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Originariamente inviata da Winston_Smith
Sì, ma il discorso era partito da quale fobia fosse più irrazionale, tra quella dei cani e quella degli uomini. E secondo me non si può stabilirlo comunque a priori.
Tra l'altro tu dici che limiteresti il discorso alle razze di cani più aggressive/dotate di forza, mentre anche l'uomo più apparentemente innocuo potrebbe rivelarsi pericoloso, anche in termini di incolumità fisica. E questo sarebbe un altro motivo quantomeno per non considerare la fobia delle persone più irrazionale di quella dei cani. Quanto ai punti indicati:
1) è vero che un'azione neutra fatta da chi non conosce il codice comportamentale canino può essere interpretata come ostile dal cane (e a questo proposito è utile essere a conoscenza di queste dinamiche, come dici alla fine del post) ma a "compensazione" di ciò c'è il fatto che si può essere aggrediti da un uomo anche se non si compie nessun gesto che potrebbe essere interpretato male (non solo da quelli che vanno in giro provocando apposta "oh zio, ma ce l'hai con me?" ma anche semplicemente per rapina, magari sulla metro: queste sono cose che i cani non fanno)
2) è vero anche questo, ma vale quanto dicevo prima: non trovo corretto paragonare una specifica razza di cane o comunque un cane aggressivo, forte e determinato con un qualunque uomo "medio", si dovrebbe paragonare il cane "medio" con l'uomo "medio"
3) qui non vedo perché da un uomo ci si debba poter difendere meglio che da un cane, anzi.
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Lo so che il discorso iniziale era sui cani in generale, questo mica impedisce di fare delle distinzioni all'interno della categoria?
Un cane-belva (lo dico senza offesa) rappresenta un gruppo omogeneo, che si riconosce facilmente. Se vuoi possiamo pure confrontarlo a un analogo esemplare umano in termine di ferocia, ma come dici tu per gli esseri umani è più complesso capire la reale pericolosità del soggetto, sono più vari anche i modi di offendere. Anche se poi io credo che, senza voler generalizzare sull'apparenza, se da un lato ti trovi un energumeno che avanza con fare minaccioso e una donzella che cammina sui tacchi ti viene spontaneo stare un po' più in allerta nel primo caso (nel secondo si attivano altre pulsioni), anche se poi magari la tizia è un'insospettabile psicopatica e il primo è un bonaccione innocuo suo malgrado. Che è proprio quello che voglio dire: la mente istintivamente usa le informazioni che ha al momento per fare delle valutazioni, un Pitbull lo capisci guardandolo in faccia quello che può fare, anche se poi non ti farà niente e a ucciderti (tu generico) sarà il ragnetto che si era posato sulla mano, direi che è normale dare priorità alla prudenza a cui ti porta la vista del primo.
Quante volte ti trovi davanti a una persona che se non interpreta correttamente i tuoi intenti può farti molto male? Quante volte può succedere con un cane di quella specie? Per fare un confronto più corretto bisognerebbe prendere un tipo umano particolare, e non tutto il genere, e sono d'accordo, ma poi se si riuscisse effettivamente a definire questo tipo non si potrebbe appunto dire che è potenzialmente più pericoloso di individui di altre specie?
Non ho capito perché il punto 3 sarebbe il contrario di quello che avevo scritto: un cane che ti sta saltando addosso non credo che tu riesca a persuaderlo a non ferirti con maggiori probabilità che con uomo che ti attacca (che in genere perlomeno capisce le tue parole, anche se è un avanzo di galera).