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Vecchio 11-10-2008, 23:16   #21
Esperto
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Originariamente inviata da Il_Faut_Choisir
l'iconizzazione dell'individuo nella società evoluta è un'opzione di default inevitabile, questo voglio dire....
Hai ragione, e non vorrei oppormi per nulla, ma in realtà spero che l'uomo con le sue infinite possibilità riesca anche a evolversi ulteriormente e fare a meno di tutto questo. :-\
Però nella mia visione idilliaca l'uomo FELICE è simile in tutto agli animali, con giusto poche regolette in più... quindi non faccio testo.
Forse è il mio ultimo messaggio per oggi... 'notte a chi legge :)


P.S. giusto per apparire più "umana", la mia TOP-MODEL preferita/sana/stupenda esiste e - per ora - è Laetitia Casta...
Vecchio 16-10-2008, 22:43   #22
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Originariamente inviata da gattasilvestra
Però nella mia visione idilliaca l'uomo FELICE è simile in tutto agli animali, con giusto poche regolette in più... quindi non faccio testo.
e brava gattuzza.......
oddio ma quale sarebbe il prezzo della salvifica regressione alla condizione animale in vista della tanto agognata felicità di cui tu parli....
te lo dico io, è un concetto semplice, si chiama "fine della storia", il mezzo per ottenerla sarebbe prima di tutto un'accurata relativizzazione dell'incidenza numerica della specie umana sulla superfice di questo gnocco minerale.....

da li l'oblio relativamente a cio che è stato, la distruzione sistematica del lascito culturale sedimentatosi nel linguaggio negli strumenti ed in tutte le vestigia che la nostra civilizzazione ha prodotto....

sarebbe un'evento di un'orrore che avrebbe dell'ineffabile, un'operazione di una violenza e di una determinazione disumane ed incomparabili, un pirotecnico canto del cigno che solo una regia superiore potrebbe mettere in scena....

da li nascerà l'uomo nuovo e madre terrra troverà riscatto....
Vecchio 16-10-2008, 22:58   #23
Esperto
L'avatar di gattasilvestra
 

Non parlavo di _regressione_ animale (anzi ho scritto 'evolversi')... intendevo dire che l'uomo dovrebbe seguire di più, come fa qualunque animale, la sua natura (che comprende anche l'intelletto e che ha il pensiero razionale tra le sue caratteristiche distintive) ... rimanere se stesso ma nella sua essenza, abolendo molte sovrastrutture ritenute necessarie e in realtà false e inutili, che generano solo sofferenza gratuita.

L'arte, la scienza, il progresso, e molte altre cose secondo me sono necessarie e legate alla natura più intima dell'uomo; gli uomini preistorici, molto più animali di noi, inventarono ai tempi i graffiti per soddisfare esigenze varie e fondamentali quanto nutrirsi e bere...

però l'ho detto, non fa testo, tendo all'utopia...
Vecchio 16-10-2008, 23:02   #24
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Originariamente inviata da Il_Faut_Choisir
[...]


T.D.M.


Tìratela Di Meno
Vecchio 16-10-2008, 23:32   #25
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Originariamente inviata da gattasilvestra
Non parlavo di _regressione_ animale (anzi ho scritto 'evolversi')... intendevo dire che l'uomo dovrebbe seguire di più, come fa qualunque animale, la sua natura (che comprende anche l'intelletto e che ha il pensiero razionale tra le sue caratteristiche distintive) ... rimanere se stesso ma nella sua essenza, abolendo molte sovrastrutture ritenute necessarie e in realtà false e inutili, che generano solo sofferenza gratuita.

L'arte, la scienza, il progresso, e molte altre cose secondo me sono necessarie e legate alla natura più intima dell'uomo; gli uomini preistorici, molto più animali di noi, inventarono ai tempi i graffiti per soddisfare esigenze varie e fondamentali quanto nutrirsi e bere...

però l'ho detto, non fa testo, tendo all'utopia...
personalmente non credo nella scienza e nel progresso come corollario di una dimensione idilliaca o meglio ancora come viatico alla felicità....

credo piuttoisto nell'indole predratrice, arrafatrice ed accumulatrice dell'essere umano anche se proiettato in uno stadio evolutivo identificabile con "lo stato di natura""....

penso che l'essere umano manifesti di default l'attitudine prevaricatrice, non riesco ad immaginare l'essere umano scevrato dalla sua dimensione "capitalista"...

per me il disegno escatologico dovrebbe contemplare altre premesse, sicuramente estranee a quelle relative al concetto di progresso scientifico...

un tentativo recente e concreto di rifiuto delle logiche alienanti della civiltà moderna è da rinvenirsi per me nell'esperienza della "summer of love", una sorta di prova generale di sovversione del sistema con un capovolgimento di punti di vista ottiche e valori ottenuto grazie al ricorso a sostanze psicotrope ultrafunzionali all'uopo.....

esperienza effimera purtroppo
Vecchio 17-10-2008, 00:00   #26
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da Il_Faut_Choisir
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T.D.M.


Tìratela Di Meno
potresti motivare di grazia il cortese invito....

cosi al limite troverei pure maniera di rispondere
Vecchio 17-10-2008, 11:33   #27
Esperto
 

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Originariamente inviata da Il_Faut_Choisir
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Originariamente inviata da Who_by_fire
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Originariamente inviata da Il_Faut_Choisir
[...]


T.D.M.


Tìratela Di Meno
potresti motivare di grazia il cortese invito....

cosi al limite troverei pure maniera di rispondere
Motivo io per lui: emani saccenza da ogni poro.

Togliti questa maschera, si vede benissimo che dietro c'è una paura fottuta. Non devi dimostrare nulla a nessuno, anche perchè così trasmetti tutt'altro, rispetto a ciò che vorresti far intravedere.

Trasformare la tua paura in qualcosa che ti rende unico e speciale, diverso da tutti e migliore degli altri, è un meccanismo deleterio, che non fa altro che risucchiarti sempre di più e costringerti a censurare te stesso, a vivere con l'assillo perenne di dover dimostrare di essere qualcosa che non sei.

Sei costretto a dimostrare agli altri la tua superiorità per mostrarla innanzitutto a te stesso. Tutto questo per non incrinare l'immagine illusoria di cui hai bisogno, per contrastare la dannata paura del rifiuto.

E' un circolo vizioso di una pesantezza inaudita, è vivere col freno a mano tirato.
Vecchio 17-10-2008, 11:55   #28
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola2
Barda scritto da te però sembra un eufemismo ...
Appunto, li sgamo subito perchè anch'io ero così, ma alla fine è solo paura e insicurezza, anche se ci ho messo molto per capirlo. Non ce l'ho con lui.

Poi son pensieri duri da mandar via, a volte ancora ci casco e me ne accorgo dopo, ma quando cominci a concentrarti sulle emozioni e sugli altri, tutto il resto diventa un cumulo di sciocchezze.
Vecchio 17-10-2008, 12:17   #29
Esperto
L'avatar di Tristan
 

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Originariamente inviata da animaSola2
anzi ha un linguaccio poetico...
Se solo vedessi come so annodare i piccioli delle ciliegie in un colpo solo, lo diresti pure della mia. :lol: 8)
Vecchio 17-10-2008, 12:26   #30
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola2
Può essere..ma non conosci la persona in questione..magari questo è il suo naturale modo di esprimersi...e poi a me piace molto...non lo trovo per nulla saccente...anzi ha un linguaccio poetico...
Si ma sto cominciando ad affidarmi anch'io all'intuito :wink:

E poi ripeto, non mi da nessun fastidio...cerco solo di dire che almeno qui la maschera può buttarla via, per il suo bene.
Vecchio 17-10-2008, 12:36   #31
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola2
@Barda uhm...per il suo bene ? e chi lo dice?io da quando sn iscritta qui la mia maschera l'ho sempre indossata...perchè non vedo l'utilità di toglierla...
Si ma tu non hai questo problemuccio col giudizio altrui, certe dinamiche fai fatica a capirle. La maschera di cui parlo è una negazione di sé stessi per adeguarsi all'altro e farsi accettare. Non è una protezione come quella che magari hai deciso di indossare tu. Non è nemmeno una scelta, perchè è condizionata dal terrore di esporsi.
Vecchio 17-10-2008, 13:28   #32
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola3
E invece le capisco benissimo...solo che non espongo ciò che sono i miei problemi reali...su un mondo virtuale dove preferisco indossare la maschera del personaggio...Sono scelte partorite da anni...e ho i miei motivi per farlo...Non so se per sto ragazzo valga la stessa cosa...ma è difficile profferire una certezza in base solo a ciò che si legge...Cè chi come te che magari preferisce esporsi senza alcun problema...cè chi invece preferisce rimanere nell'ombra e partecipare poco alla vita di un forum...e chi come me che sceglie di circoscrivere la verità della sua persona solo in rarissime occasioni....Ciò che è vero e ciò che è falso ...non si può di certo constatare su una piattaforma virtuale.
Si, ma l'ha ammesso lui stesso:

Quote:
Originariamente inviata da Il_faut_choisir
ho vigliaccatamente mentito lungo tutto il corso della mia disgraziata esistenza...

ho sempre indossato una maschera che apparisse il più possibile rassicurante, ho eretto steccati impenetrabili al fine di contenere il disagio il rifiuto e l'alienazione nell'alveo privato e familiare...

ora la portata delle incongruenze del mio vissuto ha assunto proporzioni da mastodonte, nonostante ciò la metastasi antisociale viene meticolosamente occultata quando ha da prodursi un' immagine pubblica....
Unito poi a:

Quote:
Originariamente inviata da Il_faut_choisir
per vivere ho bisogno di percepirmi genericamente al di sopra degli altri...
essere nelle condizioni di provare un disprezzo ragionevolmente motivato nei confronti dell'alterità...
ci sto riuscendo, attribuendo una cifra distintiva e un valore nobilitante al mio perenne e sempiterno disagio....
e alla razionalizzazione degli altri come difesa:
Quote:
Originariamente inviata da Il_faut_choisir
devo dire che il gruppo col quale interagisco al momento mi risulta molto poco stimolante, emotivamente ed intellettualmente...
il grosso dei miei occasionali compagni di disavventure esprime una gamma di emozioni abbastanza scontate e superficiali, rendendo conto del proprio vissuto in una versione un pò sciatta ed a mio parere banale....
...queste parole mi fanno drizzare le orecchie, perchè anch'io vivevo più o meno lo stesso meccanismo.

Poi adesso con tutto questo dibattito non vorrei pensasse che lo sto attaccando...non era questo il mio intento.
Vecchio 17-10-2008, 14:00   #33
Esperto
L'avatar di Tristan
 

Quote:
Originariamente inviata da Il_faut_choisir
ho vigliaccatamente mentito lungo tutto il corso della mia disgraziata esistenza...

ho sempre indossato una maschera che apparisse il più possibile rassicurante, ho eretto steccati impenetrabili al fine di contenere il disagio il rifiuto e l'alienazione nell'alveo privato e familiare...

ora la portata delle incongruenze del mio vissuto ha assunto proporzioni da mastodonte, nonostante ciò la metastasi antisociale viene meticolosamente occultata quando ha da prodursi un' immagine pubblica....
ImpiccioneModeON

Cioè? Questa me l'ero persa. Ci racconti, su, non si faccia pregare.
Su cosa ha da sempre mentito?

ImpiccioneModeOFF
Vecchio 17-10-2008, 14:09   #34
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola3
Non avevo letto tutti questi spezzoni.... il secondo poi mi lascia un pò interdetta....Non comprendo l'utilità di sentirsi al di sopra degli altri...
Non è utilità, è paura. E' il bisogno di vedersi in qualche modo perfetti, per contrastare la paura di non venire accettati dagli altri in generale. Ci si crea una vera e propria immagine alternativa di sé stessi e la si persegue fino in fondo. Ogni cosa che può scalfire la perfezione di tale immagine la si evita oppure la si vive con disagio, perchè potrebbe svelare l'illusione agli altri ma soprattutto a sé stessi, facendoti sentire esposto all'eventualità di un rifiuto.

Alla base c'è sempre l'incapacità di accettare il rifiuto e il bisogno di venire accettati (e stimati, lodati e quant'altro) da chiunque, non solo dalle persone che "scegliamo". Di conseguenza si dà un peso esagerato al giudizio degli altri. E' proprio l'impossibilità reale di essere accettati da chiunque che genera la spersonalizzazione, perchè ovviamente non può esistere una persona che piaccia a tutti. Per ovviare a ciò si mira ad una impossibile perfezione, nella vana speranza di travolgere tutti con essa e di farsi ammirare. Si evita al contempo di esporsi in tutto ciò che viene considerato espressione di debolezza e imperfezione, come per esempio le emozioni. Si finisce per razionalizzare tutto e disimparare a "sentire" le cose, piuttosto che a "capirle".
Al limite si può arrivare ad ammettere le proprie debolezze, ma solo se le si riveste di una sorta di patina bohemienne/esistenzialista/ribelle. Colui che soffre non è un individuo ma un simbolo: soffre perchè ha una sensibilità maggiore rispetto alla massa, perchè lui è diverso e arriva dove gli altri non possono. La sofferenza ammessa, diventa un ulteriore strumento per cementare ancora di più l'immagine perfetta di sé stessi.

E' un meccanismo davvero contorto e subdolo, ma perfettamente logico.

E' un fortissimo bisogno di essere amati, unito alla paura di non esserlo e trasformato in qualcosa che permette di andare avanti senza esporsi emotivamente, qualcosa di fortemente razionale.

(dico che non riesci a capire non perchè ti manchi l'intelligenza, ma perchè non sei mai stata dentro un meccanismo del genere. Così come io non posso capire davvero un attacco di panico perchè non l'ho mai vissuto.)
Vecchio 17-10-2008, 14:41   #35
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola3
Sembra di leggere la scheda della mia vita...però non ho mai partorito l'idea di dovermi sentire al di sopra degli altri..sarà che ognuno mette a punto un immagine falsificata di se stessi con delle sfumature diverse.Per quanto poi il nocciolo della realtà è sempre lo stesso...Sono confusa..
Se c'è un bisogno di perfezione, percepirsi al di sopra degli altri rappresenta una conferma, perchè i difetti degli altri non si può fare a meno di notarli e di conseguenza anche la loro imperfezione.
Il bisogno è quello di vedersi perfetti, il fatto che si traggano conferme dal sentirsi superiori è solo una conseguenza. Andrebbe bene anche un mondo in cui tutti si è perfetti, per assurdo.

La perfezione, per come la si idealizza, protegge dall'eventualità di venire rifiutati. Il bisogno di essa nasce quindi da una grande e unica paura di base.
Vecchio 17-10-2008, 14:55   #36
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola3
Può essere che piu che parlare di perfezione ...si rincorra l'ideale di completezza per paura di essere abbandonati..o comunque nn accettati?
Si, il senso è sempre quello...il ragionamento inconscio che si fa è che se si è perfetti le persone (tutte, indistintamente) non potranno fare a meno di amarti, ammirarti ecc, quindi non si andrà mai incontro al rifiuto.
Vecchio 17-10-2008, 14:58   #37
Esperto
L'avatar di Tristan
 

Ehm, c'ha rinunciato mi sa. 8)

Il Faut, già che c'è, la risposta massimo 3 righe e a puntate, che c'ho gli occhi gonfi come patate* (rima).

(Calimero esci dal mio corpo! 8))

*di mio, eh, non per i suoi messaggi.
Vecchio 17-10-2008, 15:51   #38
Esperto
 

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Originariamente inviata da animaSola3
Rimango solo interdetta di fronte al fatto che pure un bambino piccolissimo riesca a mettere in atto questo tipo di atteggiamento per portarlo avanti per tutta la vita senza mai rendersi conto che è del tutto illusorio...Per fortuna non è mai troppo tardi x prenderne consapevolezza..ma sarà poi possibile sdradicare questa concezione quando essa diventa quasi un automatismo°?..Sto lavorando parecchio con la psichiatra su questo pensiero..ma non mi sento ancora del tutto libera da certi schemi mentali...
E' un qualcosa che nasce proprio da bambini, quando meno siamo preparati a gestire le reazioni degli altri. Se poi manca qualche componente, a livello di dialogo o di scambio affettivo, probabilmente si compensa con questi schemi mentali errati, che diventano pian piano la norma e si solidificano sempre di più.
Portarli alla luce e correggerli è possibile, io lo sto facendo tramite la psicoterapia. Certo, è un processo lento, perchè sono cose ormai automatiche e sedimentate, ma lo spazio di manovra c'è, se si è disposti a mettersi in discussione.

Il peso che do al giudizio altrui è molto diminuito, di conseguenza anche il bisogno di sentirmi perfetto lentamente scema. Sono molto meno rigido nei miei confronti e in quelli degli altri. Poi mi sto concentrando molto di più sulle emozioni e sulle sensazioni. Sto riscoprendo pian piano la serenità di non dover rendere conto agli altri di una mia immagine fasulla.

E' molto bello, ci si sente più liberi e disposti verso gli altri.
Vecchio 17-10-2008, 18:21   #39
Esperto
L'avatar di animaSola
 

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Originariamente inviata da bardamu
E' un qualcosa che nasce proprio da bambini, quando meno siamo preparati a gestire le reazioni degli altri. Se poi manca qualche componente, a livello di dialogo o di scambio affettivo, probabilmente si compensa con questi schemi mentali errati, che diventano pian piano la norma e si solidificano sempre di più.
Portarli alla luce e correggerli è possibile, io lo sto facendo tramite la psicoterapia. Certo, è un processo lento, perchè sono cose ormai automatiche e sedimentate, ma lo spazio di manovra c'è, se si è disposti a mettersi in discussione.

Il peso che do al giudizio altrui è molto diminuito, di conseguenza anche il bisogno di sentirmi perfetto lentamente scema. Sono molto meno rigido nei miei confronti e in quelli degli altri. Poi mi sto concentrando molto di più sulle emozioni e sulle sensazioni. Sto riscoprendo pian piano la serenità di non dover rendere conto agli altri di una mia immagine fasulla.

E' molto bello, ci si sente più liberi e disposti verso gli altri.
Io fin da bambina non sono mai riuscita a gestire il senso di colpa..mi son sentita sempre inadatta e giudicata...Oltre che profondamente sola..Crescendo non ho fatto altro che nascondere questo senso di ineguatezza attraverso una sorta di aggressività..(che non ho mai sentito parte di me)...che col tempo ha iniziato a redimersi...per lasciar spazio al mio essere...dolce e tendenzialmente pacifico(salvo rari casi)..Ora con la psichiatra sto elaborando tutto ciò..e non è per nulla facile...perchè mi sembra di tornare bambina..quindi spoglia di ogni mia difesa...Ma ogni "cerchio" deve essere rielaborato,comprenso,accettato e poi archiviato...per poi potersi sentir liberi da maschere e automatismi sterili e fasulli...
Vecchio 17-10-2008, 19:02   #40
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da animaSola
Io fin da bambina non sono mai riuscita a gestire il senso di colpa..mi son sentita sempre inadatta e giudicata...Oltre che profondamente sola..Crescendo non ho fatto altro che nascondere questo senso di ineguatezza attraverso una sorta di aggressività..(che non ho mai sentito parte di me)...che col tempo ha iniziato a redimersi...per lasciar spazio al mio essere...dolce e tendenzialmente pacifico(salvo rari casi)..Ora con la psichiatra sto elaborando tutto ciò..e non è per nulla facile...perchè mi sembra di tornare bambina..quindi spoglia di ogni mia difesa...Ma ogni "cerchio" deve essere rielaborato,comprenso,accettato e poi archiviato...per poi potersi sentir liberi da maschere e automatismi sterili e fasulli...
Da quel che conosco di te, non mi sembra che tu corrisponda esattamente a questo profilo. Hai una spiccata emotività che va nella direzione opposta alla razionalizzazione di cui dicevo. L'aggressività e la rabbia poi ci sono, ma vengono represse e minimizzate, perchè l'obiettivo è farsi accettare da tutti.
Poi anche nel tuo caso può aver influito l'ambiente ipercritico e anaffettivo, ma magari hai reagito in maniera differente.
Sull'ultima frase hai assolutamente ragione.
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