Credo che in un epoca come questa ,destabilizzante proprio perchè dà l'illusione di poter viver 1000 vite, basti pensare alla frammentazione di noi stessi in diverse ideantità fittizie on line, i problemi psicologici sono alle stelle. Lessi diverso tempo fa un articolo scientifico che auspicava la depressione come prima malattia invalidante del futuro (più di tumori, diabete e malattie cardiache). La totale assenza di valori dominanti fa sentire la maggiorparte della gente persa in un limbo senza uscita. Si salvano solo pochi che hanno avuto la possibilità di toccare con mano i problemi reali, di capire le esigenze degli altri.
Nelle epoche passate le condizioni igieniche e di sopravvivenza erano molto più esigue. Ma una minore libertà era, per certi versi, molto più tranquillizzante e rassicurante per quelle persone che tutto sommato dalla vita chiedevano poco.
C'erano cmq delle fasce di popolazione che sentivano tale modo di vivere non confacente alla propria persona e quindi "stetto" rispetto al loro modo di concepire l'esistenza.
Tuttavia quando l'imperativo categorico di una ampia fetta di popolazione diventa la superficialità e la continua mancanza di direzione nella vita c'è da chiedersi se, effettivamente, tutta questa totale, incondizionata anarchia esistenziale a cui vogliamo sottoporci sia davvero quello di cui abbiamo bisogno
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