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Vecchio 18-07-2010, 22:54   #1
Esperto
L'avatar di Susy
 

Mi farebbe piacere condividere con voi ciò che ha scritto lo psicoterapeuta Nicola Ghezzani:
1)Sei timido? La timidezza è lo scontro tra due emozioni contraddittorie, il bisogno di stare con gli altri e di relazionarsi e il senso di inadeguatezza e insicurezza. «Il timido è vivo, ma la sua soggettività rischia di non contare più nulla». La persona timida è ambigua e pertanto in grado di giudicarsi e il giudizio che dà a se stessa è spietato. La strategia, invece, è quella di usare questa ambiguità in senso positivo, per tirar fuori da sé non il lato negativo, ma quello originale.



2)Hai paura degli altri? La timidezza è sinonimo di fobia sociale, diversa è invece l'introversione. La giusta misura per relazionarsi con gli altri è quella di avere fiducia in se stessi, una fiducia relativa. In poche parole: mettere in imbarazzo ciò che ci mette in imbarazzo, esprimere con fiducia ciò che ci crea disagio.


3)Ti senti osservato? Sei in pubblico o tra amici o in una situazione che ti mette a disagio: qualcuno di interpella, tu rispondi, ma all'improvviso ti senti tutti gli occhi addosso e da gentili e disponibili ti paiono ostili e critici. Lo sguardo di uno diventa collettivo, ti senti solo contro tutti. Ti senti diverso, sbagliato, non all'altezza della situazione. La tua timidezza è diventata una fobia sociale, un disturbo d'ansia che ti fa soffrire e minaccia la naturale vocazione alla convivialità.


4)Riconosci i sintomi. Hai paura di trovarti in situazioni sociali e di fare qualcosa di impegnativo: dal parlare in pubblico al mangiare in mezzo alla gente fino al rivolgersi a un'autorità. In genere viene una sorta di ansia anticipatoria prima dell'evento che si manifesta con tremori, palpitazioni, brividi, nausea… Hai paura del giudizio e vivi nell'angoscia di scoprirti davanti agli altri, a tuo parere, negativo.


5)Provi vergogna. Hai paura di rivelare ciò che pensi e senti davvero, le tue emozioni profonde, perché temi di ottenere un giudizio negativo dagli altri. Ogni timido si trova di fronte a un dilemma: celare se stesso oppure rivelare le verità nascoste. «Se si vuole uscire dalla patologia morbosa della timidezza o della fobia sociale la prima cosa da fare è leggere a fondo i propri sentimenti interiori e poi decidere se è il caso di esteriorizzarli o meno».


6)Hai due alternative. Potresti sviluppare l'introversione riflessiva che ti consente ti coltivare la tua interiorità oppure sviluppare l'estroversione dinamica, mostrando la tua originalità. Il consiglio e una via di mezzo ovvero l'arte della mediazione e la strategia del rischio ponderato: «Una manifestazione progressiva e mirata del proprio sé nei tempi e nei modi migliori perché possa essere mediato e magari accolto e gratificato».

Ultima modifica di Susy; 18-07-2010 a 23:07.
Vecchio 18-07-2010, 23:03   #2
Esperto
 

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Originariamente inviata da Susy Visualizza il messaggio
«Se si vuole uscire dalla patologia morbosa della timidezza o della fobia sociale la prima cosa da fare è leggere a fondo i propri sentimenti interiori e poi decidere se è il caso di esteriorizzarli o meno».
Giustissimo...ma il problema è proprio avere la capacità di prendere la decisione giusta al momento giusto!
Vecchio 18-07-2010, 23:21   #3
Banned
 

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Originariamente inviata da Vespa1976 Visualizza il messaggio
Giustissimo...ma il problema è proprio avere la capacità di prendere la decisione giusta al momento giusto!
si è difficilissimo!
Vecchio 18-07-2010, 23:21   #4
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Susy Visualizza il messaggio
esprimere con fiducia ciò che ci crea disagio.
dire agli altri di essere timido cambia forse il risultato? non saprei.

Quote:
Hai paura del giudizio e vivi nell'angoscia di scoprirti davanti agli altri, a tuo parere, negativo.
forse perché ci son già passato in quel giudizio.

Quote:
«Se si vuole uscire dalla patologia morbosa della timidezza o della fobia sociale la prima cosa da fare è leggere a fondo i propri sentimenti interiori e poi decidere se è il caso di esteriorizzarli o meno».
questo okay. è una via possibile che potrei provare.
Vecchio 18-07-2010, 23:24   #5
Esperto
L'avatar di Myway
 

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Originariamente inviata da Vespa1976 Visualizza il messaggio
Giustissimo...ma il problema è proprio avere la capacità di prendere la decisione giusta al momento giusto!
Il problema, secondo me è che al momento giusto si ammassano troppe cose nella nostra testa, pensieri emozioni , paure e timori vari che soffocano la parte dentro di noi che saprebbe cosa dire e cosa fare.
Spesso, in varie situazioni, non appena il momento giusto o la situazione stessa era passata da poco, mi è subito venuta in mente una risposta adeguata, una frase o un atteggiamento che avrei dovuto tenere, ma sempre troppo tardi....
Vecchio 18-07-2010, 23:31   #6
Esperto
L'avatar di Labocania
 

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Originariamente inviata da Susy Visualizza il messaggio


6)Hai due alternative. Potresti sviluppare l'introversione riflessiva che ti consente ti coltivare la tua interiorità oppure sviluppare l'estroversione dinamica, mostrando la tua originalità. Il consiglio e una via di mezzo ovvero l'arte della mediazione e la strategia del rischio ponderato: «Una manifestazione progressiva e mirata del proprio sé nei tempi e nei modi migliori perché possa essere mediato e magari accolto e gratificato».
La prima è per me una pratica quasi quotidiana, la seconda un qualcosa che posso fare solo con determinate condizioni e con un determinato pubblico.

Il successo sociale riscosso mettendo in mostra la mia personalità originale è però effimero, le condizioni che hanno reso possibile tale esibizione si ripresentano dopo troppo tempo, il pubblico cambia e quindi mi tocca ricominciare da 0 o quasi.

Essere veramente compresi, non apparire solo come il classico secchione che parla in modo ricercato e fa un po' l'istrione è però quasi impossibile, la gente desidera solo divertirsi non pensare.
Vecchio 18-07-2010, 23:31   #7
Esperto
L'avatar di Patrick Jane
 

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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Il problema, secondo me è che al momento giusto si ammassano troppe cose nella nostra testa, pensieri emozioni , paure e timori vari che soffocano la parte dentro di noi che saprebbe cosa dire e cosa fare.
Spesso, in varie situazioni, non appena il momento giusto o la situazione stessa era passata da poco, mi è subito venuta in mente una risposta adeguata, una frase o un atteggiamento che avrei dovuto tenere, ma sempre troppo tardi....

E quante volte ci son capitato.
Vecchio 18-07-2010, 23:35   #8
Esperto
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Essere veramente compresi, non apparire solo come il classico secchione che parla in modo ricercato e fa un po' l'istrione è però quasi impossibile, la gente desidera solo divertirsi non pensare.
quoto. appena racconti qualcosa sei interrotto da 10 battute. snervante a dir poco.
Vecchio 18-07-2010, 23:35   #9
Esperto
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
La prima è per me una pratica quasi quotidiana, la seconda un qualcosa che posso fare solo con determinate condizioni e con un determinato pubblico.

Il successo sociale riscosso mettendo in mostra la mia personalità originale è però effimero, le condizioni che hanno reso possibile tale esibizione si ripresentano dopo troppo tempo, il pubblico cambia e quindi mi tocca ricominciare da 0 o quasi.

Essere veramente compresi, non apparire solo come il classico secchione che parla in modo ricercato e fa un po' l'istrione è però quasi impossibile, la gente desidera solo divertirsi non pensare.
Purtroppo quoto.
Vecchio 18-07-2010, 23:48   #10
Esperto
L'avatar di Labocania
 

Quote:
Originariamente inviata da LordDrachen Visualizza il messaggio
quoto. appena racconti qualcosa sei interrotto da 10 battute. snervante a dir poco.
Sì, ti chiedono la tua opinione su un qualunque argomento e così tu inizi con calma ad esporre un pensiero compiuto con virgole, punti, punti e virgola e quelli coinvolti ma impazienti appunto t'interrompono in continuazione, con una battuta scema, una reminiscenza scolastica che non c'entra nulla, un appunto pretestuoso etc. Questo di solito lo fanno gli uomini perché per quanto sinceramente interessati all'oratore e al suo discorso non possono perdere l'attenzione delle ragazze, che di solito sono più rispettose e tranquille.
Io vedo in questo il bisogno di ricondurre un qualcosa che trovano eccezionale, al loro livello di contenerlo e definirlo, per renderlo misurabile e comprensibile.
Vecchio 19-07-2010, 01:50   #11
Esperto
L'avatar di esposizione
 

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Originariamente inviata da Venom Visualizza il messaggio

E' una sorta di autosabotaggio continuo.

se se esatto perche' il tuo cervello cerca di tenerti ben separato e protetto dalla gente, per questo vieni sabotato
Vecchio 19-07-2010, 09:09   #12
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Venom Visualizza il messaggio
In altre parole se anche riesco a socializzare, nel breve periodo o alla lunga comincio a temere piuttosto irrazionalmente di fare qualcosa di sbagliato o che la gente mi critichi in modo nascosto.
questa è insicurezza secondo me.
una persona sicura semplicemente se ne frega del giudizio altrui, e quando gli interessa è scarsamente propensa ad avere sensi di colpa.

un'altra reazione contraria ma speculare è quella di rifiutare la responsabilità.
è un meccanismo di difesa che si viene a creare quando si teme eccessivamente il giudizio altrui e allora si evita di assumersi le responsabilità
e le conseguenze delle proprie azioni.

spesso quindi dobbiamo trovare un equilibrio tra la maturità che deriva dal farsi carico delle proprie azioni e l'evitare che il giudizio altrui condizioni troppo le nostre scelte.

mi rendo conto, come ho già detto, che troppe cose le faccio per evitare
di essere criticato dagli altri o valutando quello che potrebbero pensare (soprattutto mia madre e le donne, e qui si apre il discorso dell'archetipo della Grande Madre...)
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