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Vecchio 09-09-2020, 11:57   #1
Esperto
L'avatar di Brutton
 

Siamo sicuri che la vera "malattia", il vero disagio di cui tanto ci barcamentiamo e preoccupiamo, il male principale che ci rovina le giornate, la fobia sociale, non sia in realtà niente che di meno la conseguenza alle nostre mancanze, alla nostra INADEGUATEZZA verso il mondo e la società, ma forse prima di tutto verso noi stessi?

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Vecchio 09-09-2020, 12:00   #2
Esperto
 

Dipende da cosa s'intende per mancanza e inadeguatezza.
Vecchio 09-09-2020, 12:15   #3
Esperto
L'avatar di Teach83
 

Nel mio caso enorme inadeguatezza e il cercare di controllare cose impossibili da controllare: l'imprevedibilità incontrollata.

Ultima modifica di Teach83; 09-09-2020 a 12:43.
Ringraziamenti da
Masterplan92 (09-09-2020)
Vecchio 09-09-2020, 14:38   #4
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Originariamente inviata da Giuseppe_ann Visualizza il messaggio
Siamo sicuri che la vera "malattia", il vero disagio di cui tanto ci barcamentiamo e preoccupiamo, il male principale che ci rovina le giornate, la fobia sociale, non sia in realtà niente che di meno la conseguenza alle nostre mancanze, alla nostra INADEGUATEZZA verso il mondo e la società, ma forse prima di tutto verso noi stessi?

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No. Nel mio caso no. La mia fobia sociale deriva da traumi.
Ringraziamenti da
Ciasty (09-09-2020)
Vecchio 09-09-2020, 15:05   #5
Esperto
L'avatar di Equilibrium
 

Sicuro é solo la morte
Vecchio 09-09-2020, 16:13   #6
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Originariamente inviata da Giuseppe_ann Visualizza il messaggio
Siamo sicuri che la vera "malattia", il vero disagio di cui tanto ci barcamentiamo e preoccupiamo, il male principale che ci rovina le giornate, la fobia sociale, non sia in realtà niente che di meno la conseguenza alle nostre mancanze, alla nostra INADEGUATEZZA verso il mondo e la società, ma forse prima di tutto verso noi stessi?

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Fobia sociale e disagio esistenziale non di rado coesistono. La mancanza di una stabile sensazione di equilibrio interiore può certamente contribuire ad alimentare la paura che si prova nei confronti del giudizio altrui, anche in maniera determinante. Detto questo è bene tenere a mente che le cause (e le concause) che sono in grado di determinare l'insorgere di un disturbo di ansia sociale possono essere le più svariate, e mutano di caso in caso a seconda del soggetto e del suo vissuto.
Vecchio 09-09-2020, 18:14   #7
Intermedio
L'avatar di Athanor
 

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Originariamente inviata da Randaragna Visualizza il messaggio
Fobia sociale e disagio esistenziale non di rado coesistono. La mancanza di una stabile sensazione di equilibrio interiore può certamente contribuire ad alimentare la paura che si prova nei confronti del giudizio altrui, anche in maniera determinante. Detto questo è bene tenere a mente che le cause (e le concause) che sono in grado di determinare l'insorgere di un disturbo di ansia sociale possono essere le più svariate, e mutano di caso in caso a seconda del soggetto e del suo vissuto.
Concordo però aggiungo che l'equilibrio interiore viene quasi sempre inquinato dal giudizio altrui, spesso superficiale e che, se incompatibile con ciò che siamo o vorremmo essere, può spingere i sintomi e i giudizi ad alimentarsi a vicenda.

Secondo me è l'impossibilità di conciliare la nostra indole con l'inadeguatezza della società verso il mondo (o la realtà che attribuiamo ad esso) a generare il malessere interiore, senza che nessuna delle due sia essenzialmente errata.
Vecchio 09-09-2020, 18:28   #8
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Originariamente inviata da Athanor Visualizza il messaggio
Secondo me è l'impossibilità di conciliare la nostra indole con l'inadeguatezza della società verso il mondo (o la realtà che attribuiamo ad esso) a generare il malessere interiore, senza che nessuna delle due sia essenzialmente errata.
Perdonami, non ho capito a cosa fai riferimenti con esattezza.
Ti andrebbe di rispiegarmelo?
Vecchio 09-09-2020, 18:36   #9
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Originariamente inviata da Giuseppe_ann Visualizza il messaggio
Siamo sicuri che la vera "malattia", il vero disagio di cui tanto ci barcamentiamo e preoccupiamo, il male principale che ci rovina le giornate, la fobia sociale, non sia in realtà niente che di meno la conseguenza alle nostre mancanze, alla nostra INADEGUATEZZA verso il mondo e la società, ma forse prima di tutto verso noi stessi?

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Vabè, essendo la tua una definizione abbastanza generale di "mancanze", direi che queste "cose interiori" che sono venute a mancare sono proprio la conseguenza di disfunzioni quale la fobia sociale, o anche l'equivalenza alla stessa, che infatti ha comunque uno spettro di gravità ed una complessità a differenza del soggetto, ad esempio a volte uno è fobico ma fa alcune cose che contraddirebbero la condizione. è complessa la questione.
Però queste mancanze devono sempre essere messe in relazione all'ambiente di riferimento, al posto in cui le scaturisci (o tenti di farlo). Si potrebbe dire che l'adeguatezza deve corrispondere sempre e comunque all'ambiente in cui ti trovi, a prescindere da logiche, ideali, morale, e cose del genere, che verrebbero solo dopo naturalmente. Se invece vuoi porti un ideale di come vuoi essere o di giusto e sbagliato, per sentirti a tuo agio dovresti trovare un ambiente dove la maggior parte delle tue caratteristiche siano viste positive.

Questo non toglie il fatto che spesso ci sono delle mancanze abbastanza universali (tipo le skill sociali appunto), conseguenza di altre mancanze e mali passati, nel senso, a ciò che non si è avuto, magari sostituita da un'altra che invece ci ha danneggiato.
Da questo punto di vista anche i traumi che menziona Luthien potrebbero essere viste come "mancanze" - dato il significato generale del termine - che hanno creato buchi e/o elementi psichici "distorti" che mal si addicono alle richieste, legittime o no (questione anche di opinioni personali), di molte cose "lì fuori."
Ringraziamenti da
Brutton (09-09-2020)
Vecchio 09-09-2020, 18:48   #10
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Ho sempre avuto ansia sociale ma in effetti mi è peggiorata in età tra l’adolescenza e i 18-20 anni, può essere che si sia accentuata rendendomi inconsciamente conto che non ero in grado di esprimere me stesso , che avevo problemi sia dal punto di vista emotivo e sia per l’aspetto fisico estremamente penalizzante
Vecchio 09-09-2020, 19:01   #11
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Secondo me è che la nostra indole si scontra con questa società ipercompetitiva e materialista..e dallo scontro tra nostra sensibilità e questa giungla nascono i problemi..con contorni di problemi in famiglia ecc.ecc....che non mancano mai....
Ringraziamenti da
Delta80 (09-09-2020), Mr.Ripley (10-09-2020), probid (10-09-2020)
Vecchio 09-09-2020, 19:06   #12
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92 Visualizza il messaggio
Secondo me è che la nostra indole si scontra con questa società ipercompetitiva e materialista..e dallo scontro tra nostra sensibilità e questa giungla nascono i problemi..con contorni di problemi in famiglia ecc.ecc....che non mancano mai....
Non avrei saputo dirlo meglio, la mia estrema sensibilità è una fregatura per me , a questo mondo è troppo importante avere la forza di affrontare le situazioni e le difficoltà
Vecchio 09-09-2020, 19:15   #13
Esperto
L'avatar di Brutton
 

Quote:
Originariamente inviata da Lùthien. Visualizza il messaggio
No. Nel mio caso no. La mia fobia sociale deriva da traumi.
Mi spiace.

Ti va di parlarne?

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Vecchio 09-09-2020, 19:23   #14
Intermedio
L'avatar di Athanor
 

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Originariamente inviata da Randaragna Visualizza il messaggio
Perdonami, non ho capito a cosa fai riferimenti con esattezza.
Ti andrebbe di rispiegarmelo?
Il temperamento e i pensieri che ci guidano, non riconoscono nella società i valori giusti per i quali impegnarsi sacrificando anche parte di noi, con regole e canoni che non rispecchiano ciò che per noi è veramente importante e di cui il mondo avrebbe bisogno. Vivendo dunque, su un piano diverso da a quello sul quale la società si pone, non riusciamo né a essere soddisfatti del nostro rapporto con l'esterno né a sentire di aver espresso noi stessi.
Vecchio 10-09-2020, 00:37   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Athanor Visualizza il messaggio
Il temperamento e i pensieri che ci guidano, non riconoscono nella società i valori giusti per i quali impegnarsi sacrificando anche parte di noi, con regole e canoni che non rispecchiano ciò che per noi è veramente importante e di cui il mondo avrebbe bisogno. Vivendo dunque, su un piano diverso da a quello sul quale la società si pone, non riusciamo né a essere soddisfatti del nostro rapporto con l'esterno né a sentire di aver espresso noi stessi.
Ti ringrazio, ora il tuo ragionamento mi è più chiaro.
Onestamente non sono in sintonia con questa tua analisi. La società di cui facciamo parte non è un entità completamente omogenea ed indivisibile. Tutt'altro. All'interno di essa coesistono innumerevoli comunità caratterizzate da valori ed interessi differenti e ben distinguibili. Abbiamo dunque una variegata possibilità di scelta. Possiamo cioè scegliere di avvicinarci alle comunità che maggiormente ci attraggono e rispecchiano. Frequentando e sostenendo le nostre comunità di riferimento possiamo di conseguenza socializzare con persone di nostro gradimento ed influenzare la società nel suo complesso, tutelando i nostri diritti facendo valere le nostre idee.

Non possiamo permetterci di puntare il dito contro la società intera per giustificare la nostra indole isolazionista. La posta in gioco è troppo alta.
Ringraziamenti da
Blue Sky (10-09-2020)
Vecchio 10-09-2020, 07:28   #16
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Giuseppe_ann Visualizza il messaggio
Siamo sicuri che la vera "malattia", il vero disagio di cui tanto ci barcamentiamo e preoccupiamo, il male principale che ci rovina le giornate, la fobia sociale, non sia in realtà niente che di meno la conseguenza alle nostre mancanze, alla nostra INADEGUATEZZA verso il mondo e la società, ma forse prima di tutto verso noi stessi?

Inviato dal mio VTR-L09 utilizzando Tapatalk
Diciamo che la tua visione potrebbe essere un passo avanti rispetto all'istintivo "gli altri non mi capiscono e non mi vogliono e io non voglio loro" da cui siamo passati tutti e in cui spesso si rimane invischiati vita natural durante.

Ma attenzione a non ricadere nella trappola della colpevolezza e del peccato: "questo male me lo sono cercato e me lo merito, sono un fallito". Perché in tal caso saremo solo passati dalla brace alla padella. E dalla padella spesso si ritorna poi sulla brace. "questo male me lo merito -> son un fallito -> gli altri non mi vogliono -> io non voglio loro"
Ringraziamenti da
Randaragna (10-09-2020)
Vecchio 10-09-2020, 07:40   #17
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Secondo me le capacità personali (confrontate con quelle degli altri ovviamente) influenzano il resto, perciò non sono dell'idea che la mente sia così slegata da queste capacità (da questo confronto sociale).
Se un individuo è sicuro di sé nei settori sbagliati (dove è una mezza sega e non è capace di svilupparsi più di tanto) a lungo andare perderà questa sicurezza perché non riceverà riscontri positivi oppure finirà in manicomio insieme ad altri vanagloriosi deliranti.
Che in famiglia l'abbiano convinto d'esser bravo a fare certe cose non vedo come poi questa cosa possa influenzare l'affermarsi in un certo ambito se poi in concreto questa persona è una mezza sega in quel settore.
Siccome non siamo tutti bravi in tutto, il fatto che qualcuno riesca a raggiungere certi livelli in certi ambiti non credo dipenda soltanto dall'educazione familiare.
Se poi l'ambito più esteso è l'esistenza, l'avere rapporti sessuali, il saper gestire certe cose, ecco anche qua non è affatto detto che il problema sia limitato solo a certi traumi. Ci sarà comunque chi è più bravo e sarà preferito e più amato e chi è meno bravo e verrà escluso più facilmente, preferito e cercato di meno.
Se c'è una specie di gara qualcuno perderà o si posizionerà peggio nella gerarchia, e questo avverrà indipendentemente dall'educazione, e ora cerco di dimostrarlo.
Se immaginiamo un mondo ideale dove l'educazione dà il massimo e nessuno subisce traumi nell'infanzia, lo stesso questa gerarchia nel mondo adulto continuerà ad esistere, ci saranno perdenti e vincenti, chi avrà più successo con l'altro sesso e chi meno, e cose del genere, e la cosa non si risolve affatto secondo me.
Se restiamo geneticamente tanto diversi ci saranno sempre i più adattati e i meno adattati, e questa cosa produrrà a cascata gli altri problemi.
Poi va be' si può sostenere che l'educazione dovrà convincere tutti che il posto che occupano nel mondo è perfetto e va bene così, ma se uno non è completamente scemo credo che cose del genere difficilmente riusciranno ad attecchire.
Un mondo selettivo che dà le risorse migliori ai migliori produrrà sempre cose del genere, e non c'entra un cavolo la psiche di tizio e caio con questa cosa, possiamo anche modificarle tutte, le piccole disparità finiranno poi col produrre lo stesso certi effetti e gerarchie analoghe secondo me.
Già è a monte che è innestato questo meccanismo infernale che colpirà i più disadattati. A me è chiaro che una soluzione (se c'è) non può essere cercata solo nel sistema educativo e in locale ma dovrà coinvolgere un tutto ben piú vasto.

Ultima modifica di XL; 10-09-2020 a 09:03.
Vecchio 10-09-2020, 11:24   #18
Intermedio
L'avatar di Athanor
 

Quote:
Originariamente inviata da Randaragna Visualizza il messaggio
Ti ringrazio, ora il tuo ragionamento mi è più chiaro.
Onestamente non sono in sintonia con questa tua analisi. La società di cui facciamo parte non è un entità completamente omogenea ed indivisibile. Tutt'altro. All'interno di essa coesistono innumerevoli comunità caratterizzate da valori ed interessi differenti e ben distinguibili. Abbiamo dunque una variegata possibilità di scelta. Possiamo cioè scegliere di avvicinarci alle comunità che maggiormente ci attraggono e rispecchiano. Frequentando e sostenendo le nostre comunità di riferimento possiamo di conseguenza socializzare con persone di nostro gradimento ed influenzare la società nel suo complesso, tutelando i nostri diritti facendo valere le nostre idee.

Non possiamo permetterci di puntare il dito contro la società intera per giustificare la nostra indole isolazionista. La posta in gioco è troppo alta.
Infatti non è ciò che intendevo perché nel mio primo intervento, ho aggiunto "senza che nessuna delle due sia essenzialmente errata" riferendomi alla nostra indole e alla società.
E' vero che la possibilità di scelta ci permette di essere parte attiva del sistema ma ci sono anche contesti dai quali non ci possiamo slegare, alcuni dei più importanti sono la famiglia e la scuola che, essendo nel periodo della formazione dell'individuo, possono generare un senso di inadeguatezza che rischia di porre le basi per uno sviluppo più grave.
Vecchio 10-09-2020, 11:30   #19
Esperto
L'avatar di Black_Hole_Sun
 

Non penso di avere mai sofferto di fobia sociale vera e propria. Timidezza, evitamento, poca socievolezza e bassa autostima, tutti fattori che portano alla depressione se non si riesce ad affrontarli o creano fatiche immane a fare quello che agli altri viene come bere un bicchiere d'acqua. Almeno questa è la mia esperienza.
Ringraziamenti da
Mr.Ripley (10-09-2020)
Vecchio 10-09-2020, 12:19   #20
Esperto
L'avatar di Astrid
 

Il mio problema principale è che mi sento inadeguata, mi sento come se vivessi in una bolla ,il mondo là fuori mi è del tutto estraneo ,non riesco ad adattarmi e neanche voglio farlo perché è un mondo delirante fatto di competizione malsana ,di gente che è disposta a massacrarti per un niente e io sono tanto sensibile da star male per qualsiasi cosa.
All apparenza sembro forte e fredda ma non è così e anni fa quando ho preso consapevolezza di tutto questo e che non sarei riuscita ad avere una vita normale sono caduta in depressione ..ci sono dentro tuttora quindi nel mio caso non si tratta proprio di fobia sociale ,alcuni contesti li evito del tutto ma la mia condanna è la depressione .
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