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Vecchio 29-03-2011, 02:12   #1
Principiante
 

Ciao ragazzi, volevo rivolgervi un quesito: qualcuno di voi ha mai provato a trattare la propria fobia sociale con il metodo dell'esposizione
(per chi non lo conoscesse, http://www.disturbipsichici.info/mio...0sociale.htm)? In pratica consiste nell'esporre il soggetto a una serie di stimoli progressivi che nella vita quotidiana scatenano normalmente la fobia. Con il ripetersi delle esposizioni il soggetto si abitua gradualmente all'ansia che gli stimoli gli procurano, avvertendola di volta in volta sempre con minore intensità, fino a smettere di provarla del tutto.

Qualcuno di voi ha mai provato ad affrontare apertamente tutte quelle situazioni che normalmente lo rendono inibito e introverso? Ad esempio, frequentare luoghi affollati, parlare in pubblico, alzare il tono di voce, sostenere a lungo lo sguardo delle persone, entrare in confidenza con gli altri ecc. Secondo i principi dell'esposizione progressiva l'ansia è fisiologicamente destinata a diminuire in poco tempo, a partire dall'attimo in cui viene raggiunto il culmine dell'intensità; quindi il disagio che si potrebbe sperimentare nelle situazioni sopra citate sarebbe solo momentano, e ad esso seguirebbe necessariamente uno stato mentale di maggiore sicurezza.
Ripetere questo procedimento per lungo tempo potrebbe addirittura permettere di vincere completamente la fobia sociale.
Secondo me vale la pena provare, voi che dite?
Vecchio 29-03-2011, 08:40   #2
Esperto
L'avatar di barclay
 

Quote:
Originariamente inviata da Caliban Visualizza il messaggio
(per chi non lo conoscesse, http://www.disturbipsichici.info/mio...0sociale.htm)? In pratica consiste nell'esporre il soggetto a una serie di stimoli progressivi che nella vita quotidiana scatenano normalmente la fobia.
Se ben ricordo, questo è il metodo che usano i comportamentalisti. Secondo me tutti abbiamo provato “a buttarci nella mischia”.
Vecchio 29-03-2011, 09:29   #3
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

Secondo me nel momento in cui provi questo metodo in modo convinto è perchè sei già guarito.....molti di noi non affrontano queste situazioni sociali per paura, nel momento in cui ti butti e le affronti, vuol dire che la paura è quantomeno a livelli accettabili, cioè sei già ben avviato...
Vecchio 29-03-2011, 10:33   #4
Esperto
L'avatar di Thermaltake
 

Assolutamente sì, sono migliorato parecchio proprio nel momento in cui mi sono stancato di come stavano andando le cose e ho iniziato a non evitare tutte le cose di cui avevo paura.
Vecchio 29-03-2011, 12:26   #5
Esperto
L'avatar di dottorzivago
 

Beh.......secondo me è l'unico metodo per migliorare la situazione, e non serve una laurea per arrivarci.
Lo dico da mesi ormai.....l'esperienza è TUTTO

Io per esempio sono riuscito ad entrare in un pub da solo a prendere una birra e guardarmi una partita per 2 ore........la prima volta sudavo e tremavo....la terza era tutto sotto controllo

Sono andato in vacanza da solo......e di questi tempi sto pensando di ripetere l'esperienza.
Vecchio 29-03-2011, 12:44   #6
Banned
 

Potrebbe essere una buona soluzione, ma se la adotterò sarà solo sotto la guida di uno psicoterapeuta. Non mi fido molto di me stesso
Vecchio 29-03-2011, 12:54   #7
Banned
 

Troppa fatica e troppo disagio.

Inoltre, almeno per me, come perdo l abitudine a fare le cose (se smetto di andare nello stesso posto a lungo o non esco per un paio di settimane per dire), sono punto e a capo.
Nel mio caso il "fare esperienza" non mi aiuta perchè mi ritrovo sempre al punto di partenza non appena l esperienza è finita (es: se con grande sforzo riesco a portare dei curriculum nelle aziende un giorno.. il giorno dopo mi ritrovo con la stessa ansia e devo compiere gli stessi sforzi per rifarlo -.- ).

Ci ho provato ma come dicevo sopra mi ha comportato un enorme fatica e un grosso disagio; dovevo proprio sforzarmi grandemente per uscire per poi, molte volte, sentirmi a disagio tra e con gli altri.
Vecchio 29-03-2011, 14:13   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
Troppa fatica e troppo disagio.

Inoltre, almeno per me, come perdo l abitudine a fare le cose (se smetto di andare nello stesso posto a lungo o non esco per un paio di settimane per dire), sono punto e a capo.
Nel mio caso il "fare esperienza" non mi aiuta perchè mi ritrovo sempre al punto di partenza non appena l esperienza è finita (es: se con grande sforzo riesco a portare dei curriculum nelle aziende un giorno.. il giorno dopo mi ritrovo con la stessa ansia e devo compiere gli stessi sforzi per rifarlo -.- ).

Ci ho provato ma come dicevo sopra mi ha comportato un enorme fatica e un grosso disagio; dovevo proprio sforzarmi grandemente per uscire per poi, molte volte, sentirmi a disagio tra e con gli altri.
Sì, per me è lo stesso. Se l'interazione con gli altri ha risultati positivi tendo a rilassarmi e ad acquistare maggiore sicurezza. Però dura poco, un periodo di stacco e torno al punto di partenza.
Vecchio 29-03-2011, 14:35   #9
Banned
 

-------------------------

Ultima modifica di criptico; 14-11-2011 a 12:20.
Vecchio 29-03-2011, 15:52   #10
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Attenzione però che non è detto basti esporsi (anzi se ci sono degli autentici problemi psicologici non basterà di sicuro), occorre fare parallalemente un lavoro di analisi dei propri meccanismi mentali e emotivi e delle proprie modalità di relazione e di comunicazione. Non c'entra nulla con il "buttarsi nella mischia".
Vecchio 29-03-2011, 22:40   #11
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Thermaltake Visualizza il messaggio
Assolutamente sì, sono migliorato parecchio proprio nel momento in cui mi sono stancato di come stavano andando le cose e ho iniziato a non evitare tutte le cose di cui avevo paura.
Idem. Sono più efficaci 10 minuti di esposizione all'ansia che non 10 ore di introspezione e autoanalisi.
Vecchio 31-03-2011, 14:10   #12
Esperto
 

Per quanto mi riguarda ho notato che si deve essere sempre costanti nell'esporsi alle situazioni temute, altrimenti si torna al punto di partenza.
Vecchio 31-03-2011, 19:13   #13
Avanzato
L'avatar di sciren
 

Quote:
Originariamente inviata da Rickyno Visualizza il messaggio
Troppa fatica e troppo disagio.

Inoltre, almeno per me, come perdo l abitudine a fare le cose (se smetto di andare nello stesso posto a lungo o non esco per un paio di settimane per dire), sono punto e a capo.
Nel mio caso il "fare esperienza" non mi aiuta perchè mi ritrovo sempre al punto di partenza non appena l esperienza è finita (es: se con grande sforzo riesco a portare dei curriculum nelle aziende un giorno.. il giorno dopo mi ritrovo con la stessa ansia e devo compiere gli stessi sforzi per rifarlo -.- ).

Ci ho provato ma come dicevo sopra mi ha comportato un enorme fatica e un grosso disagio; dovevo proprio sforzarmi grandemente per uscire per poi, molte volte, sentirmi a disagio tra e con gli altri.
idem con patate? in questo caso la soluzione qual'è? La pistola?
Vecchio 31-03-2011, 20:16   #14
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Caliban Visualizza il messaggio
Ciao ragazzi, volevo rivolgervi un quesito: qualcuno di voi ha mai provato a trattare la propria fobia sociale con il metodo dell'esposizione
(per chi non lo conoscesse, http://www.disturbipsichici.info/mio...0sociale.htm)? In pratica consiste nell'esporre il soggetto a una serie di stimoli progressivi che nella vita quotidiana scatenano normalmente la fobia. Con il ripetersi delle esposizioni il soggetto si abitua gradualmente all'ansia che gli stimoli gli procurano, avvertendola di volta in volta sempre con minore intensità, fino a smettere di provarla del tutto.

Qualcuno di voi ha mai provato ad affrontare apertamente tutte quelle situazioni che normalmente lo rendono inibito e introverso? Ad esempio, frequentare luoghi affollati, parlare in pubblico, alzare il tono di voce, sostenere a lungo lo sguardo delle persone, entrare in confidenza con gli altri ecc. Secondo i principi dell'esposizione progressiva l'ansia è fisiologicamente destinata a diminuire in poco tempo, a partire dall'attimo in cui viene raggiunto il culmine dell'intensità; quindi il disagio che si potrebbe sperimentare nelle situazioni sopra citate sarebbe solo momentano, e ad esso seguirebbe necessariamente uno stato mentale di maggiore sicurezza.
Ripetere questo procedimento per lungo tempo potrebbe addirittura permettere di vincere completamente la fobia sociale.
Secondo me vale la pena provare, voi che dite?
Direi di si...
Sono anni che metto in pratica questo "modus vivendi"...
Con risultati alterni...
Ma qualcosa è decisamente migliorato...
Vecchio 31-03-2011, 20:55   #15
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Rose Visualizza il messaggio
Ma il punto è che anche se impari ad avere il controllo di te, delle tue emozioni è difficile uscire da questo tunnel di merda, essere accettato come una persona finalmente normale.
Io non ho problemi del genere ad esempio, non sudo, non arrossisco, cammino e parlo normalmente eppure appena intuiscono che faccio una vita strana, sanno che sono single o quello che vi pare inizia l'emarginazione. Come cazzo si fa ad uscirne? Secondo me l'unica è emigrare a mille miglia dove non ti conosce nessuno e sparare un sacco di cazzate.
Rose, ma perché una vita strana? Solo perché sei single? O perché esci poco? Cose del genere?
Vecchio 01-04-2011, 01:54   #16
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Rose Visualizza il messaggio
Ma il punto è che anche se impari ad avere il controllo di te, delle tue emozioni è difficile uscire da questo tunnel di merda, essere accettato come una persona finalmente normale.
Io non ho problemi del genere ad esempio, non sudo, non arrossisco, cammino e parlo normalmente eppure appena intuiscono che faccio una vita strana, sanno che sono single o quello che vi pare inizia l'emarginazione. Come cazzo si fa ad uscirne? Secondo me l'unica è emigrare a mille miglia dove non ti conosce nessuno e sparare un sacco di cazzate.
Cosa intendi con "inizia l'emarginazione"? Si limitano a prendere le distanze, ignorandoti, oppure ti provocano, ti stuzzicano e cose simili? Se ti ignorano e basta, lasciali perdere, cerca piuttosto di frequentare gente che non sia troppo ottusa e che abbia orizzonti mentali più aperti.
Nel secondo caso, penso che faresti bene ad affrontarli. Ribatti con decisione alle loro provocazioni, con carattere, rimanendo però nei limiti della civiltà. Se poi loro si sentiranno alle strette, le due cose che potranno fare saranno a quel punto ritirarsi o passare agli insulti diretti, minacce o aggressioni fisiche (anche se questo mi sembra poco probabile).
In tutti i casi la partita la vinci tu, perché se si ritirano ammettono implicitamente di non avere avuto la forza per affrontarti fino in fondo, e se ti insultano, ti minacciano o ti aggrediscono puoi denunciarli.
L'importante è provare ad applicare questo comportamento in modo sistematico e costante, lasciando trapelare il meno possibile insicurezza o indecisione. Con un po' di pratica non dovrebbe risultare impossibile.
Vecchio 01-04-2011, 02:01   #17
Esperto
L'avatar di RobRock
 

io lo sto sperimentando adesso!
se mi rendo conto che non volgio fare qualcosa solo per evitare brutte situazioni la faccio...è che a volte la mente si inventa dei giochetti davvero furbi!
Vecchio 01-04-2011, 15:02   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Rose Visualizza il messaggio
Si, basta molto poco per essere giudicato un appestato. E dire che io dell'essere single me ne frego proprio, sto bene così, non penso di trasmettere "disperazione" eppure il pregiudizio è ben radicato, nella mente della gente comune single=disperato, sempre. Figuriamoci single+ senza amici+ non esce mai.
Mi sembra assurdo che uno ti reputi un'appestata solo perché sei single. Comunque la stupidità umana non ha limite.

Il problema poi secondo me deriva anche dal fatto di vivere in una paesino piccolo. A volte mi sono immaginata se fossi nata in un paesino minuscolo di provincia dove ci si conosce tutti. Un dramma. Perché il problema è far cambiare la cosiddetta prima impressione. Cioè, se sono in un periodo felice della mia vita, sono in un modo, se ne ho passate di tutti i colori (traumi, tragedie), ovviamente sono sofferente e la gente si fa questa idea di te, che poi fa molta fatica a cambiare.

Tipo, se uno è fin da piccolo lo zimbello dei compagni deficienti, lo sarà anche da grande perché si cresce insieme e ti etichettano così per anni.
Poi, hai voglia a toglierti quell'etichetta! (Soprattutto i deficienti non cambiano idea.)

Vorrei vivere in una metropoli.

A questo proposito, pensavo proprio oggi, cosa ne pensate di fare la spesa in un ipermercato dove si fa tutto come dei robot e a malapena si saluta la cassiera? Preferite un ipermercato spersonalizzato (in cui nessuno vi ha in nota), oppure un negozietto piccolo piccolo dove instauri magari un rapporto con la proprietaria che lo gestisce?
Sicuramente ci metti meno a fare la spesa in un negozietto, prendi la roba e la paghi subito, mentre all'ipermercato devi camminare ore per cercare quello che ti interessa, e poi fai mezzora di fila. Però forse nell'ipermercato l'ansia è minore. Voi che dite?
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