Taker

Non mi piace telefonare, ma non parlerei di fobia. Anche perchè ci sono volte in cui sono spigliatissimo e non mi impappino...

Blue Sky

Io sono arrivato al punto che quando chiamo i numeri di assistenza mi sento in ansia non per me ma per il telefonista. Mi metto nei suoi panni che deve capire quello che gli dico e farsi un'idea della situazione che gli rappresento per poi darmi una risposta.
Ditemi voi.

Xchénnpossoreg?

Eccomi .

Da un lato ho paura di restare senza argomenti durante la chiamata e dall'altro temo di avere una voce urticante.
Come se non bastasse mia madre dice che al telefono sembro sempre incavolata.. evidentemente si sente che sono tesa .

In linea di massima ho meno difficoltà con le telefonate formali (lavoro, richiesta di informazioni e cose del genere).
Per il resto sono un disastro, una totale imbranata.
Inoltre ho bisogno di solitudine per chiamare qualcuno, l'idea di essere osservata mi provoca un fastidio pazzesco

Blue Sky

Dai dai dai, ho fatto tre telefonate oggi, due ricevute e una effettuata. Veloce, pratico e tanti saluti.

Svers0

Ho appena chiamato al centro assistenza tim e nel mentre che c'era la musichetta quando si aspetta che un operatore risponda mi era salita una tachicardia assurda, poi anche durante la conversazione penso che la voce mi abbia tradito mostrando una certa agitazione dato che sembravo uno che aveva chiamato la polizia dopo aver subito un'aggressione

Blue Sky

è vero, quello è il momento più brutto... quei secondi in cui il telefono squilla (o nel caso di chiamate a call center c'è la musichetta) e aspetti che la persona risponda. E' il momento in cui ti dici "che cazz sto facendo? aiutoooo" .

Still Ill

Anch'io ho questa fobia.
Secondo me, l'origine è dovuta a mia madre, mista alla mia poca autostima.

Più che altro ho paura a farne, se devo rispondere è già un po' più tranquilla la cosa.

Blue Sky

La cosa strana nel mio caso è che io fino agli anni delle superiori telefonavo senza problemi a casa dei miei amici.
Mi ricordo che avevo alcuni dubbi che però non mi fermavano. Es. un mio amico aveva mamma e sorella, e io avevo paura di non capire quale delle due mi stesse rispondendo, quindi non sapevo se dovevo dire "buongiorno sono..." oppure "ciao sono....". Risolvevo con un maleducatissimo "pronto sono....". [bisognerebbe aprire uno spin-off ---> "La maleducazione del timido"].
Però telefonavo.

Poi a partire da un certo momento grazie anche alla tecnologia di messaggistica (messenger) ho smesso di essere costretto a telefonare a casa dei miei amici, ed è iniziata la fine. Gradualmente ho evitato sempre più il telefono fino ad ingigantirne i problemi che prima affrontavo.

Insomma, da una parte probabilmente la causa ero io che stavo per entrare negli anni più oscuri della mia vita (dai 18 ai 23), dall'altra c'è la dimostrazione palese di quanto l'evitamento sia un germe maligno in grado di distruggere le poche cose che a fatica abbiamo costruito.

luky

Eccomi qui. Anche io con questa stramaledettissima fobia.
La situazione è peggiore di quanto immaginassi. Infatti pensavo che le mie problematiche erano limitate all'ambito lavorativo poi mi sono accorto che la fobia di parlare al telefono mi reca danno anche nei rapporti con gli altri e soprattutto nei rapporti sociali. Ad esempio mi piacerebbe approfondire certe conoscenze virtuali ma paradossalmente sarebbe meno traumatico un incontro dal vivo o addirittura skype (senza microfono) che una telefonata.
Potrei quotare tutti gli interventi però mi ritrovo molto in questo


Ora che ho riconosciuto il problema nella sua esatta dimensione bisogna che mi dia da fare per risolverlo
Un primo passo potrebbe essere quello di non rimandare le telefonate che devo fare

limitless

Eccomi!
Ho difficoltà assurde a chiamare anche chi conosco,figuriamoci degli estranei. Il momento peggiore fu un paio di anni fa, quando un corriere mi chiamo per delle indicazioni e io non seppi dargliele ( si, non sono capace nemmeno di dare indicazioni ), si dimentico di chiudere il telefono e si lascio scappare un " questo è proprio scemo.....". Non attaccai subito, il che mi diede la possibilità di ascoltare il tizio che mi derideva con il suo collega. Al suo arrivo non ebbi il coraggio di guardarlo in faccia e di dirgli una parola.....

luky

io invece in queste circostanze ci sguazzo. Gli avrei detto "ciao sono lo scemo di prima con il sorriso di chi ha sentito tutto." Lo avrei fatto vergognare a morte

Leucina

Dovevo fare una telefonata oggi... tanta ansia e nervosismo e dall'altra parte non ha risposto nessuno

PathFinder83

A furia di telefonate sul lavoro ho superato l'ansia di chiamare. Credo sia una questione di esercizio.
Mi resta ancora difficile parlare al telefono sui mezzi pubblici. Non so, non mi sento a mio agio...

Blue Sky

Avrei potuto scrivere tutte queste cose anch'io, dalla paura di non riconoscere chi mi risponde (probabilmente è proprio questa la paura più forte), a quella di essere ascoltato mentre parlo, e così via.

Sul telefonare agli sconosciuti dico "ni", cioè lo temo ma la cosa che temo di più è telefonare a quelle persone "conosciute ma non troppo", cioè quelli con cui hai rapporti semi-formali ma che comunque ti conoscono e ti possono (nella mia prospettiva fobica) giudicare. Es. l'ottico di fiducia, parenti non molto stretti ecc.

aaah queste parole mi danno una coltellata (scherzo ). Ho sempre sperato che attraverso il lavoro la fobia potesse svanire, quindi mi dispiace leggere la tua testimonianza, che pur avendo fatto delle mansioni legate al telefono (io sarei impazzito) non sei riuscita a rendere definitivi i miglioramenti...

Io comunque per adesso posso solo ribadire il consiglio che ho già scritto in altro post, cioè di tenere sempre pronte carta e penna per trascrivere "in diretta" le cose salienti della telefonata. E' una cosa da poco, non mi illudo che serva a superare una fobia ben radicata, però per come sono fatto io mi aiuta l'idea di avere un punto fermo della situazione mentre sono al telefono.

Blue Sky

Nemmeno io mi sento a mio agio sui mezzi pubblici. Va detto che in parte è un comportamento giusto quello di non telefonare in quei contesti, perché ho sempre trovato sgradevole imporre agli altri di ascoltare le proprie telefonate, la trovo una forma di maleducazione.
Quindi si tratta di uno dei pochissimi casi in cui un comportamento fobico ed evitante può essere fatto passare per educazione ed essere apprezzato .

In alcuni casi sono riuscito a fare telefonate, anche lunghe, sul treno. Probabilmente questi piccoli successi furono dovuti al fatto che quelle volte ero esclusivamente concentrato sulla telefonata, che dovevo e volevo fare, e, come spesso accade, distogliere l'attenzione dal pensiero fobico in sé, dandosi poco tempo per pensare e rimuginare, è una carta vincente.

lauretum

Qualcuno si è dato una spiegazione?

O forse non è il telefono ma proprio il parlare con le persone?

Blue Sky

Il motivo può essere che nella comunicazione via telefono ci sono tutte le incognite tipiche della comunicazione verbale, con in aggiunta un aspetto "prestazionale" più accentuato: ascoltare, sentire, comprendere e rispondere dal vivo è difficile, ma farlo attraverso un filo, guardando il muro e senza vedere la persona con cui parli lo è di più.
La stessa differenza che c'è tra l'andare in bicicletta normalmente e andarci bendati, senza le mani sul manubrio, e tenendo un vassoio con dei pasticcini.

Hermione

Io ad esempio al telefono ho seria difficoltà a capire quel che mi dicono. Devo concentrarmi moltissimo per capire proprio le parole. Ne consegue che spesso perdo il senso delle frasi e della comunicazione. (non sono sorda, sento fin troppo bene)
Poi il silenzio al telefono è molto più pesante che dal vivo. Se con una persona hai confidenza non hai problemi, dal vivo, se si sta un po' zitti, al telefono invece è diverso, non vedendo l'altro non capisci se si è rotto le scatole o meno.

sato

io non so mai cosa dire al telefono... comunque a me mete ansia quando qualcuno chiama di notte...

cancellato15252

Chi ti chiama di notte?