non siamo nè anarchici nè autarchici) e quindi dobbiamo accettarne le regole, con i diritti e i doveri che ne conseguono, condivisi da tutta la società. Poi le scelte personali sono altro, le proprie credenze qualcosa che non ha nulla a che vedere con una condivisione collettiva di alcune regole base di convivenza civile. Se accettiamo di far parte di una società dobbiamo accettarne le regole, che ci piacciano o meno ed è la costituzione stessa a parlare di diritti e doveri, nonché la Convenzione dei diritti del fanciullo.
E alla base di tutto, come ho scritto anche prima, ci deve essere come dovere il rispetto verso il prossimo, checchè tu possa percepire tutto ciò come "deresponsabilizzante" forse perché etero-diretto. Ma viviamo in società, e se le sue regole non ci stanno bene, per atto di coerenza, dovremmo ritirarci lontano e andarcene via...
Sì, non auspico un mondo di indifferenti e irresponsabili. Vi è però una bella differenza tra il rispettare regole perché le si condividono (o perché si condivide l'idea di rispettare la volontà della maggioranza che le esprime, nonostante dissensi nel merito) ed il farlo per senso del dovere (in modo etero-diretto, come scrivi).
L'anarchismo lassista e menefreghista di oggi a me pare opposto e speculare all'autoritarismo di ieri: l'altra faccia di una medaglia sostanzialmente liberticida (essere eterni bambini non è libertà, ma ribellismo).
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